Milano, 31 ago – “Il premio aziendale variabile delle diverse banche e societa’ del gruppo Ubi, relativo all’anno 2010, deve essere pagato. I ritardi di Ubi, unico tra i grandi gruppi bancari a non aver ancora corrisposto il premio 2010, appare francamente poco comprensibile e non mi spiego come non si comprenda da parte dei vertici che tale atteggiamento nuoce alla motivazione dei dipendenti, pregiudicandone il consenso, soprattutto in una fase di cambiamento organizzativo come quella attuale”. Cosi’ il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che invita “i vertici dell’istituto a convocare le organizzazioni sindacali per chiudere al piu’ presto la partita”. “Il comunicato del gruppo Ubi sulla semestrale – nota Sileoni – tra l’altro chiarisce che il gruppo ha accantonato le risorse finanziare per il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2010 e anche per pagare il sistema incentivante”. Esaminando la semestrale, inoltre, Sileoni rileva che “l’organico complessivo del gruppo e’ calato di 714 risorse rispetto al 30 giugno 2010”. Flessione che “va oltre quella definita dagli accordi sindacali sottoscritti nel maggio dello scorso anno (pari a 495 risorse) e che denota una evidente tendenza al ridimensionamento quantitativo della forza lavoro”. “L’analisi della semestrale – conclude Sileoni – fa sorgere preoccupazione sui diversi aspetti della gestione”. La Fabi “nutre ancora fiducia e considerazione verso i vertici dell’istituto” ma ribadisce che “senza il contributo di tutti i dipendenti, valorizzandone il ruolo di ciascuno, difficilmente potranno essere raggiunti risultati soddisfacenti”.