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«PER MPS UNICA SOLUZIONE ORA È PRENDERE TEMPO»

di Redazione

Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Nicola Porro e Leopoldo Gasparro nella “Zuppa di Porro” sul caso Montepaschi. «Non permetteremo nessun licenziamento, la trattativa tra il Mef e Unicredit è nata in un contesto ostile». Le dichiarazioni riprese dalle agenzie di stampa Agi, AdnKronos e LaPresse

 

 

== Mps: Sileoni (Fabi), unica soluzione ora e’ prendere tempo =
(AGI) – Roma, 24 ott. – Cosa puo’ accadere il giorno dopo il naufragio della trattativa tra Unicredit e Mps? “L’unica cosa che puo’ accadere, non essendoci pronta un’alternativa, e’ quella di prendere tempo. Il Governo dovrebbe chiedere a Bruxelles una deroga di 6 mesi o di un anno”. Lo dice a “Zuppa economica” di Nicola Porro, il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni. (AGI)Pit 242013 OCT 21

== Mps: Sileoni (Fabi), non permetteremo nessun licenziamento =
(AGI) – Roma, 24 ott. – “Non permetteremo nessun licenziamento”: lo dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a proposito di Mps dopo il fallimento della trattativa tra Unicredit e Mef. “Se pensano di risolvere la questione, lasciando i sindacati e i lavoratori col cerino in mano, noi non ci staremo”, dice aggiungendo che “le soluzioni ci sono, ma non possono ricadere sui lavoratori”. (AGI)Pit 242009 OCT 21

== Mps: Sileoni (Fabi), trattativa nata in un contesto ostile =
(AGI) – Roma, 24 ott. – Il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni sottolinea come la trattativa per Mps sia stata svolta in “un contesto completamente ostile”. In queste settimane, ha sottolineato in un intervento a “Zuppa economica” di Nicola Porro, il leader del primo sindacato dei bancari osserva come finora “sia Draghi che Franco hanno osservato la situazione senza intervenire. Hanno lasciato la conduzione tecnica al Mef. Ora anche i non addetti ai lavori capiscono che e’ una trattativa anomala, cioe’ tra un privato e lo Stato. E quindi essendo cambiate le condizioni, il Governo ha ritenuto di non dover tirare fuori 7-8 miliardi perche’ ha svolto una diligence molto piu’ accorta di quella svolta da Unicredit”. “In piu’ la politica non ha contribuito e mi riferisco trasversalmente a tutta la politica: certo, 8 miliardi a carico della collettivita’ erano un vero problema da attribuire”, aggiunge. (AGI)Pit 241958 OCT 21

== Mps: Sileoni (Fabi), trattativa nata in un contesto ostile (2)=
(AGI) – Roma, 24 ott. – Sileoni spiega che “aveva sicuramente piu’ senso come suggerii io stesso un anno fa di chiedere alla Bce una proroga”. Questo per dare modo di valutare “altre soluzioni possibili”. “Non ci sono altre banche” in corsa per l’acquisizione di Mps: “A questo punto – aggiunge – l’unico modo per coinvolgerle sarebbe uno spezzatino, in questo momento improponibile”. (AGI)Pit 242007 OCT 21

MPS: SILEONI (FABI), ‘C’ERA CONTESTO OSTILE A OPERAZIONE, ERA PREFERIBILE PROROGA 1 ANNO’ =
Roma, 24 ott. (Adnkronos) – La trattativa tra il Mef e Unicredit “non è andata a buon fine per mille motivi. Tre quarti del governo era contro l’operazione. Chiaramente c’era un problema di sovrapposizione di personale soprattutto in alcuni zone d’italia e c’era un contesto ostile all’operazione”. Ad affermarlo è Lando Mario SILEONI, il segretario generale della Fabi intervenendo su ‘www.nicolaporro.it’ in merito a Mps. “Sarebbe stata preferibile una proroga di un anno per non mettere fretta, per non trattare con la pistola alla tempia”, sottolinea il sindacalista. “In questo momento non c’è nessuna banca” in lizza per Mps, sostiene SILEONI. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 24-OTT-21 20:13

Mps: Sileoni (Fabi), contesto ostile a operazione, serviva proroga di 1 anno
Roma, 24 ott. (LaPresse) – “La partita non è andata a buon fine per mille motivi, in primis perché comunque tre quarti del governo era contro l’operazione”. Così il segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi), Lando Maria Sileoni, intervenendo a ‘Zuppa economica’ di Nicola Porro dopo l’interruzione della trattativa tra il Mef e Unicredit per Mps. “C’era un contesto completamente ostile all’operazione – spiega -. Sia Draghi che il ministro Franco hanno osservato la situazione senza intervenire, hanno lasciato la conduzione tecnica al Mef. Ora anche i non addetti ai lavori capiscono che è una trattativa anomala, tra lo Stato e un gruppo privato. E quindi essendo cambiate le condizioni rispetto a qualche tempo fa, il Governo ha ritenuto di non tirare fuori 7-8 miliardi”. “In più la politica certamente non ha contribuito, e mi riferisco trasversalmente a tutta la politica, vuoi perché c’erano le elezoni a Siena e vuoi perché chiaramente 8 miliardi a carico dei contribuenti creerebbero molti problemi in questo periodo”. “Sarebbe stato preferibile – aggiuge Sileoni – che Draghi avesse chiesto una proroga di un anno per non mettere fretta, per non trattare con la pistola alla tempia. Si doveva prendere tempo, farsi dare una proroga dalla Bce per sondare più situazioni. Invece hanno aperto una trattativa in un momento politicamente sbagliato”. “Altre banche in corsa per l’acquisizione di Mps? Non c’è nessuno in questo momento a meno che non passa la logica dello spezzatino” conclude, sottolineando che “noi non permetteremo nessun licenziamento. Se pensano di poter risolvere la soluzione Mps lasciando il sindacato col cerino in mano, noi non ci staremo. Le soluzioni ci sono, ma è chiaro che non possono ricadere su chi lavora”. ECO NG01 gar 242018 OTT 21

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