(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 13 apr – Nel dettaglio, Saviotti ha ribadito che tra le controllate eventualmente cedibili ci sono anche la Popolare di Crema e la Popolare di Cremona, istituti che pero’ uscirebbero dal perimetro del gruppo soltanto in caso di necessita’. Il manager ha sottolineato che il Banco non ha l’esigenza di vendere a tutti i costi e che quindi non intende
accettare offerte non adeguate dal punto di vista del prezzo, anche per asset da tempo in vendita come Efibanca. Discorso analogo per la situazione in Sicilia, dove la priorita’ di Saviotti e’ quella di mandare a reddito la rete del Banco, in modo da consolidare la presenza nell’isola, missione che e’ stata esplicitamente affidata ai vertici della Popolare di Lodi, cui fanno capo gli sportelli siciliani. Solo in seconda battuta, quindi, si potrebbe pensare alla vendita di un centinaio di filiali (come compratore si fa il nome di Intesa Sanpaolo), per cui comunque ad oggi non e’ arrivata alcuna offerta.
Presentando ai sindacati il bilancio 2009, Saviotti si e’ detto comunque soddisfatto dei risultati dell’istituto, nonostante la componente negativa rappresentata da Italease. Il banchiere ha annunciato per il 2013 il ritorno all’utile dell’ex consortile, mentre per gli anni precedenti gli effetti negativi sul conto economico del Banco dovrebbero essere compensate, almeno in parte, dall’effetto fiscale. Indicazioni positive, infine, per i dipendenti del gruppo. Saviotti ha ribadito ai sindacati il mantenimento dei livelli occupazionali e confermato anche per il 2010 attorno a quota 1,5 miliardi l’ammontare delle spese per il personale di gruppo. Anche sulla scorta di queste rassicurazioni, l’incontro e’ stato apprezzato dai vertici sindacali, da cui arrivano inoltre giudizi positivi sull’andamento dell’istituto. “Il lavoro fatto da Saviotti e’ ottimo sotto ogni profilo – nota Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi – perche’ ha puntato su una politica di pulizia e rilancio dell’istituto. E’ positivo che un gruppo importante come il Banco sia guidato da una persona come lui”. “L’esperienza di Saviotti e’ molto buona – gli fa eco il numero uno della Uilca, Massimo Masi – bisogna dargli atto di aver raggiunto un risultato
positivo a partire da quello negativo del 2008. Il nostro invito e’ quello di limitare ulteriormente le pressioni commerciali cui a volte la rete e’ sottoposta, ma la strada del risanamento e della ripresa c’e'”. Il giudizio, commenta da parte sua la Fisac-Cgil, e’ “positivo per come sta districando il banco”. Il sindacato sottolinea comunque di “attendere con ansia” un piano industriale “che parli anche di crescita”. Aspetta la verifica del piano anche il Dircredito, che accanto all’apprezzamento “per l’operato di Saviotti nel difficile momento”, auspica che i futuri programmi di contenimento dei costi “vadano a incidere su tutte le fonti di costo, e non solo sul personale”. Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba, nota infine il “quadro tendenziale di rafforzamento del Banco” e apprezza il “lavoro di risanamento fatto in profondita’ da Saviotti”. Per il futuro, Gallo chiede comunque “stabilita’ occupazionale”, che “i sistemi di incentivazione del personale siano parametrati per tutti sul lungo periodo” e attenzione per piani di formazione che, sulla scorta della “lezione della crisi”, tornino a concentrarsi “sul credito alle famiglie e alle Pmi”.