Home Rassegna Stampa Sindacati in allerta sugli ammortizzatori (IL SOLE 24 ORE, mercoledì 16 marzo 2011)

Sindacati in allerta sugli ammortizzatori (IL SOLE 24 ORE, mercoledì 16 marzo 2011)

di Redazione

«No all’indennità di disoccupazione nelle banche». Se Abi, l’associazione delle banche italiane non sembra voler accogliere questa richiesta unitaria uscita dall’ultimo incontro sulla riforma del fondo di solidarietà, Fabi, il primo sindacato dei bancari che ha superato i 100mila iscritti, cerca nuovi interlocutori. Il segretario generale, Lando Sileoni, ieri ha scritto al ministro dell’Economia Giulio Tremonti e a quello del Welfare Maurizio Sacconi sollecitando la riapertura della discussione sulla riforma del fondo di solidarietà che si è chiusa ormai qualche settimana fa con un invito di Abi a «riflettere».

Ma «non c’è nulla da riflettere», dice Sileoni che premette al suo ragionamento delle considerazioni numeriche. «La categoria dei bancari conta circa 340mila lavoratori – spiega il sindacalista –. Il 18%, ossia oltre 60mila, ha più di 55 anni. Introducendo l’indennità di disoccupazione la metà di questi dovrebbe andare in pensione». E aggiunge: «Non si può pensare di applicare licenziamenti nel settore che vedano coinvolto il personale che rientra in una fascia di età prossima alla pensione». Per di più, secondo la Fabi «l’indennità di disoccupazione, che ovviamente prevede un licenziamento, è un ammortizzatore sociale con il quale la collettività si fa carico di un problema del singolo rimasto senza lavoro». Un’indicazione che non sfuggirà all’attenzione e allo scrupolo con cui il ministro Tremonti sta sorvegliando i conti pubblici.

Nella lettera della Fabi si legge che, se a livello di sistema i rappresentanti dei lavoratori «dovessero accettare le richieste di Abi, introducendo l’indennità di disoccupazione per alleggerire i costi che le banche sostengono per il nostro ammortizzatore sociale, il fondo esuberi, circa trentamila lavoratori bancari sarebbero costretti a lasciare il proprio posto di lavoro percependo un assegno mensile notevolmente inferiore rispetto al loro ultimo stipendio».

Questo per la Fabi significherebbe «la distruzione di un’intera categoria guidata oggi da banchieri che sanno raggiungere un utile di esercizio tagliando i costi del personale in maniera repentina e talvolta grottesca». In attesa di una nuova convocazione da parte di Abi i sindacati dei bancari continuano a lavorare unitariamente alle piattaforme che intendono presentare entro maggio.

CORRIERE DELLA SERA mercoledì 16 marzo 2011

La Fabi a Tremonti no ai licenziamenti nelle banche.

Lo afferma la Fabi guidata da Lando Maria Sileoni, in una lettera inviata ai ministri Tremonti (Economia) e Sacconi (Welfare), sostenendo che con una misura del genere per 30mila lavoratori ci sarebbe il rischio di un “prepensionamento obbligatorio”. I bancari che hanno circa 55 anni di età “rappresentano il 18% dell’intera categoria”.

(IL SOLE 24 ORE, mercoledì 16 marzo 2011)

 

 

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