Home Rassegna Stampa "Esodati", il ministero fa i conti (da IL SECOLO XIX, mercoledì 4 aprile 2012)

"Esodati", il ministero fa i conti (da IL SECOLO XIX, mercoledì 4 aprile 2012)

di Redazione

Genova – Una settimana. È il tempo che si è dato il ministero dell’Economia per trovare tutte le informazioni necessarie a sciogliere il nodo dei cosiddetti esodati. Di quelle persone, cioè, che prima del varo della riforma hanno lasciato il lavoro incentivati dall’azienda, ma che con la nuova normativa non hanno più i requisiti per la pensione e rischiano di attraversare un periodo – anche piuttosto lungo – senza trattamento previdenziale né stipendio. Ora aspettano di capire se potranno andare in pensione con le vecchie regole. Secondo i sindacati, il problema riguarda 350mila persone. Il governo invece non ha ancora una stima ufficiale. «Una volta che avremo i numeri metteremo criteri ispirati all’equità», ha detto ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Criteri «in base ai quali consentire il pensionamento anticipato ai sensi della norma che è stata approvata».

Soltanto nel settore bancario, gli esodati sono 22mila, «di cui 15mila già usciti e 7mila in procinto di uscire entro il 2013, secondo gli accordi firmati da banche e sindacati», spiegava due giorni fa Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato bancario. Il caso sta scuotendo il governo, come dimostra bene la serie di smentite che ha fatto seguito alle parole, tre giorni fa, di Gianfranco Polillo. Il sottosegretario all’Economia, in un’intervista alla trasmissione “In Onda” su La7, aveva aperto uno spiraglio. «Gli esodati – aveva detto – hanno firmato un accordo con le aziende; se cambiano le condizioni che hanno legittimato quell’accordo, secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico, possono chiedere che quell’accordo sia nullo». Polillo aveva profilato insomma la possibilità di ricorrere al giudice per riottenere il posto di lavoro. Ma aveva dovuto incassare una presa di distanze dal governo. «Quando qualcuno prova a dire cose di minimo buonsenso – così Polillo intervistato ieri dal Secolo XIX – si scatena il putiferio». Preoccupatissimi gli industriali. «Non è accettabile – ha dichiarato il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia – che questo significhi un aumento del costo per le aziende. Se c’è un problema di questo tipo è lo Stato che deve farvi fronte». Intanto la Cgil chiede al governo una «marcia indietro». «Non esiste altra soluzione – afferma Carla Cantone, segretaria generale Spi-Cgil, che rispettare le intese, consentendo a quei lavoratori di andare in pensione».

Parole ribadite da una nota stampa della segreteria nazionale della Uil: «Oltre trecentomila persone hanno sottoscritto un patto che deve essere onorato». Dopo aver raccolto, nell’arco dei prossimi sette giorni, le informazioni necessarie, il governo varerà il decreto sugli esodati entro il 30 giugno.

You may also like

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.