Home Rassegna Stampa BANCHE: FABI, NO INDENNITA' DISOCCUPAZIONE, 30MILA A RISCHIO – LETTERA A TREMONTI E SACCONI IN RISPOSTA ALL'ABI (ANSA, martedì 15 marzo 2011)

BANCHE: FABI, NO INDENNITA' DISOCCUPAZIONE, 30MILA A RISCHIO – LETTERA A TREMONTI E SACCONI IN RISPOSTA ALL'ABI (ANSA, martedì 15 marzo 2011)

di Redazione

(ANSA) – ROMA, 15 MAR – La Fabi scrive ai ministri Tremonti e Sacconi per “dire no all’indennità di disoccupazione nelle banche” come prospettato dall’Abi, rilevando come sarebbero “a rischio pensionamento obbligatorio 30mila lavoratori”.

Secondo il sindacato dei bancari “l’indennità di disoccupazione, che ovviamente prevede un licenziamento, è un ammortizzatore sociale con il quale la collettività si fa carico di un problema del ” singolo ” rimasto senza lavoro.

“Non si può pensare di applicare licenziamenti nel settore che vedano coinvolto il personale rientrante in una fascia di età avanzata (55 anni) in prossimità della pensione. A tal proposito,i lavoratori bancari che hanno oggi circa 55 anni di età anagrafica rappresentano il 18% dell’intera categoria, pari a 340mila unità lavorative”.

“Se a livello di sistema dovessimo accettare le richieste di Abi, introducendo l’indennità di disoccupazione per alleggerire i costi che le banche sostengono per il nostro ammortizzatore sociale, il fondo esuberi – accusa la Fabi – circa trentamila lavoratori bancari sarebbero costretti a lasciare il proprio posto di lavoro percependo un assegno mensile notevolmente inferiore rispetto al loro ultimo stipendio. Sarebbe la distruzione di un’intera categoria guidata oggi da banchieri che sanno solo raggiungere un utile di esercizio tagliando i costi del personale in maniera repentina e talvolta grottesca”.

(ANSA, martedì 15 marzo 2011)

 

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