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CONTRATTO, "ABI GIOCA A NESCONDINO" – LA DICHIARAZIONE DI SILEONI SU QUOTIDIANI E AGENZIE STAMPA

di Redazione

IL SOLE 24 ORE, mercoledì 11 marzo 2015

Abi, sì ai contratti complementari – Da applicare alle attività no core renderebbe il rinnovo meno costoso

Questo contratto dei bancari non passerà attraverso la destrutturazione dell’area contrattuale. L’ipotesi che Abi aveva avanzato in novembre è stata rivista e arricchita con l’opzione del contratto complementare che, per le attività non core, darebbe alle imprese la possibilità di avere un contratto meno pesante. Le banche propongono l’introduzione dei contratti complementari nei rami d’azienda che si occupano di gestione delle carte di credito e debito e sistemi di pagamento, servizi di elaborazione dati, anche di tipo consortile, centri servizi, con attività?di tipo amministrativo e contabile, ma non di sportello, e infine per le attività di supporto operativo alla gestione amministrativa di immobili d’uso. Secondo i banchieri questa ipotesi permetterebbe di difendere l’area contrattuale e di conseguire gli obiettivi di risparmio. I contratti complementari infatti prevedono un orario settimanale di 40 ore, con tabelle retributive del 20% inferiori al contratto del credito.

Per il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, la nuova proposta di Abi è «una timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale». Lunedì prossimo parte una tre giorni (23, 24, 25) in cui si discuterà la parte economica per poi tentare di chiudere negli incontri fissati per il 30 e il 31 marzo, data della disapplicazione del contratto. Con qualche flessibilità, secondo quanto è emerso ieri al tavolo. Se il negoziato sarà avviato verso la sua naturale conclusione, la sigla potrà anche avvenire nei primissimi giorni di aprile senza passare attraverso l’evento traumatico della disapplicazione. Sileoni, però, sostiene che «l’Abi lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del Governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del contratto, il movimento sindacale unitariamente farà sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi – siamo certi – valorizzerà».

«Non ci sfugge l’avanzamento – dice il segretario generale della Fiba Cisl Giulio Romani – della posizione Abi rispetto a quella iniziale, ma tale avanzamento è sempre nella stessa direzione: la riduzione dei costi». Manca però «in questo confronto – prosegue Romani – la discussione sul fatto se le banche sono funzionali o meno allo sviluppo. Nel progetto che Abi ci propone, la riduzione dei costi, non c’è un futuro per il sistema e per il paese». Agostino Megale, segretario generale della Fisac avverte: «Giù le mani dall’area contrattuale. Posso valutare la differenza tra la posizione iniziale di Abi e le nuove proposte ma non cambia la valutazione che l’area contrattuale va di certo confermata così come è, anzi va rafforzata». Inoltre a proposito del Jobs act, su cui i banchieri hanno espresso una valutazione molto positiva, «vanno confermate le tutele che i lavoratori avevano all’atto dell’assunzione precedente alla nuova legge», continua Megale. Massimo Masi, segretario generale della Uilca, osserva che «il vero raccordo tra area contrattuale e occupazione è il tema dell’insourcing. Questa era la sfida che ci aspettavamo da Abi, non la solita riduzione dei costi aziendali». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei

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MF-MILANO FINANZA, mercoledì 11 marzo 2015

L’Abi vuole contratti differenziati per i settori di servizio

di Mauro Romano 

Eppur si muove. Poco, ma la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei bancari si sta muovendo. In attesa della decisiva riunione-fiume del 23-24-25 marzo sulla parte economica, ieri si è discusso di area contrattuale, tema che assieme agli inquadramenti (l’Abi vuole scendere da 13 livelli professionali a soli 6), fa parte delle questioni-chiave attraverso le quali realizzare l’obiettivo della riduzione del costo del lavoro. La paura dei sindacati, espressa pubblicamente dalla Fabi (la principale organizzazione di categoria), è che la banche abbiano già in tasca un accordo con il governo per limitare al massimo l’area contrattuale, favorendo l’outsourcing, ossia l’esternalizzazione di una quota sempre maggiore di attività, escludendo quindi dal contratto i dipendenti impegnati nelle stesse. Ieri però l’Abi non ha messo in campo proposte tanto estreme, ma la richiesta delle banche è stata comunque respinta, almeno in questa fase. L’Abi ha chiesto infatti di adottare un contratto complementare, meno oneroso (il 15% in meno di salario, ma con maggiore flessibilità dell’orario di lavoro), per i dipendenti dei rami d’azienda che si occupano di gestione delle carte di credito e debito e dei sistemi di pagamento. Stessa soluzione per chi si occupa dei servizi o lavora nei reparti centrali o periferici dei centri di elaborazione dati, anche di tipo consortile, oppure opera nei centri servizi, «con attivita di tipo amministrativo-contabile, non di sportello, svolte in maniera accentrata (strutture centrali o periferiche), di supporto operativo alla gestione amministrativa di immobili d’uso». Si tratta insomma di tutto il comparto del facility management interno oppure di quei settori in competizione con altri tipi di contratti merceologici. Se si calcola poi che l’Abi non transige dall’applicare i nuovi meccanismi del Jobs Act per i nuovi contratti, garantendo le vecchie regole solo ai lavoratori già contrattualizzati (anche qualora cambiassero ramo di azienda), le caute aperture di ieri non sono bastate a far cambiare giudizio ai sindacati. Per Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, l’Abi «lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del contratto, il movimento sindacale unitariamente farà sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi, siamo certi, valorizzerà». Parole simili a quelle di Giulio Romani, leader della Fiba Cisl, per il quale «l’unico progetto di Abi è la riduzione dei costi; non ci sfugge l’avanzamento della posizione Abi rispetto a quella iniziale, che prevedeva la destrutturazione dell’area con gravi ricadute su un’ampia platea di lavoratori, ma tale avanzamento è sempre nella stessa direzione: la riduzione dei costi». Più possibilista invece Massimo Masi, segretario della Uilca, che ha apprezzato la aperture della controparte, anche se non le ritiene ancora sufficienti, perché non prevedono una «vera» difesa dell’area contrattuale, mentre i sindacati chiedono maggiore informazione sulle procedure di appalti, sulle newco e sulle cessioni di ramo d’azienda. La trattativa resta comunque «in salita» tra l’Abi e i sindacati sul rinnovo contrattuale dei bancari, con le «distanze in aumento su tutte le questioni sul tavolo», secondo il segretario generale dell’Unisin, Emilio Contrasto: «Al momento le posizioni rimangono estremamente distanti su tutte le questioni affrontate». Di tempo però ne è rimasto poco. La deadline fissata dall’Abi scade il 30 marzo e in assenza di accordo le banche hanno già annunciato che disapplicheranno il vecchio contratto.

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IL MESSAGGERO, mercoledì 11 marzo 2015

Bancari, Abi meno rigida sul contratto

L’Abi propone il mantenimento dell’area area contrattuale con una semplificazione per contenere i costi e razionalizzare l’organizzazione organizzazione, applicando i contratti complementari a una serie di funzioni e di attività appaltabili come l’intermediazione intermediazione mobiliare o i servizi dati. È quanto è emerso ieri nel corso dell’incontro fra l’associazione associazione e i sindacati per il rinnovo del contratto. In questo modo, rispetto alla prima proposta di novembre, l’Abi avanza una proposta meno radicale smentendo le ipotesi di destrutturazione. «Quello di oggi è stato il solito incontro interlocutorio. Da parte di Abi si è registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale» ha detto Lando Sileoni, leader della Fabi. «Le banche giocano a nascondino senza esporsi più di tanto, tentando di condizionare l’esito esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo, il 23, il 24, il 25 marzo». Secondo Sileoni, «l’Abi lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del Governo».

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AVVENIRE, mercoledì 11 marzo 2015

Bancari, fumata nera sul rinnovo del contratto I sindacati all’Abi: volete tagliare gli stipendi

Nulla di fatto per ora sul rinnovo del contratto dei bancari dopo l’incontro incontro di ieri tra le parti in causa, nonostante nella memoria ci sia ancora il clamoroso sciopero nazionale dello scorso 30 gennaio. «È stato il solito incontro interlocutorio commenta il segretario nazionale della Fabi, Lando Sileoni -. Da parte di Abi si è registrata qualche timida apertura sull’area area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale». «Non ci sfugge l’avanzamento avanzamento della posizione dell’Abi rispetto a quella iniziale, che prevedeva la destrutturazione dell’area area con gravi ricadute su un’ampia ampia platea di lavoratori – aggiunge il segretario generale della Fiba Cisl, Giulio Romani -, ma tale avanzamento è sempre nella stessa direzione: la riduzione dei costi». All’Associazione bancaria i sindacati contestano in primis il proposito di utilizzare dei contratti complementari (meno 15% di salario, maggiori flessibilità dell’orario orario di lavoro), soprattutto per i settori in competizioni con altri tipi di contratti merceologici come i centri servizi, i centri elettronici e la gestione delle carte di credito e debito. «Il percorso per il rinnovo resta in forte salita» conclude il segretario generale di Unisin Falcri Silcea, Emilio Contrasto.

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da RADIORCOR via BORSA ITALIANA, 10 marzo 2015 15:29:25

Banche: Sileoni (Fabi), Abi spera nel “tana libera tutti” del governo

 (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 10 mar – “Le banche giocano a nascondino senza esporsi piu’ di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo il 23, il 24, il 25 marzo”. Cosi’ il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, al termine dell’incontro odierno tra Abi e sindacati nell’ambito della trattati per il rinnovo del contratto nazionale del credito. “Quello di oggi e’ stato il ‘solito’ incontro interlocutorio – sottolinea Sileoni – Da parte di Abi si e’ registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale”. L’Abi, secondo il numero uno della Fabi, “lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del contratto, il movimento sindacale unitariamente fara’ sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi, siamo certi, valorizzera’”. “L’Abi non ha il coraggio di affrontare i veri problemi del settore – attacca ancora Siloeni – e spera che un intervento esterno, come a nascondino, possa attivare quel tana libera tutti che le banche auspicano perche’ incapaci di assumersi le proprie responsabilita’ di gestione e di corrette relazioni sindacali”. Com-Ppa- (RADIOCOR) 10-03-15 15:29:25 (0418) 5 NNNN

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da MF – DJ, via NewMedia Magazzine 10/03/2015, 17:32

Banche: Fabi, timida apertura su area contrattuale – Notizie e approfondimenti di cronaca, politica, economia e sport con foto, immagini e video di Corriere TV. Meteo, salute, guide viaggi, Musica e giochi online. Annunci di lavoro, immobiliari e auto

ROMA (MF-DJ)– “Quello di oggi è stato il solito incontro interlocutorio. Da parte di Abi si e’ registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare inpeggio le attuali norme politiche del contratto nazionale. Le banche giocano a nascondino senza esporsi piu’ di tanto, tentando di condizionarel’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo, il 23, il 24 e il 25 marzo”. Lo ha dichiarato in una nota Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, in merito all’incontro che si è svolto oggi tra Abi e sindacati per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. “L’Abi – ha aggiunto – lavora per costruire politicamente le giustificazioni per unintervento del Governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione delcontratto, il movimento sindacale unitariamente farà sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi, siamo certi, valorizzera’”. “In caso di disapplicazione contrattuale – ha concluso – le piccole e medie banche avranno la peggio, in quanto, senza un contratto nazionale,la concorrenza finanziaria ed economica le vedra’ soccombere di fronte all’aggressivita’ dei gruppi bancari”.com/fen(fine)MF-DJ NEWS1016:51 mar 2015

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AGI, martedì 11 marzo 2015

Bancari: sindacati, posizioni restano distanti dopo tavolo Abi

 (AGI) – Roma, 10 mar. – Abi e sindacati restano lontani sul rinnovo del contratto dei bancari. “Quello di oggi”, sintetizza Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, “e’ stato il ‘solito’ incontro interlocutorio. Da parte di Abi si e’ registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale. Le banche giocano a nascondino senza esporsi piu’ di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo, il 23, il 24, il 25 marzo”. (AGI) Rme/Mau (Segue) 101619 MAR 15 NNNN

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ADNKRONOS, martedì 10 marzo 2015 16:21

BANCHE: FABI, SU CONTRATTO PROFUMO GIOCA A ‘NASCONDINO’

— BANCHE: FABI, SU CONTRATTO PROFUMO GIOCA A ‘NASCONDINO’ Sileoni, Abi non si espone e tenta di condizionare accordo economico Roma, 10 mar. (Adnkronos/Labitalia) – ”Quello di oggi è stato il ”solito” incontro interlocutorio. Da parte di Abi si è registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale. Le banche giocano a nascondino senza esporsi più di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo, il 23, il 24, il 25 marzo”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, a margine dell’incontro che si è svolto oggi in Abi, nell’ambito della trattativa di rinnovo del contratto nazionale dei 309mila lavoratori bancari italiani, durante il quale si è discusso dell’area contrattuale. ”L’Abi lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del Governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del contratto, il movimento sindacale unitariamente farà sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi- siamo certi- valorizzerà”, aggiunge Sileoni. “In caso di disapplicazione contrattuale, le piccole e medie banche avranno la peggio, in quanto, senza un contratto nazionale, la concorrenza finanziaria ed economica le vedrà soccombere di fronte all’aggressività dei gruppi bancari”, avverte il leader della Fabi. (segue) (Map/Adnkronos) 10-MAR-15 16:21 NNNN

26:38

— BANCHE: FABI, SU CONTRATTO PROFUMO GIOCA A ‘NASCONDINO’ (2)

(Adnkronos/Labitalia) – “L’Abi non ha il coraggio di affrontare i veri problemi del settore e spera che un intervento esterno, come a nascondino, possa attivare quel tana libera tutti che le banche auspicano perchè incapaci di assumersi le proprie responsabilità di gestione e di corrette relazioni sindacali”, conclude Sileoni. (Map/Adnkronos) 10-MAR-15 16:21 NNNN

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ASCA, martedì 10 marzo 2015 – 16.01

Banche, Fabi: Abi gioca a nascondino, spera intervento governo – Sileoni: per fare tana libera tutti ed evitare responsabilità

Roma, 10 mar. (askanews) – Nella trattativa sul rinnovo contrattuale dei bancari l’Abi “gioca a nascondino”, sperando nell’intervento del governo “per fare tana libera tutti”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo una riunione tra l’associazione bancaria e i sindacati. “Quello di oggi – secondo Sileoni – è stato il ‘solito’ incontro interlocutorio. Da parte dell’Abi c’è stata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale”.”Le banche – sostiene il sindacalista – giocano a nascondino senza esporsi più di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo il 23, 24 e 25 marzo”. L’Abi “lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del contratto, il movimento sindacale unitariamente farà sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi, siamo certi, valorizzerà”.”In caso di disapplicazione contrattuale – aggiunge Sileoni – le piccole e medie banche avranno la peggio, in quanto senza un contratto nazionale la concorrenza finanziaria ed economica le vedrà soccombere di fronte all’aggressività dei gruppi bancari”. L’Abi “non ha il coraggio di affrontare i veri problemi del settore e spera che un intervento esterno, come a nascondino, possa attivare quel tana libera tutti che le banche auspicano perchè incapaci di assumersi le proprie responsabilità di gestione e di corrette relazioni sindacali”.  10-mar-15 16.01 NNNN

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RADIOCOR, martedì 10 marzo 2015 – 15:29:25

15:29 – Banche: Sileoni (Fabi), Abi spera nel “tana libera tutti” del governo

 (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 10 mar – “Le banche giocano a nascondino senza esporsi piu’ di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo il 23, il 24, il 25 marzo”. Cosi’ il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, al termine dell’incontro odierno tra Abi e sindacati nell’ambito della trattati per il rinnovo del contratto nazionale del credito. “Quello di oggi e’ stato il ‘solito’ incontro interlocutorio – sottolinea Sileoni – Da parte di Abi si e’ registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale”. L’Abi, secondo il numero uno della Fabi, “lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del contratto, il movimento sindacale unitariamente fara’ sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi, siamo certi, valorizzera’”. “L’Abi non ha il coraggio di affrontare i veri problemi del settore – attacca ancora Siloeni – e spera che un intervento esterno, come a nascondino, possa attivare quel tana libera tutti che le banche auspicano perche’ incapaci di assumersi le proprie responsabilita’ di gestione e di corrette relazioni sindacali”. Com-Ppa- (RADIOCOR) 10-03-15 15:29:25  

RADIOCOR 2011 10-03-15 15:29:25

Banche: Fabi, da Abi timida apertura su contratto – Parte economica al centro discussioni fine marzo

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ANSA, martedì 10 marzo 2015

Banche: Fabi, da Abi timida apertura su contratto – Parte economica al centro discussioni fine marzo

      (ANSA) – MILANO, 10 MAR – “Quello di oggi è stato il solito incontro interlocutorio: da parte di Abi si è registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale”. Così il segretario nazionale della Fabi, Lando Sileoni, a proposito della trattativa per il rinnovo del contratto dei bancari. “Le banche giocano a nascondino senza esporsi più di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto (scatti e Tfr, ndr), tema che affronteremo, il 23, 24 e 25 marzo”.(ANSA).

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ITALESPRESS, martedì  10 marzo 2015

Bancari: contratto sempre più in alto mare. Sileoni (Fabi): “Profumo gioca a nascondino — SILEONI (FABI):“PROFUMO GIOCA A NASCONDINO. SPERA NELL’INTERVENTO DEL GOVERNO PER FARE TANA LIBERA TUTTI”

“Quello di oggi è stato il “solito” incontro interlocutorio. Da parte di Abi si è registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del contratto nazionale.

Le banche giocano a nascondino senza esporsi più di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo contratto, tema che affronteremo, il 23, il 24, il 25 marzo”.

Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, a margine dell’incontro che si è svolto oggi in Abi, nell’ambito della trattativa di rinnovo del contratto nazionale dei 309mila lavoratori bancari italiani, durante il quale si è discusso dell’area contrattuale.

“L’Abi lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del Governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del contratto, il movimento sindacale unitariamente farà sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi- siamo certi- valorizzerà.

In caso di disapplicazione contrattuale, le piccole e medie banche avranno la peggio, in quanto, senza un contratto nazionale, la concorrenza finanziaria ed economica le vedrà soccombere di fronte all’aggressività dei gruppi bancari.

L’Abi non ha il coraggio di affrontare i veri problemi del settore e spera che un intervento esterno, come a nascondino, possa attivare quel tana libera tutti che le banche auspicano perchè incapaci di assumersi le proprie responsabilità di gestione e di corrette relazioni sindacali

 

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