Home Rassegna Stampa I bancari firmano l'orario lungo. Esclusivo: il testo del contratto (da IL SOLE 24 ORE, venerdì 20 gennaio 2012)

I bancari firmano l'orario lungo. Esclusivo: il testo del contratto (da IL SOLE 24 ORE, venerdì 20 gennaio 2012)

di Redazione

di Cristina Casadei

Tutela occupazionale, moderazione salariale e liberalizzazione degli orari sono il baricentro dell’accordo siglato ieri sera da Abi e sindacati, unitariamente (Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl Credito, Uilca).

«Il lavoro è la questione di maggior importanza in questo momento e crediamo che tutti dovrebbero impegnarsi su questo importante tema – commenta Francesco Micheli, alla guida della delegazione Abi –. Nel tenere conto delle oggettive condizioni di scenario, abbiamo trovato nuove compatibilità e nuovi equilibri, attraverso soluzioni originali e innovative, che possono efficacemente sostenere l’occupazione».

Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni premette che «è necessario non illudere nessuno», ma giudica «questo contratto positivo, in quanto, pur se realizzato nel più difficile contesto socio economico della nostra storia, tutela i diritti individuali e collettivi, difende l’occupazione e recupera l’inflazione. Questo contratto, realisticamente, rappresenta il miglior risultato possibile ottenuto dalle Organizzazioni sindacali senza un minuto di sciopero».

Per la parte economica l’accordo garantirà 170 euro di aumento a regime per la terza area professionale quarto livello, ma è escluso il conguaglio per il 2008, 2009, 2010 che sarebbe stato dello 0,93% circa ed è esclusa anche l’una tantum. Le parti hanno inoltre concordato il blocco degli scatti di anzianità per un anno e mezzo, dal primo gennaio 2013 al primo giugno 2014 e il raffreddamento della dinamica degli accantonamenti per il Tfr. A questo si aggiunga inoltre che «il premio di risultato, il vap, e il vecchio sistema incentivante diventeranno un unico pacchetto che sarà contrattato a livello aziendale dai sindacati e dalle banche – spiega Sileoni –. Spariscono quindi i sistemi incentivanti decisi unilateralmente dalle aziende». Sull’occupazione, nell’area contrattuale l’intesa prevede l’introduzione del contratto complementare con un orario di lavoro di 40 ore settimanali invece di 37,5, con una riduzione del 20% delle retribuzioni, con un riallineamento delle retribuzioni e dell’orario di lavoro in 4 anni. Abi e i sindacati, inoltre, hanno condiviso un protocollo per l’istituzione di un Fondo bilaterale per il sostegno dell’occupazione a cui le aree professionali contribuiranno con una giornata, vedendosi così ridotta a 15 ore, da 23 ore, la “Banca delle ore”, i quadri direttivi e i dirigenti contribuiranno con una ex festività, mentre i manager con il 4% della retribuzione fissa. Sul salario dei neoassunti con certezza di qualifica “terza area-primo livello” l’intesa prevede una riduzione del salario di ingresso del 18%. Il Fondo permetterà l’assunzione di circa 16.500 giovani nei prossimi 3 anni, con l’obiettivo di arrivare a 25 mila in 5 anni. Per questo Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil parla di «un contratto in tempo di crisi con carattere di forte solidarietà verso le nuove generazioni. È stata scelta la via di un fondo per favorire un vero e proprio piano del lavoro stabile a tempo indeterminato per le nuove generazioni insieme al possibile sviluppo di forme innovative quali il part time per gli anziani penalizzati dalla recente riforma sulla previdenza e l’inserimento professionale dei giovani. Tutto tramite i contratti di solidarietà espansivi».

Il contratto dei bancari «è rinnovato nella fase più acuta di una crisi di liquidità e di debito sovrano e della recessione e vanta un profilo alto di dignità politica, di innovazione, di tutela attuale e prospettiva della categoria perché introduce in banca più solidarietà, più equità grazie al fondo di sostegno dell’occupazione giovanile e più occupazione buona e stabile solo a tempo indeterminato con salario d’ingresso», aggiunge il segretario generale di Fiba Cisl, Giuseppe Gallo. Per il segretario generale Uilca Massimo Masi «il rinnovo sconta inevitabilmente lo scenario di crisi e non può certo essere vissuto con toni entusiastici, ma certamente rappresenta un elemento di stabilità per le lavoratrici e i lavoratori impiegati nel settore e un punto di riferimento per la creazione di occupazione stabile nel settore, in particolare a favore dei giovani». Sull’orario di lavoro che è stato uno dei temi più dibattuti e complessi di questo rinnovo, le parti hanno deciso l’orario di sportello prolungato 8-22, dal lunedì al venerdì, con una serie di garanzie sulla turnazione. «Gli orari e la loro riorganizzazione diventano l’elemento negoziale centrale per favorire politiche per l’occupazione ma anche di miglior rapporto con il territorio», osserva Megale. Per l’applicazione di questo orario “allungato”, è stato infatti concordato il confronto negoziale a livello aziendale, che prevede anche un intervento delle segreterie nazionali qualora ci siano difficoltà a raggiungere l’intesa. Nel caso in cui non si riesca a trovare un accordo l’azienda potrà procedere unilateralmente per la fascia 8-20, mentre l’accordo sindacale è obbligatorio per la fascia 20-22. L’orario di lavoro rimane invariato a 7 ore e 30 minuti e sarà privilegiata la volontarietà.

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