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PRESSIONI COMMERCIALI E CAMBIAMENTI DEL SETTORE BANCARIO, SILEONI IN DIRETTA A CLASS CNBC

di Redazione

Lunga intervista al segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, sul canale finanziario all news: si è parlato della vendita dei prodotti finanziari, delle aggregazioni, di Unicredit e Mps, di Carige e Popolare di Bari. Spazio anche al green pass e agli effetti del Covid sulle banche.

 

  • TUTTE LE AGENZIE STAMPA CHE HANNO RIPRESO LE DICHIARAZIONI DI SILEONI 

BANCHE: Fabi, pronto dossier su pressioni commerciali Sileoni, in vendita prodotti molti casi scorrettezze (ANSA) – ROMA, 08 SET – “Sono anni che ci battiamo contro le pressioni commerciali indebite che costringono e che hanno costretto in passato le lavoratrici e i lavoratori BANCAri a vendere alla clientela prodotti finanziari anche a rischio. Il problema che abbiamo riscontrato e’ che si puo’ essere nella forma apparentemente corretti e inappuntabili, ma poi nella sostanza e nella quotidianita’ fortemente scorretti. Esistono centinaia di volantini unitari, di tutte le organizzazioni sindacali, che abbiamo raccolto in un dossier e che metteremo a disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta, testimoniano un negativo quadro d’insieme che non solo ha portato la categoria indietro di oltre 20 anni”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc secondo quanto riporta una nota del sindacato. “Quotidianamente accertiamo casi di minacce, offese, ricatti che toccano la carriera e la vita personale di ogni dipendente di BANCA, isolamento di chi non vende prodotti, un clima aziendale d’insieme che e’ precipitato negli ultimi due anni, riportando la categoria indietro nel tempo”. (ANSA). DOA 08-SET-21 10:57 NNNN

Unicredit: Sileoni, Orcel non si faccia condizionare da politica = (AGI) – Roma, 8 set. – Il nuovo amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, “ha un approccio e modalita’ di comportamento totalmente diversi dal suo predecessore Mustier. Non ha bisogno di societa’ di consulenza perche’ e’ lui stesso il primo consulente di se’ stesso, avendo maturato diverse esperienze professionali nell’ambito della consulenza finanziaria internazionale. Il fatto che si dica e si legga che non conosca ancora bene il settore bancario italiano, per aver lavorato sempre all’estero, rappresenta, dal mio punto di vista, un grosso vantaggio: non avra’ alcun condizionamento della politica, andra’ per la sua strada senza curarsi dei pettegolezzi, spero che non avra’ alcun condizionamento delle dinamiche politico-finanziarie prettamente italiane, a condizione di saper utilizzare le proprie esperienze professionali maturate all’estero e anche qui in Italia e rappresentera’ probabilmente la vera novita’ del settore”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “La comunicazione di Orcel verso le lavoratrici e i lavoratori di Unicredit mi e’ sembrata molto vera e profondamente sentita. Ora e’ chiaro che comunque sara’ da noi pesato e valutato sui fatti concreti, sulle iniziative che sta prendendo e su quelle che prendera’” ha aggiunto Sileoni. (AGI)Gav 081113 SET 21 NNNN

Mps: Sileoni, da dipendenti sacrifici per oltre 100 milioni = (AGI) – Roma, 8 set. – “Gli attuali dipendenti del Monte dei Paschi di Siena hanno lasciato alla propria banca, fino a oggi, oltre 100 milioni di euro fra giornate di solidarieta’ e congelamento di alcune voci del tfr. E’ arrivata finalmente l’ora che tutti i sacrifici fatti, professionali ed economici, siano ricompensati, che si ritorni alla normalita’ e alla stabilita’”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. E ha aggiunto: “Se Unicredit portera’ a termine positivamente l’operazione con Mps, perche’ credo che non sia affatto scontato l’esito finale, si dovra’ arrivare presto all’armonizzazione dei trattamenti economici e normativi tra i dipendenti dei due gruppi bancari”. (AGI)Red/Gav (Segue) 081116 SET 21 NNNN

Banche: Fabi, su pressioni commerciali pronto dossier = (AGI) – Roma, 8 set. – “Sono anni che ci battiamo contro le pressioni commerciali indebite che costringono e che hanno costretto in passato le lavoratrici e i lavoratori bancari a vendere alla clientela prodotti finanziari anche a rischio”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. E ha osservato: “Il problema che abbiamo riscontrato e’ che si puo’ essere nella forma apparentemente corretti e inappuntabili, ma poi nella sostanza e nella quotidianita’ fortemente scorretti. Non vogliamo che si ripetano piu’ i casi delle due banche venete e delle quattro ex bridge bank, quando tutta l’Italia, si ricordera’, parlo’ di ‘risparmio tradito’. Esistono – ha proseguito – centinaia di volantini unitari, di tutte le organizzazioni sindacali, che abbiamo raccolto in un dossier e che metteremo a disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta, testimoniano un negativo quadro d’insieme che non solo ha portato la categoria indietro di oltre 20 anni”. (AGI)Red/Gav (Segue) 081110 SET 21 NNNN
Banche: Fabi, su pressioni commerciali pronto dossier (2)= (AGI) – Roma, 8 set. – Quotidianamente accertiamo casi di minacce, offese, ricatti che toccano la carriera e la vita personale di ogni dipendente di banca, isolamento di chi non vende prodotti, un clima aziendale d’insieme che e’ precipitato negli ultimi due anni, riportando la categoria indietro nel tempo – ha sottolineato Sileoni – ci sono problemi, guai e disagi ingiustificabili. Perche’ i risultati commerciali le aziende li possono raggiungere anche senza questo genere di prevaricazioni. Invece si approfittano della disponibilita’ dei lavoratori. In alcuni gruppi bancari – ha aggiunto – i responsabili commerciali applicano una sorta di lavaggio del cervello. Sembra di essere in un villaggio Valtour di altri tempi, quando i clienti, in questo caso i lavoratori, sono costretti a registrare canzonette e a recitare come se fossero al teatro per compiacere i capi. Questo non e’ uno scherzo: e’ la vera e propria realta’”. “Non vogliamo che si ripetano piu’ quelle scene – ha detto ancora – di povera gente in piazza truffata dai vertici delle banche e gli stessi tristi ricordi di quelle lavoratrici e di quei lavoratori bancari costretti a metterci la faccia, a rispondere di persona anche di fronte alla legge, per responsabilita’ altrui. Il problema e’ sempre il solito: i sindacati nazionali fanno accordi in Abi all’interno del contratto nazionale e un istante dopo alcuni importanti gruppi bancari si attivano per renderli inefficaci. Aderiscono ad Abi, ma poi certe banche smaniano per rendersi autonome sotto ogni punto di vista. Se avessero un po’ di coraggio, mettendo da parte l’ipocrisia sarebbe molto piu’ coerente se uscissero da Abi”, ha concluso il segretario generale della Fabi. (AGI)Red/Gav 081110 SET 21 NNNN

UNICREDIT: SILEONI (FABI), ‘SPERO CHE ORCEL NON SI FACCIA CONDIZIONARE DA POLITICA’ = Roma, 8 set. (Adnkronos) – “Il fatto che si dica e si legga che” il nuovo ad di Unicredit Andrea Orcel “non conosca ancora bene il settore bancario italiano, per aver lavorato sempre all’estero, rappresenta, dal mio punto di vista, un grosso vantaggio: non avrà alcun condizionamento della politica, andrà per la sua strada senza curarsi dei pettegolezzi, spero che non avrà alcun condizionamento delle dinamiche politico-finanziarie prettamente italiane, a condizione di saper utilizzare le proprie esperienze professionali maturate all’estero e anche qui in Italia e rappresenterà probabilmente la vera novità del settore”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. Orcel, ha aggiunto il leader sindacale, “ha un approccio e modalità di comportamento totalmente diversi dal suo predecessore Mustier. Non ha bisogno di società di consulenza perché è lui stesso il primo consulente di sé stesso, avendo maturato diverse esperienze professionali nell’ambito della consulenza finanziaria internazionale” e “la sua comunicazione verso le lavoratrici e i lavoratori di Unicredit mi è sembrata molto vera e profondamente sentita. Ora è chiaro che comunque sarà da noi pesato e valutato sui fatti concreti, sulle iniziative che sta prendendo e su quelle che prenderà”, ha spiegato Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 08-SET-21 11:07 NNNN

MPS: SILEONI (FABI), ‘DA DIPENDENTI SACRIFICI PER 100 MLN, E’ ORA DI RICOMPENSARE’ = Roma, 8 set. (Adnkronos) – “Gli attuali dipendenti del Monte dei Paschi di Siena hanno lasciato alla propria banca, fino a oggi, oltre 100 milioni di euro fra giornate di solidarietà e congelamento di alcune voci del tfr. E’ arrivata finalmente l’ora che tutti i sacrifici fatti, professionali ed economici, siano ricompensati, che si ritorni alla normalità e alla stabilità”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “Se Unicredit porterà a termine positivamente l’operazione con Mps, perché credo che non sia affatto scontato l’esito finale, si dovrà arrivare presto all’armonizzazione dei trattamenti economici e normativi tra i dipendenti dei due gruppi bancari. E sono anche convinto che – ha detto Sileoni – un secondo dopo le elezioni politiche del 3-4 ottobre, molti degli attuali rappresentanti dei partiti che utilizzano l’argomento Mps solo per cercare consensi e voti, spariranno d’incanto e rimarranno solo i più seri. E, come al solito, il compito e la responsabilità di garantire risultati concreti alle lavoratrici e ai lavoratori spetterà al sindacato”. “Se nel sindacato senese c’è qualcuno che pensa di poter dettare comportamenti e regole anche verso altre organizzazioni commetterà un grossolano errore. Questa situazione – ha avvertito Sileoni – va gestita nel rispetto reciproco mettendo da parte condizionamenti politici e soprattutto l’idea di poter decidere per altri. Qualcuno vuol far passare Unicredit come quella che vuole approfittarsi della cessione da parte dello Stato di Mps. Io credo che sia esattamente il contrario: a Siena c’è da mantenere lo storico marchio, c’è da garantire un presente e un futuro sereno a 21mila dipendenti e alle loro famiglie, c’è da confermare la volontà degli esodi e dei prepensionamenti (al primo licenziamento bloccheremo il settore), c’è da rispettare e mantenere la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Siena. E una eventuale integrazione con Unicredit dovrà mettere insieme tutti questi aspetti”, ha aggiunto Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 08-SET-21 11:17 NNNN

BANCHE: SILEONI (FABI), ‘DA ANNI CONTRO PRESSIONI COMMERCIALI, PRONTO DOSSIER PER COMMISSIONE’ = ‘non vogliamo più casi come banche venete e 4 ex bridge bank’ Roma, 8 set. (Adnkronos) – “Sono anni che ci battiamo contro le pressioni commerciali indebite che costringono e che hanno costretto in passato le lavoratrici e i lavoratori bancari a vendere alla clientela prodotti finanziari anche a rischio. Il problema che abbiamo riscontrato è che si può essere nella forma apparentemente corretti e inappuntabili, ma poi nella sostanza e nella quotidianità fortemente scorretti”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “Non vogliamo che si ripetano più i casi delle due banche venete e delle quattro ex bridge bank, quando tutta l’Italia, si ricorderà, parlò di ‘risparmio tradito’. Esistono centinaia di volantini unitari, di tutte le organizzazioni sindacali, che abbiamo raccolto in un dossier e che metteremo a disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta, testimoniano un negativo quadro d’insieme che non solo ha portato la categoria indietro di oltre 20 anni”. (segue) (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 08-SET-21 11:08 NNNN
BANCHE: SILEONI (FABI), ‘DA ANNI CONTRO PRESSIONI COMMERCIALI, PRONTO DOSSIER PER COMMISSIONE’ (2) = ‘ogni giorno accertiamo casi di minacce, offese e ricatti che toccano carriere e vita personale’ (Adnkronos) – “Quotidianamente – ha aggiunto Sileoni – accertiamo casi di minacce, offese, ricatti che toccano la carriera e la vita personale di ogni dipendente di banca, isolamento di chi non vende prodotti, un clima aziendale d’insieme che è precipitato negli ultimi due anni, riportando la categoria indietro nel tempo. Ci sono problemi, guai e disagi ingiustificabili. Perché i risultati commerciali le aziende li possono raggiungere – ha sostenuto – anche senza questo genere di prevaricazioni. Invece si approfittano della disponibilità dei lavoratori. In alcuni gruppi bancari, i responsabili commerciali applicano una sorta di lavaggio del cervello. Sembra di essere in un villaggio Valtour di altri tempi, quando i clienti, in questo caso i lavoratori, sono costretti a registrare canzonette e a recitare come se fossero al teatro per compiacere i capi. Questo non è uno scherzo: è la vera e propria realtà”, ha detto ancora il leader sindacale. “Non vogliamo che si ripetano più quelle scene, di povera gente in piazza truffata dai vertici delle banche e gli stessi tristi ricordi di quelle lavoratrici e di quei lavoratori bancari – ha ricordato Sileoni – costretti a metterci la faccia, a rispondere di persona anche di fronte alla legge, per responsabilità altrui. Il problema è sempre il solito: i sindacati nazionali fanno accordi in Abi all’interno del contratto nazionale e un istante dopo alcuni importanti gruppi bancari si attivano per renderli inefficaci. Aderiscono ad Abi, ma poi certe banche smaniano per rendersi autonome sotto ogni punto di vista. Se avessero un po’ di coraggio, mettendo da parte l’ipocrisia sarebbe molto più coerente se uscissero da Abi”, ha detto ancora il segretario generale della FABI. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 08-SET-21 11:08 NNNN
Unicredit, Sileoni: spero che Orcel non si faccia condizionare da politica Sarà valutato su iniziative che sta prendendo e su quelle che prenderà Milano, 8 set. (askanews) – L’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, “ha un approccio e modalità di comportamento totalmente diversi dal suo predecessore Mustier. Non ha bisogno di società di consulenza perché è lui stesso il primo consulente di sé stesso, avendo maturato diverse esperienze professionali nell’ambito della consulenza finanziaria internazionale. Il fatto che si dica e si legga che non conosca ancora bene il settore bancario italiano, per aver lavorato sempre all’estero, rappresenta, dal mio punto di vista, un grosso vantaggio: non avrà alcun condizionamento della politica, andrà per la sua strada senza curarsi dei pettegolezzi. Spero che non avrà alcun condizionamento delle dinamiche politico-finanziarie prettamente italiane, a condizione di saper utilizzare le proprie esperienze professionali maturate all’estero e anche qui in Italia, e rappresenterà probabilmente la vera novità del settore”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “La comunicazione di Orcel verso le lavoratrici e i lavoratori di Unicredit mi è sembrata molto vera e profondamente sentita. Ora è chiaro che comunque sarà da noi pesato e valutato sui fatti concreti, sulle iniziative che sta prendendo e su quelle che prenderà”, ha concluso Sileoni. Red/Rar 20210908T111747Z
Mps, Sileoni: da dipendenti sacrifici per oltre 100 mln, siano ricompensati Ora si ritorni alla normalità e alla stabilità Milano, 8 set. (askanews) – “Gli attuali dipendenti del Monte dei Paschi di Siena hanno lasciato alla propria banca, fino a oggi, oltre 100 milioni di euro fra giornate di solidarietà e congelamento di alcune voci del tfr. E’ arrivata finalmente l’ora che tutti i sacrifici fatti, professionali ed economici, siano ricompensati, che si ritorni alla normalità e alla stabilità”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. Red/Rar 20210908T111809Z
Banche, Fabi: su pressioni commerciali pronto dossier Banche, Fabi: su pressioni commerciali pronto dossier Lo metteremo a disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta Milano, 8 set. (askanews) – “Sono anni che ci battiamo contro le pressioni commerciali indebite che costringono e che hanno costretto in passato le lavoratrici e i lavoratori bancari a vendere alla clientela prodotti finanziari anche a rischio. Il problema che abbiamo riscontrato è che si può essere nella forma apparentemente corretti e inappuntabili, ma poi nella sostanza e nella quotidianità fortemente scorretti. Non vogliamo che si ripetano più i casi delle due banche venete e delle quattro ex bridge bank, quando tutta l’Italia, si ricorderà, parlò di risparmio tradito. Esistono centinaia di volantini unitari, di tutte le organizzazioni sindacali, che abbiamo raccolto in un dossier e che metteremo a disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta, testimoniano un negativo quadro d’insieme che non solo ha portato la categoria indietro di oltre 20 anni”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. Red/Rar 20210908T112314Z
Mps, Sileoni: non affatto scontato l’esito finale con Unicredit In caso positivo si dovrà arrivare a armonizzazione trattamenti due gruppi Milano, 8 set. (askanews) – “Se Unicredit porterà a termine positivamente l’operazione con Mps, perché credo che non sia affatto scontato l’esito finale, si dovrà arrivare presto all’armonizzazione dei trattamenti economici e normativi tra i dipendenti dei due gruppi bancari. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “E sono anche convinto – ha proseguito – che, un secondo dopo le elezioni politiche del 3-4 ottobre, molti degli attuali rappresentanti dei partiti che utilizzano l’argomento Mps solo per cercare consensi e voti, spariranno d’incanto e rimarranno solo i più seri. E, come al solito, il compito e la responsabilità di garantire risultati concreti alle lavoratrici e ai lavoratori spetterà al sindacato”. “Se nel sindacato senese – ha sottolineato Sileoni – c’è qualcuno che pensa di poter dettare comportamenti e regole anche verso altre organizzazioni commetterà un grossolano errore. Questa situazione va gestita nel rispetto reciproco mettendo da parte condizionamenti politici e soprattutto l’idea di poter decidere per altri. Qualcuno vuol far passare Unicredit come quella che vuole approfittarsi della cessione da parte dello Stato di Mps. Io credo che sia esattamente il contrario: a Siena c’è da mantenere lo storico marchio, c’è da garantire un presente e un futuro sereno a 21mila dipendenti e alle loro famiglie, c’è da confermare la volontà degli esodi e dei prepensionamenti (al primo licenziamento bloccheremo il settore), c’è da rispettare e mantenere la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Siena. E una eventuale integrazione con Unicredit dovrà mettere insieme tutti questi aspetti”. Red/Rar 20210908T111847Z

Unicredit, Sileoni: Spero Orcel non si faccia condizionare da politica Roma, 8 set. (LaPresse) – Il nuovo amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, “ha un approccio e modalità di comportamento totalmente diversi dal suo predecessore Mustier. Non ha bisogno di società di consulenza perché è lui stesso il primo consulente di sé stesso, avendo maturato diverse esperienze professionali nell’ambito della consulenza finanziaria internazionale. Il fatto che si dica e si legga che non conosca ancora bene il settore bancario italiano, per aver lavorato sempre all’estero, rappresenta, dal mio punto di vista, un grosso vantaggio: non avrà alcun condizionamento della politica, andrà per la sua strada senza curarsi dei pettegolezzi, spero che non avrà alcun condizionamento delle dinamiche politico-finanziarie prettamente italiane, a condizione di saper utilizzare le proprie esperienze professionali maturate all’estero e anche qui in Italia e rappresenterà probabilmente la vera novità del settore”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “La comunicazione di Orcel verso le lavoratrici e i lavoratori di Unicredit mi è sembrata molto vera e profondamente sentita. Ora è chiaro che comunque sarà da noi pesato e valutato sui fatti concreti, sulle iniziative che sta prendendo e su quelle che prenderà”, ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 taw 081055 SET 21

Mps, Sileoni (FABI): Da dipendenti sacrifici per oltre 100 milioni Roma, 8 set. (LaPresse) – “Gli attuali dipendenti del Monte dei Paschi di Siena hanno lasciato alla propria banca, fino a oggi, oltre 100 milioni di euro fra giornate di solidarietà e congelamento di alcune voci del tfr. È arrivata finalmente l’ora che tutti i sacrifici fatti, professionali ed economici, siano ricompensati, che si ritorni alla normalità e alla stabilità. Se Unicredit porterà a termine positivamente l’operazione con Mps, perché credo che non sia affatto scontato l’esito finale, si dovrà arrivare presto all’armonizzazione dei trattamenti economici e normativi tra i dipendenti dei due gruppi bancari. E sono anche convinto che, un secondo dopo le elezioni politiche del 3-4 ottobre, molti degli attuali rappresentanti dei partiti che utilizzano l’argomento Mps solo per cercare consensi e voti, spariranno d’incanto e rimarranno solo i più seri. E, come al solito, il compito e la responsabilità di garantire risultati concreti alle lavoratrici e ai lavoratori spetterà al sindacato”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. (segue) ECO NG01 taw 081052 SET 21
Mps, Sileoni (FABI): Da dipendenti sacrifici per oltre 100 milioni-2- Roma, 8 set. (LaPresse) – “Se nel sindacato senese c’è qualcuno che pensa di poter dettare comportamenti e regole anche verso altre organizzazioni commetterà un grossolano errore. Questa situazione va gestita nel rispetto reciproco mettendo da parte condizionamenti politici e soprattutto l’idea di poter decidere per altri. Qualcuno vuol far passare Unicredit come quella che vuole approfittarsi della cessione da parte dello Stato di Mps. Io credo che sia esattamente il contrario: a Siena c’è da mantenere lo storico marchio, c’è da garantire un presente e un futuro sereno a 21mila dipendenti e alle loro famiglie, c’è da confermare la volontà degli esodi e dei prepensionamenti (al primo licenziamento bloccheremo il settore), c’è da rispettare e mantenere la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Siena. E una eventuale integrazione con Unicredit dovrà mettere insieme tutti questi aspetti”, ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 taw 081052 SET 21
Banche, Fabi: Su pressioni commerciali pronto dossier con centinaia volantini Roma, 8 set. (LaPresse) – “Sono anni che ci battiamo contro le pressioni commerciali indebite che costringono e che hanno costretto in passato le lavoratrici e i lavoratori bancari a vendere alla clientela prodotti finanziari anche a rischio. Il problema che abbiamo riscontrato è che si può essere nella forma apparentemente corretti e inappuntabili, ma poi nella sostanza e nella quotidianità fortemente scorretti. Non vogliamo che si ripetano più i casi delle due banche venete e delle quattro ex bridge bank, quando tutta l’Italia, si ricorderà, parlò di “risparmio tradito”. Esistono centinaia di volantini unitari, di tutte le organizzazioni sindacali, che abbiamo raccolto in un dossier e che metteremo a disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta, testimoniano un negativo quadro d’insieme che non solo ha portato la categoria indietro di oltre 20 anni”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “Quotidianamente accertiamo casi di minacce, offese, ricatti che toccano la carriera e la vita personale di ogni dipendente di banca, isolamento di chi non vende prodotti, un clima aziendale d’insieme che è precipitato negli ultimi due anni, riportando la categoria indietro nel tempo. Ci sono problemi, guai e disagi ingiustificabili. Perché i risultati commerciali le aziende li possono raggiungere anche senza questo genere di prevaricazioni. Invece si approfittano della disponibilità dei lavoratori. In alcuni gruppi bancari, i responsabili commerciali applicano una sorta di lavaggio del cervello. Sembra di essere in un villaggio Valtour di altri tempi, quando i clienti, in questo caso i lavoratori, sono costretti a registrare canzonette e a recitare come se fossero al teatro per compiacere i capi”. (segue) ECO NG01 taw 081059 SET 21
Banche, Fabi: Su pressioni commerciali pronto dossier con centinaia volantini-2- Roma, 8 set. (LaPresse) – “Questo non è uno scherzo: è la vera e propria realtà – ha aggiunto Sileoni. – Non vogliamo che si ripetano più quelle scene, di povera gente in piazza truffata dai vertici delle banche e gli stessi tristi ricordi di quelle lavoratrici e di quei lavoratori bancari costretti a metterci la faccia, a rispondere di persona anche di fronte alla legge, per responsabilità altrui. Il problema è sempre il solito: i sindacati nazionali fanno accordi in Abi all’interno del contratto nazionale e un istante dopo alcuni importanti gruppi bancari si attivano per renderli inefficaci. Aderiscono ad Abi, ma poi certe banche smaniano per rendersi autonome sotto ogni punto di vista. Se avessero un po’ di coraggio, mettendo da parte l’ipocrisia sarebbe molto più coerente se uscissero da Abi”, ha detto ancora il segretario generale della Fabi. ECO NG01 taw 081059 SET 21
Banche: Fabi, su pressioni commerciali pronto dossier Roma, 08 set – (Nova) – “Sono anni che ci battiamo contro le pressioni commerciali indebite che costringono e che hanno costretto in passato le lavoratrici e i lavoratori bancari a vendere alla clientela prodotti finanziari anche a rischio. Il problema che abbiamo riscontrato e’ che si puo’ essere nella forma apparentemente corretti e inappuntabili, ma poi nella sostanza e nella quotidianita’ fortemente scorretti. Non vogliamo che si ripetano piu’ i casi delle due banche venete e delle quattro ex bridge bank, quando tutta l’Italia, si ricordera’, parlo’ di risparmio tradito. Esistono centinaia di volantini unitari, di tutte le organizzazioni sindacali, che abbiamo raccolto in un dossier e che metteremo a disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta, testimoniano un negativo quadro d’insieme che non solo ha portato la categoria indietro di oltre 20 anni”. Lo ha detto il segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “Quotidianamente accertiamo casi di minacce, offese, ricatti che toccano la carriera e la vita personale di ogni dipendente di banca, isolamento di chi non vende prodotti, un clima aziendale d’insieme che e’ precipitato negli ultimi due anni, riportando la categoria indietro nel tempo – ha spiegato -. Ci sono problemi, guai e disagi ingiustificabili. Perche’ i risultati commerciali le aziende li possono raggiungere anche senza questo genere di prevaricazioni. Invece si approfittano della disponibilita’ dei lavoratori. In alcuni gruppi bancari, i responsabili commerciali applicano una sorta di lavaggio del cervello. Sembra di essere in un villaggio Valtour di altri tempi, quando i clienti, in questo caso i lavoratori, sono costretti a registrare canzonette e a recitare come se fossero al teatro per compiacere i capi. Questo non e’ uno scherzo: e’ la vera e propria realta’. Non vogliamo che si ripetano piu’ quelle scene, di povera gente in piazza truffata dai vertici delle banche e gli stessi tristi ricordi di quelle lavoratrici e di quei lavoratori bancari costretti a metterci la faccia, a rispondere di persona anche di fronte alla legge, per responsabilita’ altrui. Il problema e’ sempre il solito: i sindacati nazionali fanno accordi in Abi all’interno del contratto nazionale e un istante dopo alcuni importanti gruppi bancari si attivano per renderli inefficaci. Aderiscono ad Abi, ma poi certe banche smaniano per rendersi autonome sotto ogni punto di vista. Se avessero un po’ di coraggio, mettendo da parte l’ipocrisia sarebbe molto piu’ coerente se uscissero da Abi”, ha concluso. (com) NNNN
Unicredit: Sileoni (Fabi), Orcel non si faccia condizionare da politica Roma, 08 set – (Nova) – Il nuovo amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha “un approccio e modalita’ di comportamento totalmente diversi dal suo predecessore Mustier. Non ha bisogno di societa’ di consulenza perche’ e’ lui stesso il primo consulente di se’ stesso, avendo maturato diverse esperienze professionali nell’ambito della consulenza finanziaria internazionale. Il fatto che si dica e si legga che non conosca ancora bene il settore bancario italiano, per aver lavorato sempre all’estero, rappresenta, dal mio punto di vista, un grosso vantaggio: non avra’ alcun condizionamento della politica, andra’ per la sua strada senza curarsi dei pettegolezzi, spero che non avra’ alcun condizionamento delle dinamiche politico-finanziarie prettamente italiane, a condizione di saper utilizzare le proprie esperienze professionali maturate all’estero e anche qui in Italia e rappresentera’ probabilmente la vera novita’ del settore”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “La comunicazione di Orcel verso le lavoratrici e i lavoratori di Unicredit mi e’ sembrata molto vera e profondamente sentita. Ora e’ chiaro che comunque sara’ da noi pesato e valutato sui fatti concreti, sulle iniziative che sta prendendo e su quelle che prendera’”, ha concluso Sileoni. (com) NNNN
Mps: Sileoni (Fabi), da dipendenti sacrifici per oltre 100 milioni euro Roma, 08 set – (Nova) – “Gli attuali dipendenti del Monte dei Paschi di Siena hanno lasciato alla propria banca, fino a oggi, oltre 100 milioni di euro fra giornate di solidarieta’ e congelamento di alcune voci del tfr”. Lo ha detto il segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. “E’ arrivata finalmente l’ora che tutti i sacrifici fatti, professionali ed economici, siano ricompensati, che si ritorni alla normalita’ e alla stabilita’ – ha spiegato -. Se Unicredit portera’ a termine positivamente l’operazione con Mps, perche’ credo che non sia affatto scontato l’esito finale, si dovra’ arrivare presto all’armonizzazione dei trattamenti economici e normativi tra i dipendenti dei due gruppi bancari. E sono anche convinto che, un secondo dopo le elezioni politiche del 3-4 ottobre, molti degli attuali rappresentanti dei partiti che utilizzano l’argomento Mps solo per cercare consensi e voti, spariranno d’incanto e rimarranno solo i piu’ seri. E, come al solito, il compito e la responsabilita’ di garantire risultati concreti alle lavoratrici e ai lavoratori spettera’ al sindacato. Se nel sindacato senese c’e’ qualcuno che pensa di poter dettare comportamenti e regole anche verso altre organizzazioni commettera’ un grossolano errore. Questa situazione va gestita nel rispetto reciproco mettendo da parte condizionamenti politici e soprattutto l’idea di poter decidere per altri. Qualcuno vuol far passare Unicredit come quella che vuole approfittarsi della cessione da parte dello Stato di Mps. Io credo che sia esattamente il contrario: a Siena c’e’ da mantenere lo storico marchio, c’e’ da garantire un presente e un futuro sereno a 21mila dipendenti e alle loro famiglie, c’e’ da confermare la volonta’ degli esodi e dei prepensionamenti (al primo licenziamento bloccheremo il settore), c’e’ da rispettare e mantenere la professionalita’ delle lavoratrici e dei lavoratori di Siena. E una eventuale integrazione con Unicredit dovra’ mettere insieme tutti questi aspetti”, ha concluso Sileoni. (com) NNNN​

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