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BPM, contatti in corso tra i sindacati nazionali per la nascita di una nuova associazione – Sileoni: ci siederemo a un tavolo per cercare soluzioni condivise (da MF-MILANO FINANZA, venerdì 21 settembre 2012)

di Redazione

Contatti in corso tra i sindacati nazionali per la nascita di una nuova associazione. In Bpm giochi aperti sul post-Amici. Dopo lo scioglimento dello storico raggruppamento dei dipendenti-soci, le sigle vogliono colmare il vuoto e ricucire gli strappi del passato. Sileoni (Fabi): ci siederemo a un tavolo per cercare soluzioni condivise

di Luca Gualtieri

Con la scomparsa degli Amici, la Popolare di Milano volta pagina rispetto la passato. L’associazione dei dipendenti-soci, che negli ultimi anni ha fatto il bello e il cattivo tempo in Piazza Meda, è stata soppressa per scelta unanime dei suoi vertici.

Adesso un referendum confermerà la scelta del direttivo che ieri in una nota ha puntato l’indice contro «la distorsione dell’immagine dell’attuale Associazione, fuori e dentro la Bpm». E poi? Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è volontà condivisa del corpo sociale di Bpm colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa degli Amici con la nascita di una nuova associazione. Per il momento non esiste ancora un progetto specifico, ma i contatti tra sindacati nazionali e interni sono costanti e il lavoro potrebbe entrare nel vivo subito dopo il referendum. «Dopo lo scioglimento degli Amici, ci siederemo attorno a un tavolo per cercare una soluzione condivisa su una nuova forma associativa, in forte discontinuità rispetto al passato», spiega a MF-Milano Finanza Lando Sileoni, segretario generale della Fabi.

Sileoni insiste sulla necessità di separare le cariche elettive della nuova associazione dagli incarichi di natura sindacale, proprio per evitare quella commistione che in passato è stata origine di molti problemi. «Il percorso è ancora tutto da costruire, ma bisognerà sempre di più tenere distinti il mestiere del sindacato dalla governence della banca», puntualizza Agostino Megale, segretario generale della Fisac-Cgil. Un altro punto di forza del nuovo raggruppamento sarà la convergenza delle principali sigle sindacali, cioè Fabi, Fisac-Cgil, Fiba-Cisl e Uilca, con l’obiettivo di ricucire lo strappo che si era creato nel 2011. In un momento delicato come quelle attuale, con in corso la trattativa sul piano industriale, i sindacati vogliono insomma presentarsi come un fronte compatto di fronte ai dipendenti e all’azienda, e la nascita di una nuova associazione potrebbe essere il banco di prova ideale.

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