Home Rassegna Stampa Rassegna Stampa, giovedì 26 maggio 2016

Rassegna Stampa, giovedì 26 maggio 2016

di Redazione

CORRIERE DEL TRENTINO giovedì 26 maggio 2016

«I dirigenti cambino mentalità» – Credito coop, l’appello di Padoan – Nasce «Ebicre», ente bilaterale voluto da Fabi e via Segantini. I critici si interrogano

TRENTO Sulla riforma del credito cooperativo, che fra una ventina di giorni dovrebbe quantomeno stabilire le forze in campo, interviene il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. «Si richiede alla classe dirigente delle Bcc un cambio di mentalità». Fatto salvo il collegamento con il territorio, bisogna garantire la «sana e prudente gestione». Intanto ieri, dopo la notizia dell’ok al Focc trentino, sindacati «contrari», Cgil, Cisl e Uil, si sono riuniti in intersindacale, per elaborare una posizione comune che, a differenza dei mesi scorsi, potrebbe non essere così facile da raggiungere. Dal documento emerge che l’ente bilaterale costituendo (unico «local» in Italia) si chiama «Ebicre» e che l’evoluzione del sistema territoriale dovrà tenere conto di quanto proposto da «Banca Hub», modello redatto da Fabi nazionale. Il governo – Il ministro rilascia l’intervista al mensile di Federcasse, «Credito cooperativo», in uscita prossimamente. L’istituto presieduto da Alessandro Azzi continua ad insistere sulla realizzazione del gruppo unico, ma il ministro ricorda a più riprese che la riforma prevede «uno o più gruppi» e non si riferisce solo alla situazione autonoma dell’Alto Adige. Entro il 15 giugno gli istituti con minimo 200 milioni di patrimonio dovranno decidere se usufruire o meno della wayout. Per ora in Toscana ha deciso solo Bcc Cambiano, mentre Banca di Pisa non se ne andrà. «- Entro la prima decade di giugno anche Cassa centrale banca dovrà decidere se costituire o meno il suo gruppo: ora sta negoziando «funzioni nazionali» da far rimanere sul territorio trentino, ma non sarà facile portarle a casa. Padoan, da parte sua, sostiene la riforma, che renderà le Bcc «più forti in Italia e in Europa. Il principio della proporzionalità del potere centrale, seconda della «rischiosità» della singola banca, è difeso, ma l’accento più forte è nei confronti della «classe dirigente», che si deve attivare tenendo a mente «lo spirito della riforma e la sua urgenza». «Si richiede alla classe dirigente un cambio di mentalità». «La prossimità con il territorio è un valore», anche per «conoscere più facilmente il merito di credito della clientela e le effettive esigenze e potenzialità dell’economia reale», ma occorrono «presidi per la corretta gestione dei conflitti d’interesse che possono portare a un’inefficiente allocazione del credito». Infine «una buona governance richiede organi di adeguate dimensioni e con una composizione diversificata per esperienze e professionalità, un periodo di cori cambio degli amministratori». Qualcuno però suggerisce che ciò sarà possibile se a decidere i membri dei cda sarà un organo centrale, altrimenti le logiche territoriali finiranno di nuovo col prevalere, come accade ora.

Ente bilaterale – Come riportato dal Corriere del Trentino di ieri, da solo il sindacato Fabi ha firmato il Fondo per l’occupazione trentino (il cosiddetto Focc). Le altre sigle sostengono che sia utile solo se ci sarà un (improbabile) gruppo autonomo su Ccb, oppure si potrebbe pensare che, nel negoziato, presentarsi con il Focc locale possa aumentare il peso di Trento. Ai dipendenti, in media, verranno chiesti 1000 euro all’anno. Nell’accordo si istituisce l’ente bilaterale «Ebicre» a cui ogni banca e società del sistema versa 2000 euro all’anno per dipendente, anche gli istituti in difficoltà. Anzi, chi è beneficiario delle agevolazioni per diminuire il personale, dovrà versare una «maggiorazione». Il 75% delle risorse servirà per l’occupazione per coprire dal 30 al 100% dei costi aziendali. Al massimo sono concessi 18 mesi di «esodi incentivati» per poter beneficiare del Fondo. Sarà un Comitato di gestione a decidere sulle erogazioni. dipendenti contribuiranno sacrificando ferie, formazione, straordinari e mettendo soldi (da zero a 60 euro lordi al mese) nella Cassa mutua. Il cda rinuncerà ai gettoni di presenza (4 sedute per i vertici, 2 per i consiglieri). Chi non accetterà il prepensionamento dovrà «dare» 6 giornate di ferie. Riaffermando l’autonomia del Focc trentino, «si escludono duplicazioni di oneri a carico delle aziende» se in futuro a livello nazionale si farà un altro Focc. Se il contratto nazionale stesso interverrà in materia «di contributi dei lavoratori alla riorganizzazione delle aziende» allora si dovrà riparlarne. L’accordo si applica alle Rurali e le altre società «potranno aderire a Ebicre entro 60 giorni». Federcoop, «preso atto dell’autonomia delle aziende, (qualcuno potrebbe non firmare) vuole chiudere l’accordo entro il 15 giugno. Enrico Orfano © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

You may also like

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.