Home Rassegna Stampa Sotto attacco/4 -Abi in assemblea tra orgoglio per la tenuta del sistema e timori per il futuro- Mussari, banche al test senza stress – Il presidente: non chiediamo soldi al governo ma meno regole, più liberalizzazioni e processi civili veloci. E avvisa i sindacati: aumenti legati solo alla produttività. La Fabi: distanti anni luce

Sotto attacco/4 -Abi in assemblea tra orgoglio per la tenuta del sistema e timori per il futuro- Mussari, banche al test senza stress – Il presidente: non chiediamo soldi al governo ma meno regole, più liberalizzazioni e processi civili veloci. E avvisa i sindacati: aumenti legati solo alla produttività. La Fabi: distanti anni luce

di Redazione

(da MF, giovedì 14 luglio 2011)

di Antonio Satta

Per lo stress test niente patemi d’animo tra le banche italiane.I risultati saranno resi noti venerdì, ma già il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, presente ieri all’assemblea annuale dell’Abi si è detto certo «che saranno ampiamente al di sopra del limite di riferimento, pari al 5% del Core Tier 1 ratio». E il presidente dell’associazione, Giuseppe Mussari, ha incassato il via libera anticipato, sottolineando la severità dello scrutinio, che le banche italiane non temono, anche se «pretendiamo identici parametri di valutazione e di giudizio per i nostri competitor e che il livello del piano di gioco sia reso pubblico per tutti i partecipanti».

Ed è stato questo il filo conduttore della riunione annuale dei banchieri italiani, divisi tra l’orgoglio di essere riusciti, come ha detto Mussari, ad assorbire «una rilevante quantità di perdite sui crediti», senza gravare «neppure di un euro sul bilancio statale, laddove le finanze di altri Paesi sono letteralmente sprofondate per salvare la loro industria bancaria», e la preoccupazione per una crisi che ancora non accenna a passare, mentre aumenta la pressione fiscale («la più alta tra tutti gli istituti europei») e si avvicinano le nuove regole di Basilea 3, considerate ancora più penalizzanti per il sistema finanziario italiano. Ma è cambiato l’intero scenario. «Dobbiamo tutti comprendere che quello che stiamo attraversando», ha detto Mussari, «non è un ciclo economico, ma rappresenta la rottura di un vecchio schema».

Ecco perché l’Abi, che pure avrebbe un lungo cahier de doléance, al governo non chiede in questo momento neanche una lira, ma anzi insiste nel sollecitare la «massima coesione nazionale» e un’approvazione immediata di una manovra che abbia al centro «la stabilità dei conti pubblici e il conseguimento del pareggio di bilancio». Quello che però i banchieri si aspettano dalla politica è «un coraggioso programma di semplificazioni e di privatizzazioni», condizione necessaria per una ripresa della crescita. La crisi è stata dura e la tempesta di questi giorni ha aggravato tutto, pure per colpa di movimenti speculativi «favoriti anche dal ruolo di taluni protagonisti dei mercato, produttori di informazioni e da taluni strumenti finanziari».

Nonostante ciò, mentre il pil nel biennio 2008-2009 si è contratto in termini reali di 7 punti, i finanziamenti bancari alle imprese sono cresciuti del 6%, quelli a imprese e famiglie sono arrivati a oltre 1.500 miliardi di euro, e a maggio del 2010 sono aumentati di altri 90 miliardi. Tutto questo, ha ricordato Mussari, mentre le regole di Basilea 2 finivano per privilegiare impieghi speculativi rispetto al credito alle imprese (a riprova Mussari ha illustrato il grafico riprodotto in pagina, che dimostra i vantaggi in termini di capitale allocato e performance tra un prestito concesso a un’impresa e l’acquisto di un titolo cartolarizzato, con sottostante mutuo subprime).

Penalizzate sul piano fiscale e anche «dal combinato disposto di regole internazionali e norme nazionali», le banche italiane chiedono quindi al governo che almeno allenti l’eccesso di regolazione («443 provvedimenti emanati negli ultimi cinque anni, due per settimana») e riformi la giustizia civile, altra palla al piede che frena la ripresa (Giulio Tremonti, ha risposto a Mussari dallo stesso palco che considera la riforma già fatta, visto che nella manovra c’è una sanatoria del contenzioso minore, che dovrebbe eliminare gran parte dell’arretrato, mentre per il futuro sono previsti incentivi alla produttività dei tribunali civili).

Quanto a Basilea3, Mussari ha ricordato che «insieme alle associazioni delle imprese abbiamo chiesto che, nella trasposizione delle norme varate dal Comitato di Basilea in legislazione europea, si tenga conto di non penalizzare le piccole e medie imprese e si sterilizzi l’incremento quantitativo di capitale previsto da Basilea 3». Una modifica, l’unica richiesta, che introdurrebbe «un meccanismo semplice che sterilizza l’assorbimento di capitale previsto e punta a supportare il mondo delle piccole e medie imprese italiane ed europee. Lo meritano: rappresentano il 99% delle imprese, il 67% dell’occupazione, il 58% del valore aggiunto. E sono portatrici di un minor rischio sistemico».

Mussari, che ha invitato anche Confindustria e le altre parti sociali a riavviare il tavolo di consultazione già testato lo scorso anno, ha inviato anche un messaggio preciso ai sindacati di categoria, in vista del rinnovo contrattuale: «O saremo capaci di accrescere la produttività e corrispondere nuovi paradigmi produttivi oppure saremo condannati al declino». Gli aumenti, quindi, saranno legati esclusivamente alla produttività («siamo distanti anni luce,» è stata la prima risposta del segretario Fabi, Lando Sileoni, che pure ha apprezzato i passaggi dedicati da Mussari al ruolo dei lavoratori).

La ricerca della produttività però, sarà perseguita anche ricercando «soluzioni di carattere consortile con le quali mettere a fattore comune parti più o meno significative di attività bancaria non concorrenziale». Si tratterebbe di mettere in rete attività di back office, senza rapporto diretto con il cliente e quindi ininfluenti in termini di concorrenza, ha subito aggiunto Mussari per tranquillizzare il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, seduto in prima fila.

 

You may also like

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.