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SILEONI IN DIRETTA A RADIO RAI UNO: «UN MESE DI “BUCO” SU PRESTITI GARANTITI»

di Redazione

Intervistato da Americo Mancini a Sportello Italia, il segretario generale della Fabi spiega che «c’è stato un problema di troppa burocrazia legato anche all’effetto annuncio del governo che, invece, aveva fatto intravedere una procedura estremamente facile»

«C’è stato un problema di troppa burocrazia legato anche all’effetto annuncio del governo che, invece, aveva fatto intravedere una procedura estremamente facile. Dall’annuncio del decreto liquidità, si è creato quasi un mese di “buco” fino a quando tutto ha cominciato a funzionare. Per i prestiti oltre 25.000 euro la macchina si è messa in moto solo dopo il 22 aprile». Lo ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione “Sportello Italia” su Rai Radio Uno da Americo Mancini, spiegando che «adesso il settore sta superando la fase di rodaggio, anche grazie al fatto che i direttori di filiale e i gestori imprese si erano portati avanti con le pratiche, facendo telefonate alla clientela potenzialmente interessata ai prestiti garantiti dallo Stato». Secondo Sileoni «ci sono scelte commerciali in ballo e questa è l’anima del problema: alcune banche non lo dicono apertamente, ma considerano i prestiti fino a 25.000 euro poco convenienti e alcune fanno la valutazione del merito creditizio perché su questo argomento non c’è stata chiarezza nelle norme del governo e nelle procedure delle banche». Quanto alle difficoltà delle imprese, il segretario generale della Fabi ha detto che «sono fondamentali gli interventi a fondo perduto per le micro e piccole e medie imprese. E il fattore tempo è determinante, in Germania hanno dato denaro in 48 ore. Hanno ragione le aziende che si aspettano interventi a fondo perduto, non vogliono correre il rischio di indebitarsi ulteriormente».

Roma, 6 maggio 2020

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