Home Rassegna Stampa Bpm, Arpe sogna la nuova Capitalia – Fabi e Fiba escono allo scoperto: vogliono il manager in cdg e Sator come fondo-socio (da Finanza&Mercati, giovedì 13 ottobre 2011)

Bpm, Arpe sogna la nuova Capitalia – Fabi e Fiba escono allo scoperto: vogliono il manager in cdg e Sator come fondo-socio (da Finanza&Mercati, giovedì 13 ottobre 2011)

di Redazione

di Carlotta Scozzari

Entra nel vivo la «campagna elettorale» tra gli esponenti delle diverse liste per l‟elezione del consiglio di sorveglianza della Popolare di Milano, che avverrà in occasione dell‟assemblea del 22 ottobre. Se, da una parte, l‟Associazione Amici della Bpm, sostenuta da Uilca e Fisac-Cgil, ha avviato il roadshow dalle città di Bologna e Foggia, dall’altra, Fabi e Fiba, che alla presidenza dell’organo candidano Marcello Messori con Matteo Arpe in consiglio di gestione, sono partiti da Milano, la città della banca.

A mettere subito le carte in tavola, in occasione dell‟evento, è stato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che ha fatto sapere che tra gli obiettivi della lista Messori per il cds di Bpm c’è «garantire il successo dell‟aumento di capitale (il 22 ottobre, i soci dovranno approvare una operazione da 800 milioni di euro, ndr) attraverso l’apporto del fondo Sator e la costruzione attorno a Matteo Arpe, indicato come consigliere delegato, di una squadra manageriale di eccellenza».

Presente anche lo stesso Arpe, che ha dichiarato: «Il sogno che abbiamo sempre avuto in Sator è replicare l’esperienza Capitalia (banca di cui Arpe era amministratore delegato e acquisita nel 2007 da Unicredit, ndr), fare in un’altra banca quello che abbiamo già fatto. Ci metto la faccia – ha aggiunto l’ex golden boy della finanza italiana – se potessi essere parte di un progetto di rilancio mi farebbe molto piacere, ma per farlo non sono disposto a scendere a compromessi». Rispondendo a chi gli domandava della possibilità di ridurre la forza lavoro in Piazza Meda, Arpe ha spiegato di non avere mai «fatto piani di esodo del personale. Piuttosto – ha precisato – ho cercato di assorbire l‟eventuale eccesso di personale allargando le dimensioni della banca».

L’ex ad di Capitalia ha fatto notare che per migliorare il rapporto cost/income le strade percorribili sono due: ridurre i costi, di fatto quelli amministrativi e del personale, oppure aumentare i ricavi. E questi ultimi, ha spiegato, si aumentano «allargando la banca e quindi credo sia possibile iniziare una fase di espansione» di Bpm.

Ieri, intanto, il direttore generale del gruppo di Piazza Meda, Enzo Chiesa, candidato dagli Amici della Bpm come consigliere delegato e quindi in un certo senso antagonista ad Arpe, si è recato negli uffici della Consob a Roma. Stano a rumor, l‟appuntamento sarebbe stato fissato per la messa a punto del prospetto informativo relativo all‟aumento di capitale. Ieri a Piazza Affari Bpm ha guadagnato l‟1,89% a 1,78 euro.


 

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