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L'OBIETTIVO

di Redazione

Il primo articolo di un blog è l’inizio di una nuova esperienza comunicativa.
Il dialogo, mai interrotto, con i singoli e con le strutture rappresentative della nostra Organizzazione, diventa oggi ancora più intenso e 
serrato.
Ciascuno di noi potrà, infatti, contribuire direttamente, proponendo idee, sviluppando proposte, segnalando problemi.
Mi auguro davvero che si possa intrecciare un dialogo vivace ed autentico, capace di eliminare la cortina di silenzio che, troppe volte, segna il 
percorso dei lavoratori all’interno delle banche e delle aziende.
Spetterà a noi dimostrare di saper utilizzare questa occasione di dibattito e di confronto pubblico per diventare ancora più preparati, forti e credibili.

LA FABI, IL NUOVO CONTRATTO, LA POLITICA DEI BANCHIERI

La crisi non è stata battuta.
Il processo della ripresa procede lentamente, e le priorità dell’economia non sempre sono al centro dell’agenda politica.
E’ vero, poi, che la fuoriuscita dalla crisi non potrà avvenire impiegando le leve classiche della politica economica o attraverso il ricorso 
alla modulazione di tassi e quantità di moneta circolante né, ancor meno, attraverso misure protettive dei mercati.
L’uscita dalla recessione potrà essere duratura, infatti, solo se saremo in grado di sostenere i consumi, rifiutando ogni soluzione che preveda una riduzione dei salari, e di rivedere le aliquote fiscali in modo da tutelare, in primo luogo, i nuclei famigliari e le famiglie monoreddito.

Nuovi fattori di perturbazione economica si profilano all’orizzonte: la crisi politica e democratica dei paesi dell’Africa Settentrionale che rischia di riflettersi
su tutta l’Europa, la ripresa dell’emigrazione clandestina, i fenomeni generati dall’instabilità climatica, il vorticoso aumento dei prezzi delle materie prime che risultano essenziali per i
processi di trasformazione industriale, il ritorno a dimensioni preoccupanti della speculazione finanziaria (come l’eccesso di manovre speculative 
sul debito pubblico di alcuni paesi più deboli).
Viene inoltre ad accentuarsi il fenomeno dell’intolleranza religiosa che va ad ostacolare anche lo sviluppo democratico e civile ed impedisce che si apra una nuova
fase di cooperazione pacifica tra i popoli.

Per quanto riguarda l’Italia la competizione politica risente di vecchie problematiche, ancora irrisolte.
L’incertezza non si limita alla politica ma
investe, in diversa misura, tutti i corpi sociali ed economici: Confindustria, ABI, Ordini Professionali, Aziende, Organizzazioni Sindacali che non appaiono propensi
ad uno sforzo congiunto e coordinato, ma che si battono invece per l’affermazione di interessi e visioni particolaristici.
Il sistema bancario ha, almeno parzialmente, fronteggiato la fase più acuta della crisi.
Il merito, tuttavia, è stato reclamato dai banchieri e dalle forze economiche senza valorizzare adeguatamente il ruolo decisivo di collaborazione e di mitigazione
sociale svolto dal Sindacato e dai lavoratori.
La FABI, consapevole della responsabilità che le compete in virtù dell’ampia rappresentatività che si è conquistata nel corso della sua lunga
storia, ha agito con misura, ma con decisione, per far sì che nelle singole Banche e nei singoli Gruppi, si potesse ottenere il massimo grado di tutela per tutti i lavoratori, a
cominciare dai giovani e dai precari.
Ciò senza perdere di vista la possibilità di stipulare, di volta in volta, accordi sindacali capaci di attivare un ricambio 
generazionale, permettendo ai più anziani di accedere alla pensione anche attraverso il fondo di solidarietà.

Questa politica responsabile che, ne siamo convinti, non dovrebbe mai venir meno, rischia, oggi, di diventare assai più complessa e difficile
a causa della linea di condotta dell’ABI e delle Banche, linea che sembra pericolosamente avviata verso un progressivo soffocamento dei diritti
individuali e collettivi dei lavoratori.
Ci riferiamo, per esempio, alle proposte dell’ABI in materia di revisione e riforma dell’accesso al Fondo di Solidarietà  (con l’obiettivo di ridurne costi, modalità di utilizzo
e livelli di copertura), così come all’emergere di linee di politica contrattuale volte a condizionare, già in partenza, l’avvio del negoziato sul rinnovo del CCNL, con l’intento
di ingabbiare la controparte in un sistema di inaccettabili regole e limiti.

Altro tema, assai delicato e non ancora completamente chiaro, è quello che riguarda l’imminente presentazione dei Piani Industriali da parte dei
maggiori Istituti e Gruppi Bancari.
Qui non intendiamo processare, senza conoscerle, le idee ed i progetti di nessuno.
Poniamo però una questione preliminare di metodo.
Nessun Gruppo o Istituto Bancario può illudersi di notificare semplicemente alla controparte sindacale un Piano Industriale esigendone l’applicazione d’imperio, cioè in via automatica o attraverso pressioni e ricatti.
Non solo non sarebbe democratico, ma sarebbe nocivo e negativo per la governabilità di tutto il sistema bancario, in quanto un simile modo di agire aprirebbe la via a diffuse e generalizzate
azioni di rivalsa che rischierebbero di riflettersi pesantemente sulla stessa governabilità interna delle Aziende.
Lanciamo, quindi, un monito preventivo che, ci auguriamo, venga considerato ed accolto dagli esponenti aziendali più avveduti e sensibili al dialogo sociale.
In altre parole, vogliamo un confronto autentico sui piani industriali delle singole aziende, con politiche ed iniziative che vadano a coinvolgere tutte le diverse componenti strategiche,
organizzative ed operative della gestione aziendale.
Non vogliamo che attenzione e impegno siano limitati alla sola riduzione dei costi fissi, ma intendiamo essere parte integrante di un progetto globale di impresa che sappia affrontare, con coraggio
e determinazione, l’insieme della vita aziendale, le sue trasformazioni ed il suo effettivo svolgersi nei prossimi anni.
Il tema dei costi, così caro all’ABI, non può essere separato da quello delle
strutture organizzative, come la pluralità degli organismi sociali, la numerosità dei CdA, dei Collegi Sindacali, dei rapporti di consulenza, delle strutture di Vertice.
È fondamentale che l’analisi dei costi di funzionamento del sistema bancario si sviluppi sia sul versante tradizionale, che sul versante dei cosiddetti “costi di apparato”, divenuti, ormai, sempre più insostenibili, iniqui e tali da non essere, in alcun modo, ribaltabili sulla clientela o sui consumatori.
In altre parole, dovremo porre all’attenzione dei lavoratori, della politica e della pubblica opinione il tema di una più giusta distribuzione del reddito aziendale, in modo che vengano eliminate le vecchie rendite di posizione, tipiche del sistema oligarchico -e verticistico- prodotto dalla lunga permanenza al potere di minoranze di azionisti e manager.
I compensi corrisposti a tutti gli attori del sistema bancario, siano essi quadri, dirigenti, impiegati, manager o consiglieri, dovranno inderogabilmente attenersi ad una sistematica e razionale analisi dell’andamento aziendale e ad un criterio di giustizia sociale che va anteposto ad ogni tentativo di puro accaparramento di quote di ricchezza.
Sul fronte delle proposte organizzative siamo pronti a misurarci, sia nel contesto dei piani industriali sia nel negoziato contrattuale, sulle modalità operative e sulle regole attraverso le quali rispondere alle sfide della modernità e della flessibilità, salvaguardando l’assetto sostanziale dei diritti collettivi ed individuali per i quali ci siamo battuti nel tempo.
Dovremo, tuttavia, considerare con attenzione nuove forme di accesso al lavoro in modo da evitare che il sistema bancario torni ad essere quella foresta pietrificata che nel passato, purtroppo, è stata.
Ci aspettiamo quindi che la delegazione dell’ABI, sotto l’impulso dei vertici dell’Associazione, non si attardi a ricercare meccanismi paludati per ritardare il confronto, ma che, piuttosto, assumendosi le responsabilità che la situazione richiede, inviti tutte le Organizzazioni Sindacali ad un confronto concreto e serrato.
Perchè ciò accada, noi saremo in prima linea anche grazie alla forza di questo nuovo strumento di dialogo con i singoli lavoratori. Ricordando, tutti, che la partecipazione è necessaria e fondamentale per il successo ed il sostegno delle nostre idee e dei nostri valori.

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36 commenti

Giuliano Xausa 15 Marzo 2011 - 13:45

Grande Lando, un altro passo per farci sentire tutti uniti e partecipi di una ‘Grande FABI’

Carmelo Raffa 15 Marzo 2011 - 14:04

Un blog eccezionale al momento più opportuno. Nei prossimi giorni si avvierà il percorso per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il settore credito e attraverso il blog potremo conoscere qualche cosa in più rispetto alle circolari che verranno diramate. I quadri sindacali di periferia non si sentiranno lontani dalle sedi decisionali. Ancora una volta bravo Lando e grazie Lando!!!

gaetano motta 15 Marzo 2011 - 18:15

blog meraviglioso. eccellente scelta. ci avviciniamo a momenti caldi, come la prossima presentazione della piattaforma contrattuale, è con questo strumento i ns quadri sindacali in periferia e i ns iscritti, se lo volessero, avranno la possibilità di leggere e commentare su argomenti contrattuali e su temi inerenti la ns categoria. ritengo, che ancora una volta caro lando tu abbia fatto centro. non per piangeria, ma ti ringrazio di cuore perchè , in momenti così delicati è difficili, possiamo con schiena dritta e pancia in fuori sbandierare a tutti che la fabi c è ed è pronta a lottare fino allo stremo quando si apriranno i giochi negoziali. bravo lando. grande e lungimirante. un saluto a tutti i fabiani. gaetano motta

Lando Maria Sileoni 16 Marzo 2011 - 12:04

Grazie.
A Giuliano, a Carmelo, a Gaetano, che sono entrati immediatamente nell’ottica giusta del blog!
Mi fa molto, molto piacere che abbiate apprezzato questa scelta di ampliare, sempre più, sempre meglio, i nostri canali di comunicazione.
Ricordate che il vostro contributo, fatto di idee, consigli e, se necessario, anche di critiche -perché no?- è fondamentale alla vita stessa di questo blog.
E grazie, naturalmente, a tutti coloro che vorranno seguirci e, quando lo riterranno opportuno, dire la loro.

Gianni Di Gennaro 16 Marzo 2011 - 13:55

Fino a qualche anno addietro, quando la mia mente era ottenebrata da discorsi astratti e mai concreti e costruttivi, che qualche “filosofo” andava facendo in giro, ma mai in un confronto diretto con i lavoratori, mi sono trovato nelle condizioni di esprimere un giudizio di dissenso sull’argomento che il “filosofo” in questione aveva trattato, con la pretesa di trovare solo consensi e applausi. Avendo espresso quel giudizio su quell’argomento che adesso mi sfugge, considerata la frivolezza, fui additato come sovversivo e per poco non fu disposta la mia impiccagione e la contestuale esposizione al pubblico ludibrio. Allora, ho riflettuto molto sulle condizioni di democrazia che “aleggiavano” in quella “casa degli spiriti”. Dopo poco tempo, come prevedibile, è accaduto nei miei confronti, e non solo, quello che avevo ipotizzato. Un gesto di democrazia e l’annientamento di un pensiero contrario con una soluzione “Gheddafiana “. Oggi il mio spirito battagliero, soffre moltissimo nel dovere continuare ad esprimere consenso nei confronti di un “grande” che rappresenta una Organizzazione “grande”, altruista e soprattutto democratica. Sono certo che continuerò a soffrire senza avere la possibilità di dissentire e fare scendere in campo il mio sprito di combattente, non per mera piaggeria o soggezione, ma per avere avuto il privilegio di incontrare, nel percorso della mia vita, uomini che non vivono solo di immagine esteriore e di pensieri, ma di idee e nlaboriosità che hanno posto e pongono al servizio dei lavoratori. Grazie Lando, anche per questo Blog che ci assicura, in maniera democratica e civile, una interlocuzione universale, libera e costruttiva.

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:39

Caro Gianni, sai bene che mi fa sempre estremamente piacere conoscere i tuoi pensieri, le tue considerazioni.
Oggi tu rappresenti la Fabi, ad ogni livello. Questo ulteriore strumento di comunicazione ci permetterà di crescere ancora e di dare un senso alla nostra quotidiana attività.

Gianni Di Gennaro 17 Marzo 2011 - 18:08

Lando carissimo, per me è un grande onore sentirmi dire da te che rappresento questa grande Organizzazione a cui mi sento di appartenere totalmente. Noi tutti insieme, con le tue idee e con gli strumenti che ci metti a disposizione, diventeremo sempre più grandi. Grazie ancora e continua a percorrere la strada che hai imboccato, è quella giusta, gli altri lo sanno e ci guardano con comprensibile invidia.

ALBERTO ROSSI 16 Marzo 2011 - 14:19

Ottima scelta. Valido strumento di informazione e di partecipazione. E’ “Democrazia diretta” , che consente ai sindacalisti come me ed tutti gli iscritti di oggi e di domani di suggerire ,segnalare e partecipare attivamente alla soluzione delle tematiche del nostro settore.
Ogni bancario potrà, con questo strumento di comunicazione , contare molto piu’ che un tempo raggiungendo con la tempestività e l’elasticità di tale strumento il Primo Rappresentante Sindacale della Nostra Categoria. Sarà quasi come essere presenti e partecipare altre trattative , senza filtri e passaggi intermedi. Questo strumento Ti e ci servirà anche a sentirci piu’ vicini, uniti e parte di una Grande Squadra che gioca per tutelare i diritti dei dipendenti e dei consumatori-utenti delle Banche.
Complimenti Vivissimi e Grazie.
ALBERTO ROSSI -SINDACALISTA DEL SAB DI MANTOVA

ALBERTO ROSSI 16 Marzo 2011 - 15:56

FORSE E’ TEMPO DI LAVORARE MENO PER LAVORARE TUTTI:
L’ABI ED IL GOVERNO DOVREBBERO FAVORIRE SOLIDARIETA’ GENERAZIONALE PER ASSUMERE E STABILIZZARE I CONTRATTI DEI GIOVANI BANCARI APPRENDISTI ED A TEMPO DETERMINATO – PIU’ PART TIME PER CONCILIARE ORARI DI LAVORO E FAMIGLIA MA PURE PER FAVORIRE IL PASSAGGIO DELLE PROFESSIONALITA’ , DELLE CONOSCENZE E DELLE ESPERIENZE DAI BANCARI MENO GIOVANI AI PIU’ GIOVANI –
RICORSO EVENTUALE AI CONTRATTI DI SOLIDARIETA’ SE NECESSARIO – SPINTA ALL’ UTILIZZO DEL TELELAVORO

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:42

Caro Alberto, hai proprio ragione.
Lo considero anch’io uno strumento di informazione e partecipazione, e di democrazia diretta, come tu lo hai definito.
Se posso dirti la mia, con estrema sincerità, la stabilizzazione dei precari non è mai stata una priorità dei banchieri. Senza il nostro impegno, moltissimi giovani lavoratori bancari avrebbero ancora oggi un contratto a tempo determinato. Sai bene che nei piani industriali dei grandi gruppi bancari, grazie al lavoro dei nostri dirigenti, abbiamo lottato ed ottenuto la conferma a tempo indeterminato della maggior parte dei lavoratori assunti con un contratto a tempo determinato.
E così proseguiremo per il prossimo futuro, cercando anche, nel prossimo rinnovo contrattuale, di garantire certezze giuridiche e contrattuali a tutti i lavoratori precari del settore.
Grazie per le altre considerazioni.

ENZO 16 Marzo 2011 - 14:27

Un sindacato LIBERO e vicino alle sue Persone, Grande capacita di ascolto, attento alle sollecitazioni che provengono dalla BASE, un sindacato che sappia Comunicare……questo e’ quello che vogliamo!!
GRAZIE FABI, GRAZIE LANDO…NOSTRO GRANDE CONDOTTIERO.

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:42

Ciao Enzo, il tuo parere non manca mai. Me ne accorgerei, con dispiacere, il giorno in cui mancasse.
Grazie, spero di non deluderti.

Giuseppe Taddia 16 Marzo 2011 - 15:33

L’iniziativa è ottima ma, come saggiamente affermi ” Spetterà a noi dimostrare di saper utilizzare questa occasione di dibattito e di confronto pubblico per diventare ancora più preparati, forti e credibili”.
Per quello che mi riguarda puoi essere certo che nessuna “cortina di silenzio” mi impedirà di esprimere concetti e puntualizzazioni che potrebbero anche essere critici ma, sempre costruttivi e nell’interesse della nostra Organizzazione e dei Lavoratori che rappresentiamo.
Sono certo che conoscendoti come ti conosco apprezzerai la collaborazione che, come abitante della “BASSA ROMAGNA”, mi impegno a fornirti.
Nell’attesa di poterlo fare di persona ti invio un caldo saluto e ti auguro di cuore che questa iniziativa abbia il successo che merita.

Giuseppe Taddia

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:43

Vedo con piacere che è presente, su questo blog, anche una parte, importante, della storia della nostra organizzazione.
Ciao Giuseppe.

Giuseppe Milazzo 16 Marzo 2011 - 16:37

Ciao a tutti. Ciao Lando. Avviare il Blog in un momento importante per la nostra categoria potrà essere valido strumento per lo scambio di idee tra di noi, ma noi abbiamo anche altri luoghi. Mi auguro che siano sopratutto i nostri iscritti e tutti i lavoratori bancari a dirci qualche cosa. Si potrà misurare in questo modo la consapevolezza da parte di tutti della situazione generale della categoria e del sistema, queste informazioni ci potranno aiutare a guidare i lavoratori verso le soluzioni più adeguate. Quindi è assolutamente vero quello che dici Lando sul tentativo di eliminare la “cortina del silenzio” alla quale nel sistema bancario, a volte, ci si lascia andare.
Noto che siamo ancora al “lavorare meno lavorare tutti”, c’è molta strada da fare. Quindi ok sull’obiettivo, senza se e senza ma, raccogliamo la sfida.

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:45

Da attento osservatore quale sei, hai immediatamente colto l’obiettivo che ci siamo prefissi: eliminare la cortina di silenzio dietro la quale il sistema bancario viene volutamente oscurato dai banchieri.
Ciao Giuseppe, ci vediamo a Roma.

Lino Tumminello 16 Marzo 2011 - 18:47

Caro Lando, ti conosco da poco tempo, ma sin da subito ho apprezzato la tua concretezza ed il tuo modo di fare sindacato, senza spocchia e senza enfasi, ma, al contrario, sempre vicino alla gente e disponibile per la soluzione delle problematiche che affliggono il nostro mondo. Apprezzo molto questa tua ultima iniziativa, perchè, ne sono convinto, la comunicazione senza filtri, potrà servire per far veicolare il tuo pensiero in maniera diretta e , soprattutto, contribuire a creare una coscienza collettiva più vera, indispensabile per gestire una grande Organizzazione come la nostra, soprattutto, alla vigilia di una stagione contrattuale alquanto difficile. Mi auguro, comunque, che questa tua inziativa possa essere supportata dai suggerimenti, dalle critiche,dai ragionamenti e dalle idee che ognuno di noi vorrà e potrà esprimere al fine di interagire in una perfetta simbiosi. Grazie Lando!

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:47

Ho molto apprezzato le tue considerazioni e ti ringrazio.
Hai ragione: una comunicazione senza filtri potrà servire per far veicolare i nostri pensieri in maniera diretta. Questo è uno degli obiettivi che mi sono prefisso. Il fatto che tu abbia rimarcato l’assenza di “spocchia ed enfasi” mi conferma che sono sulla strada giusta. A presto.

GRAZIANO 16 Marzo 2011 - 22:04

Grazie Lando.
Ti chiedo solo di essere sempre te stesso, cosa alquanto difficile al giorno d’oggi.
Da parte mia non mancheranno suggerimenti, critiche, proposte e quant’altro possa arricchire tutto il nostro mondo. In merito infine al rinnovo del Fondo di Solidarietà del Credito mi farebbe piacere conoscere le tue reali percezioni circa il buon esito o meno dello stesso.
Grazie e buon lavoro.

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:48

Sarò sempre me stesso, nel bene e nel male.
Per quanto riguarda il fondo di solidarietà del credito, neanche l’Abi, oggi, ha le idee chiare circa l’esito del nostro ammortizzatore sociale.
Una cosa è certa: l’indennità di disoccupazione, nel settore, se la possono scordare.
Caro Graziano, la sensibilità che traspare dalle tue considerazioni, non solo è apprezzata da me ma, sono certo, lo sarà da tutte le persone che seguiranno questo blog.

FEDERICO CANTARINI 17 Marzo 2011 - 5:34

Ma perchè questi “fenomeni” di Banchieri dovrebbero farsi carico di un fardello morale per il quale non hanno vocazione? Perchè stupirsi o scandalizzarsi se costoro intendono proiettarsi verso la destrutturazione e distruzione di intere vite, di famiglie, annullando ogni saggezza, ogni responsabilità sociale ed economica?
La perversità è stato credere (io mai e pochi si salvano) che certi banchieri potessero rappresentare la “forza innovativa” del Paese, con imperativi morali e sociali, orientati al benessere di tutti (?).
Solo profitti e ricchezze per loro stessi e dall’altra parte il lavoro da soprimere, fonte di deficit finanziari.
Sì caro Lando ed amici lettori, oggi questo sistema vuole “snellire”, economizzare sul costo del lavoro (ancora?) sopprimendo il “superfluo nocivo” rappresentato da uomini e donne che lavorano.
Dappertutto quindi lo stesso gioco, gli stessi leitmotiv alla vigilia del rinnovo contrattuale. Non siamo mica stupidi, siamo minacciati!
Come scrive Viviane Forrester scrittrice e critica letteraria per Le Monde, niente è capace di mobilitare come il pensiero. Il pensiero è l’attività più sovversiva e più temuta e diffamata dai padroni, e non è una caso: il pensiero è politico, il solo fatto di pensare è politico. Da qui la lotta insidiosa, condotta oggi, come mai prima, contro il pensiero; contro la CAPACITA’ DI PENSARE.
Ora, se i padroni delle banche persistono a rovinare il sistema e a dare come unica chiave della vita questo lavoro che essi stessi svuotano, finiranno prima o poi per trovare una risposta alla domanda “Come sbarazzarsene?” Non troveranno rassegnazione e apatia. I lavoratori e la Fabi saranno in prima linea. Riusciranno a capire cosa significa tutto questo?

Lando Maria Sileoni 17 Marzo 2011 - 17:49

Federico ha ragione: rassegnazione e apatia non albergheranno mai nella nostra organizzazione.
Ti aspetto al Consiglio Nazionale. Ciao, grande Federico.

CANTARINI FEDERICO 17 Marzo 2011 - 21:50

L’enfasi della bassa redditività delle banche italiane, rispetto a quelle europee, ha obbedito assai più all’esigenza di offrire un qualche apparente puntello alle teorie del “costo del lavoro”, per la programmazione di “piani industriali”, la “cessione di rami d’azienda” e la quantificazione di “esuberi di personale ” da liberare, che al dovere del rigore conoscitivo.
Gli utili delle banche e dei Gruppi creditizi non conoscono mai flessioni quando si tratta di remunerare managemet ed Amministratori Delegati.
Subiamo una situazione di sostanziale blocco delle retribuzioni e ad una consistente riduzione di potere reale delle stesse, nonostante negli ultimi cinque anni gli indici di produttività siano cresciuti.
A ciò si aggiunga il primato negativo, rispetto ai principali Paesi europei, di un cuneo fiscale contributivo che risulta tra i più elevati ed iniqui.
I primi dieci anni 2000 sono stati anni dove gli interessi personali, spesso ingiustificati e poco leciti, hanno prosperato.
Ai vertici delle banche molti manager non sono arrivati per selezione, per curriculum, per doti professionali o per qualità personali.
In cima sono arrivati per la strada della lottizzazione, delle reti clientelari, delle grandi famiglie e dei club; meccanismi e metodologie perverse, che fanno a pugni con deontologia ed etica.
Per troppo tempo ed ancora oggi, molti banchieri insistono nel ritenere troppo rigidi i rapporti di lavoro, i salari e le modalità di flessibilizzazione degli stessi. Sono gli stessi che vogliono introdurre la cassa integrazione e dare un colpo al Fondo di solidarietà e sostegno al reddito.
Questa è quella gente che da una parte chiede “moderazione salariale” per i lavoratori, dall’altra si mette in tasca ogni anno somme raccapriccianti; alcuni superano i dieci milioni di euro! (cioè dieci volte la retribuzione percepita da un impiegato bancario in 40 anni di lavoro)
Qui sta la vera ipocrisia, che riusciremo con la forza e l’unità dei lavoratori a debellare!

GRAZIANO 18 Marzo 2011 - 7:40

Carissimo Lando, ti ringrazio per le tue parole. Vedo, ma ne ero certo, che hai già capito di che pasta sono fatto e di che cosa porto dentro. Faccio ormai parte di quella schiera degli “over 55” (per la verità sono quasi 57) che, dopo aver dato tutto quanto per il proprio lavoro, talvolta sottraendo pure tempo ed energie alla propria famiglia, ora si sente amareggiato e sconfitto, demansionato e messo da parte da un sistema che mira soltanto a tagliare costi e, con essi, esperienze maturate in anni ed anni di attività. Ma tant’è, io di fronte a ciò e dopo averle provate tutte (sono dirigente da oltre 10 anni) mi ritrovo impotente ed attendo soltanto di potermi dedicare a coloro che un tempo ho anche un po’ trascurato, null’altro!!!
Ecco il motivo per cui ti ho fatto la precedente domanda sul fondo di solidarietà ed ecco perchè spero, che oltre alla sconfitta ed all’amarezza, non debba pure sentirmi solo. Grazie Lando, un grandissimo “in bocca al lupo” e, certo di non essere l’unico in questa triste situazione, ti prego di non tralasciare mai di aggiornarci sull’argomento in parola, sperando che il tutto vada verso la tanto auspicata soluzione.

Lando Maria Sileoni 12 Aprile 2011 - 19:30

Come hai visto già in sede di Consiglio Nazionale, la categoria degli “over 55” è ben presente nel nostro lavoro sindacale.
Per quanto riguarda la comunicazione, non avere dubbi: i canali della comunicazione saranno sempre attivi e aggiornati.

Alessandra Panico 22 Marzo 2011 - 11:07

Ottiima iniziativa, che conferma l’attenzione al presente ed alle potenzialità che offre la comunicazione dei nostri giorni. Il sindacalista di base, il quadro intermedio , fino al semplice iscritto hanno un canale nuovo e diretto, attraverso il quale esprimere valutazioni, approfondire temi sindacali e politici. Il sistema, a mio avviso, va gestito a tutto campo, sempre tenendo presente una caratteristica di grande delicatezza che assume il rapporto diretto, senza filtri, tra il massimo vertice dell’Organizzazione e ciascuno nella propria individualità. Eventualità, sono certa, che sarai in grado di gestire con piena razionalità.

Marco Muratore 23 Marzo 2011 - 10:33

DA RIMINI, 2^ SESSIONE CORSO DI 1° LIVELLO
Marco ci ha presentato la tua nuova iniziativa in termini di comunicazione, riteniamo il blog un’utile opportunità di conoscere tempestivamente il pensiero della Fabi sulle importanti questioni che stiamo vivendo: grazie Lando. Possiamo così veicolare ai colleghi informazioni sempre aggiornate e fare presente anche loro questa possibilità.

I corsisti della 2^ sessione del Corso di 1° livello
Alberto (TP), Francesca (VT), Alessandro (RN), Irene (FC), Alessandro (BG), Dimitri (FI), Marco (AL), Enzo (RM), Vito (MI), Emiliano (MB), Giovanni (CT), Nicola (TS), Emiliano (AN), Roberta (VR), Nicoletta (FE), Enrico (FE), Enrico (CZ), Patrizia (VC), Claudio (TA)

Marco e Fulvio

Lando Maria Sileoni 12 Aprile 2011 - 19:33

Ciao Marco, uno degli obiettivi che questo mezzo si propone è proprio quello di arrivare a tutti i lavoratori in modo esteso e diffuso, per renderli più consapevoli delle nostre scelte.

Taddia Giuseppe 24 Marzo 2011 - 15:34

Ritengo che la “dichiarazione” sottoscritta dai Segretari Generali (non capisco perchè nel primo comma la Fisac apra l’elencazione dei sottoscrittori e non sia stato usata la prassi dell’ordine alfabetico) sia pratica e funzionale. Mantenere l’unità sindacale è essenziale per la riuscita di una trattativa che sarà certamente dura ed impegnativa ed accordarsi per trovare soluzioni che obblighino, a fronte di eventuali divergenze, le Organizzazioni a superare democraticamente momenti critici che dovessero insorgere nel corso della vertenza, è determinante per un auspicabile esito positivo del confronto con la controparte.
Buon lavoro.
Giuseppe Taddia

Lando Maria Sileoni 12 Aprile 2011 - 19:34

Noi abbiamo le idee chiare, e tu lo sai, sul percorso da seguire per fare il bene della categoria. Abbiamo la responsabilità quale primo sindacato e svolgeremo il ruolo che ci compete.
I lavoratori, ne sono certo, ci capiranno e seguiranno.

PAOLO HENIN 26 Marzo 2011 - 19:23

Bravo!
Parola semplice ma che desidero racchiuda in sè e trasmetta a te, Lando, ma anche a tutte e a tutti quanti hanno dato di proprio perchè questo strumento di comunicazione diretta ed efficace giungesse ad una realizzazione di così alto profilo, il senso della mia più profonda stima e del mio largo apprezzamento!
Aggiungo, Lando, l’espressione della mia piena ed entusiastica condivisione di quei conenuti che, nell’articolo, riprendendo altre forti prese di posizione della nsotra Organizzazione, chiamano tutti verso la scelta per una “giustizia sociale”, che intercetti sempre più, attacchi e trasformi l’area dei “costi di apparato” e degli “emolumneti spropositati” verso qualcosa di governabile, compatibile e soprattutto opposto all’accaparramento improprio di ricchezza, quale oggi è!
Per alzare costantemente la voce contro questi “mali sociali”, ci vuole coraggio ma a te e a noi tutti fabiani non manca!
Bravi!

Lando Maria Sileoni 12 Aprile 2011 - 19:34

Grazie, Paolo. È proprio il senso della “giustizia sociale” che ci spinge a denunciare, in tutti i
modi e i toni, le distorsioni presenti.

Cristian Ballaldori 28 Marzo 2011 - 13:21

Oggi si è compreso l’importanza che se esiste un mezzo per comunicare con le persone ci deve essere anche un canale dove le persone possono rispondere. Credo che questo strumento messo a disposizione da Lando Sileoni sia per tutti noi uno strumento che in tempo reale ci dà la possibilità di confrontarci e dove i giovani della FABI possano arricchirsi del sapere dei più esperti.
Inoltre, poter essere informati in modo simultaneo, crea una sorta di aggregazione nelle persone molto più rapidamente che un tempo, così compatti potremmo affrontare le sfide future sotto la direzione di un grande Leader, grazie!!.

Lando Maria Sileoni 12 Aprile 2011 - 19:36

Bravo Cristian, è quello che dobbiamo fare insieme. Ti posso assicurare che noi poniamo la massima attenzione ai giovani perché rappresentano il futuro della categoria e della nostra stessa organizzazione.
Il confronto non mancherà, stai pur certo, e per questo useremo tutti gli strumenti della comunicazione.

Giuseppe Taddia 2 Aprile 2011 - 11:38

Caro Lando, un blog funzione se alle domande seguono risposte rapide.
Poichè sei stato impegnato nel 117° Consiglio Nazionale ti “perdoniamo” ma
siamo certi che il dialogo con te sarà caratterizzato da domande cui farai seguire risposte
rapide.
Per quanto riguarda il Consiglio di Roma devo ribadire quanto già affermato
nel mio intervento, “Lando, hai le pa..e!.
Un caro saluto dalla “Bassa Romagna”.

Lando Maria Sileoni 4 Aprile 2011 - 14:54

Le risposte saranno sempre puntuali e so che mi seguirai sempre con attenzione e giusto spirito critico.

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