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XXII CONGRESSO FABI UDINE: LA FABI C’È

di Redazione

Fasano: “Ripagheremo la fiducia dei colleghi, difendendo i diritti aggrediti, sollecitando i lavoratori ad un rinnovato spirito di solidarietà”. Sileoni: “Il sindacato deve tornare a svolgere il ruolo cui è destinato dalla sua natura e dai suoi ideali fondativi”.

“La FABI, guidata con sapienza e lungimiranza dal nostro Segretario Generale Lando Maria Sileoni, da tempo ha aggiunto all’opera di rivendicazione e contrattazione quella della proposta e del confronto diretto con gli interlocutori istituzionali. Vogliamo passare, sempre più, dal tradizionale intervento sugli effetti a quello sulle cause degli eventi che riguardano il nostro settore di lavoro”.
 
Inizia con un endorcement al leader nazionale della FABI la relazione introduttiva di Guido Fasano, Segretario Coordinatore della struttura udinese, che non dimentica di tracciare un excursus sulla situazione nazionale e locale del Credito, con fuoruscite continue di personale, riduzione di sportelli nuove norme di regolazione del sistema bancario e finanziario della Comunità Europea non possono che far danni, se non comprendono nelle loro finalità principali la considerazione del loro impatto sociale.
 
Come contrastare questo processo e come guardare al futuro della Categoria?
 
“Con una ‘banca hub’ – dice Guido Fasano –  che sappia preservare la vicinanza alle imprese e al territorio puntando su un nuovo tipo di agenzia bancaria, che dia servizi di consulenza finanziaria e fiscale, tecnologica e gestionale, per il recupero dei crediti e la pianificazione strategica delle imprese, la legalità e l’emersione del sommerso nelle aree più interessate del paese, per far tornare i clienti nelle filiali e incrementare i ricavi creando nuova occupazione nel settore. Un nuovo modello di “banca al servizio del paese”.
 
Prima di passare ad illustrare le crisi delle banche del territorio, il Coordinatore della FAB I di Udine vuole dare uno sguardo politico al futuro della Categoria “soprattutto in un periodo storico di aggressione ai diritti fondamentali dei lavoratori (posto di lavoro, orario, salario). Le recenti modifiche legislative in tema di occupazione, previste dal Jobs Act, indeboliscono pericolosamente la potenzialità negoziale delle Rappresentanze sindacali”.
 
Proprio in questa prospettiva, la FABI già da marzo di quest’anno ha voluto aprire il dibattito sul rinnovo dei Contratti nazionali (ABI e BCC) per normare in maniera più stringente e adeguata le nuove situazioni organizzative e professionali nelle banche. “Noi siamo per regole collettive e condivise, rammenta Fasano, non per singoli accordi in deroga al Contratto Nazionale”.
 
Nella provincia friulana un vero bollettino di guerra, in cui Hypo Alpe Adria Bank, Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, Help Line, Immobiliare Stampa sono simboli di sconfitte cocenti per i diritti dei lavoratori.
 
“Anche nel settore del Credito Cooperativo regionale – rammenta Fasano – il cambiamento imposto da nuove regole procede veloce e genera serie preoccupazioni sulla tenuta del ruolo solidaristico e di servizio alle comunità locali”.
 
Per non dire delle grandi banche nazionali presenti nella provincia, dove sono in atto processi riorganizzativi che hanno comportato e comporteranno centinaia di esodi e decine di chiusure di sportelli; così è per Unicredit, Monte dei Paschi, Credit Agricole, UBI. “Particolare menzione va fatta per il Gruppo Intesa, che sia appresta a riunire in un unico marchio anche realtà che hanno fatto la storia della presenza delle banche sul territorio: la Cassa di Risparmio regionale e la Banca Popolare di Vicenza. Non sarà un’operazione indolore per i lavoratori: sono per l’ennesima volta in discussione diritti conquistati in decenni di contrattazioni aziendali”.
 
Che cosa può fare la FABI per la tutela dei bancari e quali garanzie offre il sindacato ai lavoratori?
 
“Sapremo ripagare la fiducia dei colleghi, assicura il Coordinatore di Udine, difendendo i diritti aggrediti, partendo da quello della sicurezza del posto di lavoro. Lo faremo sollecitando i lavoratori ad un rinnovato spirito di solidarietà, condizione necessaria di ogni azione sindacale efficace.
 
Combatteremo ogni forzatura delle controparti sulle condizioni di lavoro e continueremo a sostenere tutti gli strumenti e i Fondi di settore costituiti su base solidaristica: per gli esuberi, l’occupazione giovanile, la previdenza complementare, la formazione, le casse sanitarie”.
 
Il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, ha messo in guardia i delegati dalla ridda di reciproche accuse dei politici in un periodo di campagna elettorale.
 
“La caratteristica principale delle situazioni di crisi è quella dell’uomo solo al comando, in aggiunta alla mancanza di anticorpi, ai ritardi degli organi di vigilanza, allo strabismo di certa Magistratura”.
 
Ma non si deve dimenticare anche un comportamento trasversale a tutte le situazioni, a tutti i territori e a tutti i gruppi di potere, per i quali non c’è alcun interesse a far emergere la verità dei fatti.
 
Ciò premesso, le polemiche di questi giorni intorno a Bankitalia sono inutili, giacché la Banca d’Italia ha perso gran parte del suo potere, a vantaggio della BCE e, dal prossimo maggio, alla Banca d’Italia resterà circa il 10% delle già ridotte competenze attuali.
 
La BCE, invece, avrà il potere addirittura di rimuovere amministratori e manager, rispondendo solo all’Europa e non a potentati locali.
 
“Cambieranno nomi e facce – avverte Sileoni – ma con le fusioni e le riduzioni di personale, volute dalla Signora Nouy, Responsabile del Consiglio di Vigilanza della BCE, e noi dovremo stare molto attenti e vigilare sulla corretta gestione degli istituti di credito”.
 
Sfida importante, diremmo vitale, per il sindacato.
 
“Il sindacato deve tornare a svolgere il ruolo cui è destinato dalla sua natura e dai suoi ideali fondativi: ne va della sopravvivenza del Settore e del futuro dei bancari e delle loro famiglie”.
 
Circa la situazione di stallo nel rinnovo del Contratto Nazionale delle BCC, Sileoni addossa la responsabilità alle Controparti, divise su tutto e in feroce concorrenza tra di loro.
 
“La mancanza di interlocutori validi e rappresentativi della maggioranza, ha sinora impedito il rinnovo, ma occorre dire che se le BCC diventeranno SpA, come previsto, si intraprenda un percorso affinché il settore acquisisca lo stesso contratto dell’ABI”.
 
Caloroso l’applauso che ha salutato le conclusioni del discorso del Segretario Generale della FABI.
 
Una testimonianza importante è stata portata al congresso di Udine da Paolo De Anna, Sindaco di Fiumicello, il paese natale di Giulio Regeni, che ha rammentato il coraggio ed i Valori in cui credeva il giovane ricercatore friulano, ucciso barbaramente in Egitto. “La volontà di Giulio di protendersi verso mondi diversi per comprenderli e per diffondere ideali di libertà, di democrazia e di giustizia sociale siano d’esempio per tutti, soprattutto per le giovani generazioni”.
 
Ai nuovi eletti viene riconsegnato un sindacato in ottima salute, ben organizzato. “Un’organizzazione vitale, salda nei propri principi di autonomia, capace di assumersi la responsabilità di scelte e proposte”, ha concluso Guido Fasano, che ha salutato i presenti con una frase in lingua friulana: “Mandi ogniben e bon lavôr a duç!”
 
Udine 04/11/2017
 
 
I NUOVI ELETTI
 
Il Direttivo Provinciale
 
 
CEPPELLOTTI LUCA
CLERICUZIO ANTONELLA
COCETTA OMAR
COMINI ELISA
DEAN PAOLO
FABRIS KATIUSCIA
FABRIS PAOLO
FASANO GUIDO
GERARDINI PAOLO
GIAMBRUNO MARCELLO
ORFEO PAOLO
PANICO ALESSANDRA
PELLIZZARI LUIGI
PERETTI VALENTINA
RAPONE LUIGI
TOSOLINI SERGIO
VACANTI MARIO
VENUTO BRUNA
VILLANI CINZIA
ZAVAGNO SANDRO
 

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