Home Rassegna Stampa Le adesioni al piano sono state 5.677 rispetto alle 3 mila previste- Boom di uscite volontarie da Intesa (da MF-Milano Finanza, giovedì 3 novembre 2011)

Le adesioni al piano sono state 5.677 rispetto alle 3 mila previste- Boom di uscite volontarie da Intesa (da MF-Milano Finanza, giovedì 3 novembre 2011)

di Redazione

di Bernardo Soave

Le uscite volontarie da Intesa Sanpaolo sono state superiori a quanto stimato nel piano industriale. Le adesioni risultano 5.677, ben oltre il minimo delle 3 mila previste dagli accordi sindacali di luglio sul piano di impresa e superiori anche al tetto di 5 mila dipendenti fissato dalla banca.

Il dato è stato comunicato ieri dalla banca ai rappresentanti dei lavoratori. I dipendenti pensionabili entro il primo semestre 2014, e che hanno aderito, sono stati 2.519, contro i 2.500 previsti. Nel dettaglio, le adesioni al piano comprendono, oltre ai 2.519 dipendenti pensionabili entro l’inizio del 2014, 3.158 richieste di adesione al fondo esuberi di categoria da parte di dipendenti pensionabili dal 2018. Di queste richieste, solo 2.481 saranno accettate dalla banca, che aveva appunto posto un tetto massimo di 5 mila uscite. Le richieste saranno accettate in base a una graduatoria che individuerà le persone più vicine al pensionamento. Le adesioni all’esodo volontario superiori alle aspettative, probabilmente per l’incertezza sull’evoluzione delle regole pensionistiche, ridimensionano le necessità di riconversione dei dipendenti.

La banca aveva fissato in 8 mila il numero di persone destinate a uscire dal gruppo o a essere riconvertite a ruoli commerciali, e nel corso delle trattative sindacali erano state ipotizzate 3 mila uscite e 5 mila riconversioni. Le adesioni agli esuberi invertono i numeri della questione: con 5 mila esuberi, le necessità di riconversione del personale vengono ridimensionate a 3 mila unità, tanto che, a quanto si apprende, la riqualificazione del personale avverrà all’interno della sola Banca dei Territori, senza coinvolgere le altre funzioni del gruppo.

Gli esodi volontari aprono inoltre la strada alle assunzioni che, in base agli accordi, scatteranno dopo le prime 4 mila uscite dal gruppo, con mille assunzioni di giovani a fronte delle 5 mila uscite.

I dati sulle adesioni alle uscite «confermano che la volontarietà delle adesioni, perseguita dal segretario generale Lando Sileoni e da tutta la Fabi, è stata determinante per il raggiungimento e il superamento degli obiettivi riguardanti le uscite dei lavoratori previste dal piano di impresa e dall’accordo firmato a Roma il 29 luglio».

Così la Fabi di Intesa Sanpaolo ha commentato i dati definitivi circa le adesioni volontarie all’esodo dal gruppo. Il superamento della soglia dei 5.000 esodi volontari, sottolinea la Fabi, fa sì che la banca in base agli accordi assumerà 1.000 giovani. Il piano di Intesa prevede fino a 10 mila eccedenze di personale (oltre il 15% dei dipendenti italiani) e una riduzione del costo del lavoro per 300 milioni. La razionalizzazione dovrebbe essere concentrata soprattutto nella Banca dei Territori, cioè la rete filiali del gruppo, e nelle attività di back-office. Per raggiungere questi obiettivi la banca potrebbe accorpare o chiudere numerose filiali e convertirne altre da operatività piena a prevalentemente commerciale. Tra le misure prospettate ci sarebbe anche la riorganizzazione della direzione operation di rete su poli hub, con funzioni di coordinamento dei poli minori, che diventerebbero quindi distaccamenti. È inoltre prevista la chiusura di poli di piccole dimensioni e l’accentramento di ulteriori attività amministrative dalla rete ai poli di back office.

 

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