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MPS, C’È IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE

di Redazione

Ieri sera votato all’unanimità dal Cda e stamani presentato ai sindacati. Arrivata anche la conferma delle indiscrezioni su esuberi e assunzioni. Tutta la stampa di oggi con le dichiarazioni del Segretario Generale FABI Lando Maria Sileoni.

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Alto Adige 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano Boom del titolo in Borsa – ...

Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledì a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana.

Arena – Giornale di Vicenza 25/10/2016

Mps in Borsa su del 28% e il cda approva il piano – …

MILANO ll cda di Banca Mps ha approvato all’unanimità il piano industriale al 2019 con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati. Il via libera è arrivato in un consiglio, iniziato alle 10 e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali fissati dalla Bce. I comunicati verranno resi noti oggi prima dell’apertura dei mercati e alle 8.30 è in programma la conference call dell’ad Marco Morelli con gli analisti cui seguirà la presentazione del piano alla stampa. Il protrarsi del cda ha costretto a rinviare a «stanotte o domattina», hanno riferito Lando Sileoni e Massimo Masi, segretari di Fabi e Uilca, l’incontro con i sindacati, previsto alle 20, per discutere la gestione degli esuberi, si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni, decisi da Morelli. In attesa dei numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il valore, la capitalizzazione è ora di 1 miliardo, ed è passato di mano più del 50% del capitale sulle voci di contatti con fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), investitori (da Blackrock a George Soros) e hedge fund. Nessuno per ora ha assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere a una data room subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il «piano B» messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorn agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa, tra cui Atlas e Warburg Pincus. Le condizioni poste da Passera, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e di spedire l’alternativa su un binario morto. ***

Centro 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano. Boom del titolo in Borsa – …

ROMA Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledì a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana.

Città 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano. Boom del titolo in Borsa – …

ROMA Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina, – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledì a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana. ***

Corriere della Sera 25/10/2016

Piano Montepaschi, 1.600 nuovi esuberi La Borsa ora scommette: balzo del 28% – Massaro Fabrizio

Un rialzo enorme del 28% in Borsa ha accompagnato ieri il Montepaschi nella lunga giornata del consiglio di amministrazione che ha approvato piano industriale, conti trimestrali e convocato l’assemblea per il 24 novembre, primo passo del terzo salvataggio della banca senese in tre anni. A Siena servono 5 miliardi di euro di nuovo patrimonio e ieri la banca guidata da Marco Morelli si è impegn at a a trovarli possibilmente entro l’anno. Con tutta evidenza il mercato ha fiutato che adesso su Siena si fa sul serio e che qualcuno potrebbe davvero essere disposto a investire sulla rinascita dell’istituto più antico del mondo. E ha capito che il titolo era davvero sceso troppo, con quasi il 90% del valore bruciato da inizio anno. Così in appena 5 sedute – da quando il cda ha preso atto del piano alternativo di Corrado Passera e dell’interesse a investire a Siena da parte di alcuni fondi di private equity contattati dall’ex ministro – il valore di Mps in Borsa è letteralmente raddoppiato: da 17 a 35 centesimi, +100%. E gli scambi sono stati enormi: solo ieri è passato di mano il 14,7% del capitale, e nelle ultime 5 sedute oltre il 50%. E la capitalizzazione è risalita a 1,017 miliardi. Il consiglio è cominciato alle 9,30 ed era ancora in corso in tarda serata, tanto che è slittato anche l’incontro con i sindacati previsto per le 20. Stamattina, dopo i comunicati stampa, Morelli presenta i dettagli del piano agli analisti finanziari alle 8,30 a Milano, quindi partirà il roadshow e si aprirà la data room per i potenziali soggetti interessati. Prima ancora però incontrerà i sindacati per discutere il tema più delicato: gli esuberi. «Da quello che sappiamo dovrebbero essere 1.600 nuovi esuberi che si aggiungono ai 1.400 del vecchio piano non ancora eseguiti. Ci saranno anche 300 assunzioni», anticipa Lando Sileoni, segretario generale della Fabi. Circa i numeri del piano industriale, approvato ieri all’unanimità, al 2019 l’utile atteso dovrebbe essere superiore al miliardo di euro, con una redditività che balza al 13,5%: è un effetto dell’alleggerimento del bilancio della banca, che si ritroverà ripulita da tutti i crediti in sofferenza, oggi pari a 27,7 miliardi lordi. Sarà questa la «equity story» che Morelli, accompagnato da Jp Morgan e Mediobanca, presenterà ai mercati: una start-up bancaria ma con 5 milioni di clienti. Il nodo è il patrimonio necessario, pari a 5 miliardi. Che va trovato a tutti i costi se non si vuole rischiare il «bail in», un evento che avrebbe conseguenze drammatiche. Il board si sarebbe tenuto le mani libere nella richiesta all’assemblea, per poter mixare ingresso di investitori stabili (anchor investor), conversione dei bond subordinati e aumento di capitale vero e proprio, con o senza diritto di opzione. Se ci sarà l’ok dell’assemblea — serve il 20% del capitale — la ricapitalizzazione potrebbe partire dopo il referendum del 4 dicembre (probabilmente lunedì 12) per chiudersi entro l’anno. E se vince il «sì», tutto sarà più facile. Se invece prevarrà il «no» alla riforma costituzionale, potrebbe esserci turbolenza sui mercati. E allora l’aumento slitterebbe l’anno nuovo. Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere Fiorentino 25/10/2016

Monte Paschi, fiato sospeso per gli esuberi – Mps, via libera al piano industriale Fiato sospeso per i posti di lavoro –

Ognibene Silvia

Gli unici dati certi nella tarda serata di ieri: il Cda del Monte dei Paschi, riunito a Milano, ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale e la capitalizzazione dell’istituto è risalita a oltre un miliardo di euro. Sono andate invece deluse le attese dei sindacalisti che erano stati convocati alle 20 per essere informati sulle linee generali della strategia futura disegnata dall’Ad Marco Morelli, prima della loro comunicazione al mercato fissata per questa mattina. Ma, dopo oltre 12 ore, la riunione del Consiglio della banca era ancora in corso e i sindacati sono stati invitati ad allontanarsi: incontro slittato, probabile riconvocazione a notte fonda o alle prime luci dell’alba, nessuna informazione ufficiale. La giornata si è quindi conclusa con le sole indiscrezioni della vigilia che parlano di 3 mila esuberi e 3oo assunzioni per la banca di Siena. «Il piano prevede i.600 esuberi volontari, oltre ai i.400 già contemplati dal vecchio piano ancora da portare a termine, a fronte di 3oo assunzioni», ha detto un rappresentante sindacale invitato alla riunione a partecipare le sigle Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Sinfub, Ugl Credito, Uila e Falcri rappresentate dai segretari nazionali e dai coordinatori dell’istituto senese. Sul futuro della gestione del personale peserà anche la decisione assunta la scorsa settimana dalla Corte d’appello di Firenze a proposito dei lavoratori di Fruendo, la joint venture di Bassilichi e Accenture: i giudici di secondo grado hanno dato ragione ai dipendenti che hanno chiesto di essere reintegrati in banca. Se, come pare, la decisione fiorentina spianerà la strada a sentenze favorevoli ai lavoratori anche in altre città italiane, Mps rischierà di trovarsi con mille dipendenti in più. A questo punto bisognerà anche vedere cosa faranno i sindacalisti che nel2or4 ritennero illegittima la cessione del ramo d’azienda dedito al back office: in tempo di esuberi, riterranno ancora conveniente rientrare nel perimetro del personale Mps? La lunga giornata ha lasciato l’amaro in bocca ai rappresentanti dei lavoratori, ma ha portato sollievo agli azionisti: l’attesa del piano (anzi, dei piani, se si considera che non si sono avute comunicazioni ufficiali di un diniego opposto all’opzione Passera) ha spinto il titolo al rialzo di oltre il 28% a 0,347 euro, sui livelli di metà luglio. La banca, che registra ancora un bilancio pesantemente negativo da inizio anno (-71%), ha superato nuovamente il miliardo di capitalizzazione. «È un bellissimo piano e siamo fiduciosi», le uniche parole pronunciate da un consigliere lasciando la riunione di ieri. Oggi, dopo la rivelazione ufficiale, vedremo se anche i mercati la pensano così. Silvia Ognibene ***

Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano Boom del titolo in Borsa – …

Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledì a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana.

Gazzetta di Parma 25/10/2016

Mps, il piano passa Seduta record in Borsa –

Algisi Paolo

II Cda di Mps ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. II via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Bce. Oggi parla Morelli I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano alla stampa. II protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «stanotte o domattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto perle 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore -la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blaackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere a una data room subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. II ruolo di Passera – Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il «piano B» messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Tappe fondamentali saranno ora Londra, dove Morelli si fermerà da domani a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana. A fine novembre si terrà l’assemblea per approvare l’aumento di capitale, il cui esatto ammontare sarà definito, a ridosso dell’assise, sulla base della disponibilità degli obbligazionisti subordinati a convertire i propri bond in azioni e dell’impegno di eventuali anchor investor a prenotare fette importanti della ricapitalizzazione. • ***

Gazzettino 25/10/2016

Mps, via libera al piano di rilancio –

Dimito Rosario

Non ci saranno solo tagli di personale (altri 1600 unità) ma anche 300 assunzioni nel piano industriale al 2019 del Montepaschi, approvato, assieme alla trimestrale e alla convocazione dell’assemblea (forse 24 novembre) sulla manovra fino a 5 miliardi, la vendita degli npl e la nomina del presidente, da un cda-fiume svoltosi a Milano e finito in nottata. Proprio l’ordine del giorno dell’assise con la delega al cda da esercitare in funzione delle modalità di attuazione della manovra di rafforzamento, avrebbe allungato i tempi della discussione fino alle ore piccole: nelle tecnicalità, alcuni consiglieri avrebbero voluto tenere aperte le porte alle opzioni alternative, come quella di Corrado Passera. Il business plan predisposto da Marco Morelli, infatti, è stato approvato all’unanimità prima delle 18,30, quando è uscito un consigliere dalla sede dando l’annuncio. Per l’ottava seduta consecutiva il titolo ne ha beneficiato chiudendo a 0,34 euro ( 28,8% con alcune sospensioni): in queste sedute è stato scambiato il 51% del capitale, con un aumento del valore del 103% contro il 13% delle altre hanche. Per il protrarsi dei lavori, l’incontro di Morelli con i segretari nazionali dei sindacati per illustrare le ricadute del piano sui dipendenti, previsto per le 20, è slittato a stamane, prima della presentazione al mercato: sarebbe stata Consob a chiedere di evitare fughe di notizie prima della comunicazione ufficiale. «Una situazione kafkiana» la definisce il leader Fabi Lando Sileoni. Al centro della discussione in cda, da quanto trapelato, la convocazione dei soci tra un mese prevedendo un ordine del giorno elastico ma compatibile con le varie opzioni legate anche al possibile adattamento di una parte del piano Passera: aumento con o senza diritto, tranche riservata alla liability management (conversione volontaria di bond in equity) o eventualmente dedicata all’ingresso di qualche investitore. Ai lavori hanno partecipato gli uomini di JpMorgan, Mediobanca, Lazard e i legali Bonelli Erede. Il board avrebbe anche concesso l’apertura di una data room per l’accesso agli investitori di Passera (Atlas, Waurburg Pincus, General Atlantic), e a tutti gli altri che si sono fatti avanti: Kia (Qatar) che avrebbe ingaggiato Morgan Stanley, Ipic (Abu Dhabi) affiancato da Rothschild, Kuwait e alcuni americani (tipo Soros e Paulson). C’è da dire che alcuni di questi anchor investor, oltre alla verifica dei conti e al ritorno dell’investimento, puntano ad avere alcune protezioni. In gergo si chiamano waterfall, cioè una scala di priorità sulla distribuzione del dividendo. Quanto alla manovra di rafforzamento tutto è aperto a seconda di come dovessero evolvere le trattative con gli anchor investor in relazione ai quali dosare la conversione e l’aumento sul mercato. Così come sulla vendita di npl, JpMorgan che con Citi e Mediobanca, darà il bridge fino a 6 miliardi sulla tranche senior che verrà ceduta con la gacs, dovrebbe avere un pegno sull’equivalente del finanziamento. Il nuovo Montepaschi che avrà dipendenti e centinaia di sportelli in meno, vuole quindi contenere i costi e aumentare i ricavi grazie alla spinta sulla banca online Widiha. Il ritorno del capitale investito (roe) dovrebbe attestarsi a regime a circa l’11% e i profitti si attesteranno oltre un miliardo. riproduzione riservata

La Verità 25/10/2016

Boom di Mps in Borsa Più 90% in due settimane –

Antonelli Claudio

Dal cinque ottobre a oggi il titolo Mps ha macinato la bellezza del 90%. Un botto supportato dalle attese e anche dalle notizie a tamburo battente diffuse sui fondi pronti a mettere mano al portafoglio in vista dell’aumento di capitale e delle scadenze societarie che hanno visto nel cda di ieri il punto di partenza. Si è letto dell’interessamento del fondo del Qatar, del fondo sovrano del Kuwait, poi del grande speculatore George Soros e persino di Henry Paulson, già segretario di Stato sotto la presidenza di Bush e ora gestore di un mega fondo. Difficile immaginare che ci sia stato un risveglio così improvviso di interessa. La banca è sempre la stessa e le sofferenze non sono certo diminuite. È chiaro: sono bastate le ultime due indiscrezioni per fa balzare in una sola seduta il titolo di un 30% circa. ma il segnale da tradurre è tutto di natura politica. Il mercato è rialzista ed è pronto a scommettere su una soluzione condivisa. Non più tensioni tra advisor, governo e altri azionisti, ma strada unica da percorre assieme. Festeggiano, quindi, gli azionisti e anche i vertici che riescono così ad approcciarsi al mercato con un valore di Borsa decisamente più lontano rispetto ai fallimentari aumenti di capitale dei due istituti veneti, Pop Vicenza e Veneto Banca. Tanto più che lo schema della futura operazione di salvataggio non sarà così difforme. La data fatidica per l’aumento di capitale sarà il 5 dicembre. In risposta alle sollecitazioni di Alessandro Penati, numero uno di Atlante, l’ad Marco Morelli aveva fatto sapere: «L’aumento di capitale avverrà contestualmente alla cessione delle sofferenze». Penati chiedeva lumi sulle tempistiche. Con questa risposta la strada appare spianata. Tutto il piano passa attraverso il nodo sofferenze. Non c’è aumento senza smaltimento di scorie, perché nessun investitore metterà i soldi nella banca se non ha avuto certezza della pulizia avvenuta. E per quanto risulta a La Veritá la miccia che innescherà il piano industriale e il tentativo di risanamento è adesso saldamente nelle mani del fondo ideato da Giuseppe Guzzetti con l’aiuto del presidente emerito di Intesa Giovanni Bazoli. E da Francoforte la benedizione di Mario Draghi. Il che significa che Jp Morgan, finita nel ciclone per la vicinanza col governo e per il pre accordo sulle commissioni milionarie, si trova ora al palo. Inchiodata dalla marcia di Atlante. O meglio Jp Morgan, assieme a Mediobanca, riprende le sue «semplici» funzioni di advisor. Ieri il cda ha votato in modo unanime per il piano che comprenderà anche un numero di esuberi che si aggirerà intorno alle 3.000 unità. La metà provenienti dal vecchio piano industriale e per l’altra metà si tratta di nuovi calcoli che troveranno però incentivi all’interno della strategia di sostegno prevista dalla legge di Stabilità in discussione in questi giorni. Una grossa mano anche stavolta proveniente dal governo. Su questo aspetto mancano i crismi dell’ufficialità perché ieri sera è slittato l’incontro tra l’amministratore delegato Marco Morelli e i sindacati di categoria. L’incontro era stato fissato per illustrare ai rappresentanti dei lavoratori il piano industriale approvato dal consiglio ancora riunito nella sede milanese dell’istituto. Il cda è in corso e l’incontro è stato spostato più avanti nella notte o più probabilmente a domattina alle 6, prima della diffusione dei comunicati», hanno affermato Lando Sileoni (Fabi) e Massimo Masi della Uilca. Vedremo come reagirà il mercato questa mattina, quando l’istituto senese svelerà anche i conti. Si capirà se la banca avrà cominciato a rialzare la testa. nel frattempo un titolo in risalita aiuterà a far mandare giù il boccone amare della conversione dei bond subordinati in azioni

Libertà 25/10/2016

Mps approva il piano, il titolo decolla –

Algisi Paolo

MILANO – Il cda di Mps ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato ieri nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Bce. I comunicati verranno resi noti stamattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8 e 30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano alla stampa. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «stanotte o domattina (ieri sera e oggi per chi legge, ndr)» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere a una data room subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Paolo Algisi Giampaolo Grassi

Mattino 25/10/2016

Mps, approvato il nuovo piano industriale previsti 1600 tagli ma anche 300 assunzioni –

r.dim

Mps, approvato il nuovo piano industriale previsti 1600 tagli ma anche 300 assunzioni La svolta Il titolo vola ancora in Borsa: +28% con alcune sospensioni Lo scenario Definito il percorso per l’accesso agli investitori di Passera e agli altri ROMA. Non ci saranno solo tagli di personale (altri 1600 unità) ma anche 300 assunzioni nel piano industriale al 2019 del Montepaschi, approvato, assieme alla trimestrale e alla convocazione dell’assemblea (forse 24 novembre) sulla manovra fino a 5 miliardi, la vendita degli npl e la nomina del presidente, da un cda-fiume svoltosi a Milano e finito in nottata. Proprio l’ordine del giorno dell’assise con la delega al cda da esercitare in funzione delle modalità di attuazione della manovra di rafforzamento, avrebbe allungato i tempi della discussione fino alle ore piccole: nelle tecnicalità, alcuni consiglieri avrebbero voluto tenere aperte le porte alle opzioni alternative, come quella di Corrado Passera. Il business plan predisposto da Marco Morelli, infatti, è stato approvato all’unanimità prima delle 18,30, quando è uscito un consigliere dalla sede dando l’annuncio. Per l’ottava seduta consecutiva il titolo ne ha beneficiato chiudendo a 0,34 euro (+ 28,8% con alcune sospensioni): in queste sedute è stato scambiato il 51% del capitale, con un aumento del valore del 103% contro il 13% delle altre banche. Per il protrarsi dei lavori, l’incontro di Morelli con i segretari nazionali dei sindacati per illustrare le ricadute del piano sui dipendenti, previsto per le 20, è slittato a stamane, prima della presentazione al mercato: sarebbe stata Consob a chiedere di evitare fughe di notizie prima della comunicazione ufficiale. «Una situazione kafkiana» la definisce il leader Fabi Lando Sileoni. Al centro della discussione in cda, da quanto trapelato, la convocazione dei soci tra un mese prevedendo un ordine del giorno elastico ma compatibile con le varie opzioni legate anche al possibile adattamento di una parte del piano Passera: aumento con o senza diritto, tranche riservata alla liability management (conversione volontaria di bond in equity) o eventualmente dedicata all’ingresso di qualche investitore. Ai lavori hanno partecipato gli uomini di JpMorgan, Mediobanca, Lazard e i legali Bonelli Erede. Il board avrebbe anche concesso l’apertura di una data room per l’accesso agli investitori di Passera (Atlas, Waurburg Pincus, General Atlantic), e a tutti gli altri che si sono fatti avanti: Kia (Qatar) che avrebbe ingaggiato Morgan Stanley, Ipic (Abu Dhabi) affiancato da Rothschild, Kuwait e alcuni americani (tipo Soros e Paulson). C’è da dire che alcuni di questi anchor investor, oltre alla verifica dei conti e al ritorno dell’investimento, puntano ad avere alcune protezioni. In gergo si chiamano waterfall, cioè una scala di priorità sulla distribuzione del dividendo. Quanto alla manovra di rafforzamento tutto è aperto a seconda di come dovessero evolvere le trattative con gli anchor investor in relazione ai quali dosare la conversione e l’aumento sul mercato. Così come sulla vendita di npl, JpMorgan che con Citi e Mediobanca, darà il bridge fino a 6 miliardi sulla tranche senior che verrà ceduta con la gacs, dovrebbe avere un pegno sull’equivalente del finanziamento. Il nuovo Montepaschi che avrà dipendenti e centinaia di sportelli in meno, vuole quindi contenere i costi e aumentare i ricavi grazie alla spinta sulla banca online Widiba. Il ritorno del capitale investito (roe) dovrebbe attestarsi a regime a circa l’11% e i profitti si attesteranno oltre un miliardo. r. dim. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Messaggero 25/10/2016

Mps, le condizioni degli investitori –

r.dim.

ROMA Non ci saranno solo tagli di personale (altri 1600 unità) ma anche 300 assunzioni nel piano industriale al 2019 del Montepaschi, approvato, assieme alla trimestrale e alla convocazione dell’assemblea (forse 24 novembre) sulla manovra fino a 5 miliardi, la vendita degli npl e la nomina del presidente, da un cda-fiume svoltosi a Milano e finito a tarda ora. Proprio l’ordine del giorno dell’assise con la delega al cda da esercitare in funzione delle modalità di attuazione della manovra di rafforzamento, avrebbe allungato i tempi della discussione fino alle ore piccole: nelle tecnicalità, alcuni consiglieri avrebbero voluto tenere aperte le porte alle opzioni alternative, come quella di Corrado Passera. Il business plan predisposto da Marco Morelli, infatti, è stato approvato all’unanimità prima delle 18,30, quando è uscito un consigliere dalla sede dando l’annuncio. Per l’ottava seduta consecutiva il titolo ne ha beneficiato chiudendo a 0,34 euro ( 28,8% con alcune sospensioni): in queste sedute è stato scambiato il 51% del capitale, con un aumento del valore del 103% contro il 13% delle altre banche. Per il protrarsi dei lavori, l’incontro di Morelli con i segretari nazionali dei sindacati per illustrare le ricadute del piano sui dipendenti, previsto per le 20, è slittato a stamane, prima della presentazione al mercato: sarebbe stata Consob a chiedere di evitare fughe di notizie prima della comunicazione ufficiale. «Una situazione kafkiana» la definisce il leader Fabi Lando Sileoni. Al centro della discussione in cda, da quanto trapelato, la convocazione dei soci tra un mese prevedendo un ordine del giorno elastico ma compatibile con le varie opzioni legate anche al possibile adattamento di una parte del piano Passera: aumento con o senza diritto, tranche riservata alla liability management (conversione volontaria di bond in equity) o eventualmente dedicata all’ingresso di qualche investitore. Ai lavori hanno partecipato gli uomini di JpMorgan, Mediobanca, Lazard e i legali Bonelli Erede. Il board avrebbe anche concesso l’apertura di una data room per l’accesso agli investitori di Passera (Atlas, Waurburg Pincus, General Atlantic), e a tutti gli altri che si sono fatti avanti: Kia (Qatar) che avrebbe ingaggiato Morgan Stanley, Ipic (Abu Dhabi) affiancato da Rothschild, Kuwait e alcuni americani (tipo Soros e Paulson). C’è da dire che alcuni di questi anchor investor, oltre alla verifica dei conti e al ritorno dell’investimento, puntano ad avere alcune protezioni. In gergo si chiamano water-fall, cioè una scala di priorità sulla distribuzione del dividendo. Quanto alla manovra di rafforzamento tutto è aperto a seconda di come dovessero evolvere le trattative con gli anchor investor in relazione ai quali dosare la conversione e l’aumento sul mercato. Coi come sulla vendita di npl, JpMorgan che con Citi e Mediobanca, darà il bridge fino a 6 miliardi sulla tranche senior che verrà ceduta con la gacs, dovrebbe avere un pegno sull’equivalente del finanziamento. Il nuovo Montepaschi che avrà dipendenti e centinaia di sportelli in meno, vuole quindi contenere i costi e aumentare i ricavi grazie alla spinta sulla banca online Widiba. Il ritorno del capitale investito (roe) dovrebbe attestarsi a regime a circa l’11% e i profitti si attesteranno oltre un miliardo. r. dim.

Messaggero Veneto 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano Boom del titolo in Borsa – …

ROMA Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledl a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana.

Nuova Venezia-Mattino di Padova-Tribuna di Treviso 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano Boom del titolo in Borsa – …

ROMA Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledì a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana.

Piccolo 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano Boom del titolo in Borsa – …

ROMA Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledì a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana. ***

Secolo XIX 25/10/2016

Montepaschi approva il piano, il titolo vola in Borsa: +28,2%

  1. E.

MILANO. II consiglio di amministrazione di Mps ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. II via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Bce. I comunicati verranno resi noti oggi, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministrato-re delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano alla stampa. II protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «stanotte (ieri notte, ndr) o domattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha perora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potra accedere a una data room subordinata mente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il cosiddetto piano B messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la soluzione di mercato-auspicata dal governo e a cui lavorano gli advisor Jp Morgan e Mediobanca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del bail-in. Intanto anche la ligure banca Carige continua il trend di ripresa in Borsa. Ieri il titolo dell’istituto guidato dal tandem Tesauro-Bastianini ha guadagnato il 2,10% chiudendo a 0,34 euro. R. E.

Sicilia 25/10/2016

Mps, è partito il piano di rilancio –

Algisi Paolo

MILANO. Il Cda di Banca Monte Paschi di Siena ha approvato ieri all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera, nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Bce. I comunicati verranno resi noti oggi, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8,30 è in programma la conference call dell’A.d. Marco Morelli con gli analisti, a cui seguirà la presentazione del piano alla stampa. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a entro oggi – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca, Lando Sileoni e Massimo Masi – «l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli». In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione, ma chi farà richiesta potrà accedere a una data room subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Oggi il piano messo a punto dall’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa, dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da domani a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana. PAOLO ALGISI GIAMPAOLO GRASSI ***

Sole 24 Ore 25/10/2016

Mps, via libera al piano Morelli Il titolo vola in Borsa (+28%) – Mps, via libera al piano Morelli – Mps, via libera al piano Morelli In Borsa un altro balzo del 28%

Davi Luca – Ferrando Marco

Meno filiali e più spazio alla multicanalità, rinnovata attenzione alle piccole e medie imprese e al wealth management con particolare riferimento ai servizi ad alto contributo di commissioni. Il mix di azioni, combinato con un costo del rischio quasi azzerato grazie alla cessione (previa) delle sofferenze, dovrebbe consentire alla nuova Mps di approdare nell’arco di tre anni a un Roe a doppia cifra, e dunque a un utile compreso tra 800 milioni e i,i miliardi entro il 2019. Queste, secondo le prime indiscrezioni, le colonne portanti del piano targato Marco Morelli approvato ieri all’unanimità dal cda di Mps. Una riunione fiume, avviata alle io e che alle 20 risultava ancora in pieno svolgimento: per questo, a sorpresa, in serata la banca ha deciso di rinviare a oggi la comunicazione di numeri e dettagli del piano. Mentre il cda era impegnato nell’esame del piano nella sede milanese del gruppo, a pochi passi di distanza il titolo correva a Piazza affari: ieri il balzo ha raggiunto la soglia record del 28,28% fino a quota 0,347 euro, i valori massimi dall’inizio del luglio scorso. NE In una settimana, cioè dalla chiusura di lunedì scorso, il titolo ha raddoppiato il suo valore e la capitalizzazione è tornata sopra il miliardo; soprattutto, nelle ultime cinque sedute i volumi degli scambi sono stati da record, con oltre la metà del capitale passato di mano. Movimenti decisamente anomali, che oltre ad aver fatto scattare i consueti controlli della Consob hanno anche interrogato gli operatori di Borsa: visto l’imminente aumento di capitale, che consentirà di comprare il titolo a sconto per chi sia interessato, l’ipotesi più gettonata restava quella delle ricoperture e della chiusura simultanea dei contratti di prestito titoli; d’altra parte chi ha comprato in questi giorni potrà far valere i propri titoli quando ci sarà da votare in assemblea, e anche così potrebbe spiegarsi la corsa agli acquisti di questi ultimi giorni. Dopo il cda chiuso nella notte, anche la giornata di oggi si preannuncia campale: alle 7 il ceo Marco Morelli incontra i segretari nazionali dei sindacati dei bancari e alle 8,3o tiene la presentazione con gli analisti del piano. Che, secondo quanto risulta a Il Sole 24Ore, avrà nel ritorno alla «redditività sostenibile» la chiave di volta: la sfida è comune per tutte le banche, ma il Monte da gennaio la affronterà forte della cartolarizzazione di 27,7 miliardi di sofferenze lorde e dunque con un carico molto più leggero di crediti deteriorati, con tutti i conseguenti benefici sul fronte del costo del rischio. Sul fronte dei costi, il piano – approvato all’unanimità dal board e definito «bellissimo» da un consigliere uscito prima delle 19 dalla sede di via Santa Margherita – avrà un’attenzione particolare alla rete: le filiali subiranno un processo di riduzione molto più accelerato della versione elaborata in passato da Fabrizio Viola, mentre nel personale si dovrebbero contare 3mila uscite anticipate; è il doppio degli esuberi residui del piano precedente, ma a questo round di uscite anticipate – per cui potrebbero tornare utili le risorse di sistema messe a disposizione dalla legge di stabilità -si dovrebbero aggiungere 30o assunzioni, secondo un’indiscrezione raccolta dalla Fabi. Per quanto riguarda i ricavi, invece, si spingerà sulle imprese e sul weatlh management, applicando la “formula Widiba” (multicanalità a base di canale digitale e promotori finanziari) a tutto il gruppo. Da domani, poi, partirà il roadshow tra gli investitori e il piano servirà infatti al ceo e alle banche capofila del consorzio di garanzia dell’aumento, Jp Morgan e Mediobanca, a convincere il mercato che l’aumento, praticamente un’Ipo, potrebbe rappresentare un’equity story tutta nuova rispetto al recente passato della banca. In stand-by, invece, il piano B di Corrado Passera. Come anticipato da Il Sole 24 Ore di sabato, lo scontro con la banca e i suoi advisor si è inasprito al capitolo due diligence: l’ex ceo di Intesa Sanpaolo sabato avrebbe inviato una lettera-ultimatum sulle condizioni ritenute necessarie per effettuare le valutazioni ai fini della partecipazione all’aumento da parte dei fondi di private equity di cui aveva raccolto l’interesse. La questione non pare risolta e dunque la strada resta tutta in salita.

Stampa 25/10/2016

Mps, maratona per il sì al piano

Spini Francesco

Una vera e propria maratona quella che ha portato il consiglio del Monte dei Paschi di Siena ad approvare, ieri, il piano che accompagnerà il rafforzamento patrimoniale di Siena da 5 miliardi di euro, permettendo di sgravare l’istituto di 27,7 miliardi di crediti deteriorati. Questo mentre in Borsa si scatenava l’ennesima seduta col botto, col titolo del Monte finito in rialzo del 28,28% a 0,34 euro. La strategia al 2019 («un bellissimo piano», lo ha definito un consigliere lasciando in anticipo la riunione) è stata approvata all’unanimità e si concentra sul taglio dei costi e sulla digitalizzazione per recuperare in redditività (1 miliardo di utili a fine piano, secondo alcune anticipazioni). Qualche discussione in più avrebbe invece richiesto la parte dedicata al rafforzamento patrimoniale e al finanziamento del piano. Il consiglio ha confermato il doppio binario dell’aumento di capitale con la conversione dei titoli obbligazionari subordinati. Qualche tensione ci sarebbe stata nella discussione sulla proposta alternativa a quella di Jp Morgan e Mediobanca ed elaborata dall’ex ministro – ed ex banchiere, pronto a tornare in pista – Corrado Passera, che propone un aumento contenuto a 1-1,5 miliardi grazie all’intervento di fondi Usa come Atlas e Warburg Puncus. Per Borsa e sindacati la suspense terminerà solo questa mattina di buon’ora, prima dell’apertura dei mercati. La riunione del cda nella sede milanese della banca, iniziata poco dopo le 10 del mattino si è protratta fino a notte. Alle 20, ora in cui erano stati convocati i sindacati, è stato lo stesso ad di Mps Marco Morelli, a spiegare ai leader delle sigle che il consiglio sarebbe ancora dovuto durare a lungo, rinviando l’incontro alle 7 in punto di questa mattina, appena prima dell’invio del comunicato ufficiale, pure con la convocazione dell’assemblea, con ogni probabilità il 24 novembre. Secondo le indiscrezioni ci sarebbero 3 mila esuberi. Ma molto dipenderà da quale sarà il conteggio. Se saranno inclusi i 2500 residui degli 8 mila concordati nel piano al 2018, l’aumento «netto» sarà di 500 «e sarà gestibile», commentava in serata Massimo Masi, leader della Uilca. Viceversa, se tutti i 3 mila saranno nuovi, «allora sarà tutto molto complesso ». «Noi – ha detto il segretario nazionale della Fabi, Lando Maria Sileoni – ci auguriamo che ci siano anche delle assunzioni e ci risulta che potrebbero essercene 300». In attesa del piano, in Borsa, la speculazione ha fatto l’ennesima scorribanda sul titolo, più volte sospeso per eccesso di volatilità. I fondi che avevano abbandonato il titolo si sono in parte riposizionati. Così da una settimana all’altra il titolo, che lunedì scorso valeva 0,17 euro, ha visto raddoppiare il proprio valore a quota 0,34 euro. Ieri è passato di mano il 14,7% del capitale, in cinque giorni il 50,7%. Perché? Qualcuno guarda al piano Passera, appeso però al filo che all’ex ministro sia consentito eseguire l’esame dei conti. Conta poi l’interesse di diversi fondi sovrani (dal Qatar al Kuwait fino ad Abu Dhabi), di vecchie volpi come Soros e Paulson, e di superfondi alla Blackrock. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Tirreno 25/10/2016

Montepaschi, c’è il piano. Boom del titolo in Borsa – …

ROMA Il Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi ha approvato all’unanimità il nuovo piano industriale al 2019, con cui presentarsi al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio della banca da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca. Il via libera al piano è arrivato nel corso di un consiglio-fiume, iniziato alle 10 di mattina e protrattosi fino a sera nel corso del quale sono stati anche approvati i conti del terzo trimestre e convocata l’assemblea che, a fine novembre, dovrà approvare l’aumento fino a cinque miliardi di euro necessario a ricostituire i requisiti patrimoniali chiesti dalla Banca centrale europea. I comunicati verranno resi noti questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, mentre alle 8.30 è in programma la conference call dell’amministratore delegato Marco Morelli con gli analisti a cui seguirà la presentazione del piano. Il protrarsi del consiglio ha costretto a rinviare a «ieri notte o questa mattina» – hanno riferito i segretari di Fabi e Uilca Lando Sileoni e Massimo Masi – l’incontro con i sindacati, previsto per le 20, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere della gestione degli esuberi (si parla di 3.000 tagli e 300 assunzioni) decisi da Morelli. In attesa di conoscere i numeri del piano, che secondo indiscrezioni potrebbe prevedere un utile superiore al miliardo al 2019 per la banca ripulita, il titolo ha registrato l’ennesimo rally di Borsa, chiudendo con un poderoso rialzo del 28,28% a 0,34 euro, tra scambi pari al 14,7% del capitale. Da martedì scorso le azioni hanno raddoppiato il loro valore – la capitalizzazione è ora di 1 miliardo di euro – ed è passato di mano oltre il 50% del capitale sulle voci di contatti con grandi fondi sovrani (Qatar, Kuwait, Abu Dhabi), ricchi investitori (da Blackrock a George Soros) ed hedge fund. Nessuno ha per ora assunto impegni di sottoscrizione ma chi farà richiesta potrà accedere subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di riservatezza. Ad alimentare la corsa del titolo ha contribuito anche il “piano B” messo a punto dal banchiere ed ex ministro, Corrado Passera, che punta a ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale attorno agli 1-1,5 miliardi di euro grazie all’intervento di alcuni grandi fondi Usa (tra cui Atlas e Warburg Pincus). Le condizioni poste dall’ex ministro, tra cui una due diligence di qualche settimana, rischiano però di non essere accolte e spedire l’alternativa su un binario morto. Quel che è certo è che dopo l’approvazione del piano industriale si aprono due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo e a cui lavorano Jp Morgan e Medio-banca riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte le spettro del “bail-in”. Oggi il piano dell’amministratore delegato Marco Morelli verrà presentato al mercato e alla stampa dopodiché inizierà il road-show di un paio di settimane tra gli investitori per convincerli a puntare sulla “nuova” Mps, ripulita da 27,7 miliardi di sofferenze. Tappe fondamentali saranno Londra, dove Morelli si fermerà da mercoledì a venerdì, e New York, dove il banchiere volerà la prossima settimana.

Trentino 25/10/2016

Mps, nel piano di rilancio sono previste 300 assunzioni – …

MILANO E’ slittato l’incontro tra l’amministratore delegato di Mps Marco Morelli e i sindacati di categoria. L’incontro era stato fissato per illustrare ai rappresentanti dei lavoratori il piano industriale approvato dal Consiglio ancora riunito nella sede milanese dell’istituto. «Il Cda è in corso e l’incontro è stato sposta to più avanti nella notte o più probabilmente in mattinata, prima della diffusione dei comunicati», hanno affermato Lando Sileoni (Fabi) e Massimo Masi della Uilca. I comunicati relativi al piano industriali e ai conti di Mps dei primi – nove mesi dell’anno saranno diffusi prima dell’apertura dei mercati. Sileoni ha poi riferito che «a noi risultano 300 nuove assunzioni a fronte degli esuberi» previsti nel piano, che secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni ammonterebbero a 1.600 oltre ai 1.400 residui del precedente piano al 2018.

LAREPUBBLICA.IT 24/10/2016

Mps: Cda ancora in corso, slitta incontro con sindacati – …

Milano, 24 ott. – E’ slittato l’incontro tra l’amministratore delegato di Mps Marco Morelli e i sindacati di categoria. L’incontro era stato fissato per illustrare ai rappresentanti dei lavoratori il piano industriale approvato dal Consiglio ancora riunito nella sede milanese dell’istituto. ‘Il CdA e’ in corso e l’incontro e’ stato spostato piu’ avanti nella notte o piu’ probabilmente a domattina alle 6, prima della diffusione dei comunicati’, hanno affermato Lando Sileoni (Fabi) e Massimo Masi della Uilca. I comunicati relativi al piano industriali e ai conti di Mps dei primi nove mesi dell’anno saranno diffusi prima dell’apertura dei mercati, alle 7. .

LIBEROQUOTIDIANO.IT 24/10/2016

Mps: Cda ancora in corso, slitta incontro con sindacati – …

(AGI) – Milano, 24 ott. – E’ slittato l’incontro tra l’amministratore delegato di Mps Marco Morelli e i sindacati di categoria. L’incontro era stato fissato per illustrare ai rappresentanti dei lavoratori il piano industriale approvato dal Consiglio ancora riunito nella sede milanese dell’istituto. “Il CdA e’ in corso e l’incontro e’ stato spostato piu’ avanti nella notte o piu’ probabilmente a domattina alle 6, prima della diffusione dei comunicati”, hanno affermato Lando Sileoni (Fabi) e Massimo Masi della Uilca. I comunicati relativi al piano industriali e ai conti di Mps dei primi nove mesi dell’anno saranno diffusi prima dell’apertura dei mercati, alle 7. (AGI)

 

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