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Rassegna Stampa, giovedì 12 maggio 2016

di Redazione

CORRIERE DELLA SERA giovedì 12 maggio 2016

L’Abi meno risorse per la disoccupazione – Più al fondo esuberi

Forum organizzato dall’Abi l’Associazione bancaria italiana, sulle «risorse umane» in banca. un certo punto il presidente del Casl, il comitato affari sindacali dell’Abi stessa, Emiliano Omar Lodesani, lancia l’amo al governo: «Noi (le aziende del settore bancario, ndr) da vent’anni versiamo un contributo di circa 200 milioni l’anno alla cassa integrazione che non abbiamo mai utilizzato e non vogliamo utilizzare mai. Ci vorrebbe un aiutino, un alleggerimento di questo impegno». Il decreto banche del governo del 29 aprile scorso ha portato da cinque a sette anni l’uscita anticipata dal lavoro coperta dal fondo esuberi con un assegno pari almeno alla pensione. Questo fondo, però, è tutto finanziato dal settore. La- e, soprattutto, aziende. Mettiamo che oggi si faccia l’accordo per l’uscita di un dipendente cinque anni prima della pensione. La banca in questione dovrebbe mettere subito a bilancio i compensi del bancario per tutti i cinque anni di uscita anticipata. Per una banca con conti in rosso si tratterebbe di un salasso difficile da sostenere. Non a caso già oggi le banche non sfruttano tutti i cinque anni di uscita anticipata ma si fermano spesso a tre. Abi chiede di fatto che una fetta dei 200 milioni l’anno versati (e non utilizzati) per gli ammortizzatori «generali» vengano stornati per finanziare i due anni in più del fondo esuberi. Si parla di una sessantina di milioni almeno per qualche anno. Ma la coperta degli ammortizzatori è corta anche per il governo. allora un’altra richiesta in campo è che la copertura dei sette anni possa essere messa a bilancio in modo scaglionato sui sette anni. Dal canto loro i sindacati mettono le mani avanti: «No alla disoccupazione nel nostro settore, ci opporremo in ogni modo», taglia corto Lando Maria Sileoni, a capo della Fabi. «Un settore in crisi non può fare solidarietà con altri sistemi -dice Giulio Romani, capo della First Cisl –. Un bancario su due ha più di 50 anni. Il fondo deve servire anche a sostenere la mobilità territoriale e professionale dei lavoratori». Rita Querzé © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le novità

Il fondo esuberi del settore bancario sostiene i lavoratori del credito

in caso di processi di crisi o di ristrutturazione

Il decreto banche varato dal governo lo scorso 29 aprile ha portato da 5 a 7 i possibili anni di uscita anticipata rispetto alla pensione nel settore bancario. L’onere è a carico del fondo finanziato da aziende e lavoratori

IL MESSAGGERO (ED. RIETI) giovedì 12 maggio 2016

Equitalia, è allarme per l’accorpamento con Viterbo da luglio – I sindacati temono una riduzione dei servizi nella provincia La modifica, secondo il cronoprogramma, è fissata per luglio

Preoccupazione, da parte dei sindacati, per il futuro dei servizi di Equitalia Sud, a Rieti. Il riassetto degli enti, infatti, prevede l’accorpamento delle sedi di Rieti e Viterbo a partire dal prossimo mese di luglio. Le Rsa di Fabi, First Cisl e Uilca Uil hanno quindi lanciato un appello affinché non vengano tagliate le attività nella sede reatina, con conseguenti, inevitabili, disagi per gli utenti. Il riassetto delle sedi di Equitalia segue la riorganizzazione di altri enti del territorio, alcune realizzate, altre solo ipotizzate. Tra le istituzioni, c’è la Provincia, prima destinata alla cancellazione, che poi ha invece visto solo modificate le sue competenze. La prefettura, per cui era stato ipotizzato l’accorpamento con Viterbo, almeno per i prossimi mesi rimarrà ed è stato anche nominato il nuovo prefetto. Il servizio dell’Ares 118 è stato invece accorpato tra Rieti e Viterbo. Tra meno di due mesi, questa sorte dovrebbe coinvolgere Equitalia e i sindacati temono che ciò si traduca nella riduzione dei servizi, con ulteriore penalizzazione per il territorio reatino.

Il rischio, per i sindacati, è che un altro servizio per i reatini venga ridimensionato, con i conseguenti disagi per la popolazione. L’appello arriva per la sede di Rieti di Equitalia sud, a rischio accorpamento dal prossimo primo luglio con Viterbo. Nel complesso piano del riassetto istituzionale, questa volta l’allarme riguarda la sede di Equitalia di piazzale Martiri dele Foibe, nel capoluogo della Sabina. rappresentanti delle Rsa di Equitalia sud, sede di Rieti – spiegano, in una nota, i segretari provinciali di Fabi Sabino De Santis, First Cisl Claudio Falsarone, Uilca Uil Pierluigi De Santis seguito della riorganizzazione aziendale, operativa dal primo luglio 2016, che prevede, tra l’altro l’accorpamento delle sedi di Rieti e Viterbo (nella foto a destra, la sede viterbese), manifestano forti preoccupazioni in merito ad un eventuale ridimensionamento della sede provinciale di Rieti». LO SCENARIO Il piano di riassetto coinvolge diverse istituzioni e servizi, tra cambiamenti reali e altri solo ipotizzati. Nell’ultimo biennio, si è passati, tra gli altri, dal paventato taglio dell’Ente Provincia, poi trasformato in un Ente non elettivo dalla popolazione e con competenze diverse rispetto al passato, ai timori per un accorpamento della Prefettura: anche in questo caso, l’allarme è stato ridimensionato, è stato nominato un nuovo prefetto e, almeno per i prossimi mesi, non ci saranno tagli. Altro accorpamento è stato quello che ha coinvolto l’Ares 118, sempre tra Rieti e Viterbo. LE CONSEGUENZE Ora, si prospetta quello della sede di Equitalia, che si occupa delle riscossioni dei tributi: l’allarme lanciata dalle organizzazioni sindacali è che, una volta che si sia concretizzato, ci possano essere problemi per gli utenti della provincia reatina. «L’accorpamento proseguono le Rsa – porterebbe a inevitabili ricadute e restrizioni sui servizi offerti ai cittadini. Pertanto, le Rsa auspicano una giusta ripartizione delle competenze, al fine di evitare ulteriori disagi ai residenti, in una provincia di Rieti già pesantemente penalizzata». Equitalia, Rieti, ha visto una serie di cambiamenti a livello di assetto, nei primi anni duemila. Attualmente, gli sportelli sono aperti al pubblico tutti i giorni, dal lunedì al venerdì. L.Bru © RIPRODUZIONE RISERVATA

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