Home Rassegna Stampa INTERVISTA – Lando Sileoni, Fabi: «Ora si torna ad assumere» «Uno slittamento ulteriore avrebbe reso impossibile chiudere l'intesa» (da PLUS, sabato 21 gennaio 2012)

INTERVISTA – Lando Sileoni, Fabi: «Ora si torna ad assumere» «Uno slittamento ulteriore avrebbe reso impossibile chiudere l'intesa» (da PLUS, sabato 21 gennaio 2012)

di Redazione

Sileoni, l’aumento di 170 euro in tre anni è sufficiente?

L’aumento consente il recupero dell’inflazione ed è il miglior risultato possibile considerato lo scenario, la crisi, la recessione e i bilanci non positivi delle banche.

Secondo l’Abi l’aumento è temperato dal congelamento degli scatti e dal blocco del Tfr: come la vedete?

Avevamo due possibilità: o percorrere una strada di questo tipo, che prevede sacrifici temporanei ma a regime incassa aumenti reali, oppure andare allo scontro con forme di lotta che sarebbero costate carissime ai lavoratori. Abbiamo preferito la prima ipotesi: in queste condizioni sociali mancavano le basi per un confronto duro.

Siete soddisfatti del Fondo per la nuova occupazione?

In tre anni assumeremo circa 16mila giovani con l’obiettivo di arrivare a 25/27mila nei prossimi cinque anni, con il contributo del 4% di dirigenti, top mangement e banchieri. Sono convinto che il risultato è positivo perché il settore nel suo complesso ha deciso in autonomia di cercare una soluzione al dramma crescente della disoccupazione giovanile.

Parliamo dei sistemi incentivanti.

Il risultato è estremamente positivo: il sistema incentivante e il premio di risultato saranno un unico argomento che i sindacati potranno contrattare e negoziare a livello aziendale e di gruppo. Da questo punto di vista è una svolta storica.

Quali sono state le dinamiche tra le sigle sindacali?

C’è stata grande armonia e grande disponibilità al dialogo. I problemi sono stati affrontati nella loro interezza con una convergenza di fondo pienamente condivisa.

E il ruolo della Fabi?

Siamo stati determinanti nella difesa dei diritti dei lavoratori, puntando a un recupero economico soddisfacente, considerati i tempi. Siamo riusciti a difendere a denti stretti la categoria nel momento storico più difficile del sistema bancario italiano.

Come valuta il suo lavoro?

Ho agito in piena coscienza. Sono molto sereno con me stesso: non ho lasciato nulla di intentato per portare a casa dei risultati che, se fossero rimasti in discussione ancora poche settimane, non saremmo mai più riusciti a ottenere. Il pragmatismo ha pagato.

Che ruolo hanno svolto il capo delegazione Abi, Francesco Micheli, e il presidente Giuseppe Mussari?

Micheli ha rischiato di restare senza contratto per gli eccessivi tatticismi. Invece Mussari, pur non essendo mai stato fisicamente presente, è sempre intervenuto nei momenti cruciali.

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