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FUSIONE BANCO BPM, ECCO PERCHÉ LA FABI DICE SÌ

di Redazione

I sindacati sostengono unitariamente il progetto di fusione Banco-BPM che sarà votato nelle assemblee di sabato. “Con la vittoria del sì garantita stabilità a lavoratori, clientela e all’intero settore. Se vince il no porte aperte agli speculatori”

La FABI e gli altri sindacati del credito si schierano a favore della fusione BPM- Banco Popolare. La posizione è stata ufficializzata oggi durante una conferenza stampa unitaria organizzata a Milano, in vista delle assemblee di sabato in cui i soci delle due banche saranno chiamati a esprimersi sul progetto di aggregazione.
 
In BPM voteranno anche i dipendenti e circa il 90% di loro ha già acquistato il biglietto per partecipare all’assise.
 
“Siamo favorevoli alla fusione perché la nascita del terzo gruppo bancario garantirà stabilità ai lavoratori e alla clientela e indirettamente a tutto il settore. Se dovesse vincere la posizione del no, sostenuta irresponsabilmente dall’associazione pensionati, la BPM diventerebbe facilmente scalabile con il rischio di trasformarsi in una preda ambita per i fondi speculativi esteri e di aprire le porte ai licenziamenti”, ha dichiarato Lando Maria Sileoni, Segretario Generale FABI.
 
“Auspichiamo, infine, la presenza di rappresentanti di Bankitalia e Consob all’assemblea di sabato per vigilare sul corretto svolgimento dei lavori. Se ci saranno forzature e irregolarità, lo segnaleremo alla magistratura. Le associazioni dei pensionati passano, i sindacati restano”, ha concluso provocatoriamente Sileoni.
 
Milano 12/10/2016

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