Home Rassegna Stampa Bpm, il nodo del voto a distanza e la lettera a Visco (CORRIERE DELLA SERA, venerdì 12 aprile 2013)

Bpm, il nodo del voto a distanza e la lettera a Visco (CORRIERE DELLA SERA, venerdì 12 aprile 2013)

di Redazione

(g.str.)

Il sindacato scrive al governatore. Succede a proposito della Banca popolare di Milano, l’istituto vicino al passaggio a una nuova forma societaria, quella della cosiddetta Spa ibrida.

«La prossima settimana scriveremo una lettera aperta al governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, per chiedere un suo parere sulla trasformazione della Bpm in Spa ibrida»: lo hanno affermato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e il coordinatore Fabi del gruppo Bpm, Matteo Magrini. «Auspichiamo inoltre — hanno aggiunto — che l’incontro tra sindacati e vertici della banca, del 16 aprile, si riveli concreto e costruttivo senza le solite chiacchiere o indicazioni verbali che lasciano il tempo che trovano». Il sindacato vuole «approfondire, verificare, e analizzare tutti gli aspetti della trasformazione in spa» e chiama in causa anche la Consob: è «indispensabile», afferma l’organizzazione dei lavoratori, «conoscere pubblicamente la posizione netta e chiara della Banca d’Italia e della Consob».

Tra i temi al centro del dibattito generale ci sarebbero poi le modalità con cui i soci saranno chiamati al voto. Secondo quanto ha scritto Radiocor, il presidente del consiglio di gestione Andrea Bonomi riterrebbe possibile — a proposito del concetto di voto a distanza previsto dallo statuto — consentire il voto «da remoto» ai soci su singoli terminali. Potrebbe così diventare possibile il voto da casa tramite internet o, con un’interpretazione più restrittiva, nella singola filiale del gruppo Bpm, mentre fino ad oggi il voto a distanza è stato consentito solo da specifiche sedi assembleari locali. Se per alcuni il punto di vista di Bonomi è quello di favorire la maggiore partecipazione possibile al voto, secondo altri si tratterebbe invece di una mossa per «diluire» il peso di chi tradizionalmente alle assemblee partecipa fisicamente: dipendenti, pensionati e loro familiari. I sindacati nazionali chiederanno chiarimenti a Bonomi sul tema nell’incontro di martedì prossimo, in vista dell’assemblea del 27 aprile.

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