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INTESA SANPAOLO APRE LE PORTE ALLO "SMART WORKING" – TUTTA LA STAMPA

di Redazione

CORRIERE DELLA SERA, venerdì 12 dicembre 2014

Intesa Sanpaolo, via libera alla sperimentazione del lavoro «flessibile» – Si parte con Banca Prossima

Lo smart work arriva in banca. Intesa Sanpaolo e sindacati hanno firmato un accordo per una sperimentazione in materia di lavoro agile da marzo a dicembre 2015. I dipendenti di Banca Prossima (la controllata dedicata al mondo non profit) e quelli che fanno capo a Intesa Sanpaolo nella direzione regionale di Milano potranno scegliere di lavorare da casa fino a otto giorni al mese. Gli straordinari? Di massima non sono previsti, a meno che non siano autorizzati. «L’accordo rappresenta una tappa nella ricerca di strumenti innovativi per coniugare le esigenze organizzative con quelle dei colleghi, favorendone la qualità di vita», fa notare il capo dell’organizzazione di Intesa, Eliano Omar Lodesani. «Se il modello avrà successo – apre Lando Sileoni, della Fabi – potremmo utilizzarlo su base volontaria anche in altre strutture del gruppo». Ri.

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IL SOLE 24 ORE, venerdì 12 dicembre 2014
Il bancario può lavorare a distanza – Per otto giorni al mese è possibile concordare il luogo da cui operare
Quel bancario con le maniche della camicia bianca tirate su per non sporcarle di inchiostro, chiuso nel suo ufficetto, in una dimensione stanziale è una figura polverosa che ormai fa parte degli archivi delle banche. Ancor di più adesso che nel credito è arrivato lo smart working che trova la prima applicazione nel gruppo Intesa Sanpaolo, dove ieri azienda e sindacati hanno siglato un accordo che farà partire, in via sperimentale da marzo 2015, con termine a dicembre, un progetto di lavoro nuovo. «La nostra è una società nomade dove le nuove tecnologie possono essere sfruttate per dare un contributo a un’organizzazione del lavoro diversa. Fare smart working significa muoversi rispetto alle proprie esigenze e alle esigenze dell’azienda», spiega il chief operating officer Eliano Omar Lodesani. Quando è diventato titolare del nuovo incarico, lo scorso giugno, racconta di aver ricevuto molte richieste da parte dei lavoratori per poter lavorare in un luogo diverso dalla sede di assegnazione. Da casa, ma non solo e non necessariamente. La storia dello smart working in Intesa Sanpaolo nasce dal basso, dai lavoratori ed è stata oggetto di un confronto col sindacato. Quel che più conta però, alla fine, è «riuscire a fare le cose – osserva Lodesani -. Siamo stati i primi a raggiungere un accordo con i sindacati sui matrimoni non civilmente riconosciuti, oggi siamo i primi a fare un accordo sullo smart working con cui vogliamo essere vicini alle nostre persone che per noi sono al centro. Sono convinto che se i nostri collaboratori sono a proprio agio lavorano meglio e responsabilmente. E la loro performance è migliore».

Entrando nel merito, come spiega una nota dell’azienda, lo smart working prevede «lo svolgimento della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede di assegnazione». Questo significa che sarà possibile lavorare «dai così detti hub aziendali, ossia uffici diversi dal proprio, previa prenotazione». Oppure «da casa o dal cliente, nell’ambito dalle regole aziendali». La modalità di lavoro porterà le persone, fisicamente, sempre più fuori dalla sede del posto di lavoro. Questo è reso possibile ed è «un grande valore aggiunto delle nuove tecnologie. E genera a sua volta più valore per l’azienda attraverso le persone che si muovono». Gli esempi che si possono fare sono molteplici. In una multinazionale come Intesa Sanpaolo c’è chi, per esempio, sopporta un pendolarismo molto forte. «Con lo smart working invece di stressarsi sul pensolarismo, può lavorare da un’altra sede e guadagnare tempo di vita», spiega Lodesani. Ma, per fare un altro esempio, ci possono essere anche le mamme con i bambini piccoli, malati, a casa che sono fisicamente in ufficio ma con la mente altrove. Con lo smart working «possono lavorare da casa, essere più tranquille e dare un contributo maggiore», continua il manager. Per scansare tutti i dubbi l’iniziativa sarà accompagnata da interventi di informazione e formazione.

A beneficiare di questa opzione sarà soprattutto chi opera nei servizi centrali e i gestori della rete. C’è un tetto, per ora: otto giorni al mese. L’adesione sarà volontaria ma andrà concordata con il responsabile di filiale. Il progetto coinvolgerà in una prima fase i lavoratori di Banca Prossima e dell’area di Milano. Quanto ai numeri, «non vedo limitazioni e non penso che lo smart working porti uno scompenso operativo nell’azienda. Quando il progetto partirà valuteremo il perimetro delle richieste», sostiene Lodesani.

Per i sindacati «quest’accordo è innovativo: coniuga le esigenze di produttività dell’azienda con quelle personali e di vita dei lavoratori», commentano Roberto Aschiero e Tiberio Carello, segretari di coordinamento Fabi Intesa Sanpaolo. «Per i dipendenti interessati abbiamo ottenuto tutte le garanzie del caso – spiegano -: volontarietà di accesso e possibilità di interrompere il progetto in qualsiasi momento, mantenendo invariate tutte le tutele previdenziali e di assicurazione sul lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei

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MF-MILANO FINANZA, venerdì 12 dicembre 2014

Intesa sigla l’accordo per lavorare da casa

di Claudia Cervini – A partire da marzo 2015 i dipendenti di Banca Prossima, controllata di Intesa Sanpaolo , potranno decidere se lavorare da casa o in filiale. La fase sperimentale di questo progetto durerà fino a dicembre 2015 e, in caso di successo, l’opzione del lavoro flessibile verrà estesa al resto del gruppo. L’accordo con le organizzazioni sindacali è stato raggiunto ieri. I dipendenti potranno aderire su base volontaria, svolgendo per non più di otto giorni al mese la prestazione lavorativa da casa, da un altro ufficio o presso il cliente, concordandola con il proprio responsabile di filiale. Le figure professionali che potranno beneficiare dell’opzione sono in particolare quelle che operano presso i servizi centrali e i gestori della rete. Per svolgere l’attività fuori sede, i dipendenti saranno forniti di una dotazione informatica. Per il momento la scelta è ricaduta sui lavoratori di Banca Prossima (la società del gruppo dedicata al terzo settore) per agevolarli in vista dell’Expo. «Questo accordo si inserisce nel piano d’impresa 2014-17, di cui le persone sono il fattore fondamentale di successo», ha commentato il chief operating officer di Intesa Sanpaolo , Eliano Omar Lodesani. «Rappresenta una nuova tappa nel percorso di ricerca di strumenti innovativi per poter coniugare le esigenze organizzative aziendali con le esigenze personali dei colleghi, favorendone la qualità di vita, creando così le condizioni per una sempre più efficace risposta ai bisogni, espressi e potenziali, dei clienti del gruppo». Gli hanno fatto eco, in una nota, Roberto Aschiero e Tibero Carello, segretari del coordinamento Fabi di Intesa Sanpaolo «È un accordo innovativo che coniuga le esigenze di produttività dell’azienda con quelle personali e di vita dei lavoratori». (riproduzione riservata)

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IL GIORNALE, venerdì 12 dicembre 2014

FLESSIBILITÀ – Intesa sperimenta il lavoro da casa – Si inizia a marzo

Dopo l’idea idea di «Banca 5» per cercare di ripescare i clienti dormienti e l’assegnazione assegnazione di azioni ai dipendenti, Intesa Sanpaolo prova lo «smart working»: il progetto darà la possibilità ad alcuni dipendenti di scegliere se lavorare da casa anzichè in filiale . In particolare, l’accordo accordo che Ca ‘ de Sass ha siglato con i sindacati prevede una fase sperimentale da marzo a dicembre del prossimo anno, coinvolgendo gli addetti della controllata Banca Prossima e dell’area area di Milano, anche in vista di Expo. L’adesione adesione è volontaria e sarà possibile lavorare da casa, da un altro ufficio o presso il cliente non più di otto giorni al mese. Il progetto potrebbe, tuttavia, essere esteso ad altre strutture della banca guidata da Carlo Messina. Questo accordo «si inserisce nel piano d’impresa impresa 2014 – 17, di cui le persone sono il fattore fondamentale di successo», conferma il chief operating officer di Intesa Eliano Omar Lodesani. Soddisfatto anche il sindacato Fabi, che definisce l’impianto impianto «innovativo», perché in grado di coniugare «le esigenze di produttività dell’azienda azienda con quelle personali dei lavoratori».

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LA REPUBBLICA.it, giovedì 11 dicembre 2014

Intesa Sanpaolo sperimenta il lavoro da casa – Al via un progetto di smart working, a partire da Banca Prossima e dall’area di Milano: i dipendenti potranno aderire su base volontaria e lavorare da casa, o presso i clienti, otto giorni al mese

MILANO – L’evoluzione del ruolo del bancario, messo in crisi dalla migrazione di molti servizi sulle piattaforme internet e online che hanno messo all’angolo il funzionamento delle filiali, conosce un nuovo stadio. Lo sperimenta Intesa Sanpaolo, che avvierà da marzo 2015 fino a dicembre un progetto di ‘smart working’ che dà la possibilità ai dipendenti di scegliere se lavorare da casa o in filiale. Come rende noto il sindacato autonomo Fabi, il progetto, su cui è stato raggiunto un accordo ieri sera tra il gruppo e le organizzazioni sindacali aziendali, coinvolgerà in una prima fase i lavoratori di Banca Prossima e dell’area di Milano, per agevolarli anche in concomitanza dell’Expo. I dipendenti potranno aderire su base volontaria, svolgendo per non più di otto giorni al mese la prestazione lavorativa da casa, da un altro ufficio o presso il cliente, concordandola con il proprio responsabile di filiale. Le figure professionali che potranno beneficiare dell’opzione sono in particolare quelle che operano presso i servizi centrali e i gestori della rete. Per svolgere l’attività fuori sede, i dipendenti saranno forniti di una dotazione informatica. Se il progetto avrà successo tra i lavoratori, ci sarà la possibilità di estenderlo anche ad altre strutture. “E’ un accordo innovativo che coniuga le esigenze di produttività dell’azienda con quelle personali e di vita dei lavoratori”, commentano Roberto Aschiero e Tibero Carello, segretari del coordinamento Fabi di Intesa Sanpaolo. © Riproduzione riservata

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AFFARI ITALIANI.IT, giovedì 11 dicembre 2014 – 18:07:00

Intesa-Sanpaolo, ora i bancari lavorano da casa

Intesa Sanpaolo apre le porte allo smart working. Il progetto partirà in via sperimentale da marzo 2015, con termine a dicembre, e coinvolgerà in una prima fase i lavoratori di Banca Prossima e dell’area di Milano, per agevolarli anche in concomitanza con l’Expo.

Grazie all’accordo raggiunto ieri sera tra il gruppo e le organizzazioni sindacali aziendali, i dipendenti interessati potranno aderire volontariamente al progetto smart working, che dà la possibilità di lavorare in luogo diverso da quello nel quale abitualmente si compie servizio. I dipendenti potranno, quindi, svolgere la loro prestazione lavorativa da casa, non più di 8 giorni al mese, da altro ufficio o presso il cliente, concordandola con il proprio responsabile di filiale. Le figure professionali che potranno beneficiare di questa opzione saranno, in particolare, coloro che operano presso i servizi centrali e i gestori della rete. Per lo svolgimento dell’ attività lavorativa fuori sede, l’azienda fornirà opportuna dotazione informatica. A supporto dell’iniziativa, verrà avviato un piano di formazione specifico per i responsabili di filiale e i dipendenti coinvolti nella sperimentazione. Qualora il progetto abbia successo tra i lavoratori e dia buoni risultati, ci sarà la possibilità di estenderlo anche ad altre strutture. “Questo accordo – ha commentato il chief operating officer di Intesa Sanpaolo, Eliano Omar Lodesani – si inserisce nel Piano d’Impresa 2014-17, di cui le persone sono il fattore fondamentale di successo. Rappresenta una nuova tappa nel percorso di ricerca – condiviso con i sindacati- di strumenti innovativi per poter coniugare le esigenze organizzative aziendali con le esigenze personali dei colleghi, favorendone la qualità di vita, creando così le condizioni per una sempre più efficace risposta ai bisogni, espressi e potenziali, dei clienti del gruppo”.

“Quest’accordo è innovativo: coniuga l’esigenze di produttività dell’azienda con quelle personali e di vita dei lavoratori, a cui il progetto smart working viene incontro in maniera intelligente”, commentano Roberto Aschiero e Tiberio Carello, segretari di coordinamento Fabi di Intesa, “Per i dipendenti interessati abbiamo ottenuto tutte le garanzie del caso: volontarietà di accesso alla sperimentazione e possibilità di interrompere il progetto in qualsiasi momento, mantenendo invariate, inoltre, tutte le tutele previdenziali e di assicurazione sul lavoro.

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ADNKRONOS, giovedì 11 dicembre 2014 – 13:42

BANCHE: FABI, INTESA SP APRE A SMART WORKING – lavoratore può scegliere se lavorare da casa o in filiale

Roma, 11 dic. (AdnKronos) – ”Intesa Sanpaolo apre le porte allo Smart Working. Il progetto partirà in via sperimentale da marzo 2015, con termine a dicembre, e coinvolgerà in una prima fase i lavoratori di Banca Prossima e dell’area di Milano, per agevolarli anche in concomitanza con l’Expo. Grazie all’accordo raggiunto ieri sera tra il Gruppo e le organizzazioni sindacali aziendali, i dipendenti interessati potranno aderire volontariamente al progetto smart working, che dà la possibilità di lavorare in luogo diverso da quello nel quale abitualmente si compie servizio. I dipendenti potranno, quindi, svolgere la loro prestazione lavorativa da casa, non più di 8 giorni al mese, da altro ufficio o presso il cliente, concordandola con il proprio Responsabile di filiale”. È quanto si legge in un nota della Fabi.

”Le figure professionali che potranno beneficiare di questa opzione saranno, in particolare, coloro che operano presso i servizi centrali e i gestori della rete. Per lo svolgimento dell’attività lavorativa fuori sede, l’azienda fornirà opportuna dotazione informatica. A supporto dell’iniziativa, verrà avviato un piano di formazione specifico per i responsabili di filiale e i dipendenti coinvolti nellasperimentazione. Qualora il progetto abbia successo tra i lavoratori edia buoni risultati, ci sarà la possibilità di estenderlo anche ad altre strutture”, continua la nota.

”Quest’ accordo è innovativo: coniuga l’ esigenze di produttività dell’azienda con quelle personali e di vita dei lavoratori, a cui il progetto smart working viene incontro in maniera intelligente -commentano Roberto Aschiero e Tiberio Carello, Segretari di Coordinamento Fabi Intesa Sanpaolo-. Per i dipendenti interessati abbiamo ottenuto tutte le garanzie del caso: volontarietà di accesso alla sperimentazione e possibilità di interrompere il progetto in qualsiasi momento, mantenendo invariate, inoltre, tutte le tutele previdenziali e di assicurazione sul lavoro”. (Rem/AdnKronos) 11-DIC-14 13:42

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LA PRESSE.IT, giovedì 11 dicembre 2014

Intesa Sanpaolo sperimenta lo smart working con lavoro da casa o presso clienti

(Finanza.com) – La professione del bancario verso una svolta smart. Il cambio di scenario degli ultimi anni, con le filiali in affanno davanti alla veloce avanzata dei servizi online, porta a valutare nuove allocazioni per i dipendenti del settore. In tal senso Intesa Sanpaolo, prima in Italia nel settore bancario, ha raggiunto un accordo con i sindacati finalizzato ad adottare un modello di lavoro flessibile per i propri dipendenti. La sperimentazione di questa forma di smart working andrà da marzo 2015 fino alla fine del prossimo anno e coinvolgerà in una prima fase i lavoratori di Banca Prossima e dell’area di Milano, per agevolarli anche in concomitanza con l’Expo. Progetto che in caso di successo potrà essere esteso ad altre strutture del gruppo Intesa Sanpaolo. Da casa, in hub aziendali o presso clienti L’intesa prevede lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte del dipendente bancario in luogo diverso dalla sede di assegnazione. Sarà possibile lavorare da uffici diversi dal proprio, previa prenotazione, disponendo di uno spazio utilizzabile per periodi limitati/esigenze temporanee (c.d. hub aziendali); oppure da casa o dal cliente, nell’ambito dalle regole aziendali in essere. L’iniziativa sarà accompagnata da interventi di informazione/formazione. Adesione volontaria per massimi 8 giorni al mese Una nota del sindacato autonomo bancario Fabi precisa come i dipendenti potranno svolgere la loro prestazione lavorativa da casa, non più di 8 giorni al mese, da altro ufficio o presso il cliente, concordandola con il proprio responsabile di filiale. Le figure professionali che potranno beneficiare di questa opzione saranno, in particolare, coloro che operano presso i servizi centrali e i gestori della rete. “Quest’ accordo innovativo coniuga l’esigenze di produttività dell’azienda con quelle personali e di vita dei lavoratori, a cui il progetto Smart Working viene incontro in maniera intelligente”, hanno commentano Roberto Aschiero e Tiberio Carello, Segretari del coordinamento FABI Intesa Sanpaolo. Per i dipendenti interessati è stata garantita la volontarietà di accesso alla sperimentazione e possibilità di interrompere il progetto in qualsiasi momento, mantenendo invariate, inoltre, tutte le tutele previdenziali e di assicurazione sul lavoro.

“Questo accordo – ha commentato il Chief Operating Officer di Intesa Sanpaolo, Eliano Omar Lodesani – si inserisce nel Piano d’Impresa 2014-17, di cui le persone sono il fattore fondamentale di successo. Rappresenta una nuova tappa nel percorso di ricerca di strumenti innovativi per poter coniugare le esigenze organizzative aziendali con le esigenze personali dei colleghi, favorendone la qualità di vita, creando così le condizioni per una sempre più efficace risposta ai bisogni, espressi e potenziali, dei clienti del Gruppo”. “Con l’accordo sul lavoro flessibile, si è dato avvio a un progetto che permetterà ai nostri colleghi di lavorare, migliorando la gestione dei tempi di vita e limitando gli spostamenti casa-lavoro”, ha aggiunto Lodesani. finanza.com © Copyright LaPresse – Riproduzione riservata

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WALL STREET ITALIA.COM, giovedì 11 dicembre 2014| Ora 14:23

Intesa Sp, Fabi: parte smart working, lavoro da casa o in filiale – Da marzo sperimentazione in Banca Prossima e nell’area Milano Roma, 11 dic. (askanews) – Intesa Sanpaolo apre le porte allo smart working. Il progetto, afferma la Fabi, “partirà in via sperimentale da marzo 2015, con termine a dicembre, e coinvolgerà in una prima fase i lavoratori di Banca Prossima e dell’area di Milano, per agevolarli anche in concomitanza con l’Expo”. Con l’accordo raggiunto tra il gruppo e i sindacati, “i dipendenti potranno aderire volontariamente al progetto smart working, che dà la possibilità di lavorare in luogo diverso da quello nel quale abitualmente si compie servizio”. I dipendenti, spiega il sindacato, “potranno svolgere la prestazione lavorativa da casa, non più di 8 giorni al mese, da un altro ufficio o presso il cliente, concordandola con il proprio responsabile di filiale. Le figure professionali che potranno beneficiare di questa opzione saranno, in particolare, coloro che operano presso i servizi centrali e i gestori della rete”. (segue)

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WALL STREET ITALIA.COM, giovedì 11 dicembre 2014| Ora 14:39

Intesa Sp, Fabi: parte smart working, lavoro da casa – A supporto dell’iniziativa sarà avviato un piano di formazione

di: TMNews Roma, 11 dic. (askanews) – Per lavorare fuori sede, sottolinea la Fabi, Intesa Sanpaolo “fornirà una opportuna dotazione informatica. A supporto dell’iniziativa sarà avviato un piano di formazione specifico per i responsabili di filiale e i dipendenti coinvolti nella sperimentazione. Qualora il progetto abbia successo tra i lavoratori e dia buoni risultati, ci sarà la possibilità di estenderlo anche ad altre strutture”. “Questo accordo è innovativo – affermano i segretari di coordinamento Fabi Intesa Sanpaolo, Roberto Aschiero e Tiberio Carello – coniuga l’esigenze di produttività dell’azienda con quelle personali e di vita dei lavoratori, cui il progetto smart working viene incontro in maniera intelligente. Per i dipendenti abbiamo ottenuto tutte le garanzie del caso: volontarietà di accesso alla sperimentazione e possibilità di interrompere il progetto in qualsiasi momento, mantenendo invariate, tutte le tutele previdenziali e di assicurazione sul lavoro”.

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WALL STREET ITALIA.COM, giovedì 11 dicembre 2014| Ora 18:27

Intesa SanPaolo, prima banca in Italia ad adottare lavoro flessibile

di: WSI Da marzo del 2015 via allo ‘smart-working’: dipendenti potranno lavorare da casa, in altri uffici o dal cliente. NEW YORK (WSI) – Svolta nella professione del bancario con Intesa Sanpaolo prima banca in Italia a raggiungere un accordo con i sindacati “per adottare il lavoro flessibile per i dipendenti”. Lo afferma in una nota l’istituto di credito, sottolineando che “la sperimentazione di questo nuovo strumento di lavoro partirà da marzo e proseguirà per tutto il 2015”. Intesa e i sindacati, spiega la banca, “hanno stabilito che per lavoro flessibile si intende lo svolgimento della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede di assegnazione”. Sarà quindi possibile lavorare “da uffici diversi dal proprio, disponendo di uno spazio utilizzabile per periodi limitati o esigenze temporanee (hub aziendali); da casa; dal cliente, nell’ambito dalle regole aziendali”. L’iniziativa “sarà accompagnata da interventi di informazione-formazione, anche per supportare adeguatamente il cambiamento”. (mt)

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