Home Rassegna Stampa ESODATI: FABI, POSSIBILE RIENTRO IN POP.BARI E BANCO POPOLARE – SILEONI, MA SONO 22 MILA I BANCARI A CUI TROVARE UNA SOLUZIONE (da ANSA, martedì 24 aprile 2012)

ESODATI: FABI, POSSIBILE RIENTRO IN POP.BARI E BANCO POPOLARE – SILEONI, MA SONO 22 MILA I BANCARI A CUI TROVARE UNA SOLUZIONE (da ANSA, martedì 24 aprile 2012)

di Redazione

(ANSA) – ROMA, 24 APR – Banca Popolare di Bari ha sottoscritto un accordo con i sindacati che prevede la possibilità di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale.

Lo rende noto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del credito ricordando un altro precedente importante in tal senso, quello del Banco Popolare, dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, “un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilità di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati”. Lo stesso gruppo Banco Popolare nel dicembre del 2011 confermò, in un nuovo accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali – spiega Sileoni – “la possibilità per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo”. “A ben vedere, quindi – conclude – sembra avere ragione il Ministro Fornero quando afferma che il problema degli esodati è stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso Ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del Gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel Consiglio di Sorveglianza della Banca dell’allora amministratore delegato Corrado Passera”.

“Al di là di tutto, ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale”.

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