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BANCHE: SILEONI (FABI), VOGLIAMO PIÙ ASSUNZIONI DI GIOVANI IN SICILIA

di Redazione

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI COMUNICATO STAMPA

BANCHE: SILEONI (FABI), VOGLIAMO PIÙ ASSUNZIONI DI GIOVANI

IN SICILIA

Il segretario generale della Federazione a Caltanissetta per il giro d’Italia sul nuovo contratto di lavoro dei bancari. «Oltre alle richieste presentate con la piattaforma a livello nazionale, ci batteremo, in particolare nella regione siciliana, per garantire più ingressi di under 32 in banca».

Caltanissetta, 10 aprile 2019. «È importante assicurare sempre più assunzioni di giovani in Sicilia attraverso il Fondo per l’occupazione, importantissimo strumento che finora a livello nazionale ha garantito 20.550 ingressi di ragazze e ragazzi. Oltre alle richieste presentate con la piattaforma per il nuovo contratto di lavoro di tutta la categoria, vogliamo batterci perché, in particolare, nella regione siciliana aumenti l’occupazione di under 32». Lo ha detto stamattina il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Caltanissetta durante i lavori di “Contratto on the road”, tour nazionale della Fabi, primo sindacato italiano dei bancari, per illustrare la piattaforma rivendicativa in vista del rinnovo del contratto nazionale di lavoro che interessa, a livello nazionale, 300.000 dipendenti.

«Per fare sindacato bisogna dire no. Ma questo sarà un contratto offensivo e non difensivo nel quale chiederemo 200 euro di aumento medio mensile per le retribuzioni. Una richiesta che è adeguata agli utili che le banche italiane sono tornate a realizzare negli ultimi anni: 10 miliardi di euro nel 2018 con previsioni per 12 e 14 miliardi di euro per il biennio 2019-2020. Su questo punto di vista ieri abbiamo incassato una prima, positiva apertura da parte dell’Abi» ha aggiunto il segretario generale della Fabi. Sileoni ha poi ribadito il «no al contratto ibrido, secondo il quale un lavoratore per metà è dipendente e per metà consulente finanziario». E ha sottolineato che «la categoria non è più privilegiata e, anzi, la dobbiamo proteggere, proprio con questo contratto, contrastando le esternalizzazioni, la svendita delle sofferenze e difendendo l’area contrattuale».

Alla mattinata dei lavori a Caltanissetta, al Gardenia Blu Ricevimenti, hanno partecipato oltre 400 rappresentanti sindacali e ai dirigenti Fabi. Oltre a Sileoni, era presente il segretario nazionale Giuseppe Milazzo. Il giro d’Italia è diviso in 16 tappe, dal 3 al 15 aprile. Un lungo tour durante il quale tutta la segreteria nazionale della Fabi sta illustrando, ai rappresentanti sindacali e ai dirigenti dell’organizzazione, le proposte sindacali per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto lo scorso 31 dicembre e prorogato al 31 maggio. La manifestazione itinerante “Contratto on the road” coincide con l’avvio delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori chiamati a votare la piattaforma, approvata dai segretari generali di tutti i sindacati di categoria lo scorso 15 marzo. Le consultazioni fra i dipendenti si concluderanno entro il 24 maggio, poi il documento con le richieste per il nuovo contratto sarà formalmente presentato all’Abi e partirà il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale. Ecco i dettagli delle richieste. Ampliamento dell’area contrattuale, tutela dell’occupazione attraverso la conferma del Foc (Fondo per l’occupazione), una cabina di regia sui processi di digitalizzazione, rivendicazione salariale di 200 euro medi mensili (circa +6,5%) per lavoratore, l’abolizione del salario di ingresso per i giovani, miglioramento delle tutele dei dipendenti (reintegra in caso di licenziamento illegittimo col superamento del Jobs Act che aveva modificato l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori), una revisione degli inquadramenti, il diritto alla disconnessione, una regolamentazione specifica per il whistleblowing (denunce anonime “interne”), regole nazionali per lo smart working, lo stop alle indebite pressioni commerciali, riduzione al 10% del divario salariale dei contratti complementari.

FABI Ufficio Stampa

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I BANCARI E LE BANCHE IN SICILIA: I DATI

A Palermo e Catania la metà dei bancari della regione

I bancari che lavorano in Sicilia sono, complessivamente, 10.958: a Palermo 3.218 (29%), a Catania 2.267 (21%), a Messina 1.117 (10%), ad Agrigento 938 (9%) e gli altri 3.418 (31%) distribuiti nel resto della regione.

In Sicilia, sono presenti 26 istituti di credito (4 banche spa, 2 banche popolari e 20 banche di credito cooperativo) e 1.416 sportelli: di questi, 345 (24%) a Palermo, 283 (20%) sono a Catania, 179 (13%) a Messina, 132 (9%) a Trapani e altri 477 dislocati nel resto della regione. Per quanto riguarda la capillarità della rete bancaria, questo è il rapporto del numero degli sportelli ogni 100.000 abitanti: 33 ad Enna, 31 a Caltanissetta e Ragusa, 30 a Trapani, 27 in media nelle altre province; la media regionale è pari a circa 30 sportelli ogni 100.000 abitanti.

Quanto all’attività sul territorio, l’ammontare dei prestiti erogati dalle banche in Sicilia si attesta a 52,9 miliardi di euro. Di questi, 22,5 miliardi sono crediti alle aziende e alle imprese familiari (4,3 miliardi al settore industria, 2,6 miliardi all’edilizia, 13,8 miliardi al comparto dei servizi); altri 30,5 miliardi corrispondono ai finanziamenti concessi alle famiglie.

Le sofferenze (i prestiti non rimborsati alle banche dalla clientela) ammontano a 6,9 miliardi (a livello nazionale il totale è di 119,7 miliardi): 3,3 miliardi corrispondono alle aziende, 1,1 miliardi alle imprese familiari e 1,4 miliardi alle famiglie (291milioni per credito al consumo e 1,1 miliardi per mutui).

Il totale dei depositi bancari (tra cui i conti correnti) si attesta 62,1 miliardi di euro: 5,8 miliardi corrispondono ad aziende, 2,9 miliardi alle imprese e 50,2 miliardi alle famiglie.

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