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BPM, LA DICHIARAZIONE DEL LEADER FABI RIPRESA DALLA STAMPA

di Redazione

BPM, SILEONI: “CHIAREZZA SUL FUTURO DELLA BANCA”

La dichiarazione del leader della FABI finisce sulla stampa nazionale. La FABI in campo “per confrontarsi in modo chiaro e trasparente”. Gli articoli di Milano Finanza, Sole 24 Ore, Il Messaggero e sulle agenzie di stampa.

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MF-MILANO FINANZA, giovedì 17 settembre 2015

Bpm, le condizioni dei sindacati – Dopo la rottura con Giarda i dipendenti cercano il dialogo con Castagna. In cambio potrebbero dare un contributo alla transizione e promuovere la nascita di un nocciolo duro

di Luca Gualtieri 

Dopo la pausa estiva, mentre il lavoro degli advisor Lazard e Citi procede serrato per individuare i futuri partner, alla Banca Popolare di Milano prende quota la dialettica tra gli stakeholder. I tempi della trasformazione in spa non sono ancora stati fissati, anche se le due finestre disponibili sono già state individuate nell’autunno 2015 e nella primavera del 2016.

L’appuntamento insomma non è così lontano, come dimostra il fermento che già in queste prime settimane di settembre comincia a registrarsi in Piazza Meda. Ieri per esempio la Fabi di Lando Sileoni, l’altro grande sindacato della banca milanese insieme alla Uilca di Massimo Masi , ha chiesto pubblicamente «chiarezza sul presente e sul futuro della banca, con il coinvolgimento di tutte le associazioni interne ed esterne all’istituto. Il presidente del consiglio di sorveglianza e l’amministratore delegato di Bpm sono stati eletti e nominati dall’assemblea dei soci e dal consiglio di sorveglianza dell’istituto. I diretti interessati non devono mai dimenticarlo». La posizione del principale sindacato di categoria, condivisa nella sostanza dalle altre sigle (Fisac, First e Uilca), suona insomma come una richiesta di coinvolgimento nel cantiere della spa. «Non servono e sono sbagliate iniziative unilaterali del management di Bpm che non diano priorità e valorizzazione al ruolo dei lavoratori», ha tagliato corto il segretario della Fisac-Cgil Agostino Megale, lasciando intendere che qualsiasi fuga in avanti del top management potrebbe creare scompiglio. È plausibile che i sindacati stiano cercando di aprire un canale diretto con l’amministratore delegato Giuseppe Castagna, dopo il raffreddamento dei rapporti con il presidente del consiglio di sorveglianza Dino Piero Giarda. Non è chiaro cosa abbia guastato i rapporti tra le sigle e Giarda, che proprio due anni fa era stato il candidato forte della coalizione intersindacale, ma non ci sono dubbi che oggi gli occhi siano puntati sul ceo. Al punto che già nei prossimi giorni le parti sociali potrebbero chiedere un incontro formale. Difficile prevedere quale sarà la risposta di Castagna, anche se è da escludere un ritorno al modello consociativo della vecchia Bpm .

In linea teorica comunque nei prossimi mesi una convivenza cordiale tra i vertici e il mondo sindacale potrebbe giovare alla banca. Non solo perché eviterebbe incidenti come quello dell’aprile 2014, quando l’assemblea bocciò a sorpresa un’innocua riforma statutaria, ma anche perché dipendenti ed ex dipendenti potrebbero mobilitarsi per dare vita a uno zoccolo duro di azionisti in grado di stabilizzare la governance subito dopo la trasformazione in spa. Oggi queste due categorie detengono complessivamente il 3-4% della banca che, sommato all’1,1% della Fondazione Cr Alessandria, potrebbe già costituire un punto di riferimento per altri azionisti, vecchi o nuovi. A partire dal silenziosissimo Raffaele Mincione, che con il suo 5,73%, è ancora il primo azionista della Popolare di Milano .

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SOLE 24 ORE, giovedì 17 settembre 2015

Risiko Bpm, i sindacati vogliono essere coinvolti

I sindacati Fabi e Fisac alzano la voce e chiedono ai vertici di Bpm di essere coinvolti nella discussione interna sulla governance e il risiko riguardante l’istituto. In una nota diffusa ieri, il segretario della Fabi Lando Sileoni chiama in causa direttamente «il presidente del Comitato di Sorveglianza (Piero Giarda, ndr) e l’amministratore delegato di Bpm (Giuseppe Castagna, ndr)» che «sono stati eletti e nominati dall’assemblea dei soci e dal comitato di sorveglianza dell’istituto e i diretti interessati non devono mai dimenticarlo». Sileoni boccia sul nascere «iniziative individuali grottesche e quindi incomprensibili» sul futuro di Bpm. Un riferimento indiretto forse alle indiscrezioni di stampa sulla possibile nomina di un Cds temporaneo in vista della trasformazione di Spa. Il sindacalista chiede «chiarezza sul presente e sul futuro» di Bpm con il «coinvolgimento di tutte le associazioni interne ed esterne all’Istituto». «La Fabi – prosegue la nota – intende agire unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, e vuole confrontarsi con lealtà e trasparenza con le associazioni dei soci dipendenti e con gli altri stakeholder che hanno fatto grande la Bpm». Secondo Sileoni «il silenzio assordante dei vertici e talune iniziative individuali ‘grottesche’, quindi incomprensibili, di questo o quel personaggio nascondono probabilmente soltanto l’obiettivo primario di qualcuno di ricollocarsi professionalmente». «Da oggi, pertanto – conclude – osserveremo con una particolare lente d’ingrandimento, censurandole pubblicamente, quelle iniziative che non guardano al bene e al futuro» di Bpm.

 Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale. Secondo il leader della categoria dei lavoratori del credito della Cgil«non servono e sono sbagliate iniziative unilaterali del management di Bpm che non diano priorità e valorizzazione al ruolo dei lavoratori e al progetto per il futuro della banca stessa, a partire dalla trasformazione della Popolare di Milano in Spa e delle future aggregazioni». Per Megale «serve un piano, un progetto chiaro e condiviso dall’insieme dei lavoratori e dai soci».

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IL MESSAGGERO (tutte le edizioni) giovedì 17 settembre 2015

BPM La Fabi interviene sulle manovre

Il segretario della Fabi Lando Sileoni boccia «iniziative individuali grottesche e quindi incomprensibili» sul futuro di Bpm dopo le recenti indiscrezioni del Messaggero sulla possibile nomina di un cds temporaneo in vista della trasformazione di Spa. Il leader Fabi chiede «chiarezza sul presente e sul futuro» di Bpm. Sileoni punta il dito su Piero Giarda e Giuseppe Castagna ma dimentica che se il presidente viene eletto dall’assemblea dove i sindacati hanno ancora voce in capitolo, Castagna è espresso dal cds e quella di Sileoni appare una nuova interferenza nonostante già dal 2011, con la riforma dello statuto, Bankitalia abbia voluto ridimensionare l’invadenza delle sigle sindacali.

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LA PREALPINA, giovedì 17 settembre 2015

Futuro Bpm, serve chiarezza

MILANO segretario della Fabi Lando Sileoni boccia sul nascere «iniziative individuali grottesche e quindi incomprensibili» sul futuro di Bpm dopo le recenti indiscrezioni di stampa sulla possibile nomina di un Cds temporaneo in vista della trasformazione di Spa. E’ quanto si legge in una nota in cui il sindacalista chiede «chiarezza sul presente e sul futuro» di Bpm con il «coinvolgimento di tutte le associazioni interne ed esterne all’Istituto «Il presidente del Comitato di Sorveglianza e l’Amministratore Delegato di Bpm – ammonisce Sileoni – sono stati eletti e nominati dall’assemblea dei soci e dal Comitato di sorveglianza dell’istituto e i diretti interessati non devono mai dimenticarlo. La Fabi – prosegue – intende agire unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali e vuole confrontarsi con lealtà e trasparenza con le associazioni dei soci

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RADIOCOR, mercoledì 16 settembre 2015 14:03:03

Bpm: Sileoni, chiediamo chiarezza su futuro, coinvolgere associazioni

Giarda e Castagna non dimentichino chi li ha eletti (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 16 set – “Chiediamo chiarezza sul presente e sul futuro della banca, con il coinvolgimento di tutte le associazioni interne ed esterne all’istituto”. E’ la richiesta del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ai vertici della Banca Popolare di Milano. “Il presidente del consiglio di sorveglianza e l’amministratore delegato di Bpm sono stati eletti e nominati dall’assemblea dei soci e dal consiglio di sorveglianza dell’istituto. I diretti interessati non devono mai dimenticarlo”, attacca Sileoni, sottolineando che “la Fabi intende agire unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, e vuole confrontarsi con lealta’ e trasparenza con le associazioni dei soci dipendenti e con gli altri stakeholder che hanno fatto grande la Bpm”. “Il silenzio assordante dei vertici e talune iniziative individuali grottesche, quindi incomprensibili, di questo o quel personaggio nascondono probabilmente soltanto l’obiettivo primario di qualcuno di ricollocarsi professionalmente – prosegue – Non vorremmo che questi atteggiamenti fossero a discapito dell’istituto e degli stessi lavoratori bancari. Da oggi, pertanto, osserveremo con una particolare lente d’ingrandimento, censurandole pubblicamente, quelle iniziative che non guardano al bene e al futuro dello storico gruppo bancario”, conclude. Com-Ppa- (RADIOCOR) 16-09-15 14:03:03 (0361) 5 NNNN

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MF-DJ NEWS, mercoledì 16 settembre 2015

B.P.Milano: – Fabi, chiediamo chiarezza su futuro banca

ROMA (MF-DJ)–La Fabi chiede ai vertici di B.P.Milano di fare chiarezza sul futuro della banca.

 “Chiediamo chiarezza sul presente e sul futuro della banca, con il coinvolgimento di tutte le associazioni interne ed esterne all’istituto”, ha dichiarato in una nota Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi.

 “La Fabi -ha proseguito il sindacalista- intende agire unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, e vuole confrontarsi con lealta’ e trasparenza con le associazioni dei soci dipendenti e con gli altri stakeholders che hanno fatto grande la Bpm “. vs MF-DJ NEWS

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Borsa Italiana, mercoledì 16 settembre 2015

Bpm: Sileoni, chiediamo chiarezza su futuro, coinvolgere associazioni

Giarda e Castagna non dimentichino chi li ha eletti (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 16 set – “Chiediamo chiarezza sul presente e sul futuro della banca, con il coinvolgimento di tutte le associazioni interne ed esterne all’istituto”. E’ la richiesta del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ai vertici della Banca Popolare di Milano. “Il presidente del consiglio di sorveglianza e l’amministratore delegato di Bpm sono stati eletti e nominati dall’assemblea dei soci e dal consiglio di sorveglianza dell’istituto. I diretti interessati non devono mai dimenticarlo”, attacca Sileoni, sottolineando che “la Fabi intende agire unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, e vuole confrontarsi con lealta’ e trasparenza con le associazioni dei soci dipendenti e con gli altri stakeholder che hanno fatto grande la Bpm”. “Il silenzio assordante dei vertici e talune iniziative individuali grottesche, quindi incomprensibili, di questo o quel personaggio nascondono probabilmente soltanto l’obiettivo primario di qualcuno di ricollocarsi professionalmente – prosegue – Non vorremmo che questi atteggiamenti fossero a discapito dell’istituto e degli stessi lavoratori bancari. Da oggi, pertanto, osserveremo con una particolare lente d’ingrandimento, censurandole pubblicamente, quelle iniziative che non guardano al bene e al futuro dello storico gruppo bancario”, conclude.

 

 

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