Home Rassegna Stampa ABI L’assemblea – Test senza stress per le banche italiane – Draghi e Mussari concordano: «Il sistema supererà l’esame europeo». E Piazza Affari decolla

ABI L’assemblea – Test senza stress per le banche italiane – Draghi e Mussari concordano: «Il sistema supererà l’esame europeo». E Piazza Affari decolla

di Redazione

(da IL GIORNALE/Economia, giovedì 14 luglio 2011)

Laura Verlicchi

Gli stress test non preoccupano le banche italiane. Non hanno dubbi il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, e il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari: le «pagelle» europee attese per domani promuoveranno certamente il nostro sistema, assicurando una boccata d’ossigeno dopo la pressione dei giorni scorsi, con la speculazione che ha messo nel mirino proprio i titoli bancari.

Le loro parole, insieme a quelle del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sul rafforzamento della manovra, hanno dato lo sprint a Piazza Affari, facendo segnare al Ftse Mib un progresso dell’1,79%. Le banche italiane «saranno ampiamente al di sopra del limite di riferimento, pari al 5% del core tier 1 ratio»,afferma Draghi all’assemblea dell’Abi. Gli istituti di credito «si sono preparati per tempo, come avevamo chiesto» all’appuntamento.

Il governatore cita le quattro big – Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi Banca e Banco Popolare -che«hanno deciso o realizzato ingenti aumenti di capitale » e «a novembre, attendiamo quello della Bpm».Poi,l’elogio del modello italiano di banca: «il forte radicamento nel territorio, che ha conferito stabilità alla raccolta e sorretto l’analisi qualitativa del merito di credito, e una cultura aziendale poco propensa a correre avventure ».

Attualmente,il processo di rafforzamento patrimoniale è a metà dell’opera: il sistema si è rafforzato di 20 miliardi di euro sui 40 richiesti dalle norme di Basilea 3. E Draghi riconosce al sistema creditizio di non aver chiuso il rubinetto del credito, nemmeno durante la fase acuta della crisi e di aver incrementato a inizio anno il flusso di finanziamenti oltre la media europea (+ 6 ,5 %).

Anche Mussari sottolinea che le banche italiane sono rimaste «al fianco di imprese e famiglie» anche se oggi il modello di banca tradizionale «risulta penalizzato dal combinato disposto di regole internazionali e norme nazionali». Il riferimento è chiaramente a Basilea 3: il presidente dell’Abi ricorda in partticolare la maggiore redditività per chi investe in titoli strutturati rispetto a chi finanzia le imprese, pur a un tasso più elevato.

Mussari non vuole polemizzare con Draghi, che nel suo intervento aveva ricordato come al Comitato di Basilea fosse in corso una revisione al fine di«eliminare del tutto la discriminazione dei prestiti rispetto all’attività di trading», ma non intende rinunciare al diritto di critica: e ricorda che le banche italiane soffrono ancora delle regole fiscali nazionali più penalizzanti. «La proposta per modificare la normativa non l’abbiamo fatta solo noi banche, ma assieme alle imprese ». «Nessuna banca – ha aggiunto- è mai entrata in difficoltà a causa di problemi alle pmi».

Infine,il presidente dell’Abi lancia un appello ai sindacati in vista del rinnovo contrattuale: gli aumenti devono essere legati alla produttività. «Su questo siamo distanti anni luce » replica il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, che tuttavia esprime un giudizio positivo sulla prima relazione di Mussari «puntuale, approfondita, politicamente lungimirante e accorta».

 

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