Home Rassegna Stampa MPS e Unicredit, sindacati: 80-90% filiali chiuse per sciopero (da Reuters.it, venerdì 27 luglio 2012)

MPS e Unicredit, sindacati: 80-90% filiali chiuse per sciopero (da Reuters.it, venerdì 27 luglio 2012)

di Redazione

Lo sciopero di oggi a Mps e UniCredito, proclamato da tutte le organizzazioni sindacali, ha registrato un’alta adesione con una chiusura stimata all’80-90% delle filiali dei rispettivi gruppi su tutto il territorio nazionale. Lo riferiscono le organizzazioni dei lavoratori bancari in assenza di dati dalle due banche. “Lo sciopero indetto nella giornata di oggi, venerdì 27 luglio, in Unicredit e in Monte dei Paschi di Siena ha visto un’adesione altissima da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, come era avvenuto il 2 luglio nel Gruppo Intesa Sanpaolo”, dice una nota del segretario generale della Uilca Massimo Masi.

In un contesto generale in cui quasi tutti i grandi istituti di credito hanno annunciato delle forti diete per allineare i costi alle stringenti condizioni dei mercati, la protesta nei due grandi gruppi bancari è stata lanciata per diverse motivazioni. I dipendenti Mps si oppongono al nuovo piano industriale messo a punto dall’AD, Fabrizio Viola che punta a una riduzione del personale di oltre 4.600 unità su 31.000 e alla chiusura di 400 filiali su 3.000.

La riduzione di 4.600 addetti comprende le 2.300 risorse del back-office e 1.200 relative al personale coinvolto nelle dismissioni di asset del gruppo. In Unicredit, invece, i lavoratori protestano contro la sospensione del premio aziendale. Secondo i sindacati della banca senese, lo sciopero di oggi nel gruppo Mps ha determinato la chiusura dell’80-85% degli sportelli e della sede di Siena.

Percentuali elevate anche in UniCredit: “Aspettiamo i dati definitivi ma credo che siamo intorno al 90% di chiusura delle filiali”, ha detto Masi a Reuters. In una nota il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dichiara che “la massiccia adesione agli scioperi di oggi dimostra anche lo scollamento esistente tra il personale e i vertici aziendali. Nel caso del gruppo Mps, il nuovo piano industriale risulta completamente carente delle più elementari e concrete prospettive di crescita e di sviluppo”.

Agostino Megale, segretario generale della categoria del credito della Cgil (Fisac) aggiunge che “i banchieri non possono pensare che nella crisi ci sia spazio per i loro compensi mentre, allo stesso tempo, si mettono in discussione livelli occupazionali, salario contrattuale, accordi di armonizzazione, fino all’esternalizzazione di 2.300 occupati come avviene in Monte Paschi”.

A Siena, mentre era in corso un presidio dei lavoratori sotto la sede in Piazza Salimbeni, chiamata a gran voce dalla piazza, alle 10,30 circa la nuova responsabile delle risorse umane Ilaria Dalla Riva è uscita dalla banca e ha accettato di incontrare i rappresentanti delle principali sigle sindacali. All’incontro hanno partecipato Luca Bianchi di Dircredito, Antonio Damiani della Fisac, Carlo Magni della Uilca, Alberto Arrigucci di Ugl (Francoforte: 893716 – notizie) e Marco Radi della Fiba.

I sindacalisti, secondo quanto riferito da uno dei partecipanti, hanno detto di essere pronti a fare delle controproposte a quelle contestate del piano industriale e Dalla Riva ha detto che a brevissimo termine ci sarà la convocazione di un tavolo su questo. “Speriamo che quello di oggi sia l’inizio di tentativo di ritorno alla normalità, ritieniamo quello accaduto oggi in piazza Salimbeni estremamente positivo”, ha detto Bianchi di DirCredito.

“L’azienda ha capito che l’interlocutore è il sindacato. Abbiamo iniziato a riconoscerci a vicenda e questo è positivo”, ha aggiunto.

A BREVE AVVIO TAVOLO CONFRONTO SINDACATI-MPS  Mps avvierà tra il 2 e l’8 agosto il confronto formale con i sindacati per cercare di trovare nei successivi 50 giorni un accordo sul piano industriale, ha detto in una intervista a Reuters Dalla Riva.

La responsabile delle risorse umane di Rocca Salimbeni ha indicato i tre principali punti di confronto: la terzializzazione, la disponibilità a ricreare un altro contratto integrativo interno, il piano di chiusura delle filiali. Per UniCredit il tema del premio aziendale è legato al piano strategico 2015.

“Il gruppo UniCredit, pur in un anno estremamente complesso per l’intera industria finanziaria, ha dato la disponibilità a pagare un premio collettivo ai dipendenti che sia coerente con il Piano Strategico 2015 che ha tra i sui obiettivi il recupero della produttività, il ricorso ad una maggiore flessibilità organizzativa ed una razionalizzazione degli organici”, afferma Piazza Cordusio.

(Stefano Bernabei, Andrea Mandalà)

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