Home Articoli «CONFLITTO D’INTERESSI, IMPRENDITORI E INDUSTRIALI FUORI DAI CDA DELLE BANCHE»

«CONFLITTO D’INTERESSI, IMPRENDITORI E INDUSTRIALI FUORI DAI CDA DELLE BANCHE»

di Redazione

Audizione alla Camera dei deputati del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, sul decreto legge 23/2020.

«Bisogna accelerare l’introduzione di una legge che regoli il conflitto d’interesse: serve una legge sul conflitto di interessi in banca, per impedire la presenza di imprenditori e industriali nei cda di istituti in cui hanno affidamenti e conti correnti. Gli scandali delle due banche venete e delle quattro ex “bridge bank” su questo particolare argomento non hanno purtroppo insegnato niente e, al riguardo, sarebbe opportuno che quegli industriali o imprenditori che oggi ululano alla luna per difendere la propria banca locale, utilizzando come scudo un argomento a loro sconosciuto, – la difesa dei posti di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori – riportino i loro importanti fondi accumulati all’estero, investendoli nelle loro attività, senza utilizzare le garanzie di Stato che devono servire per le aziende sane o in difficoltà a causa del Coronavirus e della conseguente crisi economica.

Sto parlando di 100-200 miliardi di euro che alcuni imprenditori industriali hanno portato all’estero e, per difendere i loro importanti ed elevatissimi affidamenti bancari, non esitano sfacciatamente ad utilizzare argomenti come la difesa del territorio e dei posti di lavoro. Pur di difendere i loro inappropriati affidamenti bancari, sono pronti a tutto, anche ad apparire come quello che non sono mai stati». È uno dei passaggi più rilevanti dell’audizione che il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha svolto oggi, dinanzi le Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera dei deputai.

Roma, 27 aprile 2020

————————

—Ecco il testo integrale dell’audizione—

LS_Audizione_CameraFinanze_27042020_DecretoLiquidità

 

—Tutte le agenzie che lo hanno diffuso—

ANSA

Banche:Sileoni (Fabi),si’ a autocertificazioni e scudo penale Ma no a ricatto alcune banche che frenano prestiti (ANSA) – ROMA, 27 APR – Il segretario generale del sindacato bancario Fabi dice si’ “alla richiesta dell’Abi volta ad alzare ai prestiti oltre i 25.000 euro la possibilita’ di presentare autocertificazioni al posto di bilanci e documenti: tutto questo dovrebbe consentire di erogare in tempi decisamente piu’ rapidi i finanziamenti anche di importo piu’ alto”. Parlando in audizione alla Camera, Sileoni si dice d’accordo alla proposta Abi “di introdurre uno scudo penale sugli amministratori delegati delle banche, relativo a ipotesi di concorso in bancarotta o abusiva concessione di credito o in altre fattispecie non approfondite all’interno del decreto. Ma e’ assurdo e inconcepibile che qualche gruppo bancario stia frenando sull’erogazione del credito proprio per ottenere uno scudo penale o legale utilizzando, in questo modo, l’arma ingiustificata del ricatto”. Per Sileoni “la macchina del decreto liquidita’ e’ partita a rilento: ci sono stati ritardi vari – burocratici, organizzativi e informatici – del Fondo di garanzia per le pmi, della Sace e anche delle banche. L’intera procedura messa in piedi e’ troppo complessa per rispondere a esigenze di liquidita’ immediate. La politica ha preso alcune decisioni, ma di fatto ha buttato la palla in tribuna, senza tener conto che serviva tempo per adeguare, negli istituti, sia le procedure interne sia quelle informatiche”. (ANSA). DOA 27-APR-20 13:34 NNNN

 

Banche: Fabi,recupero prestiti garantiti sara’ piu’ invasivo (ANSA) – ROMA, 27 APR – “L’azienda che non paghera’ le rate” del prestito garantito dallo Stato “verra’ messa a sofferenza con l’immediata chiusura di tutte le altre linee di credito attivate dalla banca: in un istante, quindi, un’azienda verrebbe rincorsa contemporaneamente dai creditori privati e dello Stato, con quest’ultimo che giuridicamente e contrattualmente avra’ la precedenza, anche a danno delle stesse banche che vedrebbero cosi’ aumentate le proprie sofferenze bancarie”. Lo afferma il segretario generale Fabi Lando Sileoni in audizione alla Camera secondo cui il decreto “fa emergere alcuni rischi nascosti su argomenti non analizzati fino in fondo. Bisogna porsi un interrogativo centrale e chiedersi, in particolare, cosa succedera’ alle imprese che non rimborseranno le rate. La riposta e’ la seguente: chi non restituira’ i prestiti garantiti non chiudera’ la partita gratis. Anzi: la banca verra’ coperta dal garante (il Fondo centrale o la Sace), ma lo Stato tentera’ il recupero. Si tratta di enti pubblici e, pertanto, non verranno percorse le procedure civili standard. Lo Stato, infatti, iscrivera’ ruolo quei debiti e le conseguenti azioni saranno molto piu’ invasive poiche’ verranno messe in campo le agenzie per la riscossione”. (ANSA). DOA 27-APR-20 13:43 NNNN

 

Banche: Sileoni (Fabi), alcuni vertici ostacolano prestiti (ANSA) – ROMA, 27 APR – Il segretario generale della Fabi Lando Sileoni punta il dito contro i vertici di alcuni gruppi bancari che ostacolano l’attuazione delle misure a favore delle imprese, gia’ rallentate per via di un meccanismo troppo complesso. “Nel settore – spiega in audizione alla Camera – abbiamo registrato qualche problema: circolari predisposte in tempi non particolarmente veloci; procedure non chiare dappertutto e continuamente modificate; la rinegoziazione di vecchi finanziamenti in taluni casi proposta come obbligatoria, la richiesta di documentazione non prevista dal decreto (bilanci e dichiarazioni fiscali anche quando e’ sufficiente l’autocertificazione, come nel caso dei prestiti fino a 25.000 euro); valutazione approfondita del merito di credito anche se non necessaria”. “Le lavoratrici e i lavoratori bancari a ogni livello di responsabilita’, compresa la fascia piu’ bassa del gruppo dirigente – spiega Sileoni – non hanno alcuna responsabilita’ tutte le decisioni e la stessa politica del gruppo bancario vengono sistematicamente prese dall’alto”. (ANSA). DOA 27-APR-20 13:35 NNNN

 

AGI

= Dl imprese: Fabi, interventi a fondo perduto o rischi sociali = (AGI) – Roma, 27 apr. – “E’ necessario evitare a tutti i costi che l’emergenza sanitaria si trasformi prima in dramma economico irreparabile e poi in una devastazione sociale. Il nostro privilegiato osservatorio all’interno del settore bancario prevede purtroppo, senza interventi a fondo perduto, una situazione sociale particolarmente difficile e pericolosa”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione sul dl imprese nelle commissioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera. (AGI)Gio 271313 APR 20 NNNN

 

/ Dl imprese: Fabi, ok autocertificazione, no ricatto scudo penale = (AGI) – Roma, 27 apr. – “E’ giusta la richiesta dell’Abi volta ad alzare oltre i 25.000 euro la possibilita’ di presentare autocertificazioni al posto di bilanci e documenti: tutto questo dovrebbe consentire di erogare in tempi decisamente piu’ rapidi i finanziamenti anche di importo piu’ alto”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione sul dl imprese nelle commissioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera. “L’Associazione bancaria chiede anche di introdurre uno scudo penale sugli amministratori delegati delle banche, relativo a ipotesi di concorso in bancarotta o abusiva concessione di credito o in altre fattispecie non approfondite all’interno del decreto. Ma – osserva Sileoni – e’ assurdo e inconcepibile che qualche gruppo bancario stia frenando sull’erogazione del credito proprio per ottenere uno scudo penale o legale utilizzando, in questo modo, l’arma ingiustificata del ricatto”. (AGI)Gio 271336 APR 20 NNNN

/ Dl imprese: Fabi, serve legge su conflitto interessi in banca = (AGI) – Roma, 27 apr. – “Bisogna accelerare l’introduzione di una legge che regoli il conflitto d’interesse: serve una legge sul conflitto di interessi in banca, per impedire la presenza di imprenditori e industriali nei cda di istituti in cui hanno affidamenti e conti correnti”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione sul dl imprese nelle commissioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera. (AGI)Gio 271349 APR 20 NNNN

 

 / Dl imprese: Fabi, va integrato, macchina partita a rilento = (AGI) – Roma, 27 apr. – “Il nostro giudizio sul provvedimento all’esame delle commissioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera dei deputati e’ nel complesso positivo. Per quanto riguarda le misure e gli interventi proposti, vanno pero’ integrati con finanziamenti a fondo perduto almeno per le ditte individuali oltre che per le piccole e medie imprese”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione sul dl imprese nelle commissioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera. “La macchina del decreto liquidita’ – sottolinea Sileoni – e’ partita a rilento: ci sono stati ritardi vari – burocratici, organizzativi e informatici – del Fondo di garanzia per le pmi, della Sace e anche delle banche. Va detto che, prima ancora dell’applicazione, dall’annuncio del decreto alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, sono trascorsi quattro giorni, da lunedi’ 6 aprile a giovedi’ 9 aprile; e da quel momento sono passati altri quattro giorni per il via libera della Commissione europea sugli aiuti di Stato, arrivato solo martedi’ 14 aprile. Piu’ di una settimana, quella trascorsa, durante la quale e’ cresciuta l’aspettativa sulle misure e sulla liquidita’ promessa, in una fase difficilissima per tutte quelle attivita’ che sono passate all’improvviso a incasso ‘zero’”. (AGI)Gio 271321 APR 20 NNNN

 

/ Dl imprese: Fabi, ritardi e procedura complessa per liquidita’ = (AGI) – Roma, 27 apr. – “L’intera procedura messa in piedi e’ troppo complessa per rispondere a esigenze di liquidita’ immediate. E’ successo, come ho accennato, che si sono create altissime aspettative sul territorio: la politica ha preso alcune decisioni, ma di fatto ha buttato la palla in tribuna, senza tener conto che serviva tempo per adeguare, negli istituti, sia le procedure interne sia quelle informatiche”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione sul dl imprese nelle commissioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera “Il decreto, per i finanziamenti di importo piu’ bassi, ha eliminato una parte della documentazione; si tratta di una variazione che, vista dal lato delle banche, impone modifiche interne e, quindi, tempo. Tutto questo – osserva Sileoni – senza dimenticare che l’Abi si e’ trovata, quale cerniera di trasmissione fra istituzioni e banche associate, a fronteggiare un’emergenza, avendo si’ una struttura di alto livello, ma con molti meno dipendenti rispetto a una decina di anni fa: il personale e’ stato dimezzato, con tagli che hanno interessato anche professionalita’ importanti. Si avverte percio’ la differenza, un po’ come accade nella sanita’ quando si interviene con tagli indiscriminati, riducendo le risorse a disposizione, soprattutto nel campo della ricerca. Il risultato di questa situazione e’ il seguente: quello che andava fatto in 10 giorni, si sta realizzando in un mese. Si e’ creata confusione a tutti i livelli, ma il cerino non deve restare in mano alle banche e a chi ci lavora per trovare un capro espiatorio a tutto, qualcuno che all’occhio della pubblica opinione possa masochisticamente assorbire tutte le colpe. Ho personalmente monitorato il quadro e l’applicazione delle nuove norme in banca, sia parlando con gli amministratori delegati dei principali gruppi sia dialogando con i direttori di filiale e i gestori imprese”. Per Sileoni, “la sensazione fortissima degli addetti ai lavori e’ che per accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato, con rischio di credito quasi prossimo allo zero, sia piu’ complicato rispetto alla richiesta di un finanziamento senza paracadute statale”. (AGI)Gio 271331 APR 20 NNNN

 

LAPRESSE

Dl imprese, Fabi: Finanziamenti a fondo perduto per ditte individuali e Pmi Roma, 27 apr. (LaPresse) – “Il nostro giudizio sul provvedimento all’esame delle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera dei deputati è nel complesso positivo. Per quanto riguarda le misure e gli interventi proposti, vanno però integrati con finanziamenti a fondo perduto almeno per le ditte individuali oltre che per le piccole e medie imprese”. Così il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni in un’audizione alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. POL NG01 ntl 271333 APR 20

Dl imprese, Fabi: Macchina a rilento, troppi ritardi-2- Roma, 27 apr. (LaPresse) – “L’intera procedura messa in piedi è troppo complessa per rispondere a esigenze di liquidità immediate. È successo, come ho accennato, che si sono create altissime aspettative sul territorio – dice ancora Sileoni – la politica ha preso alcune decisioni, ma di fatto ha buttato la palla in tribuna, senza tener conto che serviva tempo per adeguare, negli istituti, sia le procedure interne sia quelle informatiche. Il decreto, per i finanziamenti di importo più bassi, ha eliminato una parte della documentazione; si tratta di una variazione che, vista dal lato delle banche, impone modifiche interne e, quindi, tempo.Tutto questo senza dimenticare che l’Abi si è trovata, quale cerniera di trasmissione fra istituzioni e banche associate, a fronteggiare un’emergenza, avendo sì una struttura di alto livello, ma con molti meno dipendenti rispetto a una decina di anni fa: il personale è stato dimezzato, con tagli che hanno interessato anche professionalità importanti. Si avverte perciò la differenza, un po’ come accade nella sanità quando si interviene con tagli indiscriminati, riducendo le risorse a disposizione, soprattutto nel campo della ricerca”. POL NG01 ntl 271357 APR 20

 

ADNKRONOS

**CORONAVIRUS: SILEONI, ‘DL LIQUIDITA’ POSITIVO MA SERVONO FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO’** = Roma, 27 apr. (Adnkronos) – Il giudizio della Fabi sul decreto liquidità “è nel complesso positivo” ma sono necessarie integrazioni come “finanziamenti a fondo perduto almeno per le ditte individuali oltre che per le piccole e medie imprese”. Lo ha detto Lando Maria SILEONI, segretario generale del sindacato dei bancari, in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive, in relazione alle misure stabilite dal governo per l’accesso al credito e gli adempimenti fiscali nell’emergenza Covid-19. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 27-APR-20 13:12 NNNN

 

CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘RISORSE ESIGUE PER FINANZIAMENTI FINO A 25MILA EURO’ = Roma, 27 apr. (Adnkronos) – Riguardo i finanziamenti alle imprese fino a 25mila euro “va segnalata l’esiguità delle risorse stanziate, sufficienti a sostenere appena 200mila o 300mila richieste a fronte di potenziali 4 milioni e mezzo di soggetti interessati”. E’ quanto denuncia Lando Maria SILEONI, segretario generale del sindacato della Fabi, in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive, in relazione alle misure stabilite dal governo per l’accesso al credito e gli adempimenti fiscali nell’emergenza Covid-19. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 27-APR-20 13:27 NNNN

 

CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘RITARDI E CONFUSIONE MA CERINO NON RESTI IN MANO A BANCHE’ = Roma, 27 apr. (Adnkronos) – “La macchina del decreto liquidità è partita a rilento: ci sono stati ritardi vari, burocratici, organizzativi e informatici, del Fondo di garanzia per le pmi, della Sace e anche delle banche”, per cui “quello che andava fatto in 10 giorni, si sta realizzando in un mese. Si è creata confusione a tutti i livelli ma il cerino non deve restare in mano alle banche e a chi ci lavora per trovare un capro espiatorio a tutto, qualcuno che all’occhio della pubblica opinione possa masochisticamente assorbire tutte le colpe”. Lo ha detto Lando Maria SILEONI, segretario generale del sindacato dei bancari, in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive, in relazione alle misure stabilite dal governo per l’accesso al credito e gli adempimenti fiscali nell’emergenza Covid-19. “L’intera procedura messa in piedi – ha denunciato SILEONI – è troppo complessa per rispondere a esigenze di liquidità immediate. E’ successo, come ho accennato, che si sono create altissime aspettative sul territorio: la politica ha preso alcune decisioni, ma di fatto ha buttato la palla in tribuna, senza tener conto che serviva tempo per adeguare, negli istituti, sia le procedure interne sia quelle informatiche. Il decreto, per i finanziamenti di importo più bassi, ha eliminato una parte della documentazione; si tratta di una variazione che, vista dal lato delle banche, impone modifiche interne e, quindi, tempo”, ha detto ancora SILEONI. “Tutto questo senza dimenticare che l’Abi – ha proseguito il segretario generale della Fabi – si è trovata, quale cerniera di trasmissione fra istituzioni e banche associate, a fronteggiare un’emergenza, avendo sì una struttura di alto livello, ma con molti meno dipendenti rispetto a una decina di anni fa: il personale è stato dimezzato, con tagli che hanno interessato anche professionalità importanti. Si avverte perciò la differenza, un po’ come accade nella sanità quando si interviene con tagli indiscriminati, riducendo le risorse a disposizione, soprattutto nel campo della ricerca”, ha detto ancora SILEONI. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 27-APR-20 13:27 NNNN

 

CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘GIUSTA RISCHIESTA ABI DI INNALZARE AUTOCERTIFICAZIONE OLTRE 25MILA EURO’ = Roma, 27 apr. (Adnkronos) – “Servono correzioni per snellire l’impostazione e qualche modifica può essere proposta. In questo senso, è giusta la richiesta dell’Abi volta ad alzare oltre i 25.000 euro la possibilità di presentare autocertificazioni al posto di bilanci e documenti: tutto questo dovrebbe consentire di erogare in tempi decisamente più rapidi i finanziamenti anche di importo più alto”. Lo ha detto Lando Maria SILEONI, segretario generale della Fabi, in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive, in relazione alle misure stabilite dal governo per l’accesso al credito e gli adempimenti fiscali nell’emergenza Covid-19. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 27-APR-20 13:39 NNNN

 

 **CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘CONFLITTO INTERESSI CONTRO IMPRENDITORI CDA BANCHE, SERVE LEGGE** = Roma, 27 apr. (Adnkronos) – “Serve una legge sul conflitto di interessi in banca, per impedire la presenza di imprenditori e industriali nei cda di istituti in cui hanno affidamenti e conti correnti”. E’ quanto torna a chiedere Lando Maria SILEONI, segretario generale della Fabi, in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive, in relazione alle misure stabilite dal governo per l’accesso al credito e gli adempimenti fiscali nell’emergenza Covid-19. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 27-APR-20 13:41 NNNN

 

CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘CONFLITTO INTERESSI CONTRO IMPRENDITORI CDA BANCHE, SERVE LEGGE (2) = ‘industriali riportino fondi accumulati all’estero per investirli senza utilizzare garanzie Stato’ (Adnkronos) – “Gli scandali delle due banche venete e delle quattro ex ‘bridge bank’ su questo particolare argomento non hanno purtroppo insegnato niente – dice il leader sindacale – e, al riguardo, sarebbe opportuno che quegli industriali o imprenditori che oggi ululano alla Luna per difendere la propria banca locale, utilizzando come scudo un argomento a loro sconosciuto, la difesa dei posti di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, riportino i loro importanti fondi accumulati all’estero, investendoli nelle loro attività, senza utilizzare le garanzie di Stato che devono servire per le aziende sane o in difficoltà a causa del Coronavirus e della conseguente crisi economica”. “Sto parlando di 100-200 miliardi di euro – aggiunge SILEONI – che alcuni imprenditori industriali hanno portato all’estero e, per difendere i loro importanti ed elevatissimi affidamenti bancari, non esitano sfacciatamente ad utilizzare argomenti come la difesa del territorio e dei posti di lavoro. Pur di difendere i loro inappropriati affidamenti bancari, sono pronti a tutto, anche ad apparire come quello che non sono mai stati”, conclude. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 27-APR-20 13:45 NNNN

 

CORONAVIRUS: SILEONI, ‘DA ALCUNE BANCHE RITARDI EROGAZIONI IMPRESE IN ATTESA SCUDO PENALE’ = Segretario sindacato, ‘assurdo e inconcepibile, è arma ingiustificata del ricatto’ Roma, 27 apr. (Adnkronos) – “E’ assurdo e inconcepibile che qualche gruppo bancario stia frenando sull’erogazione del credito proprio per ottenere uno scudo penale o legale utilizzando, in questo modo, l’arma ingiustificata del ricatto”. E’ quanto ha denunciato Lando Maria SILEONI, segretario generale della Fabi, in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive, in relazione alle misure stabilite dal governo per l’accesso al credito e gli adempimenti fiscali nell’emergenza Covid-19. Lo scudo penale, ha ricordato, “è stato chiesto dall’Abi per gli amministratori delegati delle banche” ed “è relativo a ipotesi di concorso in bancarotta o abusiva concessione di credito o in altre fattispecie non approfondite all’interno del decreto”. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 27-APR-20 13:34 NNNN

 

RADIOKOR

Dl imprese: Fabi, ok richiesta Abi autocertificazione ma no ricatto scudo penale ‘Tempi piu’ rapidi per finanziamenti oltre i 25mila euro’ (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 27 apr – Per la Fabi “e’ giusta la richiesta dell’Abi volta ad alzare oltre i 25.000 euro la possibilita’ di presentare autocertificazioni al posto di bilanci e documenti: tutto questo dovrebbe consentire di erogare in tempi decisamente piu’ rapidi i finanziamenti anche di importo piu’ alto”. Cosi’ il segretario generale, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione sul Dl imprese nelle audizioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera. Sileoni critica, invece, proposta relativa alla tutela penale. “L’Associazione bancaria – ricorda . chiede anche di introdurre uno scudo penale sugli amministratori delegati delle banche, relativo a ipotesi di concorso in bancarotta o abusiva concessione di credito o in altre fattispecie non approfondite all’interno del decreto. Ma e’ assurdo e inconcepibile che qualche gruppo bancario stia frenando sull’erogazione del credito proprio per ottenere uno scudo penale o legale utilizzando, in questo modo, l’arma ingiustificata del ricatto”. Bof (RADIOCOR) 27-04-20 13:27:33 (0336)PA 5 NNNN

 

Dl Imprese: Fabi, testo positivo ma da integrare con finanziamenti fondo perduto Risorse vanno trovare in Ue, li’ partita nostra sopravvivenza (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 27 apr – Il giudizio Fabi sul Dl Imprese “e’ nel complesso positivo”. Per il segretario generale, Lando Maria Sileoni, “le misure e gli interventi proposti, vanno pero’ integrati con finanziamenti a fondo perduto almeno per le ditte individuali oltre che per le piccole e medie imprese”. E’ il giudizio espresso nel corso dell’audizione sul provvedimento nelle commissioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera. E, ha sottolineato, “anche se l’alto debito pubblico italiano ci inibisce di reperire le risorse necessarie”, queste “vanno trovate, accedendo agli strumenti messi a disposizione dai trattati dell’Unione europea, la partita della nostra sopravvivenza si gioca li’, in Europa”. Bof (RADIOCOR) 27-04-20 13:48:27 (0350)PA 5 NNNN

 

IMPRESE, FABI: SERVONO FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO PER DITTE INDIVIDUALI/PMI 
(Public Policy) – Roma, 27 apr – Le norme contenute nel dl Imprese vanno “integrate con finanziamenti a fondo perduto per ditte individuali e per le pmi”. A dirlo è stato Lando Maria Sileoni, direttore generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), in audizione nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera sul decreto in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese. (Public Policy) @PPolicy_News NAF

 

DL IMPRESE, FABI: PROCEDURE PER LIQUIDITÀ TROPPO COMPLESSE, SNELLIRLE (Public Policy) – Roma, 27 apr – “L’intera procedura messa in piedi è troppo complessa per rispondere alle esigenze di liquidità immediate. La politica ha agito, ma sostanzialmente buttando la palla in tribuna, dimenticando che serviva tempo per adeguare le procedure. Il risultato è che quello che andava fatto in 10 giorni si sta realizzando in un mese. Servono correzione per snellire le procedure”. A dirlo è stato Lando Maria Sileoni, direttore generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), in audizione nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera sul decreto in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese. (Public Policy) @PPolicy_News NAF

 

DL IMPRESE, FABI: SERVE SCUDO PENALE AD MA NO RICATTI DALLE BANCHE  (Public Policy) – Roma, 27 apr – Occorre “introdurre uno scudo penale per gli amministratori delegati delle banche ma è assurdo che quache gruppo bancario stia frenando sulla concessione del credito proprio per ottenere lo scudo, utilizzando l’arma del ricatto”. A dirlo è stato Lando Maria Sileoni, direttore generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), in audizione nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera sul decreto in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese. (Public Policy) @PPolicy_News NAF

 

BANCHE, FABI: ACCELERARE SU LEGGE CONFLITTO INTERESSI NEI CDA  (Public Policy) – Roma, 27 apr – “In taluni casi c’è troppa burocrazia anche nelle banche. Ma è sbagliato puntare dito contro i direttori di filiare, il potere sul credito è nelle mani delle direzioni generali e dei cda, un motivo in più per accelerare l’introduzione di una legge che regoli il conflitto d’interesse nelle banche per impedire la presenza nei cda di imprenditori e industriali”. A dirlo è stato Lando Maria Sileoni, direttore generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), in audizione nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera sul decreto in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese. “Sarebbe opportuno che quegli industriali e imprenditori che oggi ululano alla luna per difendere le banche locali, riportino i loro capitali accumulati all’estero. Sto parlando di 100/200 miliardi di euro”, ha aggiunto Sileoni. (Public Policy) @PPolicy_News NAF

 

IMPRESE, FABI: CHI NON RIMBORSA RATE SARÀ DEBITORE VERSO PRIVATI E VERSO STATO (Public Policy) – Roma, 27 apr – “Una attenta lettura del decreto fa emergere alcuni rischi nascosti. Bisogna chiedersi cosa succederà alle imprese che non restituiranno le rate. La risposta è la seguente: chi non lo farà non chiuderà la partita a gratis, anzi. La banca verrà coperta dal garante e lo Stato tenterà il recupero, che iscriverà a ruolo i debiti e le conseguenti azioni saranno molto più invasive perché verranno messe in campo le agenzie per le riscossioni. Le imprese che non pagheranno verranno messe in sofferenza, con immediata chiusura di tutte le altre linee di credito. In un istante una azienda verrebba rincorsa dai creditori privati e dallo Stato”. A dirlo è stato Lando Maria Sileoni, direttore generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), in audizione nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera sul decreto in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese. Sileoni ha evidenziato come un’altra conseguenza del mancato rimborso dei prestiti sarebbe l’aumento dei crediti deteriorati in capo agli istituti. (Public Policy) @PPolicy_News NAF

 

Pop.Bari: Sileoni, sequestro beni per chi ha commesso reati Segretario Fabi, concordare con sindacati piano indutriale (ANSA) – ROMA, 27 APR – “Servono azioni e comportamenti concreti per risarcire quanto i clienti della Popolare di Bari hanno perso e pene esemplari per chi ha commesso reati, a iniziare dall’auspicato sequestro di ogni bene e proprieta’”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, in audizione alla Camera che chiede anche “ai commissari straordinari il massimo rispetto delle norme contrattuali e di legge e a concordare insieme con i sindacati interni, l’attuazione del prossimo piano industriale, con la preghiera e l’esortazione di trovare concrete soluzioni per tutta la clientela dell’istituto pugliese che ha visto distrutto il risparmio di una vita di sacrifici e di lavoro”.(ANSA). DOA 27-APR-20 15:18​

 

IL PUNTO Dl imprese,Bankitalia teme insolvenze sopra 10%: Servono risorse dirette Stato Di Antonella ScutieroRoma, 27 apr. (LaPresse) – Le insolvenze sulle garanzie pubbliche assicurate dal decreto per la liquidità alle imprese potrebbero “anche superare quelli del biennio 2012-2013, quando si avvicinarono al 10 per cento”, con un aggravio evidente sull’indebitamento pubblico. A lanciare l’allarme è il capo del servizio struttura economica della Banca d’Italia Fabrizio Balassone, in audizione davanti alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. I conti pubblici di quest’anno, viene sottolineato, potrebbero risentire dell’eventuale illiquidità dei contribuenti al momento di compensare quanto non versato al Fisco per le sospensioni concesse dallo stesso governo e che hanno accresciuto la necessità per il Tesoro di ricorrere al mercato nel mese in corso e nel prossimo”. Tanto più che lo stop ai pagamenti previsto per aprile e maggio è utile ma, avverte Bankitalia, “se la crisi si prolungherà potrà essere necessario distribuire il recupero delle somme non versate su un arco temporale più ampio”.Secondo via Nazionale la cessione di garanzie pubbliche è uno strumento “adatto” alla situazione ma bisogna “condurre al meglio un difficile esercizio di conciliazione delle esigenze di rapidità d’azione con quelle di controllo di efficacia e di legalità”. E le risorse che il Paese prenderà a prestito andranno utilizzate in modo “efficiente” e “concentrate sui soggetti più colpiti, con misure di carattere temporaneo”, tenendo presente che l’aumento del debito pubblico “è una necessità da affrontare con la consapevolezza dei vincoli che ne discenderanno in futuro”. Serve agire e in fretta: per questo Bankitalia suggerisce che per i finanziamenti fino a 25mila euro si potrebbe snellire la procedura “utilizzando l’autocertificazione per attestare la sussistenza dei requisiti per l’accesso al finanziamento”. In ogni caso, “gli effetti a medio termine delle garanzie pubbliche sono più controversi e dipendono anche dalle altre misure di politica economica che le accompagneranno”. Una cosa per Bankitalia è certa: “Una parte delle perdite subite dalle imprese non sarà recuperabile e non tutti i debiti (assistiti da garanzie pubbliche) accesi per far fronte alla crisi saranno immediatamente ripagati al termine dell’emergenza sanitaria”. Di ciò risentirà la capacità delle imprese di fare investimenti, necessari per la ripresa economica. Ecco perché si suggerisce di affiancare alle garanzie trasferimenti diretti alle imprese da parte dello Stato), operazioni condotte da veicoli finanziari pubblici costituiti per facilitare la ristrutturazione dei debiti delle aziende, incentivi fiscali miranti ad agevolarne la ricapitalizzazione. Anche Fabi, audita nell’ambito dell’esame dello stesso provvedimento, suggerisce “finanziamenti a fondo perduto almeno per le ditte individuali oltre che per le piccole e medie imprese”. ECO NG01 ntl/vor 271547 APR 20

 

Banche, Fabi: per sofferenze tra qualche anno sarà peggio di prima “Npl trasferiti ad avvoltoi finanziari, rapidi e spregiudicati” Roma, 27 apr. (askanews) –La crisi economica causata dal coronavirus porterà le sofferenze bancarie a livelli peggiori di quelli visti durante l’ultima recessione. Lo ha sottolineato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, in un’audizione alla Camera sul decreto liquidità. Per le sofferenze bancarie, “scese da 200 miliardi di euro a 70 miliardi in poco più di cinque anni, è assai probabile che la crisi del coronavirus faccia di nuovo riallargare il fenomeno: tra qualche anno sarà peggio di prima”. “Ci troveremo in un limbo – ha spiegato il sindacalista – sospesi in un periodo di mezzo: in attesa dell’intervento dello Stato con le garanzie, la Bce potrebbe chiedere di nuovo pulizie di bilanci con inevitabili conseguenze anche sui costi del personale. Non solo. Quello degli Npl (non performing loan) è un tema che va affrontato con responsabilità: nelle precedenti operazioni di pulizia di bilancio, le banche hanno trasferito i loro crediti ai territori”. “Ma sullo stesso territorio – secondo il sindacalista – si trovano, contemporaneamente, banche che operano correttamente e alcuni avvoltoi finanziari. Gli Npl sono stati svenduti a società di recupero crediti che agiscono con modalità spregiudicate, in fretta e con pochissimi scrupoli. Si tratta di fondi che hanno comprato a pochi euro i crediti delle banche e li recuperano anche raddoppiando gli importi”. “Il fenomeno – ha aggiunto Sileoni – interessa 1,2 milioni di famiglie e imprese: il 61% di questi aveva prestiti da 250 a 30mila euro; il 33% è residente nel Nord-ovest con la Lombardia in testa (25% del totale, seguita dal Lazio con il 13%). È un sistema infernale dietro il quale si arricchiscono i soliti personaggi, con i clienti strozzati spesso costretti a rivolgersi a usurai e criminalità organizzata”. Glv 20200427T164732Z

 

Dl liquidità, Fabi: ok autocertificazioni per accelerare prestiti “Alcune banche frenano per avere scudo penale, arma del ricatto” Roma, 27 apr. (askanews) –Per il decreto liquidità “servono correzioni per snellire l’impostazione” e accelerare i tempi per ottenere i prestiti dalle banche. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, in un’audizione alla Camera. “È giusta – ha sottolineato – la richiesta dell’Abi volta ad alzare oltre i 25mila euro la possibilità di presentare autocertificazioni al posto di bilanci e documenti: tutto questo dovrebbe consentire di erogare in tempi decisamente più rapidi i finanziamenti anche di importo più alto”. “L’Abi – ha aggiunto il sindacalista – chiede anche di introdurre uno scudo penale sugli amministratori delegati delle banche, relativo a ipotesi di concorso in bancarotta o abusiva concessione di credito o in altre fattispecie non approfondite all’interno del decreto. Ma è assurdo e inconcepibile che qualche gruppo bancario stia frenando sull’erogazione del credito proprio per ottenere uno scudo penale o legale usando, in questo modo, l’arma ingiustificata del ricatto”. Glv 20200427T163446Z

 

Banche: Sileoni (Fabi), serve legge conflitto interessi nei cda ‘Scandali delle venete e quattro non hanno insegnato niente’ (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 27 apr – “Serve una legge sul conflitto di interessi in banca, per impedire la presenza di imprenditori e industriali nei cda di istituti in cui hanno affidamenti e conti correnti”. Lo ha affermato il segretario generale Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione sul Dl Imprese davanti alle audizioni Finanze e Attivita’ produttive della Camera. “Gli scandali delle due banche venete e delle quattro ex ‘bridge bank’ su questo particolare argomento – ha sottolineato – non hanno purtroppo insegnato niente e, al riguardo, sarebbe opportuno che quegli industriali o imprenditori che oggi ululano alla luna per difendere la propria banca locale, utilizzando come scudo un argomento a loro sconosciuto, la difesa dei posti di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, riportino i loro importanti fondi accumulati all’estero, investendoli nelle loro attivita’, senza utilizzare le garanzie di Stato che devono servire per le aziende sane o in difficolta’ a causa del Coronavirus e della conseguente crisi economica”. Bof (RADIOCOR) 27-04-20 15:14:47 (0406) 5 NNNN ​

You may also like