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BANCHE E INFLAZIONE, SILEONI IN DIRETTA SU LA7

di Redazione

Il segretario generale della Fabi ospite di Coffee Break. Al centro del dibattito, l’evoluzione del settore bancario, Monte dei Paschi, Unicredit e la corsa dei prezzi: «Gli aumenti ci preoccupano, sta diventando un problema sociale»

Inflazione: Sileoni, preoccupa corsa prezzi,problema sociale (ANSA) – ROMA, 10 DIC – “L’inflazione, che ha raggiunto il 3,8% a ottobre, potrebbe pregiudicare la ripresa del Paese, rendendo vani gli sforzi compiuti dal governo con le misure varate per il rilancio economico post-pandemia. La corsa dei prezzi ci preoccupa ed e’ quindi una minaccia per la ripresa economica. Oltre a essere un problema enorme, sta diventando un problema di carattere sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Non sappiamo se sara’ di breve durata e facendo crescere i prezzi senza controllo, anche a causa della speculazione internazionale sulle materie prime, ad esempio la benzina. Col 3,8% toccato a ottobre equivale a una tassa occulta da 77,5 miliardi di euro sui 2.040 miliardi di euro di denaro depositato nelle banche. Stiamo parlando di una cifra che corrisponde al valore di tre leggi finanziarie” ha aggiunto Sileoni. (ANSA). CN 10-DIC-21 10:32 NNNN

INFLAZIONE: SILEONI (FABI), ‘AUMENTO POTREBBE PREGIUDICARE RIPRESA’ = Roma, 10 dic. (Adnkronos) – “L’inflazione, che ha raggiunto il 3,8% a ottobre, potrebbe pregiudicare la ripresa del Paese, rendendo vani gli sforzi compiuti dal governo con le misure varate per il rilancio economico post-pandemia. La corsa dei prezzi ci preoccupa ed è quindi una minaccia per la ripresa economica. Oltre a essere un problema enorme, sta diventando un problema di carattere sociale”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Non sappiamo se sarà di breve durata e facendo crescere i prezzi senza controllo, anche a causa della speculazione internazionale sulle materie prime, ad esempio la benzina. Col 3,8% toccato a ottobre equivale a una tassa occulta da 77,5 miliardi di euro sui 2.040 miliardi di euro di denaro depositato nelle banche. Stiamo parlando di una cifra che corrisponde al valore di tre leggi finanziarie”, ha aggiunto Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 10-DIC-21 10:29 NNNN

Inflazione: Sileoni, tassa occulta da 77,5 miliardi di euro = (AGI) – Roma, 10 dic. – “L’inflazione, che ha raggiunto il 3,8% a ottobre, potrebbe pregiudicare la ripresa del Paese, rendendo vani gli sforzi compiuti dal governo con le misure varate per il rilancio economico post-pandemia. La corsa dei prezzi ci preoccupa ed e’ quindi una minaccia per la ripresa economica. Oltre a essere un problema enorme, sta diventando un problema di carattere sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Non sappiamo se sara’ di breve durata e facendo crescere i prezzi senza controllo, anche a causa della speculazione internazionale sulle materie prime, ad esempio la benzina. Col 3,8% toccato a ottobre equivale a una tassa occulta da 77,5 miliardi di euro sui 2.040 miliardi di euro di denaro depositato nelle banche. Stiamo parlando di una cifra che corrisponde al valore di tre leggi finanziarie” ha aggiunto Sileoni. (AGI)Gin 101053 DIC 21 NNNN

Inflazione, Sileoni (Fabi): corsa prezzi diventa problema sociale Inflazione, Sileoni (Fabi): corsa prezzi diventa problema sociale Tassa occulta sui depositi bancari Roma, 10 dic. (askanews) – “L’inflazione, che ha raggiunto il 3,8% a ottobre, potrebbe pregiudicare la ripresa del Paese, rendendo vani gli sforzi compiuti dal governo con le misure varate per il rilancio economico post-pandemia. La corsa dei prezzi ci preoccupa ed è quindi una minaccia per la ripresa economica. Oltre a essere un problema enorme, sta diventando un problema di carattere sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo qunto riporta una nota durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Non sappiamo se sarà di breve durata e facendo crescere i prezzi senza controllo, anche a causa della speculazione internazionale sulle materie prime, ad esempio la benzina. Col 3,8% toccato a ottobre equivale a una tassa occulta da 77,5 miliardi di euro sui 2.040 miliardi di euro di denaro depositato nelle banche. Stiamo parlando di una cifra che corrisponde al valore di tre leggi finanziarie”, ha aggiunto Sileoni. Voz 20211210T103140Z

Inflazione: Sileoni, corsa prezzi preoccupa e diventa problema sociale Milano, 10 dic. (LaPresse) – “L’inflazione, che ha raggiunto il 3,8% a ottobre, potrebbe pregiudicare la ripresa del Paese, rendendo vani gli sforzi compiuti dal governo con le misure varate per il rilancio economico post-pandemia. La corsa dei prezzi ci preoccupa ed è quindi una minaccia per la ripresa economica. Oltre a essere un problema enorme, sta diventando un problema di carattere sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7.”Non sappiamo se sarà di breve durata e facendo crescere i prezzi senza controllo, anche a causa della speculazione internazionale sulle materie prime, ad esempio la benzina. Col 3,8% toccato a ottobre equivale a una tassa occulta da 77,5 miliardi di euro sui 2.040 miliardi di euro di denaro depositato nelle banche. Stiamo parlando di una cifra che corrisponde al valore di tre leggi finanziarie”, ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 ccl/ntl 101032 DIC 21

Unicredit: SILEONI, Orcel ha ridato centralita’ all’Italia (ANSA) – MILANO, 10 DIC – “Ieri e’ stato presentato il piano industriale di Unicredit che prevede per l’Italia 950 esodi volontari e un numero consistente di assunzioni. Finalmente parliamo per il gruppo Unicredit di un vero piano di rilancio dopo la disastrosa gestione precedente. Il nuovo amministratore delegato, Andrea Orcel, ha rimesso la chiesa al centro del villaggio, ha rimesso l’Italia al centro della strategia di Unicredit”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Analizzando la situazione con gli occhi di Unicredit e del Tesoro, l’interruzione della trattativa per la vendita del Monte dei Paschi di Siena, e’ convenuta a entrambi: per Unicredit – ha sottolineato SILEONI ha prevalso l’interesse di prendere del tempo per riorganizzare il proprio gruppo senza appesantirlo con altre aggregazioni e per il Tesoro un finanziamento miliardario dell’operazione non sarebbe stato politicamente sostenibile e opportuno da parte di Draghi e del suo governo”. “Credo ora – ha rilevato il segretario della Fabi – che grazie alla autorevolezza di Draghi l’Europa e la Bce concederanno un arco di tempo che puo’ variare fra uno o due anni per consentire al Tesoro, proprietario di Mps, di costruire forme sostenibili di riorganizzazione del gruppo bancario rispettando le indicazioni della Bce. Trascorso il periodo che concedera’ la Bce, il gruppo Mps sara’ messo sul mercato ed e’ anche li’ che il sindacato dovra’ agire per tutelare tutti i posti di lavoro e per stimolare una soluzione definitiva che tenga stabilmente in piedi il marchio Mps e la sua storica presenza senese e toscana”, ha concluso Sileoni. (ANSA). PEG 10-DIC-21 11:01

Unicredit: Sileoni, Orcel ha rimesso la chiesa al centro del villaggio Roma, 10 dic. (LaPresse) – “£Ieri è stato presentato il piano industriale di Unicredit che prevede per l’Italia 950 esodi volontari e un numero consistente di assunzioni. Finalmente parliamo per il gruppo Unicredit di un vero piano di rilancio dopo la disastrosa gestione precedente. Il nuovo amministratore delegato, Andrea Orcel, ha rimesso la chiesa al centro del villaggio, ha rimesso l’Italia al centro della strategia di Unicredit”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Analizzando la situazione con gli occhi di Unicredit e del Tesoro, l’interruzione della trattativa per la vendita del Monte dei Paschi di Siena, è convenuta a entrambi: per Unicredit ha prevalso l’interesse di prendere del tempo per riorganizzare il proprio gruppo senza appesantirlo con altre aggregazioni e per il Tesoro un finanziamento miliardario dell’operazione non sarebbe stato politicamente sostenibile e opportuno da parte di Draghi e del suo governo. Il romanzo che si è creato durante le trattative è figlio anche degli interventi di alcuni partiti politici che hanno approfittato della situazione per motivi elettorali che sono spariti un secondo dopo le stesse elezioni suppletive di Siena. Credo ora che grazie alla autorevolezza di Draghi l’Europa e la Bce concederanno un arco di tempo che può variare fra uno o due anni per consentire al Tesoro, proprietario di Mps, di costruire forme sostenibili di riorganizzazione del gruppo bancario rispettando le indicazioni della Bce. Trascorso il periodo che concederà la Bce, il gruppo Mps sarà messo sul mercato ed è anche lì che il sindacato dovrà agire per tutelare tutti i posti di lavoro e per stimolare una soluzione definitiva che tenga stabilmente in piedi il marchio Mps e la sua storica presenza senese e toscana” ha aggiunto Sileoni. POL NG01 ntl 101051 DIC 21

Unicredit, Sileoni (Fabi): finalmente un vero piano di rilancio Orcel ha rimesso l’Italia al centro della strategia Roma, 10 dic. (askanews) – “Ieri è stato presentato il piano industriale di Unicredit che prevede per l’Italia 950 esodi volontari e un numero consistente di assunzioni. Finalmente parliamo per il gruppo Unicredit di un vero piano di rilancio dopo la disastrosa gestione precedente. Il nuovo amministratore delegato, Andrea Orcel, ha rimesso la chiesa al centro del villaggio, ha rimesso l’Italia al centro della strategia di Unicredit”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo quanto riporta una nota durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Analizzando la situazione con gli occhi di Unicredit e del Tesoro, l’interruzione della trattativa per la vendita del Monte dei Paschi di Siena, è convenuta a entrambi: per Unicredit ha prevalso l’interesse di prendere del tempo per riorganizzare il proprio gruppo senza appesantirlo con altre aggregazioni e per il Tesoro un finanziamento miliardario dell’operazione non sarebbe stato politicamente sostenibile e opportuno da parte di Draghi e del suo governo. Il romanzo che si è creato durante le trattative è figlio anche degli interventi di alcuni partiti politici che hanno approfittato della situazione per motivi elettorali che sono spariti un secondo dopo le stesse elezioni suppletive di Siena. Credo ora che grazie alla autorevolezza di Draghi l’Europa e la Bce concederanno un arco di tempo che può variare fra uno o due anni per consentire al Tesoro, proprietario di Mps, di costruire forme sostenibili di riorganizzazione del gruppo bancario rispettando le indicazioni della Bce. Trascorso il periodo che concederà la Bce, il gruppo Mps sarà messo sul mercato ed è anche lì che il sindacato dovrà agire per tutelare tutti i posti di lavoro e per stimolare una soluzione definitiva che tenga stabilmente in piedi il marchio Mps e la sua storica presenza senese e toscana”, ha aggiunto Sileoni. Voz 20211210T105401Z

Unicredit: Sileoni, Orcel ha rimesso Italia a centro strategia = (AGI) – Roma, 10 dic. – “Ieri e’ stato presentato il piano industriale di Unicredit che prevede per l’Italia 950 esodi volontari e un numero consistente di assunzioni. Finalmente parliamo per il gruppo Unicredit di un vero piano di rilancio dopo la disastrosa gestione precedente. Il nuovo amministratore delegato, Andrea Orcel, ha rimesso la chiesa al centro del villaggio, ha rimesso l’Italia al centro della strategia di Unicredit”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7. “Analizzando la situazione con gli occhi di Unicredit e del Tesoro – ha sottolineato – l’interruzione della trattativa per la vendita del Monte dei Paschi di Siena, e’ convenuta a entrambi: per Unicredit ha prevalso l’interesse di prendere del tempo per riorganizzare il proprio gruppo senza appesantirlo con altre aggregazioni e per il Tesoro un finanziamento miliardario dell’operazione non sarebbe stato politicamente sostenibile e opportuno da parte di Draghi e del suo governo. Il romanzo che si e’ creato durante le trattative e’ figlio anche degli interventi di alcuni partiti politici che hanno approfittato della situazione per motivi elettorali che sono spariti un secondo dopo le stesse elezioni suppletive di Siena”. “Credo ora – ha proseguito Sileoni – che grazie alla autorevolezza di Draghi l’Europa e la Bce concederanno un arco di tempo che puo’ variare fra uno o due anni per consentire al Tesoro, proprietario di Mps, di costruire forme sostenibili di riorganizzazione del gruppo bancario rispettando le indicazioni della Bce. Trascorso il periodo che concedera’ la Bce, il gruppo Mps – ha concluso – sara’ messo sul mercato ed e’ anche li’ che il sindacato dovra’ agire per tutelare tutti i posti di lavoro e per stimolare una soluzione definitiva che tenga stabilmente in piedi il marchio Mps e la sua storica presenza senese e toscana”. (AGI)Red/Ing 101054 DIC 21 NNNN

 

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