Home Rassegna Stampa Mps: Sileoni (Fabi), "Basta nomine con vecchie logiche di partito" (da RADIOCOR, venerdì 20 luglio 2012)

Mps: Sileoni (Fabi), "Basta nomine con vecchie logiche di partito" (da RADIOCOR, venerdì 20 luglio 2012)

di Redazione

Sindacati banca replicano a intervista Profumo all’Espresso (Il Sole 24 Ore Radiocor) –

Roma, 20 lug – “La gestione di un Gruppo bancario come Mps, che chiede ed ottiene un determinante aiuto economico da parte dello Stato, deve essere trasparente, inattaccabile, ineccepibile, nell’ottica di un’etica tutta da conquistare”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale del sindacato Fabi. “Continuare a gestire una banca come fosse un’azienda di proprieta’ non e’ accettabile: vengono effettuate nomine con le sole vecchie logiche partitiche e nel nuovo piano industriale, che non e’ ancora chiaro se abbia ricevuto o meno l’autorevole assenso della Banca d’Italia, non esistono concrete prospettive di crescita ma solo previsioni tutte da verificare”. Sileoni commenta anche lo sciopero proclamato dai sindacati aziendali per il prossimo 27 luglio per protesta contro il piano industriale che prevede tagli per 4.600 addetti nei prossimi tre anni. Secondo Sileoni lo sciopero “e’ la giusta risposta all’attacco ai diritti dei lavoratori”. Una nota unitaria dei sindacati della banca, invece, critica aspramente l’intervista rilasciata dal presidente Alessandro Profumo al settimanale l’Espresso.

Nella nota, in particolare, i coordinamenti rsa del Monte dei Paschi scrivono riguardo al piano industriale: “Non si capisce perche’ non si affronti il tema delle strategie commerciali. Lo abbiamo ripetuto piu’ volte: la Banca e’ da mesi abbandonata a se stessa, ed i risultati che si producono sono esclusivamente frutto della professionalita’ e della dedizione dei lavoratori”. A giudizio dei sindacati da parte della banca c’e’ il tentativo di minimizzare le ricadute del piano sui lavoratori e dall’intervista di Profumo emergerebbe “come l’intendimento della banca sia quello di recuperare totale discrezionalita’ sulle assunzioni, sul salario, sulle progressioni di carriera, sulla gestione della mobilita’ territoriale, sulla sicurezza”.

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