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XXI CONGRESSO PROVINCIALE TRENTO “LA FABI, I BANCARI, IL TRENTINO: IL FUTURO CHE VERRÀ”

di Redazione

Sileoni: “I tempi sono cambiati e cambieranno ancora, necessario un maggiore e diverso impegno sindacale” De Filippis: “Pronti alle future battaglie, vigilare con professionalità e competenza”.

“La FABI, i bancari, il Trentino: il futuro che verrà” sono le parole chiave di questo evento e sono gli impegni di una squadra unita e coesa che nonostante la crisi del settore e la conseguente trasformazione ha portato il numero degli iscritti a quota 3000.
 
Più di 200 delegati si sono dati appuntamento, oggi, a Trento per il XXI Congresso Provinciale.
 
Insieme al Segretario Generale FABI Lando Maria Sileoni al Segretario Nazionale Amministrativo Giuliano De Filippis e il Segretario Giuliano Xausa presenti anche esponenti della politica locale, il Vice Presidente della Provincia e Assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi, il Direttore della FTC  (La Federazione Trentina della Cooperazione) Alessandro Ceschi, il Presidente del Fondo Pensione Sergio Pontalti e il Presidente dell’ente Bilaterale delle Casse Rurali ed enti collegati (Ebicre) Italo Stenico.
 
La presidenza dell’asse congressuale è stata affidata a Gianni Debiasi, componente del Comitato Direttivo Centrale e sindacalista FABI da oltre trenta anni.
 
Ad aprire gli interventi, il Segretario Generale Sileoni, che prima di ripartire per il prossimo Congresso ha salutato e ringraziato la segreteria uscente e tutta la  struttura provinciale per il lavoro svolto: “Bisogna avere idee, personaggi giusti, professionalità adeguate e dare sempre informazioni precise. Bisogna avere una politica di sostegno anche con la comunicazione mediatica”
 
“Quando la BCE parla di semplificazione del sistema bancario italiano – ha sottolineato Sileoni – in realtà parla di riduzione dei gruppi bancari e quindi conseguente riduzione del personale.
 
Serve una lungimiranza politica, un lavoro di squadra.
 
Noi come FABI abbiamo proposto un nuovo modello di banca in grado di offrire nuovi posti di lavoro. La categoria è spesso sotto attacco mediatico. Per questo partecipiamo ai programmi televisivi, ci mettiamo la faccia per ricordare che i dipendenti non sono complici del sistema, ma anche loro vittime”.
 
“Sono tante le battaglie che portiamo avanti come sindacato – ha chiuso il Segretario Generale –  vogliamo un Contratto Nazionale delle BCC che sia il migliore possibile, come quello raggiunto nel 2015 in ABI. Assolutamente ci opponiamo all’idea che siano i lavoratori a dover pagare, in termini economici. Le trasformazioni e le fusioni in atto anche nell’ambito del Credito Cooperativo porteranno inevitabilmente altri esodi.  Quindi prepariamoci, i tempi che verranno non saranno facili e dobbiamo essere in grado di gestirli”.
 
Di seguito, la relazione del Segretario Coordinatore uscente Domenico Mazzucchi che con grande emozione ha ringraziato la Segretaria Nazionale e la sua squadra per i risultati raggiunti in questi anni difficili: “Il Congresso Provinciale di oggi e quello Nazionale di marzo 2018 sono molto importanti per la nostra organizzazione, ci consente di fare un bilancio dell’attività svolta e la strada da percorrere per il futuro.
 
Ci sono dei segni di ripresa ma non sono ancora sufficienti. Stenta a ripartire l’occupazione e soprattutto la buona occupazione, compresa quella giovanile.
 
Il settore bancario soffre delle regole sempre più stringenti delle autorità europee – ha spiegato Mazzucchi – e tra i primi effetti c’è stata la riduzione dei posti di lavoro. Si sta penalizzando il modello di banca commerciale favorendo un modello di banca d’affari che opera prevalentemente in derivati.
 
Noi siamo convinti che ci sia bisogno di una banca di relazioni, che sostenga le piccole imprese, gli artigiani, le famiglie. Siamo convinti che la tecnologia è destinata a trasformare il rapporto tra i clienti e il modo di lavorare in banca.
 
In questi contesti – ha continuato Mazzucchi – sono i lavoratori a pagarne le conseguenze. I piani industriali di tutti i gruppi bancari prevedono ingenti uscite di lavoratori. Negli ultimi anni sono già usciti 50 mila dipendenti e se ne prevedono ancora altri 20 mila. Nel settore del Credito Cooperativo, a livello nazionale, in tre anni hanno ridotto gli sportelli di 200 unità.
 
In Trentino il processo è stato ancora più intenso: nello stesso periodo il numero delle casse rurali sono passate da 41 alle attuali 25 e nel prossimo anno saranno meno di 20.
 
La riforma del Credito Cooperativo inciderà in maniera determinante sui destini delle aziende cooperative e su quello dei lavoratori. I gruppi bancari cooperativi che si stanno costituendo dovranno coniugare le necessità industriali con la banca di territorio.
 
Ecco noi, come sindacato – ha concluso Mazzucchi – non possiamo e non dobbiamo subire questo cambiamento ma essere protagonisti.
 
Ha concluso gli interventi il Segretario Nazionale Amministrativo FABI Giuliano De Filippis : “ Le esperienze, le tradizioni, le culture, sono patrimonio dell’umanità e se tutto questo viene deriso, combattuto e distrutto il mondo non potrà che cadere nel baratro”.
 
Con questo pensiero De Filippis ha iniziato il suo intervento.
 
“Noi siamo in una fase di globalizzazione economica che si contrappone ad una politica nazionale; questo ha provocato la sopraffazione della finanza internazionale, rendendo sempre più difficile la difesa dei valori e delle persone. La finanza internazionale, il DENARO per capirci meglio, non ha etica per definizione, non ha valori , ed è questo che sta modellando il mondo.  Noi non possiamo più fidarci delle banche – ha spiegato De Filippis – dei Consigli di Amministrazione, dei banchieri, perché loro, tutti, ci hanno portato nella situazione attuale.
 
Noi non possiamo permettere di nuovo che accadano episodi di risparmio tradito con pesanti ricadute occupazionali.
 
A questo si riferisce Lando quando dice di essere  pronti alle future battaglie; quando sostiene la necessità che il sindacato vigili sulle banche acquisendo professionalità e competenza.
 
Perché bisogna avere competenza e professionalità per difendere i lavoratori – ha concluso De Filippis – ed è per questo che la FABI è diversa da tutte le altre sigle. Perché si mette in discussione e si confronta trovando sempre la sintesi perfetta e autonoma”.
 
Quindi sono seguiti gli interventi dei delegati presenti e le elezioni degli organismi provinciali.
 
 
Trento 28/10/2017
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La nuova Segreteria Provinciale e il Segretario Coordinatore saranno eletti e comunicati il prossimo 7 novembre.
 
Il Comitato Direttivo Provinciale
 
Filippo ‘A beccarà
Sergio Anderle
Franco Antolini
Andrea Bort
Tatiana Brunello
Samuele Campestrin
Gabriele Carpentari
Rocco D’Alessandro
Sabrina Dapor
Gianni Debiasi
Maria Chiara Demattè
Enrico Finazzer
Stefano Fonata
Sabrina Gasperi
Chiara Giampietro
Igor Gilmozzi
Michele Laghi
Paolo Leonardelli
Paola Lepore
Nadia Massena
Domenico Mazzucchi
Maria Rita Melchiori
Davide Morelli
Sabrina Pasquali
Elio Pedrotti
Mauro Rizzi
Paolo Vita
Alessio Zanoni
Andrea Passeri

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