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SILEONI A RADIO POPOLARE: «AL SUD SITUAZIONI DI DISAGIO SOCIALE BORDER LINE, GOVERNO INTERVENGA» 

di Redazione

Il segretario generale della Fabi intervistato per commentare lo studio sui prestiti e il rischio usura al Sud: «Quadro pesante, siamo preoccupati»

«Il quadro è abbastanza pesante, drammatico. C’è un’Italia a più velocità. La prima riguarda il Nord Italia, dove i prestiti anche se con un inizio molto stentato, poi sono arrivati; poi c’è una velocità media che riguarda il Centro del Paese; e poi c’è una terza Italia che riguarda il Sud e le Isole, dove ci sono delle situazioni “border line” che devono preoccupare». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Radio Popolare, commentando lo studio della Fabi, diffuso oggi, sugli squilibri territoriali nell’erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato e il rischio usura al Sud. Quanto al disagio economico, Sileoni ha detto che «è molto profondo: alcune famiglie non riescono a superare la metà del mese, soltanto questo aspetto rende chiara la fotografia drammatica del Paese. Il governo deve intervenire assolutamente. Le banche fanno la loro parte, ma svolgono un’attività finanziaria. E anche se i prestiti sono stati erogati in grandi quantità, ma gli istituti devono stare attenti, perché se, poi, quei finanziamenti non vengono rimborsati, interviene la Banca centrale europea che penalizza anche i bilanci delle stesse banche. È un cane che si morde la coda e, per evitare che il cane continui a mordersi la coda, è fondamentale l’intervento del governo che in parte c’è stato, ma noi lo riteniamo ancora non sufficiente».

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