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SILEONI A LECCO: «IL NUOVO CONTRATTO È IL MIGLIORE DEGLI ULTIMI 15 ANNI»

di Redazione

Il segretario generale della Fabi incontra il Sab lecchese, alla presenza di oltre 50 dirigenti sindacali. Al centro della riunione, il rinnovo del Ccnl, gli scandali bancari e le crisi nel settore.

Il contratto collettivo nazionale di lavoro rappresenta un elemento di garanzia per la categoria delle lavoratrici e dei lavoratori bancari. L’ipotesi di rinnovo siglata dalle organizzazioni sindacali con l’Abi, lo scorso 19 dicembre, «è la migliore degli ultimi 15 anni», ha detto stamattina il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Lecco, in un incontro a cui hanno partecipato i dirigenti sindacali Fabi di varie province lombarde (Como, Lecco, Monza e Brianza, Sondrio). I lavori sono stati introdotti dal coordinatore del Sab Fabi di Lecco, Luca Dell’Oro. All’incontro, condito da un vivace e lungo dibattito fra i 50 dirigenti in sala, ha preso parte anche la responsabile del dipartimento contrattualistica Fabi, Elisabetta Mercaldo. L’appuntamento di oggi anticipa l’avvio degli “attivi” regionali Fabi su tutto il territorio nazionale.

Si è discusso, tra altro, dello scenario dell’industria bancaria e delle possibili fusioni in Italia. E poi della vigilanza esercitata per i grandi gruppi a Francoforte dalla Banca centrale europea e per gli istituti di credito più piccoli direttamente dalla Banca d’Italia. Dopo aver ripercorso le tappe fondamentali del negoziato con Abi, Sileoni ha poi illustrato le novità introdotte col nuovo contratto, che sarà al vaglio delle assemblee dei lavoratori dal 6 febbraio al 13 marzo: dall’aumento economico di 190 euro medi mensili, ai miglioramenti sul fronte della conciliazione vita-lavoro, alle tutele legali.

Quanto alle nuove regole relative alle pressioni commerciali, con l’inserimento dell’accordo con Abi del 17 febbraio 2017 nel contratto nazionale, Sileoni ha spiegato come funziona il ruolo del sindacato sul controllo della vendita dei prodotti finanziari allo sportello: «Sarà fondamentale l’attività dei coordinamenti aziendali. Ci sono strumenti veri e importanti per tutelare sia i dipendenti sia la clientela». E ancora: «Abbiamo respinto il tentativo di introdurre il contratto ibrido nel Ccnl, quello che vuole il lavoratore per metà consulente autonomo e per metà dipendente» ha detto il segretario generale della Fabi.

Lecco, 24 gennaio 2020

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