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CONTRATTO BANCARI, IL 28 MAGGIO RIPARTE IL NEGOZIATO – SILEONI SU "IL SOLE 24 ORE"

di Redazione

IL SOLE 24 ORE, mercoledì 14 maggio 2014

Banche, pronta l’agenda del rinnovo – Il negoziato ripartirà il 28 maggio ma la delegazione Abi è in scadenza a luglio – IL NODO Sulla trattativa peserà l’uscita formalizzata ieri da Intesa Sanpaolo del presidente del Casl, Francesco Micheli

Cristina Casadei

Abi ci riprova e convoca i sindacati del credito il 28 maggio. Dopo l’annullamento dell’incontro del 14 aprile i banchieri invitano a Palazzo Altieri Fabi, Fiba, Fisac, Uilca, Ugl credito, Sinfub e Dircredito per riprendere i nodi del negoziato per il rinnovo del ccnl. Su cui adesso però pesano scadenze e rinnovi delle cariche in Abi. Con la prossima assemblea dell’Associazione bancaria italiana, prevista all’inizio di luglio, infatti, scadono tutti gli organi e le cariche su cui da tempo è iniziata una riflessione ampia e complessiva. Compreso il mandato del vicepresidente vicario e presidente del Comitato affari sindacali e del lavoro Francesco Micheli. Sarà lui a guidare il tavolo del 28 maggio, ma dato che lo sviluppo del negoziato procede lentamente non è detto che si possa arrivare verso una conclusione entro la fine di giugno o l’inizio di luglio. In tempo, rispetto alla scadenza dei mandati. Il 30 giugno come primo termine per il rinnovo non era stato indicato a caso. Avrebbe garantito alle parti un negoziato al riparo dai rinnovi delle cariche in Abi. Con la proroga del contratto siglata da Abi e sindacati lo scorso dicembre questa certezza è però venuta meno.

Sull’evoluzione del negoziato per il rinnovo del contratto si allunga quindi l’ombra della riflessione interna ad Abi. La situazione è ancora molto fluida, ma certamente l’uscita annunciata ieri sera di Micheli dalla sua azienda storica, Intesa Sanpaolo, non sarà ininfluente, a meno che il top manager non conservi una carica in Ca de’ Sass. Poco più di due mesi fa, Micheli ha siglato con il Dircredito un’intesa che ha stabilito l’uscita di 170 dirigenti, con l’impegno a favorire subito l’uscita dei lavoratori pensionabili. Per coerenza, dopo la sigla di quell’accordo Micheli, classe 1946, membro del consiglio di gestione e chief operating officer di Intesa Sanpaolo si è recato dal ceo Carlo Messina, per annunciare le sue dimissioni.

Il top manager, però, è anche vicepresidente dell’Abi e presidente del Casl, cariche che si legano al suo ruolo in Intesa Sanpaolo. L’uscita dal gruppo di Micheli, quindi, entrerà a far parte della riflessione per il rinnovo degli organi di Abi. Certamente si parlerà anche dell’importanza che potrebbe avere in questo momento storico la continuità di gestione della delegazione dei banchieri e il rapporto costruttivo che Micheli ha portato avanti.

Il sindacato – che ha richiesto un aumento di 175 euro – continua intanto le assemblee con i lavoratori. «Stanno andando molto bene – dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni –. Le tre organizzazioni, Fabi, Fiba e Fisac hanno svolto i loro congressi e hanno oggi una segreteria nazionale forte. Dopo l’estate anche la Uilca dovrebbe confermare gli attuali vertici, mentre i sindacati minori Ugl, Sinfub e Dircredito hanno sempre dato un ottimo contributo e Unisin ha una guida responsabile e lungimirante. Quindi ci sono tutte le condizioni per affrontare in maniera consapevole e unitaria un rinnovo del contratto con la controparte che deve partire dalle richieste approvate nelle assemblee dei lavoratori». «Esiste la piattaforma dei lavoratori, non ne esistono altre», aggiunge. Quanto alla situazione di Abi Sileoni attende che «si faccia chiarezza e che ci sia una controparte rappresentativa, autorevole e leale. Mi auguro che Micheli sia messo nelle condizioni di affrontare un rinnovo del contratto fondamentale per la categoria e per l’industria bancaria italiana». Un’ipotesi niente affatto scontata.

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