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"ESODATI, UNA SITUAZIONE DA RISOLVERE CON LA MASSIMA URGENZA" – IL SOLLECITO DI SILEONI AL GOVERNO, RIPRESO DAI PRINCIPALI QUOTIDIANI E AGENZIE NAZIONALI

di Redazione

IL SOLE 24 ORE, mercoledì 25 aprile 2012

Intesa tra sindacati e Banca Popolare di Bari. I dipendenti che avevano aderito al fondo di solidarietà potranno scegliere tra congedo retribuito e ritorno al lavoro – Sessanta «esodati» possono rientrare in banca – LA PLATEA – Sono 22mila i bancari in esubero coinvolti in procedure collettive. Fabi sollecita una soluzione per tutti da parte del Governo

Giorgio Pogliotti

ROMA – Circa 60 lavoratori “esodati” della Banca popolare di Bari potranno rientrare in azienda, oppure beneficiare del congedo retribuito – sostenuto in autofinanziamento dal Fondo esuberi – fino alla maturazione dei diritti pensionistici.

Lo prevede un accordo siglato con le organizzazioni sindacali lo scorso 19 aprile che neutralizza di fatto le conseguenze della riforma pensionistica, dando applicazione ad una precedente intesa firmata tra le parti il 14 gennaio del 2011. Questa intesa riconosceva il diritto di accesso su base esclusivamente volontaria alle prestazioni del Fondo di solidarietà per i lavoratori in esubero, insieme al diritto per questi ultimi – in caso di modifiche al regime previdenziale – a rientrare in servizio con il medesimo trattamento retributivo e lo stesso inquadramento fino alla maturazione dei requisiti pensionistici, lasciando in alternativa la possibilità all’azienda di accordare un congedo retributivo per lo stesso arco temporale. Non è il primo accordo in tal senso che arriva dal mondo bancario. Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, cita il precedente del Banco Popolare, dove nell’ottobre del 2010 è stata firmata un’intesa sugli esodi incentivati che prevedeva, in presenza di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilità di rientro in azienda per i 250 lavoratori interessati. «Lo stesso gruppo Banco Popolare nel dicembre del 2011 confermò, in un nuovo accordo sottoscritto con i sindacati – spiega Sileoni -, per i lavoratori collocati in esodo la possibilità di essere reintegrati o di fruire di permessi retribuiti, se fosse variato il quadro legislativo».

Secondo le stime della Fabi – il principale sindacato del settore – sono 22mila i bancari in esubero individuati da piani di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale, che per effetto della riforma Fornero che ha innalzato i requisiti pensionistici si trovano in una situazione “a rischio”: «Il Governo deve sistemare con la massima urgenza la posizione di tutti i lavoratori “esodati” – continua Sileoni – nel solo settore bancario sono ben 22mila, di cui 15mila già usciti e 7mila in procinto di uscire entro il 2013, secondo gli accordi sugli ultimi piani industriali firmati da banche e organizzazioni sindacali».

È proprio al mondo bancario che ha fatto riferimento il ministro Fornero, che giovedì scorso in un’interrogazione alla Camera ha fornito il dato dei 65mila lavoratori “salvaguardati” – ai quali con un decreto interministeriale verrà garantito il pensionamento con i vecchi requisiti – mentre per tutti gli altri ha proposto di sperimentare forme graduali di part-time e part-pension, con accordi aziendali che avrebbero il pieno sostegno del Governo, «come nel caso dei bancari». Secondo i dati ministeriali sarebbero oltre 17mila i bancari titolari di una prestazione straordinaria che è frutto di un accordo collettivo, che sono a carico di fondi di solidarietà fino a 62 anni. «C’è da chiedersi come mai lo stesso ministro non abbia voluto adottare il modello del gruppo Banco Popolare – aggiunge Sileoni – quando è stato fatto un accordo sugli esodi incentivati in Banca Intesa, con la Fornero che sedeva nel Consiglio di sorveglianza della banca dell’allora ad Passera. Il sindacato ha proposto a tutti gli istituti di salvaguardare i diritti acquisiti dai lavoratori in caso di modifiche del regime previdenziale, ma soltanto nei due casi citati c’è stata una risposta positiva».

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CORRIERE DELLA SERA, mercoledì 25 aprile 2012

E l’esodato rientrò in banca, allo sportello

MILANO — È la classica goccia nell’Oceano. Di per sé sessanta su centotrentamila non sono un campione significativo. Lo sono tuttavia per quello che hanno fatto: riavranno il lavoro. In tempi in cui in Italia i disoccupati sono uno su 10 (3 su 10 al Sud) sarebbe già una notizia. In questo caso, però, a far notizia è che i 60 neoassunti dalla Banca Popolare di Bari hanno tutti più di cinquant’anni e che lì già lavoravano. Sono esodati. I primi che potranno rientrare in ufficio, e tornare a percepire uno stipendio, dopo che la riforma delle pensioni ha fatto saltare i conti allontanando la data in cui potranno finalmente ricevere l’assegno. Ce ne sono 22 mila in queste condizioni solo nel settore bancario, su 130 mila totali secondo le stime dell’Inps.

La fortuna dei prepensionati della Popolare di Bari è stata l’insistenza della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari, nel chiedere di inserire negli accordi di incentivo all’esodo una clausola di salvaguardia. «Il cambio del quadro legislativo non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario» spiega il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Il quale racconta di aver chiesto la clausola di salvaguardia per gli esodati a tutte le banche con cui il sindacato ha negoziato negli ultimi due anni la riduzione degli organici attraverso i prepensionamenti. Ma solo la Popolare di Bari e il Banco Popolare hanno accettato. E ora ha buon gioco nel polemizzare con il ministro del Welfare, Elsa Fornero, alla quale dà atto di aver ragione «quando afferma che il problema degli esodati è stato creato dalle aziende. Ma — chiede — come mai lo stesso ministro non ha ritenuto che fosse giusto adottare il modello del gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel consiglio di sorveglianza della banca dell’allora amministratore delegato Corrado Passera?».

Per gli esodati della Popolare di Bari le procedure di riassorbimento partiranno nelle prossime settimane. L’istituto guidato da Marco Jacobini ha previsto due alternative per consentire di continuare ad avere un reddito a chi è in attesa dell’assegno previdenziale: il rientro in agenzia a tempo pieno oppure il congedo retribuito, ovvero il pagamento dello stipendio fino alla pensione senza obbligo di prestazione. Il Banco Popolare invece ha garantito nell’accordo firmato nel 2010 il rientro per 250 dipendenti in caso di variazione del quadro legislativo, ma di riassorbimento non ha ancora parlato. «Dobbiamo prima capire per quanti ci sarà la copertura, noi puntiamo ad averla per tutti e 22 mila del settore bancario» spiega il segretario generale della Fabi. Il quale non vede alternative. «Questo problema — dice — non può che trovare una soluzione: tra i lavoratori e le aziende è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, e va rispettato». Federico De Rosa

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IL RESTO DEL CARLINO/Bologna, mercoledì 25 aprile 2012

Accordo alla Popolare di Bari, 60 esodati tornano al lavoro

ROMA – CIRCA 60 esodati della Banca popolare di Bari potranno rientrare in azienda. Lo prevede un accordo siglato con le organizzazioni sindacali, secondo quanto reso noto ieri da un comunicato della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani). «Tra i lavoratori e le aziende — dice Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi — è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo — aggiunge — non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale», conclude Sileoni.

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IL GIORNO/Milano, mercoledì 25 aprile 2012

Accordo alla Popolare di Bari, 60 esodati tornano al lavoro

ROMA – CIRCA 60 esodati della Banca popolare di Bari potranno rientrare in azienda. Lo prevede un accordo siglato con le organizzazioni sindacali, secondo quanto reso noto ieri da un comunicato della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani). «Tra i lavoratori e le aziende — dice Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi — è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo — aggiunge — non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale», conclude Sileoni.

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LA NAZIONE/Firenze, mercoledì 25 aprile 2012

Accordo alla Popolare di Bari, 60 esodati tornano al lavoro

ROMA – CIRCA 60 esodati della Banca popolare di Bari potranno rientrare in azienda. Lo prevede un accordo siglato con le organizzazioni sindacali, secondo quanto reso noto ieri da un comunicato della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani). «Tra i lavoratori e le aziende — dice Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi — è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo — aggiunge — non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale», conclude Sileoni.

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da Il Sole 24 Ore Radiocor via Borsa Italiana.it, martedì 24 aprile 2012

Banca Popolare Bari: Fabi, accordo per rientro in azienda di 60 esodati

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 24 apr – Circa 60 esodati della Banca popolare di Bari potranno rientrare in azienda

Lo prevede un accordo siglato con le organizzazioni sindacali, secondo quanto reso noto da un comunicato della Fabi. “Tra i lavoratori e le aziende – dice Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi – e’ stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo – aggiunge – non puo’ andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equita’ sociale”, conclude Sileoni. (RADIOCOR) 24-04-12 16:28:53

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da Adnkronos via Wallstreetitalia.com, martedì 24 aprile 2012| Ora 18:22

Fabi: alla Banca Popolare di Bari accordo per far rientrare esodati – Sono circa 60.

Roma, 24 apr. (Labitalia) – Alla Banca Popolare di Bari, è stato sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali, con la Fabi rappresentata dal dirigente sindacale Canio Moliterni, che prevede la possibilità di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale.”Un altro precedente importante in tal senso è quello del gruppo Banco Popolare – dice Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi – dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilità di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati”. “Lo stesso Gruppo Banco Popolare – ricorda – nel dicembre del 2011 confermò, in un nuovo accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, la possibilità per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo”. “A ben vedere, quindi, sembra avere ragione il ministro Fornero – sostiene Lando Maria Sileoni – quando afferma che il problema degli esodati è stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso Ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel Consiglio di sorveglianza della Banca dell’allora amministratore delegato Corrado Passera”.”Al di là di tutto – commenta il segretario generale Fabi – ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato”. “Il cambio del quadro legislativo – conclude – non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale”.

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ASCA, martedì 24 aprile 2012

Banca popolare Bari: Sileoni (Fabi), ottimo accordo per 60 ‘esodati’

(ASCA) – Roma, 24 apr – ”Il 19 aprile scorso, in Banca Popolare di Bari, e’ stato sottoscritto un accordo con le Organizzazioni sindacali, con la Fabi rappresentata dal Dirigente Sindacale Canio Moliterni, che prevede la possibilita’ di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale”. Lo comunica Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il maggiore sindacato del credito. ”Un ”altro” precedente importante in tal senso e’ quello del Gruppo Banco Popolare dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilita’ di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati. Lo stesso Gruppo Banco Popolare nel dicembre del 2011 confermo’, in un nuovo accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, la possibilita’ per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo”. ”A ben vedere, quindi, sembra avere ragione il Ministro Fornero quando afferma che il problema degli esodati e’ stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso Ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del Gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel Consiglio di Sorveglianza della Banca dell’allora Amministratore Delegato Corrado Passera”. ”Al di la’ di tutto, ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende e’ stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo non puo’ andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equita’ sociale”.

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da ASCA via Yahoo.com, martedì 24 aprile 2012

Banca popolare Bari: Sileoni (Fabi), ottimo accordo per 60 ‘esodati’

(ASCA) – Roma, 24 apr – ”Il 19 aprile scorso, in Banca Popolare di Bari, e’ stato sottoscritto un accordo con le Organizzazioni sindacali, con la Fabi rappresentata dal Dirigente Sindacale Canio Moliterni, che prevede la possibilita’ di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale”. Lo comunica Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il maggiore sindacato del credito. ”Un ”altro” precedente importante in tal senso e’ quello del Gruppo Banco Popolare dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilita’ di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati. Lo stesso Gruppo Banco Popolare nel dicembre del 2011 confermo’, in un nuovo accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, la possibilita’ per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo”. ”A ben vedere, quindi, sembra avere ragione il Ministro Fornero quando afferma che il problema degli esodati e’ stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso Ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del Gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel Consiglio di Sorveglianza della Banca dell’allora Amministratore Delegato Corrado Passera”. ”Al di la’ di tutto, ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende e’ stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo non puo’ andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equita’ sociale”.

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ANSA, martedì 24 aprile 2012

ESODATI: FABI, POSSIBILE RIENTRO IN POP.BARI E BANCO POPOLARE – SILEONI, MA SONO 22 MILA I BANCARI A CUI TROVARE UNA SOLUZIONE

(ANSA) – ROMA, 24 APR – Banca Popolare di Bari ha sottoscritto un accordo con i sindacati che prevede la possibilità di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale. Lo rende noto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del credito ricordando un altro precedente importante in tal senso, quello del Banco Popolare, dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, “un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilità di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati”.

Lo stesso gruppo Banco Popolare nel dicembre del 2011 confermò, in un nuovo accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali – spiega Sileoni – “la possibilità per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo”. “A ben vedere, quindi – conclude – sembra avere ragione il Ministro Fornero quando afferma che il problema degli esodati è stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso Ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del Gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel Consiglio di Sorveglianza della Banca dell’allora amministratore delegato Corrado Passera”.

“Al di là di tutto, ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale”.

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RADIOCOR, martedì 24 aprile 2012 – 16:28:53

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 24 apr – Circa 60 esodati della Banca popolare di Bari potranno rientrare in azienda.

Lo prevede un accordo siglato con le organizzazioni sindacali, secondo quanto reso noto da un comunicato della Fabi. “Tra i lavoratori e le aziende – dice Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi – é stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo – aggiunge – non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale”, conclude Sileoni.  Cel (RADIOCOR) 24-04-12 16:28:53

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TMNews, martedì 24 aprile 2012

Pensioni/ Accordo in Banca popolare Bari, rientrano 60 esodati – Fabi: intesa positiva, ha già un precedente al Banco Popolare

Roma, 24 apr. (TMNews) – Accordo alla Banca popolare di Bari per il rientro al lavoro di circa 60 esodati. Lo comunica la Fabi, spiegando che il 19 aprile è stata firmata un’intesa con i sindacati “che prevede la possibilità di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale”.

“Un altro precedente importante – sottolinea in una nota il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – è quello del gruppo Banco Popolare dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilità di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati”. E nel dicembre 2011 il Banco Popolare ha confermato, in un nuovo accordo con i sindacati, “la possibilità per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo”.

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TMNews, martedì 24 aprile 2012

Pensioni/ Accordo in Banca popolare Bari, rientrano 60 esodati -2-

Fabi: circa 22mila bancari in esodo aspettano giustizia ed equità

Roma, 24 apr. (TMNews) – “A ben vedere – sostiene Sileoni – sembra avere ragione il ministro Fornero quando afferma che il problema degli esodati è stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel consiglio di sorveglianza della banca dell’allora amministratore delegato Corrado Passera”.

“Al di là di tutto – aggiunge il segretario generale della Fabi – ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende è stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo – conclude – non può andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. E sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale”.

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ASCA, martedì  24 aprile 2012

Banca popolare Bari: Sileoni (Fabi), ottimo accordo per 60 ‘esodati’ 

(ASCA) – Roma, 24 apr – ‘Il 19 aprile scorso, in Banca Popolare di Bari, e’ stato sottoscritto un accordo con le Organizzazioni sindacali, con la Fabi rappresentata dal Dirigente Sindacale Canio Moliterni, che prevede la possibilita’ di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale’.

Lo comunica Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il maggiore sindacato del credito.

‘Un ‘altro’ precedente importante in tal senso e’ quello del Gruppo Banco Popolare dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilita’ di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati. Lo stesso Gruppo Banco Popolare nel dicembre del 2011 confermo’, in un nuovo accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, la possibilita’ per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo’.

‘A ben vedere, quindi, sembra avere ragione il Ministro Fornero quando afferma che il problema degli esodati e’ stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso Ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del Gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel Consiglio di Sorveglianza della Banca dell’allora Amministratore Delegato Corrado Passera’.

‘Al di la’ di tutto, ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende e’ stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo non puo’ andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equità sociale’.

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AGI, martedì 24 aprile 2012

LAVORO: FABI, ACCORDO BANCA POPOLARE BARI PER RIENTRO 60 ESODATI (1)=

(AGI) – Roma, 24 apr. – “Il 19 aprile scorso, in Banca Popolare di Bari, e’ stato sottoscritto un accordo con le Organizzazioni sindacali, con la Fabi rappresentata dal Dirigente Sindacale Canio Moliterni, che prevede la possibilita’ di rientro al lavoro degli esodati, circa 60 nel gruppo, colpiti dalla riforma previdenziale”. Lo comunica Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi.. “Un “altro” precedente importante in tal senso e’ quello del Gruppo Banco Popolare dove fu sottoscritto, nell’ottobre del 2010, un accordo per l’esodo incentivato che prevedeva, nel caso di un cambiamento del quadro legislativo previdenziale, la possibilita’ di rientro in azienda dei 250 lavoratori interessati. Lo stesso Gruppo Banco Popolare nel dicembre del 2011 confermo’, in un nuovo accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, la possibilita’ per i lavoratori collocati in esodo di reintegro o di fruizione di permessi retribuiti, nel caso in cui fosse variato il quadro legislativo”. (AGI) Red/Ila (Segue)

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AGI, martedì 24 aprile 2012

LAVORO: FABI, ACCORDO BANCA POPOLARE BARI PER RIENTRO 60 ESODATI (2)=

(AGI) – Roma, 24 apr. – “A ben vedere, quindi, sembra avere ragione il Ministro Fornero quando afferma che il problema degli esodati e’ stato creato dalle aziende. Ma ci chiediamo come mai lo stesso Ministro non abbia ritenuto che fosse giusto adottare il modello del Gruppo Banco Popolare quando fu fatto un accordo di incentivazione all’esodo in Banca Intesa, con la stessa Fornero che sedeva nel Consiglio di Sorveglianza della Banca dell’allora Amministratore Delegato Corrado Passera”. “Al di la’ di tutto, ci sembra opportuno sottolineare come tale problematica non possa trovare che una soluzione: tra i lavoratori e le aziende e’ stato sottoscritto un patto, con lo Stato che ne era a conoscenza, che va rispettato. Il cambio del quadro legislativo non puo’ andare a ledere un diritto sulla base del quale i lavoratori hanno rinunciato al salario. Vale la pena ricordare che sono circa 22mila i lavoratori bancari in esodo che devono trovare giustizia ed equita’ sociale”. (AGI)

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