Home Rassegna Stampa Credito. Il banchiere si presenta ai dipendenti del gruppo milanese: «Credo nel rilancio dell'istituto. Mai fatto tagli» Arpe: Bpm può fare come Capitalia (da Il Sole 24 Ore, giovedì 13 ottobre 2011)

Credito. Il banchiere si presenta ai dipendenti del gruppo milanese: «Credo nel rilancio dell'istituto. Mai fatto tagli» Arpe: Bpm può fare come Capitalia (da Il Sole 24 Ore, giovedì 13 ottobre 2011)

di Redazione

– Il candidato alla presidenza Messori: la scommessa deve essere sulla gestione – Il PIANO DI SVILUPPO: aumentando le agenzie si prova a rispondere con l’«aumento dei ricavi» alla richiesta di riduzione dei costi operativi –

«Sono qui perché credo a questo progetto di rilancio, voglio metterci la faccia. Ma a modo mio: a condizione che non ci siano condizionamenti e accordi sottobanco. Credo che la Banca Popolare di Milano, la sesta del Paese, abbia un enorme potenziale».

A queste parole, Matteo Arpe, candidato a consigliere delegato dalla lista presieduta da Marcello Messori e sostenuta dalla Fabi e dalla Fiba/Cisl, ha raccolto uno dei numerosi applausi della platea dei dipendenti soci di Bpm, raccolti nell’auditorium del Centro servizi di viale Bezzi a Milano per il primo appuntamento di presentazione in vista dell’assemblea del 22 ottobre.

L’ex ad di Capitalia e attuale numero uno di Sator ha tenuto l’ultimo e il più breve degli interventi. Arpe si è presentato in pochi secondi, descrivendo le sue esperienze professionali in Mediobanca (12 anni), Lehman (a Londra, un anno) e Capitalia. Dopodiché ha ceduto la parola alla platea che l’ha subissato di domande.

Nelle risposte Arpe ha tracciato le linee del piano di rilancio di Bpm, se dovesse prenderne le redini, a partire dagli anni in Capitalia, dove, ha ricordati, «non ho mai fatto piani di esodo del personale. Piuttosto ho cercato di assorbire l’eccesso di personale allargando le dimensioni della banca». Ha detto di credere che «una ristrutturazione debba essere fatta senza tagli di personale. Quando tutti gli altri compravano banche noi aprivamo 300 sportelli», spiegando che il cost/income può essere migliorato riducendo i costi ma anche aumentando i ricavi. Fronte sul quale ritiene si possa lavorare con un approccio totalmente finalizzato al credito («Che è cosa diversa dalla finanza») e alla clientela, cui proporre prodotti semplici e garantiti.

Arpe ha sottolineato di essere «molto attaccato a un modello federale con una capogruppo e controllate al 100% con i propri marchi sul territorio» e si é detto contrario all’esternalizzazione dell’Information technology di Bpm: «Abdicare all’It può essere una soluzione nel brevissimo periodo, ma nel medio-lungo crea problemi».

Il banchiere ha ribadito più volte di non voler esprimere opinioni sull’attuale management e di avere «il massimo rispetto per voi (i dipendenti, ndr) e per la banca».

Quanto a Messori, ha auspicato «un cambiamento evolutivo, non una rivoluzione, che consenta il rilancio della banca. La scommessa sulla nuova Bpm dev’essere sulla gestione. Ecco perché abbiamo ritenuto corretto e naturale chiedere la disponibilità a Matteo Arpe, che unisce note competenze a una onestà specchiata e a un rigore morale assoluto».

Lando Sileoni ha posto l’accento sull’obiettivo di «garantire il successo dell’aumento di capitale attraverso l’apporto di Sator e la costruzione attorno ad Arpe di una squadra manageriale di eccellenza». Quanto all’Associazione Amici della Bipiemme, Sileoni ha affermato che il suo ruolo a tutela dei dipendenti soci «va salvaguardato», ma ha denunciato che gli Amici sono «degenerati in una enclave autoreferenziale che gioca a fare il banchiere senza averne competenze e responsabilità».

Giuseppe Gallo ha ricordato il salvataggio e il rilancio di Capitalia: «La nostra indicazione di Arpe deriva dall’esperienza in comune in Capitalia. La Banca di Roma era alla deriva, ne fu fatto un gruppo dei più competitivi senza un licenziamento».

Domani la seconda tappa del tour, sempre a Milano allo Star Hotel in Piazza Fontana. nicola.borzi@ilsole24ore.com

 

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