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LA FABI IN PRIMA LINEA

di Redazione

No all’aumento dell’IRAP per le banche. Le dichiarazioni di Lando Maria Sileoni riprese dai principali quotidiani e siti di informazione.

 

Milano Finanza, venerdì 8 luglio 2011 – “La Fabi si scaglia contro l’Irap”

di Bernardo Soave

Anche i sindacati del credito scendono in campo per contrastare alcuni aspetti della manovra finanziaria.

Ieri Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, ha attaccato l’aumento dell’Irap a carico delle banche. «Il pareggio del bilancio pubblico è un obiettivo ineludibile, ma quello che non si può apprezzare è l’aumento dell’Irap a carico delle banche, che passa al 4,65% con un incremento dello 0,75%», spiega Sileoni. L’aumento dell’Irap «si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che già soffre della tassazione più alta in Europa. Siamo particolarmente preoccupati di una scelta di tal genere che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti. Chiediamo pertanto al governo che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro», conclude Sileoni. Per adesso la Fabi si sta muovendo da sola. È probabile però che il maggiore sindacato italiano del credito trascinerà con sé le altre principali sigle.

 

TMNews, 7 luglio 2011 – “Manovra/ Fabi: Aumento Irap per banche lo pagano i lavoratori – Chiediamo a governo che settore bancario non venga ancora gravato”

Milano, 7 lug.  – L’obiettivo di pareggio di bilancio a cui mira la manovra è “ineludibile per il nostro Paese che può intraprendere una decisiva traiettoria di crescita solo se riuscirà a fondarla su di una reale stabilità dei conti pubblici”.

Lo premette in una dichiarazione il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che aggiunge: “Quello che non si può apprezzare è l’aumento dell’Irap a carico delle banche, che passa al 4,65% con un incremento dello 0,75%”. Il calcolo dell’Irap, spiega Sileoni, “non tiene conto dei costi sostenuti per il personale, e pertanto si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che già soffre della tassazione più alta in Europa”. Come sindacato Fabi, il più rappresentativo del settore del credito, prosegue, “siamo particolarmente preoccupati di una scelta di tal genere che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti”. “Chiediamo pertanto al governo che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro”, conclude Sileoni.

 

Il Sole 24 Ore Radiocor, 7 luglio 2011 – “Banche: Sileoni (Fabi), preoccupati per aumento dell’Irap”

Milano, 07 lug – La Fabi si dice preoccupata della scelta del governo di aumentare l’Irap sulle banche, decisione “che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti”.

Così il segretario generale del sindacato, Lando Maria Sileoni, commenta la misura inserita nella manovra economica, che fa salire l’aliquota di 75 centesimi di punto l 4,65%. “Il calcolo dell’Irap – nota Sileoni – non tiene conto dei costi sostenuti per il personale, e pertanto si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che gia’ soffre della tassazione piu’ alta in Europa”. “Chiediamo pertanto al governo – conclude – che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro”.

 

ANSA,  7 LUGLIO 2011 – “MANOVRA: SILEONI(FABI), PIU’ IRAP-BANCHE LO PAGANO LAVORATORI”

ROMA, 7 LUG – Il pareggio di bilancio è “un obiettivo ineludibile per il nostro Paese” ma “quello che non si può apprezzare è l’aumento dell’Irap a carico delle banche, che passa al 4,65% con un incremento dello 0,75%. Il calcolo dell’Irap non tiene conto dei costi sostenuti per il personale, e pertanto si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che già soffre della tassazione più alta in Europa”.

Lo afferma il segretario della Fabi Lando Maria Sleoni. “Come sindacato Fabi, il più rappresentativo del settore del credito, siamo particolarmente preoccupati di una scelta di tal genere che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti – afferma – Chiediamo pertanto al governo che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro”.

 

ASCA, 7 LUGLIO 2011 – “BANCHE: SILEONI (FABI), AUMENTO IRAP NUOVO FARDELLO SUI LAVORATORI”

Roma, 7 lug – ”Il pareggio del bilancio pubblico e’ un obiettivo ineledubile, ma quello che non si puo’ apprezzare e’ l’aumento dell’Irap a carico delle banche, che passa al 4,65% con un incremento dello 0,75%”, cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del settore del credito.

L’aumento dell’Irap, ”si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che gia’ soffre della tassazione piu’ alta in Europa. Siamo particolarmente preoccupati di una scelta di tal genere che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti. Chiediamo pertanto al governo che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro”, conclude Sileoni.

 

Wallstreetitalia.com – Fonte: Asca, 07 luglio 2011 | Ora 20:00 – “BANCHE: SILEONI (FABI), AUMENTO IRAP NUOVO FARDELLO SUI LAVORATORI”

Roma, 7 lug – ”Il pareggio del bilancio pubblico e’ un obiettivo ineledubile, ma quello che non si puo’ apprezzare e’ l’aumento dell’Irap a carico delle banche, che passa al 4,65% con un incremento dello 0,75%”, cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del settore del credito.

L’aumento dell’Irap, ”si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che gia’ soffre della tassazione piu’ alta in Europa. Siamo particolarmente preoccupati di una scelta di tal genere che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti. Chiediamo pertanto al governo che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro”, conclude Sileoni.

 

da ASCA via Yahoo/Finanza.com, giovedì, 7 luglio 2011, ore 20:00 – “Banche: Sileoni (Fabi), Aumento Irap Nuovo Fardello Sui Lavoratori”

Roma, 7 lug – ”Il pareggio del bilancio pubblico e’ un obiettivo ineledubile, ma quello che non si puo’ apprezzare e’ l’aumento dell’Irap a carico delle banche, che passa al 4,65% con un incremento dello 0,75%”, cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del settore del credito.

L’aumento dell’Irap, ”si configura come un’imposizione gravosa e particolarmente ingiusta per un comparto, quello bancario, che gia’ soffre della tassazione piu’ alta in Europa. Siamo particolarmente preoccupati di una scelta di tal genere che avviene alle soglie del rinnovo del contratto di lavoro e che rischia, unitamente al contesto generale, di acuire il confronto tra le parti. Chiediamo pertanto al governo che, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, il settore bancario non venga ulteriormente gravato da una tassa che rappresenta una vera e propria imposizione sul costo del lavoro”, conclude Sileoni.

 

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1 commento

Carmelo Raffa 8 Luglio 2011 - 18:13

La FABI da qualche anno è sempre in prima linea sui temi che coinvolgono direttamente o indirettamente i lavoratori del settore credito. Ciò si deve alla lungimiranza del nostro Segretario Generale che vede molto lontano come in questo caso che all’apparenza sembra vedere colpite le Banche ma concretamente non è così. Il sistema del credito sta attraversando un periodo nero dovuto alla crisi dei mercati ed il Governo Berlusconi, affetto da miopia acuta, cerca in tutti modi di rastrellare soldi e colpisce in un momento sbagliato gli Istituti di Credito. A questo punto è chiaro che le Banche non potendo scaricare sulla clientela i maggiori oneri penseranno di colpire ancora una volta i propri dipendenti che già si ritrovano spremuti al massimo e non hanno più nulla da dare. Il messaggio di Sileoni dovrebbe essere recepito da tutte le forze sindacali che dichiarano di voler tutelare i colleghi del credito. Spero che si rendano conto che è arrivato il momento di agire non a parole ma con fatti concreti.

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