Il segretario generale della Fabi in diretta con l’emittente della Conferenza episcopale italiana entra nel dettaglio della nuova manovra finanziaria. «È giusto chiamarlo contributo da parte degli istituti di credito. Nessuna nuova tassa, ma liquidità anticipata per le casse dello Stato»
Manovra, Sileoni: prima volta positiva concertazione tra politica e banche Manovra, Sileoni: prima volta positiva concertazione tra politica e banche Segretario Fabi: nel testo luci e ombre, tagliare burocrazia Milano, 17 ott. (askanews) – “Per la prima volta, dopo molti decenni, c’è una positiva concertazione tra politica e finanza, per definire il contributo delle banche alle coperture della prossima legge di bilancio”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Radio Inblu2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana. “E’ dunque un contributo, e non una nuova tassa, che, secondo i nostri primi calcoli, vale 2,5 miliardi di euro per due anni, 1,5 miliardi nel 2025 e 900 milioni nel 2026. Si tratta di liquidità che le banche anticipano nelle casse dello Stato. Dal punto di vista tecnico, si interviene tecnicamente sulle imposte differite, cioè, in sostanza, crediti d’imposta che le banche stanno spalmando dal 2016 al 2029”, ha aggiunto Sileoni. Per quanto riguarda la manovra, in generale, Sileoni ha detto che ci sono “luci e ombre. L’aspetto positivo è la conferma del taglio del cuneo fiscale” mentre “la criticità è rappresentata dal fatto che il governo, per la crescita economica, punta tutto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza aver pianificato altri grandi investimenti, ragion per cui se non vanno in porto i progetti del Pnrr , la crescita sarà a rischio. La scommessa insomma è questa, ma per vincerla è necessario un maggior coinvolgimento dei privati, va tagliata la burocrazia e ridotti i tempi”. Mch-Red 20241017T101454Z
MANOVRA: SILEONI (FABI), ‘CONTRIBUTO BANCHE VALE 2,5 MLD PER DUE ANNI’ = ‘Per la prima volta dopo molti decenni c’è una positiva concertazione tra politica e finanza’ Roma, 17 ott. – (Labitalia) – “Per la prima volta, dopo molti decenni, c’è una positiva concertazione tra politica e finanza, per definire il contributo delle banche alle coperture della prossima legge di bilancio. È dunque un contributo, e non una nuova tassa, che, secondo i nostri primi calcoli, vale 2,5 miliardi di euro per due anni, 1,5 miliardi nel 2025 e 900milioni nel 2026. Si tratta di liquidità che le banche anticipano nelle casse dello Stato. Dal punto di vista tecnico, si interviene tecnicamente sulle dta ovvero le imposte differite, cioè, in sostanza, crediti d’imposta che le banche stanno spalmando dal 2016 al 2029”. Così il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, intervistato da Radio Inblu2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana. “Adesso – aggiunge – è stato trovato l’accordo di massima, che è equilibrato, con le banche, e l’Abi darà il via libera ufficiale, correttamente, dopo aver visto il testo scritto della bozza della legge di bilancio» ha spiegato il segretario generale della Fabi. Per quanto riguarda la manovra, in generale, SILEONI ha detto che ci sono «luci e ombre. L’aspetto positivo è la conferma del taglio del cuneo fiscale, perché si pagheranno meno tasse per cinque anni, con il mantenimento delle tre aliquote fiscali Irpef, rispetto alle quattro precedenti. La criticità è rappresentata dal fatto che il governo, per la crescita economica, punta tutto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza aver pianificato altri grandi investimenti, ragion per cui se non vanno in porto i progetti del Pnrr , la crescita sarà a rischio”. “La scommessa insomma è questa, ma per vincerla è necessario un maggior coinvolgimento dei privati, va tagliata la burocrazia e ridotti i tempi. E negli ultimi 20 anni l’Italia ha avuto una crescita sostanzialmente pari a zero, ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che, in questa fase, abbiamo un’occupazione con dati molto positivi: è merito del governo se siamo al record storico di occupati, ma, nello stesso tempo, le ore lavorate diminuiscono e la produttività non cresce”, conclude. (Red-Lab/Labitalia) ISSN 2499 – 3166 17-OTT-24 11:45
Manovra: Sileoni, prima volta positiva concertazione tra politica e banche Milano, 17 ott. (LaPresse) – “Per la prima volta, dopo molti decenni, c’è una positiva concertazione tra politica e finanza, per definire il contributo delle banche alle coperture della prossima legge di bilancio. È dunque un contributo, e non una nuova tassa, che, secondo i nostri primi calcoli, vale 2,5 miliardi di euro per due anni, 1,5 miliardi nel 2025 e 900 milioni nel 2026. Si tratta di liquidità che le banche anticipano nelle casse dello Stato. Dal punto di vista tecnico, si interviene tecnicamente sulle dta ovvero le imposte differite, cioè, in sostanza, crediti d’imposta che le banche stanno spalmando dal 2016 al 2029”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Radio Inblu2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana. “Adesso è stato trovato l’accordo di massima, che è equilibrato, con le banche, e l’Abi darà il via libera ufficiale, correttamente, dopo aver visto il testo scritto della bozza della legge di bilancio” ha spiegato il segretario generale della Fabi. Per quanto riguarda la manovra, in generale, Sileoni ha detto che ci sono “luci e ombre. L’aspetto positivo è la conferma del taglio del cuneo fiscale, perché si pagheranno meno tasse per cinque anni, con il mantenimento delle tre aliquote fiscali Irpef, rispetto alle quattro precedenti. La criticità è rappresentata dal fatto che il governo, per la crescita economica, punta tutto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza aver pianificato altri grandi investimenti, ragion per cui se non vanno in porto i progetti del Pnrr , la crescita sarà a rischio. La scommessa insomma è questa, ma per vincerla è necessario un maggior coinvolgimento dei privati, va tagliata la burocrazia e ridotti i tempi. E negli ultimi 20 anni l’Italia ha avuto una crescita sostanzialmente pari a zero, ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che, in questa fase, abbiamo un’occupazione con dati molto positivi: è merito del governo se siamo al record storico di occupati, ma, nello stesso tempo, le ore lavorate diminuiscono e la produttività non cresce”. ECO NG01 ccl/lcr/kat 171059 OTT 24
LE NOTIZIE DI ECONOMIA DELLE 13-8- Milano, 17 ott. (LaPresse) – MANOVRA: MELONI, FALSITÀ SU RISORSE A SANITÀ, +6,4 MLD IN 2 ANNI – ‘Sento molte falsità in queste ore su Sanità e legge di Bilancio. E allora facciamo ancora più chiarezza: +6,4 miliardi per la Sanità in due anni (+2,37 miliardi nel 2024 e +4,12 miliardi nel 2025). Record della storia d’Italia per il fondo sanitario nazionale: 136,48 miliardi nel 2025 e 140,6 miliardi nel 2026. Questi i numeri. Il resto sono mistificazioni’. Così la premier Giorgia Meloni sui social.MANOVRA: SILEONI, PRIMA VOLTA POSITIVA CONCERTAZIONE TRA POLITICA E BANCHE- ‘Per la prima volta, dopo molti decenni, c’è una positiva concertazione tra politica e finanza, per definire il contributo delle banche alle coperture della prossima legge di bilancio. È dunque un contributo, e non una nuova tassa, che, secondo i nostri primi calcoli, vale 2,5 miliardi di euro per due anni, 1,5 miliardi nel 2025 e 900 milioni nel 2026. Si tratta di liquidità che le banche anticipano nelle casse dello Stato. Dal punto di vista tecnico, si interviene tecnicamente sulle dta ovvero le imposte differite, cioè, in sostanza, crediti d’imposta che le banche stanno spalmando dal 2016 al 2029’. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, intervistato da Radio Inblu2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana. ECO NG01 lcr 171300 OTT 24
MANOVRA: FABI “CONTRIBUTO BANCHE NON È UNA NUOVA TASSA” ROMA (ITALPRESS) – “Per la prima volta, dopo molti decenni, c’è una positiva concertazione tra politica e finanza, per definire il contributo delle banche alle coperture della prossima Legge di Bilancio. È dunque un contributo, e non una nuova tassa, che, secondo i nostri primi calcoli, vale 2,5 miliardi di euro per due anni, 1,5 miliardi nel 2025 e 900 milioni nel 2026. Si tratta di liquidità che le banche anticipano nelle casse dello Stato. Dal punto di vista tecnico, si interviene tecnicamente sulle dta ovvero le imposte differite, cioè, in sostanza, crediti d’imposta che le banche stanno spalmando dal 2016 al 2029”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Radio Inblu2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana. “Adesso è stato trovato l’accordo di massima, che è equilibrato, con le banche, e l’Abi darà il via libera ufficiale, correttamente, dopo aver visto il testo scritto della bozza della legge di bilancio” ha spiegato il segretario generale della Fabi. Per quanto riguarda la manovra, in generale, Sileoni ha detto che ci sono “luci e ombre. L’aspetto positivo è la conferma del taglio del cuneo fiscale, perché si pagheranno meno tasse per cinque anni, con il mantenimento delle tre aliquote fiscali Irpef, rispetto alle quattro precedenti.(SEGUE).(ITALPRESS). st1/trl/red 17-Ott-24 10:20
MANOVRA: FABI “CONTRIBUTO BANCHE NON È UNA NUOVA TASSA”-2- La criticità è rappresentata dal fatto che il governo, per la crescita economica, punta tutto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza aver pianificato altri grandi investimenti, ragion per cui se non vanno in porto i progetti del Pnrr, la crescita sarà a rischio. La scommessa insomma è questa, ma per vincerla è necessario un maggior coinvolgimento dei privati, va tagliata la burocrazia e ridotti i tempi. E negli ultimi 20 anni l’Italia ha avuto una crescita sostanzialmente pari a zero, ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che, in questa fase, abbiamo un’occupazione con dati molto positivi: è merito del governo se siamo al record storico di occupati, ma, nello stesso tempo, le ore lavorate diminuiscono e la produttività non cresce”.(ITALPRESS). st1/trl/red 17-Ott-24 10:20
MANOVRA. SILEONI: PRIMA VOLTA POSITIVA CONCERTAZIONE TRA POLITICA E BANCHE (DIRE) Roma, 17 ott. – “Per la prima volta, dopo molti decenni, c’è una positiva concertazione tra politica e finanza, per definire il contributo delle banche alle coperture della prossima legge di bilancio. È dunque un contributo, e non una nuova tassa, che, secondo i nostri primi calcoli, vale 2,5 miliardi di euro per due anni, 1,5 miliardi nel 2025 e 900 milioni nel 2026. Si tratta di liquidità che le banche anticipano nelle casse dello Stato. Dal punto di vista tecnico, si interviene tecnicamente sulle dta ovvero le imposte differite, cioè, in sostanza, crediti d’imposta che le banche stanno spalmando dal 2016 al 2029”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, intervistato da Radio Inblu2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana. “Adesso è stato trovato l’accordo di massima, che è equilibrato, con le banche, e l’Abi darà il via libera ufficiale, correttamente, dopo aver visto il testo scritto della bozza della legge di bilancio” ha spiegato il segretario generale della Fabi. Per quanto riguarda la manovra, in generale, SILEONI ha detto che ci sono “luci e ombre. L’aspetto positivo è la conferma del taglio del cuneo fiscale, perché si pagheranno meno tasse per cinque anni, con il mantenimento delle tre aliquote fiscali Irpef, rispetto alle quattro precedenti. La criticità è rappresentata dal fatto che il governo, per la crescita economica, punta tutto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza aver pianificato altri grandi investimenti, ragion per cui se non vanno in porto i progetti del Pnrr , la crescita sarà a rischio. La scommessa insomma è questa, ma per vincerla è necessario un maggior coinvolgimento dei privati, va tagliata la burocrazia e ridotti i tempi. E negli ultimi 20 anni l’Italia ha avuto una crescita sostanzialmente pari a zero, ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che, in questa fase, abbiamo un’occupazione con dati molto positivi: è merito del governo se siamo al record storico di occupati, ma, nello stesso tempo, le ore lavorate diminuiscono e la produttività non cresce”. (Vid/ Dire) 10:26 17-10-24