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MPS, RAGGIUNTO L'ACCORDO – TUTTA LA STAMPA

di Redazione

IL SOLE 24 ORE, venerdì 8 agosto 2014

Accordo in Mps per 1.334 uscite – Per i lavoratori un assegno di sostegno al reddito pari all’85% dello stipendio

Cristina Casadei

Con l’accordo sulle 1.334 uscite volontarie, siglato unitariamente da Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl credito e Uilca, Banca Monte dei Paschi di Siena riprende le fila delle relazioni industriali condivise unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali. «Si è ricompattato il tavolo negoziale, hanno infatti firmato anche Fisac e Dircredito che non avevano siglato l’accordo sulle esternalizzazioni del 2012 – spiega Ilaria Dalla Riva, responsabile risorse umane, organizzazione e comunicazione di Banca Mps –. Come azienda auspichiamo sempre che gli accordi siano unitari: per le sfide che dobbiamo affrontare da qui al 2017 è importante potersi confrontare con tutti i rappresentanti dei lavoratori. In prospettiva ci sono altre uscite, è vero, ma c’e’ anche il rilancio e la trasformazione della banca che vogliamo fare con tutti i sindacati. A questo proposito abbiamo siglato anche un protocollo quadro sulle relazioni industriali per definire un percorso insieme alle organizzazioni sindacali. È un protocollo politico che prevede il coinvolgimento dei sindacati su tutti gli aspetti che possono portare a un miglioramento della banca». Il protocollo prevede anche l’impegno delle parti a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, a partire dal primo gennaio 2016.

La ricomposizione del tavolo sindacale in Mps (il presidente Alessandro Profumo è presidente del Casl di Abi e guida il negoziato per il rinnovo del contratto dei bancari) assume un significato che supera i confini senesi. «L’aspetto politico rilevante di questo accordo è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo-Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi» sostiene il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni. Per Agostino Megale, segretario generale della Fisac «l’accordo è stato possibile grazie all’unità di tutto il sindacato che dimostra non solo che è superata la divisione sindacale in Mps. Questo accordo infatti rende più forte e unito tutto il sindacato al tavolo nazionale per il rinnovo del contratto».

Nel merito l’accordo siglato prevede l’attivazione del Fondo di solidarietà per l’anno 2014, con l’obiettivo della riduzione degli organici per 1.334 unità. Antonio Damiani della Fisac sottolinea che «vengono confermati l’impianto volontario del Fondo stesso e un livello di copertura salariale in linea con quello delle precedenti uscite. Abbiamo inoltre previsto interventi di integrazione a favore di lavoratori particolarmente svantaggiati a causa di specifiche vicende lavorative».

Il coordinamento Fabi del gruppo Mps aggiunge che l’accordo prevede «uscite volontarie con ammortizzatori sociali totalmente a carico dell’azienda, senza ulteriori sacrifici per i lavoratori» e auspica che adesso «il management si concentri sui ricavi e non più sui tagli». Il segretario nazionale della Fiba Mauro Incletolli definisce l’accordo «sostenibile e dignitoso. Vuole offrire un contributo costruttivo ed utile per il rilancio del gruppo, così fortemente atteso da tutti».

I lavoratori interessati percepiranno un assegno di sostegno al reddito pari all’83-85% dello stipendio. Beneficeranno delle prestazioni del Fondo i dipendenti di Banca Mps, Consum.it, Mps Capital Services Banca per le Imprese, e Mps Leasing & Factoring, appartenenti alle Aree Professionali e Quadri Direttivi che matureranno il diritto ai trattamenti pensionistici successivamente al 31 ottobre 2014 ed entro il 30 dicembre 2019. «Il nostro piano industriale prevede aiuti pubblici ed è stato definito dal Mef e da Bruxelles. Gli organici dovranno essere ridotti di 8mila unità, portandoli da 30mila a 22mila entro il 2017 – continua Dalla Riva –. Con tutte le operazioni fatte finora, compresa l’ultima, siamo arrivati a 5.256 uscite. I rimanenti esuberi previsti dal piano europeo saranno oggetto di due procedure nel 2015, per circa 900 unità, e nel 2016 per circa 600 unità. A completamento ci saranno operazioni di asset disposal di società che hanno circa 600 dipendenti, oltre a 200-300 persone che ogni anno usciranno col turn over volontario». Proprio per questo a fronte delle uscite «non sono previste assunzioni e nemmeno integrazioni all’assegno dell’Inps, fatta eccezione per coloro che appartengono alle aree professionali e sarebbero andati in prepensionamento con un assegno pari al 50% della retribuzione, in tutto una quarantina di persone – precisa Dalla Riva –. Abbiamo però garantito a tutti gli aspetti del welfare e quindi per il periodo di permanenza nel Fondo verranno mantenute le coperture assistenziali, le agevolazioni creditizie e le condizioni tempo per tempo vigenti che la banca avrebbe riconosciuto in costanza di rapporto di lavoro».

 

MF-MILANO FINANZA, venerdì 8 agosto 2014

Mps, c’è l’accordo sugli esuberi – Ne sono previsti altri 900 nel 2015 e 600 nel 2016. I restanti dopo la cessione degli asset. Dopo un anno per la prima volta si ricompatta il fronte sindacale, anche in vista del rinnovo del contratto nazionale

di Claudia Cervini   

Monte dei Paschi di Siena (Mps) procede a buon ritmo nell’attuazione del piano industriale 2013-2017. Nella notte tra mercoledì e giovedì è stato raggiunto l’accordo tra la banca e le parti sociali per l’esodo volontario (e finanziato dal Fondo di Solidarietà) di 1.334 lavoratori. Si tratta di nuovi esuberi che, sommati ai 3.900 esodi annunciati in precedenza, portano a un totale di 5.256 lavoratori in uscita. La trattativa, iniziata il 1° luglio scorso, è durata 40 giorni e si è conclusa in anticipo sulla tabella di marcia (il termine era stato infatti previsto per il 18 agosto). «Il traguardo è innanzitutto politico: il tavolo della trattativa si è ricomposto dopo oltre un anno di rotture», spiega Ilaria Dalla Riva, direttore delle risorse umane di Mps. La firma stavolta è stata collettiva e ha incluso anche la Fisac, che da oltre un anno aveva abbandonato il tavolo. Anche per questo l’accordo di ieri rappresenta una sorta di prova generale per i sindacati in vista del rinnovo del contratto nazionale, come ha fatto notare il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni. «Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale questa intesa ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale», ha commentato il sindacalista. Gli ha fatto eco Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil: un «buon accordo» raggiunto «grazie all’unità di tutto il sindacato». L’intesa è piaciuta anche al segretario nazionale della Fiba Cisl Mauro Incletolli: «All’interno di un quadro di settore che rimane complesso, abbiamo sottoscritto un accordo sostenibile per i lavoratori». I lavori di ristrutturazione di Rocca Salimbeni non sono però conclusi. «Il piano prevede di passare da un organico di 30 mila persone a uno di 22 mila entro il 2017», ricorda Dalla Riva. «Gli esuberi previsti sono 5.256: 900 attesi nel 2015 e 600 nel 2016». (riproduzione riservata)

 

IL GIORNALE, venerdì 8 agosto 2014

Mps  finisce  in  rosso  per  350  milioni  Pesano  le  rettifiche  di  bilancio  e  il  costo  dei  Monti  bond.  Viola:  «Ora  lavoriamo  per  l’ utile»

Massimo Restelli

Gli  extra- costi  necessari  per  «disinnescare» i crediti deteriorati  in  vista  degli  esami  europei  (1, 2  miliardi  le  rettifiche)  e  l’ assegno  consegnato  al  ministero  dell’ Economia  per  saldare  gli  interessi  sui  Monti  bond  (9, 5%,  paria  196  milioni) hanno lasciato  quasi  a  secco  il  Monte  Paschi.  Rocca  Salimbeni  ha  chiuso  il  primo  semestre  in  perdita  per  352  milioni  (-178, 9  milioni  solo  negli  ultimi  tre  mesi);  peggio  dei  279  milioni  attesi  dagli  analisti,  ma  inferiore  al  buco  di  379  milioni accusato un anno fa.  La  perdita  è  dovuta  «a  condizioni  esterne  particolarmente  difficili»,  ha  ammesso  l’ amministratore delegato  Fabrizio  Viola  che  insieme  al  presidente  Alessandro  Profumo sta gestendo  il  rilancio  della  banca  senese  dopo  l’ era  di  Giuseppe  Mussari.  A  differenza  del  miglioramento  riscontrato  da  Intesa  Sanpaolo e  Unicredit, Mps continua infatti a pagare cara la crisi:  le  rettifiche  sono  aumentate  del  17, 4%,  complici  255  milioni  (+53, 5%) contabilizzati tra aprile  a  giugno  per  «rimediare»  ad  alcune  posizioni  ingombranti  e al passaggio a sofferenze di altri  prestiti  appoggiati  su  case  e  uffici,  ora  svalutati.  Mps  (-3, 6%  in  Borsa)  ha  comunque  perso  colpi  anche  sul  fronte  del  margine  di  interesse  (-4, 7% a  1, 8  miliardi), delle commissioni e del costo  del credito,  soprattutto  negli  ultimi  tre  mesi.  La ristrutturazione  dello  stato patrimoniale« è stata completata», ha però notato  Viola e grazie  all’ aumento  di  capitale  da  5  miliardi  è  «ora  molto  solida»:  il  parametro  Cet  1  è pari  al  13, 5%.  Rimborsati  allo  Stato  gran  parte( 3, 45  miliardi) deidebiticontratti  con  i  Monti  bond,  Mps  è  quindi  «impegnata  sul  breve  termine a mettere in atto una serie  di  misure  per  aumentare  la  redditività».  La  banca  ha  inoltre rimborsato alla  Bce diecimiliardi  di  prestiti  a  basso  costo  («Ltro») ehasostenutolanascitadellacontrollataonline  Widiba  che,  ricevuto  l’ ok  della  Vigilanza,« partirà a settembre». Altra  nota  di  soddisfazione  è  la  raccolta  (+1, 6%),  sorretta  sia  dalla  componente  diretta  sia  dai  fondi  di  investimento.  Viola  e  Profumo  hanno  inoltre raggiunto in anticipo l’ obiettivo di riduzione dei costi previsto  al  2017.  Tra  i  risparmi  rientra  l’ accordo  firmato  poco  prima dell’ alba di ieri tra i sindacati  e  la  responsabile  delle  risorse  umane  Ilaria  Dalla  Riva:  saranno  accompagnati  alla  pensione altri  1. 334  dipendenti tramite  il  fondo  esuberi,  il  principale  ammortizzatore sociale del settore.  Tutto  lascia  pensare  inoltre che le domande di uscita supereranno i posti disponibili, livellando si alla platea potenziale  stimata  in  1. 600- 1. 700  aventi  diritto. Così come è stata anticipata  la  chiusura  di  ulteriori  150  filiali  alla  prima  parte  del  2015.  L’ accordo  sugli  esuberi  certifica  inoltre  la  ritrovata  unità  dei  sindacati con la  Fisac- Cgil, la sigla più rappresentativa a  Siena,  ma  che  si  era  finora  messa  per  traverso: il prossimo obiettivo a  Siena  è  ricostruire  l’ intregrativo.  Un  segnale  «politico»  di  compattezza  importante  anche  in  chiave  Abi,  ha  voluto  rimarcare  il  leader  della  Fabi,  Lando  Maria  Sileoni.  Perché  a  Palazzo  Altieri  i  sindacati  stanno trattando proprio con  Profumo( nella veste di neo capo del«  Casl»)  il  nuovo  contratto  dei  300  mila  bancari  italiani

 

CORRIERE DELLA SERA, venerdì 8 agosto 2014

Mps, accordo per 1.334 uscite Viola: sui conti l’«effetto Pil» La perdita del semestre ridotta a 353 milioni

Il Monte dei Paschi di Siena ha chiuso l’accordo con i sindacati per gli esuberi e ha annunciato una semestrale in una perdita di 353 milioni (rispetto al meno 379,4 milioni del primo semestre 2013). La buona notizia sul fronte del piano di ristrutturazione approvato da Bruxelles, che prevede 8 mila uscite entro il 2017, si è scontrata con un risultato peggiore delle attese degli analisti (-279 milioni la stima del consensus), che però — sottolinea l’istituto senese — senza oneri ricorrenti avrebbe avuto un sostanziale pareggio. Sui conti hanno pesato ancora gli interessi sui Monti bond (al tasso del 9,5% da inizio anno) e le rettifiche sui crediti, deteriorati, che superano il miliardo di euro. A fine semestre ammontano a 1,208 miliardi, con un aumento di circa 179 milioni (+17,4%) rispetto al primo semestre 2013. Il margine di intermediazione cala a 1.843 milioni (-4,7%). Oltre alle componenti non ricorrenti, ha giocato contro anche la congiuntura. Il piano industriale di Mps non aveva preso in considerazione un dato sul Pil negativo come quello annunciato due giorni fa dall’Istat. «Nel piano — ha spiegato Fabrizio Viola, amministratore delegato di Mps — abbiamo scelto di essere conservativi, ma sfortunatamente la realtà sembra essere ancora più difficile, come mostra l’ultimo dato sul Pil dell’Italia». «Sostanzialmente completato il processo di riequilibrio patrimoniale e finanziario e di de-risking della banca», riporta una nota del gruppo. In particolare, per quanto riguarda i ratio patrimoniali, il Cet 1 sale al 13,5%. «La ristrutturazione dello stato patrimoniale è stata completata» e grazie all’aumento di capitale da 5 miliardi è diventata «ora molto solida. Siamo impegnati sul breve termine per aumentare la redditività», ha detto Viola. Mps ha rimborsato 10 miliardi di Ltro. L’esposizione nei confronti della Bce è scesa a 18 miliardi. Quanto alle nuove emissioni, i Tltro, Mps stima di chiederne per 6 miliardi di euro.

 Sul fronte esuberi, il Monte ha siglato un accordo per l’uscita agevolata anticipata di 1.334 addetti entro la fine dell’anno. Le uscite avverranno su base volontaria e saranno coperte dal Fondo di Solidarietà con costi a carico dell’azienda, senza alcun onere aggiuntivo per i dipendenti in servizio. L’accordo è stato firmato da tutte le sigle sindacali e in particolare dalla Fisac Cgil, che non aveva siglato i precedenti accordi sulle esternalizzazioni. E questa ritrovata «unanimità» è interessante in vista del rinnovo del contratto di categoria. «L’aspetto politico rilevante dell’accordo — fa notare Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi — è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale». Le trattative partiranno il 18 settembre con il delegato dell’Abi (nonché presidente di Mps) Alessandro Profumo. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

LA REPUBBLICA, venerdì 8 agosto 2014

Mps  peggio  delle  attese  rosso  di  353  milioni  Accordo  su  1300  esuberi  I  dati  semestrali.  Viola:  “Rafforzato  il  patrimonio  ma  il  crollo  del  Pil  impatterà  sul  piano  industriale

MILANO.  È  amara  la  cura  per  risollevare  il  Monte  dei  Paschi.  Tanto  che  la  banca  ha  archiviato  il  nono  trimestre  consecutivo  in  rosso.  Tra  aprile  e  giugno  la  perdita  netta  è  stata  179  milioni,  pi  ù  delle  attese  degli  operatori  (130  milioni)  e  poco  pi  ù  che  nei  primi  tre  mesi,  portando  a  353  milioni  il  negativo  da  gennaio  (a  met  à  2013  il  rosso  era  di  379  milioni).  Per  l’ ad  Fabrizio  Viola  il  risultato  è  legato  a  « condizioni  esterne  particolarmente  difficili  »,  ovvero  la  marcia  indietro  della  ripresa  macro  italiana.  Essendo  Mps  leader  regionale  nel  credito  alle  Pmi,  è  tra  le  pi  ù  esposte  alla  congiuntura.  « Il  secondo  trimestre  è  stato  particolarmente  difficile,  con  un  impatto  su  margine  di  interesse,  commissioni  e  costo  del  credito  – ha  aggiunto  Viola  – su  questi  aspetti  la  banca  dovr  à  concentrarsi  nella  seconda  parte  d’ anno,  per  rilanciare  la  profittabilit  à ».  Sono  ancora  le  rettifiche  su  crediti,  salite  da  476  a  731  milioni  tra  primo  e  secondo  trimestre  (+53%),  a  pesare.  La  banca  le  spiega  con  « accantonamenti  su  alcune  posizioni  di  ammontare  significativo  »  – nella  presentazione  il  direttore  finanziario  Bernardo  Mingrone  ha  citato  parte  dei  crediti  ad  Alitalia  e  a  Sorgenia  – e  con  « la  revisione  delle  stime  di  perdita  per  talune  sofferenze  per  l’ aggiornamento  delle  valutazioni  di  immobili  a  garanzia  ».  La  revisione  degli  attivi  della  Bce,  in  corso,  avrebbe  spinto  a  ridurre  le  garanzie  e  aumentare  le  coperture  su  certe  partite.  Va  meglio  la  solidit  à  patrimoniale,  che  dopo  l’ aumento  da  5  miliardi  di  euro  presenta  un  indice  Cet  1  del  12%  applicando  le  regole  di  Basilea,  « in  linea  con  le  migliori  pratiche  ».  Per  accelerare  il  risanamento  Mps  continuer  à  a  limare  i  costi  – nel  trimestre  quelli  operativi  sono  stabili  a  670  milioni  – e  a  questo  servir  à  l’ intesa  raggiunta  con  i  sindacati  per  gestire  1. 334  nuovi  esuberi.  Le  uscite  saranno  volontarie,  e  ammortizzate  dal  fondo  di  solidariet  à.  Gli  interessati  – tra  i  pensionabili  entro  fine  2019  – percepiranno  l’ 83- 85%  dello  stipendio.  « Grazie  all’ unit  à  sindacale  — ha  detto  la  Fabi  — s’ è  raggiunto  un  accordo  equilibrato,  tutto  a  carico  dell’ azienda.  Ora  il  management  prosegua  sulla  strada  del  rilancio  concentrandosi  sui  ricavi  ».  (a. gr.)

 

CORRIERE DI VITERBO/MAREMMA/UMBRIA/SIENA/RIETI E AREZZO, venerdì 8 agosto 2014

Accordo su esuberi Mps, Sileoni (Fabi): decisiva l’unità sindacale

(cliccare sull’immagine per ingrandire)

corriereVT

 

 

 

LA NAZIONE, venerdì 8 agosto 2014

In  1334  usciranno  da  Mps  entro  fine  anno  Firmato  l’ accordo  unitario  su  fondo  di  solidarietà  Ilaria  Dalla  Riva,  direttore  delle  risorse  umane:  «Un’intesa  molto  importante»

CECILIA MARZOTTI

FIRMATO  l’ accordo  unitario  per  l’ attivazione  del  fondo  di  solidarietà  e  per  l’ adeguamento  degli  organici  del  gruppo  Monte  dei  Paschi.  La  quadra  è  arrivata  a  notte  fonda  dopo  la  rottura  un  anno  fa  tra  le  sigle  sindacali.  Le  uscite  entro  la  fine  di  quest’ anno  saranno  1334.  «E’  un  accordo  importante  — ha  detto  Ilaria  Dalla  Riva,  direttore  delle  risorse  umane  della  Banca  — sia  da  un  punto  di  vista  politico  perché  è  stato  ricompattato  il  tavolo,  sia  per  i  lavoratori  interessati».  In  particolare,  potranno  accedere  al  Fondo  di  Solidarietà,  facendo  domanda  entro  il  26  settembre,  coloro  che  maturano  i  requisiti  pensionistici  ‘Ago’  (assicurazione  generale  obbligatoria,  ndr)  entro  il  31  dicembre  2019.  «L’ ACCORDO  — afferma  ancora  Dalla  Riva  — prevede  che  ai  dipendenti  in  esodo  volontario  siano  garantiti  gli  stessi  benefici  dei  lavoratori  attivi:  assistenza  sanitaria,  iscrizione  al  fondo  previdenziale  aziendale,  agevolazioni  creditizie,  possibilità  di  veder  assunto  il  proprio  figlio  o  coniuge  in  caso  di  morte  e  copertura  sanitaria  della  Cassa  mutua».  C’ è  poi  la  così  detta  «opzione  donna»  che  come  spiega  la  stessa  Dalla  Riva  signicgica  che  «alle  lavoratrici  che  sceglieranno  di  andare  in  pensione  con  il  sistema  contributivo  (la  platea  disponibile  ammonta  a  circa  300)  verranno  riconosciute,  a  titolo  d’ incentivo,  due  annualità  di  stipendio».  A  MARGINE  dell’ accordo,  è  stata  sottoscritta  anche  un’ intesa  quadro  sulle  relazioni  industriali,  che  prevede  il  coinvolgimento  dei  sindacati  nel  verificare  le  ricadute  del  piano  industriale  per  individuare  soluzioni  a  tutela  dei  dipendenti.  Le  parti  hanno  sottoscritto  l’ impegno  comune  a  definire  nel  corso  del  2015  una  nuova  contrattazione  integrativa  aziendale,  con  decorrenza  dal  1  gennaio  2016  ed  hanno  concordato  che  le  ulteriori  eccedenze  di  personale  previste  dal  piano  europeo,  che  prevedeva  3. 400  uscite  aggiuntive  rispetto  alle  4. 600  previste  dal  piano  2011- 2015,  saranno  oggetto  di  2  apposite  procedure  nel  2015  e  nel  2016  e  saranno  gestite  attraverso  il  Fondo  di  Solidarieta’.  «Grazie  all’ unità  del  tavolo  sindacale  — è  il  commento  del  coordinamento  Fabi  del  gruppo  Mps  — finalmente  ricompattato  è  stato  possibile  raggiungere  un  accordo  equilibrato,  che  ha  permesso  uscite  volontarie  con  ammortizzatori  sociali  totalmente  a  carico  dell’ azienda,  senza  ulteriori  sacrifici  per  i  lavoratori.  Adesso  auspichiamo  che  il  management  prosegua  sulla  strada  del  rilancio  del  gruppo,  concentrandosi  però  sui  ricavi  e  non  più  sui  tagli».  Per  il  segretario  nazionale  Fica  Cisl,  Mauro  Incletolli,  «all’ interno  di  un  quadro  di  settore  che  rimane  complesso,  alla  luce  anche  dei  recenti  dati  Istat  che  riportano  l’Italia  inrecessione  economica,  abbiamo  sottoscritto  un  accordo  sostenibile  e  dignitoso  per  i  lavoratori  e  le  lavoratrici  di  Monte  dei  Paschi  di  Siena».

 

LA NUOVA VENEZIA E MESTRE, venerdì 8 agosto 2014

Mps,  chiudono  4  filiali  C’è  l’ accordo,  1. 334  esuberi  di  cui  130  a  Nordest

SIENA – Firmato,  nella  notte  tra  mercoledì  e  gioved  ì,  a  Siena,  l’ accordo  per  l’ attivazione  del  Fondo  di  Solidarietà  e  per  l’ Adeguamento  degli  Organici  del  Gruppo  Monte  dei  Paschi,  previsto  dal  Piano  di  Ristrutturazione  2013- 2017  avviato  il  primo  luglio  di  quest’ anno.  L’ accordo  è  stato  firmato,  oltre  che  dai  massimi  dirigenti  dell’ azienda,  dalla  Fisac- Cigl,  Fiba-  Cisl,  Uilca- Uil,  Fabi,  Dircredit  e  Sinfub.  Tra  i  presenti  anche  il  sindacalista  padovano  Marco  Messina,  storico  esponente  della  Fisac  ed  ex  dipendente  di  Antonveneta.  In  tutta  Italia  gli  esuberi,  regolarmente  concordati,  sono  1334,  dei  quali  130  a  nordest.  Ossia  tra  i  lavoratori  Mps  di  Veneto,  Friuli  Venezia  Giulia  e  Trentino  Alto  Adige.  Le  filiali  destinate  a  chiudere  i  battenti,  gi  à  a  fine  anno,  sono  50,  delle  quali  “solo”  4  nelle  Tre  Venezie.  Esattamente  sono  quelle  di  Padova  – Via  Uruguay  32  (area  Zip  ), a  Longarone,  a  Dueville  e  a  Riva  del  Garda.  La  prima  uscita  obbligatoria  comprende  i  bancari,  che  matureranno  i  requisiti  della  pensione  entro  il  31  ottobre  di  quest’ anno.  Gli  altri  hanno  la  possibilità  di  accedere  al  Fondo  di  Sostegno  del  Gruppo  sino  al  31  dicembre  2019.  In  pratica  ogni  lavoratore  ricever  à  un  assegno  sino  a  60  mesi  di  fila  finché  non  avr  à  maturato  i  requisiti  della  pensione.  Nell’ accordo  sono  previste  anche  agevolazioni  per  le  donne  e  per  i  dipendenti  che  hanno  una  particolare  storia  contributiva.  A  questi  ultimi,  ad  esempio,  è  garantita  una  copertura  minima  dell’ assegno  pari  all’ 80%  dell’ ultima  retribuzione  netta  percepita.  Assicurati  per  i  pre- pensionati  sia  la  copertura  sanitaria  che  gli  altri  servizi  assistenziali  di  cui  godono  i  lavoratori  attivi.  « È  un  buon  accordo  »  sottolinea  Marco  Messina  « È  un’ intesa  che  soddisfa  entrambe  le  parti  e  che,  tra  l’ altro,  non  avvilisce  la  presenza  delle  filiali  della  Mps  sul  territorio.  Per  quanto  riguarda  il  Nordest,  se  ne  vanno  130  lavoratori,  ma  ne  restano  pur  sempre  3500  ».  (f. pad.)

 

ASCA, giovedì  7 agosto 2014 13:49

Sileoni (Fabi): accordo in Mps ricompatta unità sindacale Determinante per trattative su rinnovo contratto nazionale

(ASCA) – Milano, 7 ago 2014 – L’aspetto politico “rilevante” dell’accordo raggiunto sugli esuberi in Mps “e’ rappresentato dalla ritrovata unita’ sindacale che, dalla gestione Profumo Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”. Lo ha dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “I prepensionamenti volontari con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo Esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall’accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1.300 esuberi del piano di ristrutturazione del Gruppo Mps”, ha poi commentato Sileoni entrando nello specifico dell’intesa raggiunta a Siena. Bos 071349 AGO 14 NNNN

 

TMNews, giovedì 7 agosto 2014 13:49

Sileoni (Fabi): accordo in Mps ricompatta unità sindacale Determinante per trattative su rinnovo contratto nazionale Milano, 7 ago.

(TMNews) – L’aspetto politico “rilevante” dell’accordo raggiunto sugli esuberi in Mps “è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”. Lo ha dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “I prepensionamenti volontari con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo Esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall`accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1.300 esuberi del piano di ristrutturazione del Gruppo Mps”, ha poi commentato Sileoni entrando nello specifico dell’intesa raggiunta a Siena. Bos 07-AGO-14 13:49 NNNN

 

ANSA, giovedì 7 agosto 2014 13:46

Mps: Sileoni, unità sindacato esempio per contratto

 (ANSA) – ROMA, 7 AGO – “L’Unita’ sindacale raggiunta in Mps e’ determinante per il prossimo contratto nazionale”. E’ quanto scrive il leader della Fabi, Lando Sileoni, commentando l’accordo sul piano di ristrutturazione di Monte dei Paschi di Siena. “I prepensionamenti volontari con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo Esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall’accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1300esuberi del piano di ristrutturazione del Gruppo Mps”, scrive Sileoni. “L’aspetto politico rilevante di questo accordo e’ rappresentato dalla ritrovata unita’ sindacale che, dalla gestione Profumo Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”.(ANSA). PAT-COM 07-AGO-14 13:46 NNN

 

ADNKRONOS, giovedì 7 agosto 2014

MPS: FABI, ACCORDO FA GESTIRE SENZA TRAUMI ESUBERI E RISTRUTTURAZIONE = SILEONI, UNITA’ SINDACALE DETERMINANTE PER PROSSIMO CONTRATTO NAZIONALE

Roma, 7 ago. (Adnkronos) – “I prepensionamenti volontari con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall’accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1300 esuberi del piano di ristrutturazione del gruppo Mps”. E’ il commento di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, dopo la firma dell’accordo tra Mps e tutti i sindacati dell’accordo sull’attivazione del Fondo di solidarietà per l’anno 2014, che pone lobiettivo della riduzione degli organici per 1334 unità.

“L’aspetto politico rilevante di questo accordo – sottolinea Sileoni – è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”.

A margine dell’accordo, spiega il sindacato, è stata inoltre sottoscritta un’importante intesa quadro sulle relazioni industriali. È previsto un effettivo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nel verificare, sia a livello centrale sia periferico, le ricadute del Piano industriale per individuare con l’azienda le migliori soluzioni a tutela dei dipendenti, e l’impegno delle parti a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, con decorrenza dal primo gennaio 2016.       (Sec-Ama/Ct/Adnkronos) 07-AGO-14 14:13

 

RADIOCOR, giovedì 7 agosto 2014 16:30:34

Mps: Sileoni (Fabi), unita’ sindacale importante per contratto nazionale

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 07 ago – L’accordo sindacale su oltre 1.300 uscite al Monte dei Paschi, raggiunto nella notte tra la banca e i sindacati del credito, ha un aspetto politico rilevante secondo il segretario generale della Fabi Lando Sileoni. “La ritrovata unita’ sindacale che, dalla gestione Profumo-Viola ad oggi, talvolta era venuta meno”. A giudizio di Sileoni “Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi’. L’accordo, secondo il numero uno della Fabi, e’ un buon risultato “per gestire senza traumi gli oltre 1.300 esuberi del piano di ristrutturazione del gruppo Mps’. com-Ggz (RADIOCOR) 07-08-14 16:30:34 (0387) 5 NNNN

 

GAZZETTA DI MANTOVA, giovedì 07 agosto 2014

Mps, raggiunto l’accordo: 1.300 uscite volontarie –

Raggiunto nella notte l’accordo tra Mps e sindacati per l’attivazione del Fondo di solidarietà e per l’adeguamento degli organici di Gruppo. L’accordo prevede 1.334 uscite complessive.

MANTOVA. Sindacati ed Mps hanno raggiunto nella notte un’intesa sulle ricadute occupazionali del piano di ristrutturazione 2013-2017 per gestire 1.334 nuovi esuberi chiesti dalla Ue. Le uscite avverranno su base volontaria e saranno coperte dal Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria. I lavoratori interessati percepiranno mediamente l’83-85% del loro stipendio. Nel mantovano sono circa un’ottantina.

Soddisfatta Cinzia Ongaro, della segreteria nazionale Fisac Cgil Mps: «È un accordo buono per una banca in difficoltà. Si è finalmente riusciti a fare un accordo dove i dipendenti possono ancora scegliere di uscire. Si è inoltre ripristinato un clima di relazioni sindacali industriali più positivo. È il primo accordo importante firmato da tute le sigle e l’azienda si è impegnata ad avere un atteggiamento più dialogante».

I lavoratori interessati dal procedimento (oltre a quelli che hanno già raggiunto il diritto alla pensione entro fine anno) dovranno aver maturato i requisiti pensionistici “Ago” e percepiranno un assegno di sostegno al reddito pari mediamente all’83-85% dello stipendio. In particolare, potranno accedere al Fondo di Solidarietà, facendo domanda entro il 26 settembre, coloro che maturano i requisiti pensionistici “Ago” (assicurazione generale obbligatoria) entro il 31 dicembre 2019.

L’accordo prevede che ai dipendenti in esodo volontario siano garantiti gli stessi benefici dei lavoratori attivi: assistenza sanitaria, iscrizione al Fondo previdenziale aziendale, agevolazioni creditizie, possibilità di veder assunto il proprio figlio o coniuge in caso di morte, copertura sanitaria della Cassa mutua. Alle lavoratrici donne che sceglieranno di andare in pensione con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa 300) verranno riconosciute, a titolo d’incentivo, due annualità di stipendio.

A margine dell’accordo, è stata sottoscritta anche un’intesa quadro sulle relazioni industriali, che prevede il coinvolgimento dei sindacati nel verificare le ricadute del Piano industriale per individuare soluzioni a tutela dei dipendenti. Le parti hanno sottoscritto l’impegno comune a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, con decorrenza dal 1 gennaio 2016 ed hanno concordato che le ulteriori eccedenze di personale previste dal piano europeo, che prevedeva 3.400 uscite aggiuntive rispetto alle 4.600 previste dal piano 2011-2015, saranno oggetto di 2 apposite procedure nel 2015 e nel 2016 e saranno gestite attraverso il Fondo di Solidarietà.

«Grazie all’unità del tavolo sindacale – è il commento del coordinamento Fabi del gruppo Mps – finalmente ricompattato dopo la rottura del 2012 è stato possibile raggiungere un accordo equilibrato, che ha permesso uscite volontarie con ammortizzatori sociali totalmente a carico dell’azienda, senza ulteriori sacrifici per i lavoratori». «Adesso – concludono i sindacalisti – auspichiamo che il management prosegua sulla strada del rilancio del Gruppo, concentrandosi però sui ricavi e non più sui tagli».

 

GAZZETTA DI MANTOVA, giovedì 07 agosto 2014

Mps, l’accordo firmato dai sindacati – L’accordo firmato dai coordinamenti gruppo Monte dei Paschi di Siena

Raggiunto nella tarda serata di oggi l’accordo relativo alla procedura sindacale sulla razionalizzazione degli organici del Gruppo Monte dei Paschi, attivata come previsto dalle vigenti procedure contrattuali di Settore relative alla gestione del Piano Industriale 2013-2017 del Gruppo MPS.

Questi i punti più importanti dell’Intesa:

– possono accedere al Fondo di sostegno al reddito fino a 1.334 Lavoratrici/Lavoratori, che maturino il diritto AGO entro il 31 dicembre 2019;

– volontarietà: viene salvaguardato il principio della volontarietà di accesso al Fondo di sostegno al reddito, fermi restando gli obiettivi fissati dal Piano Industriale recepiti nell’Accordo sottoscritto;

– ai dipendenti che volontariamente aderiscono al Fondo entro la data del 26 settembre p.v. vengono garantite le seguenti condizioni: Assistenza sanitaria Mantenimento posizione accesa presso i Fondi previdenziali aziendali; Agevolazioni creditizie, condizioni e servizi tempo per tempo vigente per il Personale in servizio; Assunzione figli/coniuge del Dipendente deceduto in costanza di adesione al Fondo; un controvalore economico in sostituzione della medaglia d’oro riconosciuta dall’Azienda; possibilità di continuare a beneficiare dei servizi previsti dalla Cassa Mutua.

Per le Lavoratrici interessate dalle norme della legge 243/2004, la cosiddetta “opzione donna”, (circa 300), in caso di adesione volontaria alle operazioni di uscita regolate dall’Accordo sottoscritto, verranno riconosciute 2 annualità di RAL a titolo di incentivazione. Tale importo potrà essere integrato fino ad ulteriori 9 mensilità a seconda della differenza intercorrente tra la data di cessazione del rapporto di lavoro e quella di percezione dell’assegno di Pensione

Viene prevista una copertura dell’assegno all’80% per alcune tipologie di Lavoratrici/Lavoratori fortemente svantaggiati da particolari situazioni individuali. E’ da precisare che la copertura dell’assegno, considerato che le attuali uscite avvengono quasi esclusivamente sulla base di calcolo retributivo, non crea alcun tipo di penalizzazione – se non per alcune determinate fasce di reddito assai elevate – rispetto al precedente accordo in materia

L’Azienda si è impegnata ad attivare una Struttura interna dedicata a rispondere alle diverse domande (finestre, importo assegno, ecc.) del Personale interessato dalle casistiche della manovra di razionalizzazione degli organici. L’Intesa sottoscritta, infine, subordina la sua efficacia, come norma di tutela, all’emissione dei necessari Decreti Attuativi. È stato inoltre firmato un importante Accordo Quadro sulle relazioni industriali, che prevede il fattivo coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, a livello centrale e periferico (in quest’ultimo caso principalmente sulle problematiche operative), finalizzato ad una verifica sul complesso dei progetti, e le loro ricadute, attinenti il Piano Industriale. E’ importante sottolineare come le Intese firmate da tutte le Organizzazioni Sindacali della Banca e del Gruppo Monte dei Paschi non introducano alcun onere aggiuntivo a carico dei Dipendenti in servizio. E’ importante inoltre evidenziare che in esse è prevista una norma che avvia il confronto fra le parti, nel corso del 2015, finalizzato a definire la nuova contrattazione integrativa aziendale con decorrenza 1° gennaio 2016.

 

WallStreetItalia, giovedì 07 agosto 2014| Ora 13:49

Sileoni (Fabi): accordo in Mps ricompatta unità sindacale – Determinante per trattative su rinnovo contratto nazionale

Milano, 7 ago. (TMNews) – L’aspetto politico “rilevante” dell’accordo raggiunto sugli esuberi in Mps “è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”. Lo ha dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “I prepensionamenti volontari con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo Esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall’accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1.300 esuberi del piano di ristrutturazione del Gruppo Mps”, ha poi commentato Sileoni entrando nello specifico dell’intesa raggiunta a Siena.

 

La Repubblica.it, giovedì 7 agosto 2014 12.19.52

Mps: raggiunto accordo, 1300 uscite volontarie

MILANO – Sindacati ed Mps hanno raggiunto nella notte un’intesa sulle ricadute occupazionali del piano di ristrutturazione 2013-2017 per gestire 1.334 nuovi esuberi chiesti dalla Ue. Le uscite avverranno su base volontaria e saranno coperte dal Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria. I lavoratori interessati percepiranno mediamente l’83-85% del loro stipendio. In particolare, potranno accedere al Fondo di Solidarietà, facendo domanda entro il 26 settembre, coloro che maturano i requisiti pensionistici ‘Ago’ (assicurazione generale obbligatoria, ndr) entro il 31 dicembre 2019.

L’accordo prevede che ai dipendenti in esodo volontario siano garantiti gli stessi benefici dei lavoratori attivi: assistenza sanitaria, iscrizione al Fondo previdenziale aziendale, agevolazioni creditizie, possibilità di veder assunto il proprio figlio o coniuge in caso di morte, copertura sanitaria della Cassa mutua. Alle lavoratrici donne che sceglieranno di andare in pensione con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa 300) verranno riconosciute, a titolo d’incentivo, due annualità di stipendio.

A margine dell’accordo, è stata sottoscritta anche un’intesa quadro sulle relazioni industriali, che prevede il coinvolgimento dei sindacati nel verificare le ricadute del Piano industriale per individuare soluzioni a tutela dei dipendenti. Le parti hanno sottoscritto l’impegno comune a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, con decorrenza dal 1 gennaio 2016 ed hanno concordato che le ulteriori eccedenze di personale previste dal piano europeo, che prevedeva 3.400 uscite aggiuntive rispetto alle 4.600 previste dal piano 2011-2015, saranno oggetto di 2 apposite procedure nel 2015 e nel 2016 e saranno gestite attraverso il Fondo di Solidarietà.

“Grazie all’unità del tavolo sindacale – è il commento del coordinamento Fabi del gruppo Mps – finalmente ricompattato dopo la rottura del 2012 è stato possibile raggiungere un accordo equilibrato, che ha permesso uscite volontarie con ammortizzatori sociali totalmente a carico dell’azienda, senza ulteriori sacrifici per i lavoratori”. “Adesso – concludono i sindacalisti – auspichiamo che il management prosegua sulla strada del rilancio del Gruppo, concentrandosi però sui ricavi e non più sui tagli”.

 

GONEWS.it, giovedì 07 agosto 2014 15:18

Monte dei Paschi, il leader della Fabi Sileoni: “L’unità del sindacato è un esempio per il contratto nazionale”

“L’Unità sindacale raggiunta in Mps è determinante per il prossimo contratto nazionale”. E’ quanto scrive il leader della Fabi, Lando Sileoni, commentando l’accordo sul piano di ristrutturazione di Monte dei Paschi di Siena.

“I prepensionamenti volontari con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo Esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall’accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1300esuberi del piano di ristrutturazione del Gruppo Mps”, scrive Sileoni.

“L’aspetto politico rilevante di questo accordo è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”.

Fonte: ANSA

 

GONEWS.it 08 luglio 2014 17:16

Monte dei Paschi di Siena, la Fabi: “La nostra posizione riguardo la gestione degli esuberi non è negoziabile”

Mps: “La nostra posizione riguardo la gestione degli esuberi non è negoziabile e lo abbiamo ribadito con forza nell’incontro odierno con l’azienda. Riteniamo, infatti, che l’utilizzo del fondo di solidarietà non possa prescindere dall’essere volontario”. È quanto dichiara il coordinamento nazionale Fabi Mps, a margine del primo incontro di avvio per la procedura prevista dal contratto di categoria e relativo al piano industriale 2013-2017 del gruppo Mps. Il sindacato si dichiara disponibile “a ragionare con l’azienda in termini propositivi per una pianificazione organizzativa della banca qualora necessaria, ma ci sono dei punti sui quali non possiamo cedere”.

Tra questi ultimi “la volontarietà di accesso al fondo, no ad eventuali ed ulteriori costi per i lavoratori, percentuale dell’importo dell’assegno erogato dal fondo non inferiore a quello erogato nel corso dell’ultimo accordo del dicembre 2012?. La nota della Fabi conclude poi evidenziando la necessità di “iniziare a riflettere sulle nuove assunzioni, indispensabili ad un ricambio generazionale e in vista di quel rilancio dell’azienda che tanto auspichiamo”.

 

MilanoFinanza-DJ NEWS 0712:34 8 ago 2014

B.Mps: Fabi, accordo su piano di ristrutturazione 2013-17

12:34  ROMA (MF-DJ) È stato raggiunto stanotte l’accordo tra il Gruppo Montepaschi e i sindacati sulle ricadute occupazionali del piano di ristrutturazione 2013-2017. Lo rende noto il sindacato Fabi ricordando che il Gruppo lo scorso 1* luglio aveva aperto una procedura per gestire 1334 nuovi esuberi, in osservanza al piano dell’Unione Europea, che aveva chiesto 3.400 uscite in piu’ rispetto alle 4.600 stabilite dal vecchio piano 2011-15, per giungere a un risanamento dei conti dell’istituto. Grazie all’accordo siglato stanotte, le 1.334 uscite avverranno su base volontaria e saranno coperte dal Fondo di Solidarieta’, l’ammortizzatore sociale di categoria, con costi totalmente a carico dell’azienda, senza alcun onere aggiuntivo per i dipendenti in servizio. I lavoratori interessati percepiranno un assegno di sostegno al reddito pari mediamente all’83-85% del loro stipendio. In particolare, potranno accedere al Fondo di Solidarieta’, facendo domanda entro il 26 settembre, coloro che maturano i requisiti pensionistici AGO entro il 31 dicembre 2019. Ai dipendenti in esodo saranno comunque garantiti gli stessi benefit dei lavoratori attivi: assistenza sanitaria, iscrizione al Fondo previdenziale aziendale, agevolazioni creditizie, possibilita’ di veder assunto il proprio figlio o coniuge in caso di morte, copertura sanitaria della Cassa Mutua. Alle lavoratrici donne che sceglieranno di andare in pensione con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa 300) verranno riconosciute, a titolo d’incentivo, due annualita’ di stipendio (retribuzione annua lorda). A margine dell’accordo, e’ stata infine sottoscritta un’importante intesa quadro sulle relazioni industriali, che prevede un fattivo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nel verificare, sia a livello centrale sia periferico, le ricadute del Piano industriale per individuare con l’azienda le migliori soluzioni a tutela dei dipendenti, e l’impegno delle parti a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, con decorrenza dal primo gennaio 2016. Si e’ poi concordato che le ulteriori eccedenze di personale previste dal piano europeo, per le quali verranno aperte due apposite procedure nel 2015 e nel 2016, siano gestite attraverso il Fondo di Solidarieta’. “Grazie all’unita’ del tavolo sindacale, finalmente ricompattato dopo la rottura del 2012”, ha commentato il Coordinamento Fabi del Gruppo Mps, “e’ stato possibile raggiungere un accordo equilibrato, che ha permesso uscite volontarie con ammortizzatori sociali totalmente a carico dell’azienda, senza ulteriori sacrifici per i lavoratori. Adesso auspichiamo che il management prosegua sulla strada del rilancio del Gruppo, concentrandosi pero’ sui ricavi e non piu’ sui tagli”. pev (fine) MF-DJ NEWS 0712:34 ago 2014

 

RADIOCOR via Borsa Italiana, giovedì 7 agosto 2014 16:30:34

Mps: Sileoni (Fabi), unità sindacale importante per contratto nazionale

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 07 ago – L’accordo sindacale su oltre 1.300 uscite al Monte dei Paschi, raggiunto nella notte tra la banca e i sindacati del credito, ha un aspetto politico rilevante secondo il segretario generale della Fabi Lando Sileoni. “La ritrovata unita’ sindacale che, dalla gestione Profumo-Viola ad oggi, talvolta era venuta meno”. A giudizio di Sileoni “Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi’. L’accordo, secondo il numero uno della Fabi, e’ un buon risultato “per gestire senza traumi gli oltre 1.300 esuberi del piano di ristrutturazione del gruppo Mps’. com-Ggz(RADIOCOR) 07-08-14 16:30:34 (0387) 5 NNNN

 

LINKSICILIA.it, giovedì 7 agosto 2014

Banche: raggiunto l’accordo sul piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena – GRAZIE ALL’INTESA FORMATA STANOTTE, LE MILLE E 334 USCITE AVVERRANNO SU BASE VOLONTARIA E VERRANNO COPERTE DAL FONDO DI SOLIDARIETA’. LA SODDISFAZIONE DELLA FABI DI LANDO MARIA SILEONI

07 ago 2014   Scritto da Redazione  0 Comment

È stato raggiunto stanotte l’accordo tra il Gruppo Montepaschi e i sindacati sulle ricadute occupazionali del piano di Ristrutturazione 2013-2017.

Il Gruppo lo scorso primo luglio aveva aperto una procedura per gestire mille e 334 nuovi esuberi, in osservanza al piano dell’Unione Europea, che aveva chiesto 3 mila e 400 uscite in più rispetto alle 4 mila e 600 stabilite dal vecchio piano 2011-15, per giungere a un risanamento dei conti dell’istituto.

Grazie all’accordo siglato stanotte, le  mille e 334 uscite avverranno su base volontaria e saranno coperte dal Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria, con costi totalmente a carico dell’azienda, senza alcun onere aggiuntivo per i dipendenti in servizio. I lavoratori interessati percepiranno un assegno di sostegno al reddito pari mediamente all’83-85% del loro stipendio.

In particolare, potranno accedere al Fondo di Solidarietà, facendo domanda entro il 26 settembre, coloro che maturano i requisiti pensionistici AGO entro il 31 dicembre 2019. Ai dipendenti in esodo saranno comunque garantiti gli stessi benefit dei lavoratori attivi: assistenza sanitaria, iscrizione al Fondo previdenziale aziendale, agevolazioni creditizie, possibilità di veder assunto il proprio figlio o coniuge in caso di morte, copertura sanitaria della Cassa Mutua.

Alle lavoratrici che sceglieranno di andare in pensione con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa 300) verranno riconosciute, a titolo d’incentivo, due annualità di stipendio (retribuzione annua lorda).

A margine dell’accordo è stata infine sottoscritta un’importante intesa quadro sulle relazioni industriali, che prevede un fattivo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nel verificare, sia a livello centrale sia periferico, le ricadute del Piano industriale per individuare con l’azienda le migliori soluzioni a tutela dei dipendenti, e l’impegno delle parti a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, con decorrenza dal primo gennaio 2016.

Si è poi concordato che le ulteriori eccedenze di personale previste dal piano europeo, per le quali verranno aperte due apposite procedure nel 2015 e nel 2016, siano gestite attraverso il Fondo di Solidarietà.

Positivo il commento di Lando Maria Sileoni, leader della Fabi, il sindacato maggiormente rappresentativo tra i lavoratori del mondo del credito del nostro Paese.

“I prepensionamenti volontari – dice Sileoni – con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo Esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall’accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1300esuberi del piano di ristrutturazione del Gruppo Mps”.

“L’aspetto politico rilevante di questo accordo – aggiunge il leader nazionale della Fabi – è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo-Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”.

 

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