Home Rassegna Stampa L'Abi disdetta l'accesso volontario al fondo esuberi (IL SOLE 24 ORE, venerdì 8 aprile 2011)

L'Abi disdetta l'accesso volontario al fondo esuberi (IL SOLE 24 ORE, venerdì 8 aprile 2011)

di Redazione

I tempi della trattativa Abi-sindacati per la riforma del fondo di solidarietà sono finiti. Ieri i banchieri hanno consegnato ai segretari generali una lunga lettera che disdetta dal primo luglio del 2011 il verbale di incontro del 24 gennaio del 2001, relativo all’accesso volontario al Fondo di solidarietà, nella parte straordinaria di accompagnamento alla pensione. A questo punto resta vigente solo il D.M. 158/2000 e l’accesso obbligatorio alla parte straordinaria del Fondo di solidarietà. Nella lettera Abi ripercorre tappa per tappa le trattative e i passi avanti che giudica insufficienti. La proposta dei sindacati di riduzione del 10% dell’assegno netto di prepensionamento spettante al lavoratore non è bastata, il fondo è troppo oneroso, la volontarietà un lusso che il settore non si può più permettere.

Così ieri, proprio subito dopo aver varato la piattaforma, i segretari generali del credito si sono ritrovati tra le mani una lettera «inaspettata – dice Giuseppe Gallo (Fiba) –. È una descrizione grave e provocatoria che apre sotto i peggiori auspici la stagione contrattuale». «Questa è una manovra dei banchieri per allungare i tempi e per non affrontare il vero problema delle trattative sindacali del credito e cioè l’aumento salariale del contratto. Sembra un’operazione di depistaggio – interpreta Lando Sileoni (Fabi) – e che i banchieri pensino: se proprio dobbiamo rompere le trattative, rompiamo sul fondo piuttosto che sul contratto».

La reazione dei sindacati è unitaria e lascia intendere che ci saranno iniziative, forse mobilitazioni, nelle prossime settimane. Già perché, dice Agostino Megale (Fisac Cgil) «quello che è successo è un fatto grave in sè, per il significato che ha nella storia della concertazione e delle relazioni nel settore. Poi fatto proprio nel giorno in cui si vara la piattaforma è ancora più grave perché a fronte di un progetto che guarda al lavoro ma anche a una banca utile al paese si risponde dando la disdetta della procedura volontaria prevista per l’accesso al fondo. A questo punto useremo le assemblee di consultazione dei lavoratori delle prossime settimane per valutare e decidere la qualità delle iniziative». Sileoni va oltre: «È il momento che alle parole seguano i fatti: unitariamente valuteremo le iniziative. Chiaro è che all’interno dell’Abi sta prevalendo quella componente rappresentata dalle piccole e medie banche che ha imposto e ottenuto una decisione che peserà immediatamente nelle relazioni sindacali dei gruppi bancari». È singolare poi «la decisione di far decorrere questa disdetta dal primo luglio 2011 – osserva Mauro Bossola (Fabi) –. Sembra essere stata presa solo per permettere al gruppo Intesa la gestione di un piano industriale che parte inevitabilmente in salita».

Per Massimo Masi (Uilca) «finisce una fase in cui la concertazione era prevalente». «Non più di un mese fa, inoltre, la banca del presidente dell’Abi, il Monte dei Paschi, ha raggiunto un accordo per l’accesso al Fondo su base volontaria», continua Masi che sottolinea i primi effetti della disdetta, operativa dal prossimo primo luglio: «Le banche non daranno più incentivi per gli esodi anticipati, ma d’ora in avanti gli accordi sugli esodi li faremo solo in vigenza di piani industriali».

(IL SOLE 24 ORE, venerdì 8 aprile 2011)

 

 

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