Home Rassegna Stampa Governance, Bpm apripista delle Popolari (da PLUS, sabato 23 febbraio 2013)

Governance, Bpm apripista delle Popolari (da PLUS, sabato 23 febbraio 2013)

di Redazione

Dopo gli scontri della passata gestione, sulla quale Autorità di Vigilanza e magistratura hanno acceso più di un faro, la Popolare di Milano è divenuta un cantiere. Se da un lato azienda e sindacati hanno raggiunto l’intesa sulle ricadute del piano industriale 2012/15, dall’altro si apre il confronto sulla proposta aziendale di modifica della governance con il passaggio dalla forma cooperativa (strutturata attorno al voto capitario) a Spa “ibrida”. Nei giorni scorsi è stata firmata l’intesa di verifica occupazionale: entreranno 150 addetti, tra precari stabilizzati e nuove assunzioni. La banca accoglierà 800 domande di esodo, 100 in più di quelle previste. Gli addetti di Banca di Legnano e Profamily, che entro l’anno dovrebbero essere incorporate in Bpm, manterranno i benefici in caso le fusioni slittassero. Ma l’ipotesi di trasformazione da cooperativa a responsabilità limitata in Spa “ibrida” non fa gioire il sindacato che, oltre all'”approfondimento tecnico e politico”, chiede il via libera dai dipendenti. Lo ha deciso la Rsa della Fabi, la sigla più forte nel gruppo: «Occorre un percorso di confronto e approfondimento tecnico e politico che coinvolga i sindacati. È indispensabile che la banca presenti una dettagliata documentazione del progetto di trasformazione della governance, che sarà oggetto di valutazione tecnica e giuridica». La Fabi, d’accordo col segretario generale Lando Maria Sileoni, chiede poi di «conoscere prima dell’assemblea straordinaria un parere chiaro e inequivocabile della Banca d’Italia sulla nuova bozza di governance» e ritiene «necessario un coinvolgimento dei lavoratori che dovranno esprimersi sul modello proposto». Per il sindacato è prioritaria la difesa di «valori importanti come il voto capitario e la partecipazione dei lavoratori alla scelta del management». Non solo: le Rsa Fabi ritengono che Bpm «debba mantenere la propria autonomia a tutela di clienti e lavoratori». D’altronde il sindacato è consapevole che «l’intero movimento delle Popolari guarda con estrema attenzione a quanto sta avvenendo all’interno del gruppo» perché «la trasformazione rischia di diventare un precedente importante per l’intero sistema» nicola.borzi@ilsole24ore.com.

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