Home Rassegna Stampa Banche: Micheli, rinnovo contratto sia "adeguato e sostenibile". "La piattaforma dei sindacati nei contenuti è superata". (da CORRIERE.IT, martedì 13 dicembre 2011, h 18:20)

Banche: Micheli, rinnovo contratto sia "adeguato e sostenibile". "La piattaforma dei sindacati nei contenuti è superata". (da CORRIERE.IT, martedì 13 dicembre 2011, h 18:20)

di Redazione

Roma, 13 dic – Per il contratto degli oltre 300mila bancari italiani “bisogna cercare la soluzione più giusta nel rinnovo: un contratto che sia adeguato e sostenibile, tenendo conto della complessità del momento”. Così Francesco Micheli, presidente della delegazione sindacale dell’Abi, parlando della trattativa che giovedì vedrà di nuovo fronte banche e sindacati. Micheli, nel corso della presentazione del rapporto Abi sul mercato del lavoro nell’industria finanziaria, davanti a una platea composta da addetti ai lavori (presenti tra gli altri, i segretari generali di Uilca Massimo Masi, di Fabi Lando Sileoni e del Sinfub Pietro Pisani) ha usato toni soft, in linea con l’intervento svolto in precedenza dal presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari (“le banche hanno due asset irripetibili: la relazione con il cliente e i dipendenti, asset che sono intimamente connessi”).

Micheli ha tracciato un rapido quadro del deterioramento della situazione per l’industria bancaria con numeri che secondo il banchiere non sono opinabili: “la produttività e la redditività sono in declino” e la piattaforma rivendicativa, nata nel dicembre scorso “è un riferimento politico ma nei contenuti è superata”. Riguardo al costo del lavoro in banca Micheli ha riconosciuto che “il rapporto tra spese del personale e margine di intermediazione per i principali gruppi è migliorato in Italia rispetto al resto d’Europa negli ultimi anni ma la differenza è ancora molto importante”. Secondo i dati diffusi da Micheli, il rapporto spese personale/margine d’intermediazione per le italiane nel 2010 era del 37% (42,8% nel ’97) mentre per la media dei cinque grandi paesi con mercati bancari comparabili (Francia, Germania, Olanda, Spagna e Gran Bretagna) era del 33,4% (34,9% nel ’97). Il differenziale quindi si è ridotto a 3,7 punti percentuali dai 7,9 punti della fotografia fatta nel ’97. Una data scelta non a caso ha ricordato Micheli. In quell’anno si avviò infatti la prima ristrutturazione del settore del credito (conclusa l’accordo quadro del 1998). In termini di redditività, ha aggiunto il presidente del comitato sindacale dell’Abi, si è tornati sui livelli di 14 anni fa: “Il roe di sistema nel ’97 era dell’1,4%-1,8% e nel 2010 è stato del 2,8-3%: lo scarto non è fortissimo”.

 

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