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L'AUMENTO IRAP DELLE BANCHE LO PAGANO I LAVORATORI – Dichiarazione del Segretario generale FABI Lando Maria Sileoni

di Redazione

La manovra di rientro dal deficit approvata dal Consiglio dei ministri e sottoscritta dal Presidente Napolitano, sia pur seguendo forme tradizionali, mira a raggiungere nel 2014 il pareggio di bilancio.

Un obiettivo, quest’ultimo, ineludibile per il nostro Paese che può intraprendere una decisiva traiettoria di crescita solo se riuscirà a fondarla su di una reale stabilità dei conti pubblici.

Quello che non si può apprezzare è l’aumento dell’Irap a carico delle banche, che passa al 4,65% con un incremento dello 0,75%.

Il calcolo dell’Irap non tiene conto dei costi sostenuti per il personale, e pertanto si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che già soffre della tassazione più alta in Europa.

Come sindacato FABI, il più rappresentativo del settore del credito, siamo particolarmente preoccupati di una scelta di tal genere che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti.

Chiediamo pertanto al governo che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro.

 

Roma 7/7/11

 

(Aumento dell’IRAP-Apri e scarica il PDF del Comunicato)

 

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