Ospite della trasmissione Piazza Affari, il segretario generale della Fabi ha parlato della politica monetaria e degli effetti sul costo dei mutui per le famiglie. In aumento le surroghe
«Il 6 giugno sembra ormai scontato che la Bce decida il primo taglio e a luglio potrebbe esserci anche una seconda riduzione: lo ha chiesto anche la Francia. Entro l’anno è probabile che si arrivi al 3,5% o 3,75%. Credo che ci vorranno invece un paio d’anni per scendere fino al 2% ovvero lo stesso livello d’inflazione che la Bce considera ottimale e che viene tutt’ora considerato l’obiettivo principale. È però importante spiegare che non torneranno i tassi a zero. Dobbiamo, insomma, abituarci a un costo del denaro maggiore rispetto a prima. Da luglio 2022, abbiamo avuto moti rialzi da parte della Bce: oggi siamo al 4,5%».
Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Sabrina Manfroi al Tg3 Piazza Affari. Le nostre banche da gennaio hanno iniziato a tagliare interessi su mutui e prestiti, anticipando, quindi, la stessa Bce. I tassi fissi sono in media al 3,7% e sono calati più dei tassi variabili che restano sopra al 4%. Stanno aumentando in maniera significativa le surroghe, cioè chiudere il vecchio mutuo con uno nuovo a tasso più conveniente. Le banche hanno finalmente capito che è arrivato il momento di andare incontro alle famiglie e alle imprese. È un segnale forte: oggi chi vuole comprare casa ha vantaggio di condizioni più convenienti rispetto a pochi mesi fa» ha aggiunto Sileoni.
Roma, 29 maggio 2024