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CARIPARMA, SILEONI: “PIANO INDUSTRIALE D’ESEMPIO PER ALTRI GRUPPI”

di Redazione

Previste 600 assunzioni contro 3/400 uscite volontarie. Il leader della FABI: “Un modello di banca che investe in occupazione giovanile, punta all’innovazione e promuove la parit di genere”.

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MILANO FINANZA sabato 7 maggio 2016

Nel piano Cariparma 600 assunzioni

In tempi duri per le banche italiane il piano industriale presentato ai sindacati da Cariparma va davvero in controtendenza prevedendo un saldo attivo tra lavoratori in entrata e quelli in uscita. Nel corso dei tre anni del piano infatti sono previste 600 assunzioni contro 3-400 uscite volontarie, gestite attraverso il Fondo di solidarietà. Nello specifico, sulla rete saranno effettuate assunzioni di consulenti finanziari e gestori private, che con nuove piattaforme digitali opereranno anche fuori sede. Sarà poi rivisto il modello di servizio, con l’accorpamento di 40 filiali di piccole dimensioni, mentre altre 162 saranno ridisegnate con il nuovo layout leggero. Sono previsti inoltre: un importante investimento da 625 milioni di euro per favorire la multicanalità dei servizi e la digitalizzazione dei processi interni a vantaggio del cliente e la formazione del personale all’utilizzo degli strumenti digitali. «Quello presentato da Cariparma è un piano industriale di largo respiro, lungimirante e socialmente responsabile», ha subito dichiaro Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. «La nuova banca delineata dall’amministratore delegato Maioli guarda allo sviluppo: investe nella nuova occupazione giovanile, punta all’innovazione tecnologica senza compromettere il rapporto col territorio e promuove la parità di genere, favorendo l’accesso delle donne alle posizioni apicali. Ci sembra che il modello proposto ricalchi le caratteristiche di quella banca al servizio del Paese che, come Fabi, da tempo auspichiamo».

IL SOLE 24 ORE sabato 7 maggio 2016

Credito. Presentato ai sindacati il nuovo piano industriale della banca emiliana

Cariparma riorganizza e prepara 600 assunzioni

Cariparma prepara 600 nuove assunzioni a fronte di 300-400 uscite volontarie, in un’ottica di riorganizzazione finalizzata allo sviluppo. Queste le linee guida del piano industriale dell’istituto di credito emiliano, controllato da Crédit Agricole, presentato ieri dai vertici ai rappresentanti sindacali, che hanno accolto il programma con favore. «Quello presentato da Cariparma è un piano industriale di largo respiro, lungimirante e socialmente responsabile – ha spiegato ieri il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, al termine dell’incontro -. La nuova banca delineata dall’ad Giampiero Maioli guarda allo sviluppo: investe nella nuova occupazione giovanile, punta all’innovazione tecnologica senza compromettere il rapporto col territorio e promuove la parità di genere, favorendo l’accesso delle donne alle posizioni apicali».

Il leader della Fabi si è detto fiducioso nella possibilità che il piano industriale del gruppo Cariparma Crédit Agricole «possa essere d’esempio per gli altri istituti bancari italiani e stranieri, in un’ottica di sviluppo a lungo termine. Riteniamo – ha aggiunto – che l’unica strada per tornare a crescere sia rimettere al centro dell’industria bancaria lavoro e territorio». Per quanto riguarda invece la gestione delle uscite previste dal piano, Sileoni ha affermato che i rappresentanti dei lavoratori «verificheranno che queste avvengano nel pieno rispetto del criterio di volontarietà e che la riorganizzazione sia attuata in conformità con le regole del contratto nazionale». Il piano Cariparma, spiega la Fabi, prevede 600 assunzioni a fronte di 300-400 uscite volontarie attraverso il Fondo di solidarietà, con saldo occupazionale positivo. Sarà favorito il ricambio generazionale. Nello specifico, sulla rete sono previste assunzioni di consulenti finanziari e gestori private, che con nuove piattaforme digitali opereranno anche fuori sede. Le assunzioni riguarderanno, oltre ai consulenti finanziari, anche figure specialistiche.

Cariparma Crédit Agricole, che ha chiuso il 2015 con un utile di 217 milioni, rivedrà il modello di servizio: 40 filiali di piccole dimensioni saranno accorpate e altre 162 saranno «ridisegnate» con layout leggero. «Quanto alle politiche di re-branding – conclude la nota di Fabi – sarà valorizzato il marchio Credit Agricole, mantenendo il modello di banca federale, senza fusioni interne».

Il piano, come confermano le linee guida strategiche del Crédit Agricole presentate nelle scorse settimane a Parigi, prevede investimenti significativi: saranno stanziati 625 milioni entro il 2019 (in aumento rispetto ai 470 previsti dal piano 2012-15) per favorire la multicanalità dei servizi e la digitalizzazione dei processi interni e la formazione del personale all’utilizzo degli strumenti digitali, con l’obiettivo di raggiungere 2 milioni di clienti (1,7 milioni il bacino attuale). Sono attesi anche investimenti immobiliari a Parma, Milano e Roma. Rafforzate infine le iniziative di welfare aziendale, con la creazione a Parma di un polo dotato di asilo nido, alloggi e parcheggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA M. Me.

LA REPUBBLICA.it 6/5/2016

Piano industriale Cariparma promosso dal sindacato bancari – “Progetto industriale lungimirante, altre banche imparino” – Piano industriale Cariparma promosso dal sindacato bancari

Cariparma ha presentato ai sindacati un piano industriale “di largo respiro, lungimirante e socialmente responsabile”, con “600 nuove assunzioni a fronte di 300/400 uscite volontarie attraverso un fondo di solidarietà”.

Lo dice il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, che sottolinea come “la nuova banca delineata dall’amministratore delegato Giampiero Maioli guarda allo sviluppo”.

Secondo il sindacalista, Cariparma “investe nella nuova occupazione giovanile, punta all’innovazione tecnologica senza compromettere il rapporto col territorio e promuove la parità di genere, favorendo l’accesso delle donne alle posizioni apicali”.

“Ci sembra che il modello proposto ricalchi le caratteristiche di quella banca al servizio del Paese che, come Fabi, da tempo auspichiamo. Confidiamo che il piano industriale del gruppo Cariparma possa essere d’esempio per gli altri istituti bancari italiani e stranieri, in un’ottica di sviluppo a lungo termine. Riteniamo infatti che l’unica strada per tornare a crescere sia rimettere al centro dell’industria bancaria lavoro e territorio”.

“Quanto alla gestione delle uscite previste dal piano – aggiunge Sileoni – verificheremo che queste avvengano nel pieno rispetto del criterio di volontarietà e che la riorganizzazione sia attuata in conformità con le regole del contratto nazionale. E’ evidente che il gruppo Cariparma rappresenta, pur in un momento di grande difficoltà del settore bancario, una positiva eccezione e una realtà che il sindacato deve preservare”.

Il business plan della banca che fa parte del gruppo Credit Agricole e ha chiuso il 2015 con utile netto di 217 milioni di euro effettuerà nuove assunzioni di consulenti finanziari e gestori private che con nuove piattaforme digitali opereranno anche fuori sede. Le assunzioni, in particolare, “riguarderanno, oltre ai consulenti finanziari, anche figure specialistiche. Sarà poi rivisto il modello di servizio, con l’accorpamento di 40 filiali di piccole dimensioni e 162 ‘ridisegnate’ con il nuovo lay-out leggero”.

Sono previsti, inoltre, “un importante investimento da 625 milioni per favorire la multicanalità dei servizi e la digitalizzazione dei processi interni a vantaggio del cliente e la formazione del personale

all’uso degli strumenti digitali”.

La banca, conclude Sileoni, “gode di un bilancio in salute e farà consistenti investimenti immobiliari a Parma, Milano e Roma. Rafforzate anche le iniziative di welfare aziendale, con la creazione a Parma di un polo dotato di asilo nido, alloggi e parcheggi”. Per le politiche di re-branding, “sarà valorizzato il marchio Credit Agricole mantenendo il modello di banca federale, senza fusioni interne”.

QN – IL RESTO DEL CARLINO – LA NAZIONE – IL GIORNO – LA CITTA’ (TUTTE LE EDIZIONI)

sabato 7 maggio 2016

CARIPARMA La Fabi: «Ok al piano»

Il segretario Fabi Lando Sileoni (foto) dà l’ok il piano industriale presentato da Cariparma: «E’ socialmente responsabile: 600 nuove assunzioni a fronte di 300/ uscite volontarie col fondo di solidarietà».

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IL GIORNALE sabato 7 maggio 2016

CARIPARMA – Nel piano previste 600 assunzioni

Cariparma assumerà 600 persone a fronte di 300/ uscite volontarie attraverso il fondo di solidarietà. Il piano industriale è stato presentato ieri ai sindacati. Per il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, si tratta di «un piano di largo respiro, lungimirante e socialmente responsabile».

 

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