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CASSE DI RISPARMIO, SILEONI: “ACCELERARE ACQUISIZIONI”

di Redazione

Sileoni interviene a favore di lavoratori e clienti delle Casse di Rimini, San Miniato e Cesena in via di acquisizione da parte di Cariparma Crédit Agricole. La stampa nazionale, locale e il web rilanciano le dichiarazioni del Segretario Generale


Arena – Giornale di Vicenza 27/07/2017

Fabi «Salvataggio Casse soluzione in tempi brevi»

Quattro giorni per salvare le tre casse in difficoltà, che hanno chiesto l’intervento dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Lando Sileoni, segretario della Fabi, invita in una nota Bankitalia e il ministero dell’Economia ad accelerare «le procedure per consentire a Cariparma Credit Agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato». Secondo indiscrezioni l’offerta non vincolante di Agricole Cariparma scade a fine mese in tempo per l’approvazione della semestrale e il gruppo francese non sarebbe disposto a proseguire il negoziato dopo aver presentato l’offerta a maggio. Per chiudere l’operazione servono risorse aggiuntive dallo Schema Volontario o da Atlante2, partner annunciato nella cartolarizzazione dei 2,8 miliardi di deteriorati. Per Sileoni va evitata la liquidazione che causerebbe un costo per il sistema bancario di 2,5-2,7 miliardi e va scongiurato il danno a clientela e lavoratori. Cariparma Credit Agricole, afferma Sileoni, «nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato massima attenzione ai lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria».

Brescia Oggi 27/07/2017

Fabi “Salvataggio Casse soluzione in tempi brevi”

Quattro giorni per salvare le tre casse in difficoltà, che hanno chiesto l’intervento dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Lando Sileoni, segretario della Fabi, invita in una nota Bankitalia e il ministero dell’Economia ad accelerare «le procedure per consentire a Cariparma Credit Agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato». Secondo indiscrezioni l’offerta non vincolante di Agricole Cariparma scade a fine mese in tempo per l’approvazione della semestrale e il gruppo francese non sarebbe disposto a proseguire il negoziato dopo aver presentato l’offerta a maggio. Per chiudere l’operazione servono risorse aggiuntive dallo Schema Volontario o da Atlante2, partner annunciato nella cartolarizzazione dei 2,8 miliardi di deteriorati. Per Sileoni va evitata la liquidazione che causerebbe un costo per il sistema bancario di 2,5-2,7 miliardi e va scongiurato il danno a clientela e lavoratori. Cariparma Credit Agricole, afferma Sileoni, «nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato massima attenzione ai lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria».

Corriere della Sera 27/07/2017

Salvataggio in bilico per le Casse

La partita per il salvataggio delle tre Casse di Rimini, Cesena e San Miniato è arrivata al capolinea. E la deadline, slittata dal 15 al 31 luglio, rischia di scadere senza che si trovi una soluzione tra il Crédit Agricole Cariparma, che da quattro mesi è impegnata a pieno ritmo sul dossier e che ha messo sul tavolo 130 milioni, e lo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Ieri al consiglio, l’amministratore delegato Giampiero Maioli ha portato un aggiornamento sull’operazione che farebbe crescere dal 2,8 al 3,8% la quota retail del gruppo francese in Italia. La situazione sembra arenata. Da parte del Fidt non ci sono atti concreti e formali. E i numeri, con il passare del tempo, sono cambiati. All’appello, tra l’ammanco derivante dalla cessione delle sofferenze — salite nel frattempo da 2,7 a 3 miliardi — e gli aumenti di capitale per soddisfare i requisiti patrimoniali, risulta che manchino 200 milioni. Lo Schema volontario ha risorse residue per 420 milioni, Cariparma ha sempre confermato il suo impegno per 130 milioni. Rimini e San Miniato hanno già varato o in programma le ricapitalizzazione necessarie. Un passaggio delicato l’intervento del fondo di tutela dopo la cessione a Intesa Sanpaolo e Ubi delle banche da salvare, dalle venete a Cassa Marche, per solo un euro ciascuno. Per il salvataggio delle tre Casse servirebbero 250-300 milioni. Bankitalia sta facendo tutto il possibile per arrivare ad una soluzione e scongiurare quello che potrebbe accadere se la scadenza del 31 luglio arrivasse senza un accordo: la liquidazione. I sindacati sono preoccupati: «Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al ministero dell’Economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Crédit Agricole la messa in sicurezza delle Casse di Rimini, Cesena e San Miniato. Bisogna trovare una soluzione che coinvolga anche Atlante 2», ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Nella partita, il fondo Atlante 2 dovrebbe rilevare la tranche mezzanine degli Npl, ma il prezzo proposto— identificato da una perizia del Cerved — sarebbe lontano dalle aspettative. Del resto Atlante ha in cassa 1,50 milioni, non un euro di più. Se non si troverà la quadra, il rischio è che si arrivi alla «liquidazione delle tre banche — scrive la Fabi — che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano tra 2,5 e 2,7 miliardi e un danno alla clientela e ai lavoratori». Fausta Chiesa

Gazzetta di Parma 27/07/2017

Fabi, appello per le 3 casse: «Fare presto»

«Chiediamo a Bankitalia e al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Crédit Agricole Cariparma la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato: il costo della liquidazione per il sistema bancario sarebbe di 2,5/ 2,7 miliardi. Entro il 30 luglio bisogna trovare un soluzione». È l’appello di Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi, che sottolinea come «Crédit Agricole Cariparma, guidata da Giampiero Maioli, nelle relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato attenzione verso i lavoratori».

Gazzettino 27/07/2017

Sileoni (Fabi): appello per salvare le Casse di Rimini e Cesena

ROMA – Sindacati in allarme sulle Casse romagnole e i dipendenti delle banche venete fuori dal salvataggio di Intesa «Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al ministero dell’Economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/2,7 miliardi, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati. E indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante», l’appello lanciato ieri da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. La Fisac Cgil del Veneto chiede anche la “massima tutela” per gli oltre 700 lavoratori che non fanno parte delle aziende confluite in Intesa San Paolo e chiede di conoscere i progetti industriali.

Liberta’ 27/07/2017

Appello della Fabi: «Accelerare il salvataggio delle Casse»

ROMA • «Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/ 2,7 miliardi di euro, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati. È indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante». E l’appello lanciato ieri da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. «Cariparma Credit Agricole, guidata dal Ceo Giampiero Maioli, nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria. Il poco tempo a disposizione richiede tempestività e pragmatismo». Secondo indiscrezioni l’offerta non vincolante di Crédit Agricole scadrà a fine mese in tempo utile per l’approvazione della semestrale. ll gruppo francese non sarebbe disponibile a proseguire oltre nel negoziato dopo aver presentato l’offerta a maggio. Per il buon fine dell’operazione servono risorse aggiuntive da parte dello Schema Volontario o di Atlante2 partner annunciato nella cartolarizzazione dei 2,8 miliardi di deteriorati.

Messaggero 27/07/2017

Fabi Sileoni: Bankitalia e Mef evitino default delle tre banche

«Chiediamo a Bankitalia e al Mef di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2, 5/ 2,7 miliardi». E’ il grido d’allarme lanciato da Lando Sileoni, numero uno della Fabi.

Mf 27/07/2017

Cesena, Rimini e San Miniato Conto alla rovescia per il passaggio all’Agricole – Conto alla rovescia sulle tre Casse

DI ANTONIO LUSARDI Dopo le Quattro Banche, il rischio è che vadano in risoluzione anche le Tre Casse. L’allarme è stato lanciato ieri da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi: «Chiediamo a Bankitalia e al Tesoro di accelerare le procedure per consentire al gruppo Crédit Agricole la messa in sicurezza delle Casse di Rimini, Cesena e San Miniato. La loro liquidazione avrebbe un costo per il sistema di 2,5 – 2,7 miliardi, oltre a rappresentare un danno per la clientela e i lavoratori». Il nodo da sciogliere resta quello degli Npl: prima della cessione a Crédit Agricole, i tre istituti dovrebbero essere ripuliti dalle sofferenze attraverso una cartolarizzazione. I crediti deteriorati da deconsolidare ammonterebbero a quasi 3 miliardi di euro lordi, mentre il prezzo di cessione dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo, ovvero tra il 33 e il 35% del valore nominale. Lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi si è dichiarato disponibile a sottoscrivere la tranche Junior delle notes, circa 170 milioni di euro, a cui si aggiungono non meno di 250 milioni che dovrebbero essere utilizzati per ricapitalizzare le Casse di Rimini e San Mimato (CariCesena ha già ricevuto 280 milioni nel 2016). Le restanti tranche dovrebbero vedere l’intervento del fondo Atlante, che dopo gli impegni presi su Mps e sulle quattro good bank appare a corto di risorse. La tranche senior potrebbe essere sottoscritta dal fondo gestito da Quaestio Sgr attraverso un prestito-ponte, ma non è escluso che possa essere collocata anche sul mercato, senza l’utilizzo della Gacs. La tranche mezzanine, almeno mezzo miliardo di euro, presenta i maggiori problemi e potrebbe richiedere l’intervento di società private o statali al fianco di Atlante. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, non è al momento escluso che lo schema volontario del Fitd debba richiedere un altro sforzo di sistema, ma la soluzione potrebbe arrivare già oggi. Crédit Agricole sembra disposta ad attendere ancora qualche giorno, ma non oltre fine mese. Il tema delle tre Casse è stato all’ordine del giorno di un cda dell’istituto guidato da Giampiero Maioli, che ha presentato la sua offerta da 130 milioni di euro per le banche ormai tre mesi fa. Un’offerta che certamente non è destinata a ripetersi in futuro negli stessi termini, dato il recente esito dell’operazione di cessione delle banche venete. (riproduzione riservata)

Sole 24 Ore 27/07/2017

Agricole-casse, trattativa sul filo

Se ne è parlato lungamente, ieri, nel corso del consiglio di amministrazione di Credit agricole Italia che si è tenuto a Milano, ma mancano ancora alcune tessere per chiudere il salvataggio delle Casse di risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato. La banca a metà luglio ha concluso la due diligence (commissionata a Lazard) e ha confermato la disponibilità a mettere sul piatto 130 milioni subordinandola alla “ripulitura” degli Npl che le tre banche hanno in pancia e che ammontano a circa 2,8 miliardi. II Fondo interbancario, presieduto da Salvatore Maccarone, è azionista di Cassa Cesena che ha già ricapitalizzato con 28o milioni e dovrebbe ricapitalizzare Carim e San Miniato prima di cederle a Credit Agricole Italia I conti dell’operazione al momento non tornano e la dote di 420 milioni dello Schema volontario non sono sufficienti. I contatti tra la banca guidata da Giampiero Maioli, il Fondo interbancario e la Vigilanza sono continui, ma mancano all’appello quasi 200 milioni per poter trasferire le tre casse alleggerite delle partite deteriorate al Credit Agricole Italia. Tra le ipotesi c’è la convocazione di un’assemblea straordinaria dello Schema che con maggioranza qualificata del 95% dovrà deliberare un aumento della dote. Sullo sfondo, però, rimane lo spettro della liquidazione che preoccupa azionisti, correntisti e, soprattutto i sindacati. Nei tre istituti lavorano infatti oltre 2.3oo persone e nel caso il negoziato saltasse e prevalesse la via della liquidazione, la prospettiva per i bancari sarebbe l’apertura di una procedura di licenziamento. Dopo le soluzioni trovate per le ex banche venete e per le ex Cariferrara, Carichieti, Banca Marche e Banca Etruria, sarebbe la prima storia a concludersi senza paracadute. Una prospettiva che il sindacato sta cercando di allontanare, sollecitando un intervento delle istituzioni. «Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’Economia di accelerare le procedure per consentire a Credit agricole Italia la messa in sicurezza delle tre casse», dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Agostino Megale, segretario generale della Fisac, a sua volta chiede che «la politica faccia la sua parte. Il ministro Padoan utilizzi tutta la forza del suo ruolo affinché la crisi delle tre banche si risolva tutelando pienamente l’occupazione e i risparmiatori». Secondo una prima ricognizione, il post salvataggio comporterebbe quasi 400 esuberi nelle tre casse che hanno già previsto tagli negli ultimi piani industriali. In Carim la trattativa sui 75 esuberi, aperta a fine dicembre dello scorso anno, è al momento congelata, mentre lo scorso novembre in Cassa di risparmio di Cesena le parti hanno raggiunto un accordo per 174 prepensionamenti volontari e incentivati e in Cassa di San Miniato l’ultimo piano industriale parla di 106 esuberi Le trattative sindacali al momento sono sospese per via della prospettiva incerta dei tre istituti. E i numeri potrebbero subire variazioni alla luce dei nuovi assetti societari che si delineeranno. Il Credit Agricole avrebbe prospettato l’ipotesi di prepensionamenti su base volontaria con il fondo di solidarietà che incontra l’approccio politico dei sindacati bancari. C.Cas.

Stampa 27/07/2017

“Quattro giorni per salvare le Casse”

Solo quattro giorni per arrivare ad un accordo sul salvataggio delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato. È l’allarme che lancia il segretario generale del Fabi, il principale sindacato dei bancari, Lando Sileoni. A fine mese secondo le indiscrezioni dovrebbe scadere l’offerta vincolante di Credit Agricole, che aveva presentato una offerta a maggio, per i tre istituti. Ma le parti faticano a trovare un’intesa dopo che dal gruppo francese è arrivata la richiesta di risorse aggiuntive per garantire il buon esito dell’operazione. Secondo Sileoni, che va evitato lo spettro della liquidazione che produrrebbe «un costo per il sistema bancario pari a 2,5-2,7 miliardi».

Voce di Reggio Emilia 27/07/2017

«Salvate le Casse»

«Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/ 2,7 miliardi di euro, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati». È l’appello lanciato ieri da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza del mondo bancari». Sileoni ha affermato che «è indispensabile fare presto, perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante». «Cariparma Credit Agricole, guidata dal Ceo Giampiero Maioli, nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori – ha aggiunto il segretario della Fabi – e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria».

ALTARIMINI.IT 26/07/2017

Accelerare salvataggio casse di Rimini, Cesena e San Miniato. Entro il 30 luglio soluzione o rischio liquidazione

“Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/ 2,7 miliardi di euro, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati. È indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante”. È l’appello lanciato oggi da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “Cariparma Credit Agricole, guidata dal Ceo Giampiero Maioli, nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria. Il poco tempo a disposizione richiede tempestività e pragmatismo”.

ANSA.IT 26/07/2017

Fabi, accelerare salvataggio Casse

(ANSA) – ROMA, 26 LUG – “Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/ 2,7 miliardi di euro, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati. È indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante”. È l’appello lanciato oggi da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “Cariparma Credit Agricole, guidata dal Ceo Giampiero Maioli, nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria”

ASKANEWS.IT 26/07/2017

Banche, Fabi: fare presto su Casse di Rimini, Cesena e San Miniato

Banche Mercoledì 26 luglio 2017 – 16:57 Banche, Fabi: fare presto su Casse di Rimini, Cesena e San Miniato Liquidazione costerebbe 2,7 miliardi Roma, 26 lug. (askanews) – “Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5-2,7 miliardi, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati.È indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante”. È l’appello lanciato oggi da Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “Cariparma Credit Agricole, guidata dal Ceo Giampiero Maioli, nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria. Il poco tempo a disposizione richiede tempestività e pragmatismo

BRESCIAOGGI.IT 26/07/2017

Fabi, accelerare salvataggio Casse

(ANSA) – ROMA, 26 LUG – “Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/ 2,7 miliardi di euro, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati. È indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante”. È l’appello lanciato oggi da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “Cariparma Credit Agricole, guidata dal Ceo Giampiero Maioli, nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria”

CORRIERE.IT 26/07/2017

Salvataggio in bilico per le Casse di Rimini, Cesena e San Miniato

Giampiero Maioli La partita per il salvataggio delle tre Casse di Rimini, Cesena e San Miniato è arrivata al capolinea. E la deadline, slittata dal 15 al 31 luglio, rischia di scadere senza che si trovi una soluzione tra il Crédit Agricole Cariparma, che da quattro mesi è impegnata a pieno ritmo sul dossier e che ha messo sul tavolo 130 milioni, e lo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Ieri al consiglio, l’amministratore delegato Giampiero Maioli ha portato un aggiornamento sull’operazione che farebbe crescere dal 2,8 al 3,8% la quota retail del gruppo francese in Italia. La situazione sembra arenata. Da parte del Fidt non ci sono atti concreti e formali. E i numeri, con il passare del tempo, sono cambiati. All’appello, tra l’ammanco derivante dalla cessione delle sofferenze — salite nel frattempo da 2,7 a 3 miliardi — e gli aumenti di capitale per soddisfare i requisiti patrimoniali, risulta che manchino 200 milioni. Lo Schema volontario ha risorse residue per 420 milioni, Cariparma ha sempre confermato il suo impegno per 130 milioni. Rimini e San Miniato hanno già varato o in programma le ricapitalizzazione necessarie. Un passaggio delicato l’intervento del fondo di tutela dopo la cessione a Intesa Sanpaolo e Ubi delle banche da salvare, dalle venete a Cassa Marche, per solo un euro ciascuno. Per il salvataggio delle tre Casse servirebbero 250-300 milioni. Bankitalia sta facendo tutto il possibile per arrivare a una soluzione e scongiurare quello che potrebbe accadere se la scadenza del 31 luglio arrivasse senza un accordo: la liquidazione. I sindacati sono preoccupati: «Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al ministero dell’Economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Crédit Agricole la messa in sicurezza delle Casse di Rimini, Cesena e San Miniato. Bisogna trovare una soluzione che coinvolga anche Atlante 2», ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Nella partita, il fondo Atlante 2 dovrebbe rilevare la tranche mezzanine degli Npl, ma il prezzo proposto — identificato da una perizia del Cerved — sarebbe lontano dalle aspettative. Del resto Atlante ha in cassa 150 milioni, non un euro di più. Se non si troverà la quadra, il rischio è che si arrivi alla «liquidazione delle tre banche — scrive la Fabi — che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano tra 2,5 e 2,7 miliardi e un danno alla clientela e ai lavoratori». 26 luglio 2017

GONEWS.IT 26/07/2017

Carismi, Sileoni (Fabi): “Accelerare le procedure per salvare la banca”

Accelerare le procedure e consentire che Cariparma Credit Agricole possa salvare e mettere in sicurezza le Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato, evitando la liquidazione e i danni a clienti e lavoratori. L’appello è firmato da Lando Maria Sileoni, il segretario generale del sindacato di maggioranza dei bancari, la Fabi. “Il ceo Maioli ha guidato Cariparma con la massima attenzione verso i lavoratori, siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare su esodi e prepensionamenti su base volontaria”. Serve però, aggiunge “tempestività e pragmatismo”.

ILGIORNALEDIVICENZA.IT 26/07/2017

Fabi, accelerare salvataggio Casse

(ANSA) – ROMA, 26 LUG – “Chiediamo a Bankitalia e soprattutto al Ministero dell’economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato al fine di evitare la liquidazione delle tre banche, che produrrebbe un costo per il sistema bancario italiano pari ai 2,5/ 2,7 miliardi di euro, e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati. È indispensabile fare presto perché entro il 30 di questo mese bisogna trovare un soluzione che coinvolga tutti gli attori, compreso il fondo Atlante”. È l’appello lanciato oggi da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “Cariparma Credit Agricole, guidata dal Ceo Giampiero Maioli, nelle sue relazioni sindacali e industriali ha sempre dimostrato la massima attenzione verso i lavoratori e anche in questo caso siamo certi che troveremo una banca disposta a ragionare solo in termini di esodi e prepensionamenti su base volontaria”

KAIROSPARTNERS.COM 26/07/2017

Agricole-Casse: Sileoni (Fabi), soluzione va trovata entro il 30 luglio

‘Va evitata liquidazione tre banche, costo da 2,5-2,7mld (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 26 lug – Ci sono solo quattro giorni per trovare una soluzione sul salvataggio delle tre casse dell’Italia centrale in diffocolta’ e che hanno chiesto l’intervento dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. La scadenza la indica il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, che invita in una nota “Bankitalia e soprattutto il ministero dell’Economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit Agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato”. Secondo indiscrezioni l’offerta non vincolante di Agricole Cariparma scadra’ a fine mese in tempo utile per l’approvazione della semestrale. Il gruppo francese non sarebbe disponibile a proseguire oltre nel negoziato dopo aver presentato l’offerta a maggio. Per il buon fine dell’operazione servono risorse aggiuntive da parte dello Schema Volontario o di Atlante2 partner annunciato nella cartolarizzazione dei 2,8 miliardi di deteriorati. Sileoni aggiunge che va evitata lo spettro della “liquidazione” che produrrebbe un costo per il sistema bancario pari a 2,5-2,7 miliardi” aggiunge il leader della Fabi “e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati”.

LANAZIONE.IT 26/07/2017

Salvataggio Carismi, i sindacati chiedono di accelerare la messa in sicurezza

San Miniato, 26 luglio 2017 – Il rebus del salvataggio delle tre banche, e tra queste c’è la Carismi, non è ancora risolto ed i giorni si fanno frenetici perchè il tempo, stavolta, sta davvero per scadere. Ci sono solo quattro giorni per trovare una soluzione sul salvataggio delle tre casse dell’Italia centrale in difficoltà e che hanno chiesto l’intervento dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. La scadenza la indica il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, che invita in una nota “Bankitalia e soprattutto il ministero dell’Economia di accelerare le procedure per consentire a Cariparma Credit Agricole la messa in sicurezza delle casse di Rimini, Cesena e San Miniato”. Secondo indiscrezioni – si legge nelle agenzie – l’offerta non vincolante di Agricole Cariparma scadrà a fine mese in tempo utile per l’approvazione della semestrale. Il gruppo francese non sarebbe disponibile a proseguire oltre nel negoziato dopo aver presentato l’offerta a maggio. Per il buon fine dell’operazione servono risorse aggiuntive da parte dello Schema Volontario o di Atlante2 partner annunciato nella cartolarizzazione dei 2,8 miliardi di deteriorati. Sileoni aggiunge che va evitata lo spettro della “liquidazione” che produrrebbe un costo per il sistema bancario pari a 2,5-2,7 miliardi” aggiunge il leader della Fabi “e di scongiurare un danno alla clientela e ai lavoratori degli istituti interessati”.

 

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