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MPS, SILEONI: “BCE IRRESPONSABILE. IN BALLO 26MILA FAMIGLIE E 5 MILIONI DI CLIENTI”

di Redazione
 
Il segretario della FABI a margine delle voci circolate ieri sulla possibile bocciatura da parte dell’Europa di una proroga per concludere la ricapitalizzazione della banca senese chiede un immediato intervento delle forze politiche per salvare l’istituto: “A rischio l’intera economia del paese”. Tutta la stampa di oggi con le dichiarazioni. 
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Corriere della Sera 10/12/2016

Mps, lo Stato pronto a entrare – Mps: andiamo avanti con l’aumento – Massaro Fabrizio M Montepaschi ci prova ancora. Non si arrende all’idea di dover ricorrere all’aiuto pubblico — già pronto con un decreto — per salvarsi. Così ieri al termine di una giornata lunghissima e costellata di indiscrezioni — fra le quali quella sul «no» della Bce alla richiesta di uno spostamento di 20 giorni dei tempi dell’aumento che ha fatto crollare il titolo del 10,5%— il consiglio ha deciso di andare avanti comunque con l’operazione di mercato da 5 miliardi. «Questa banca la salviamo sicuramente», ha detto il presidente Alessandro Falciai. Ma non sarà semplice. Né il nuovo piano è ancora definito. La crisi di governo dopo la sconfitta di Matteo Renzi al referendum ha complicato le carte in tavola: il Qatar, che doveva investire miliardo di euro su Siena, si è ritirato in attesa di un chiarimento del quadro politico, facendo venire meno le condizioni di mercato per portare avanti l’operazione. Per questo martedì scorso Mps ha chiesto più tempo alla Bce rispetto al termine stabilito del 31 dicembre. Ma anche se fonti finanziarie ieri sera precisavano che «nessuna decisione finale è stata presa» e Mps di «non aver ricevuto alcuna comunicazione» da Francoforte, la Bce si sarebbe espressa per il «no», perché non crederebbe nella bontà dell’intera operazione targata Jp Morgan e Mediobanca. Così bisogna inventarsi altro, e in pochissimi giorni. Ieri mattina Falciai, l’amministratore delegato Marco Morelli e gli advisor sono volati a Roma dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per discutere del salvataggio. Domani deciderà il consiglio di Mps, convocato per le 16. Il nuovo schema ricalcherebbe quello usato per salvare le banche greche: verrà lanciata una nuova offerta di conversione in azioni ai circa 4o mila risparmiatori che detengono bond subordinati per 2,i miliardi. Una prima offerta su tutti i 4,3 miliardi di bond è stata accolta solo da investitori professionali per miliardo di euro. Il retail l’ha invece disertata, nonostante fosse a premio sui valori di mercato, perché la Consob ha vietato a Mps di far accettare la proposta ai clienti che non avessero il corretto profilo di rischio. Ora si ripartirebbe da qui. Serve però che la Consob dia alla banca l’esenzione dal divieto, magari con l’argomentazione che sarebbe peggio per i risparmiatori se si andasse al salvataggio di Stato: con l’«aumento precauzionale» a carico del Tesoro, secondo le regole Ue del «bail in» i bond sarebbero comunque convertiti ma in perdita. Un’altra ipotesi è quella mista, in cui lo Stato compra i bond dei risparmiatori e poi li converte in azioni. In entrambi i casi, il Qatar confermerebbe il suo miliardo. Mancherebbe dunque solo un miliardo che le banche cercheranno di collocare entro Natale, ma senza alcuna garanzia. Se non riuscirà, l’alternativa è di fatto la nazionalizzazione. A costi molto alti. I sindacati sono preoccupati: «Irresponsabile la decisione della Bce», ha detto Lando Sileoni, leader Fabi, «in ballo ci sono 26 mila dipendenti». Ma l’ipotesi statale non dispiace ai 5Stelle: «Serve l’aiuto dello Stato in modo da non applicare il bail in ai piccoli risparmiatori, come un anno fa, è scritto nel blog di Beppe Grillo. «Da Bce uno schiaffo a Renzi e Padoan», sostiene Renato Brunetta (FI), «II nuovo governo approvi al più presto le norme del salvataggio pubblico».

 

 

Corriere di Rieti 10/12/2016

Lando Sileoni: “La banca va messa immediatamente in sicurezza” – …

ROMA – Sulla vicenda Monte Paschi ha preso subito posizione il sindacato Fabi. “L’attuale situazione della banca, dopo l’incomprensibile decisione della Bce di negare la proroga dell’aumento di capitale, richiederebbe un immediato e straordinario provvedimento del Consiglio dei ministri entro questo fine settimana”. Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “E’ indispensabile non perdere altro tempo per mettere in sicurezza il gruppo bancario”, ha aggiunto.

 

Corriere di Viterbo 10/12/2016

Lando Sileoni: “La banca va messa immediatamente in sicurezza” –

ROMA – Sulla vicenda Monte Paschi ha preso subito posizione il sindacato Fabi. “L’attuale situazione della banca, dopo l’incomprensibile decisione della Bce di negare la proroga dell’aumento di capitale, richiederebbe un immediato e straordinario provvedimento del Consiglio dei ministri entro questo fine settimana”. Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “E’ indispensabile non perdere altro tempo per mettere in sicurezza il gruppo bancario”, ha aggiunto.

 

Corriere Fiorentino 10/12/2016

Monte, l’attesa dei risparmiatori – Il lungo weekend del Monte Rossi: sì all’intervento statale – Ognibene Silvia – Tani Aldo

SIENA La banca più antica del mondo è sull’orlo del baratro e mentre il Cda prova a proseguire sulla strada, molto stretta, del salvataggio privato, in molti invocano l’aiuto dello Stato. Dopo il no della Banca Centrale Europea ad una proroga per il lancio dell’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena, domani i consiglieri si riuniranno nuovamente per capire se sarà possibile coinvolgere i risparmiatori nell’operazione di messa in sicurezza della banca chi aveva sottoscritto le obbligazioni subordinate emesse per sostenerla nel momento del grande salto, quando comprò l’Antonveneta, sarà forse chiamato al capezzale per salvarla proprio dalle conseguenze di quel balzo troppo lungo. Ma l’operazione è tutt’altro che semplice, il ciglio del baratro spaventa e allora secondo molti, non solo a Siena, ben venga lo Stato: anzi, prima viene meglio è, perché se l’intervento del Governo è preventivo forse c’è una speranza di proteggere i risparmiatori, se sarà tardivo faranno la fine dei cugini dell’Etruria. Non è costretto a contraddirsi il presidente della Regione, Enrico Rossi, che l’intervento pubblico lo aveva già invocato almeno due anni fa: «Senza esagerazioni stataliste, può essere la chiave giusta se serve a salvare la banca e tutelare il risparmio — ha ribadito ieri il governatore — Può essere un intervento che salva un’importante azienda del credito di cui l’Italia ha bisogno e che forse ne tutelerà anche la presenza sul territorio, perché va benissimo che intervengano gruppi finanziari internazionali ma è evidente che una volta che la testa si trasferisce i legami con il territorio si rischia di perderli». Spara ad alzo zero contro la Banca Centrale Europea, invece, il sindaco di Siena Bruno Valentini: «Ancora una volta la Bce mostra il suo volto peggiore verso le banche italiane ed in particolare verso Banca Mps. Ora è necessario che le autorità italiane mettano in campo entro 48 ore provvedimenti risolutivi per adeguare la ricapitalizzazione di Mps ai parametri imposti dalla Bce, in modo da consolidare e non rendere inutile l’eccellente lavoro fin qui fatto per sistemare i crediti dubbi». Ma soprattutto, secondo Valentini, «i risparmiatori incolpevoli devono essere protetti, perché lo Stato ha i mezzi per farlo, anche a costo di litigare con la Bce». I sindacati chiedono che lo Stato intervenga presto. «L’intervento pubblico, dopo aver perso colpevolmente mesi, va fatto adesso senza aspettare il nuovo Governo. Sbaglia la Bce, ma non è più il tempo delle recriminazioni — ha detto Daniele Quiriconi della Fisac Cgil Toscana — Si metta in sicurezza Mps, tutto il sistema, si garantiscano lavoratori, risparmiatori e un’infrastruttura decisiva per la Toscana e il Paese». I dirigenti nazionali della Cgil, Antonio Damiani e Agostino Megale, sottolineano che «è indispensabile evitare quanto già vissuto con gli obbligazionisti retail pensionati e famiglie dopo il decreto sulle quattro banche del novembre dello scorso anno. A maggior ragione nessuno azzardi soluzioni in cui si ipotizzino responsabilità dei lavoratori nella correttezza dei prodotti subordinati venduti». È «irresponsabile, folle, arrogante e ai limiti della provocazione» la decisione della Bce secondo Lando Maria Sileoni della Fabi, che ricorda come in ballo ci sono i «destini di 26 mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti». E se l’ex rettore dell’Università di Siena Angelo Riccaboni dice «che l’eventuale perdita di un investitore privato non è comunque un bene», l’ex dipendente di Mps e vignettista Emilio Giannetti commenta che «per un certo verso forse è meglio la nazionalizzazione dell’ipotesi Qatar. Anche se la nazionalizzazione è l’ultima deriva per una banca che da tempo ha perso il rapporto con la città. Per me che sono un nostalgico, è sempre più difficile vedere la relazione con il territorio».

 

 

Italia Oggi 10/12/2016

Mps, la Bce risponde picche – Berbenni Giacomo

La Bce dice no alla proroga per l’aumento di capitale privato del Montepaschi: si aprono così le porte al salvataggio pubblico dell’istituto. Il decreto omnibus per il sistema bancario, con l’ombrello statale per Siena, è pronto e potrebbe essere varato già nel fine settimana (si veda box). L’eventuale ricapitalizzazione di Rocca Salimbeni dovrà avvenire entro fine anno: il Consiglio di vigilanza dell’Eurotower, secondo quanto trapelato (la comunicazione ufficiale non era pervenuta), ha respinto la richiesta di far slittare di 20 giorni il termine per chiudere l’aumento di capitale da 5 miliardi, che era fissato al 31 dicembre. La soluzione di mercato, a questo punto, sembra sfumata, anche se al momento Qatar e soci non si sono ancora ufficialmente tirati indietro. Intanto, ieri mattina, si è svolto al Tesoro un vertice al quale hanno partecipato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, l’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli, insieme presidente Alessandro Falciai. L’incontro sarebbe servito per fare il punto della situazione e non si sarebbe parlato del decreto banche. Alla riunione, secondo fonti finanziarie, hanno partecipato anche i consulenti di Mediobanca e JPMorgan, advisor dell’istituto e capifila del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale. Se il Monte dei Paschi non aveva ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte della Bce sulla proroga, le indiscrezioni trapelate in giornata hanno allarmato gli operatori di borsa, provocando un forte calo del titolo, che nel corso della seduta a Piazza Affari era stato sospeso, per poi chiudere in calo del 10,55% a 19,50 euro. «Non siamo assolutamente preoccupati», ha dichiarato il presidente Falciai, entrando nella sede milanese della banca, dove nel pomeriggio si è tenuta una riunione del cda. Dura, invece, la reazione dei sindacati. «Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché, se cade il gruppo Mps, non andrà in crisi solo il settore bancario italiano ma l’intera economia del nostro paese», ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi.

 

 

Manifesto 10/12/2016

Giallo proroga Bce. Sarà nazionalizzato? – Montepaschi appesa alla Bce. Giorni contati per una soluzione – Chiari Riccardo

Tutti i nodi erano arrivati al pettine in un colpo solo: da Mps alla riforma delle banche popolari in spa, semi-bloccata dal Consiglio di Stato; dalle due banche venete controllate per cause di forza maggiore dal fondo Atlante, ai vantaggi fiscali chiesti dagli istituti (Unicredit, Intesa, Ubi) che hanno finanziato (1,6 miliardi) il Fondo di risoluzione per coprire le perdite di Etruria ec., e permettere così la cessione delle quattro new bank – con la stessa Ubi alla finestra – entro la fine dell’anno. Alla fine il non-governo Renzi sul settore del credito ha lasciato il passo all’atteso decreto legge omnibus sull’intero comparto. Una notizia sostanzialmente confermata da Palazzo Chigi dopo una giornata folle, punteggiata di condizionali sulla assai presunta decisione del Consiglio di vigilanza della Bce di non permettere al Monte dei Paschi di sforare di venti miseri giorni, dal primo al 20 gennaio, il termine posto dalla Bce per completare la pur problematica ricapitalizzazione da 4 miliardi. VA DA SE CHE PER firmare il decreto legge dovrà esserci un Consiglio dei ministri. Non nelle prossime 24 ore, garantiscono dal palazzo del governo (dimissionario). Ma presto, magari prima della riapertura delle borse di lunedì. Guarda caso, dal fronte della crisi si parla subito di accelerazione, con il fedelissimo renziano Paolo Gentiloni che sale nel toto premier fino alla pole position, insieme naturalmente a Pier Carlo Padoan. Tutto si tiene. La corrida bancaria si era aperta a metà giornata quando, con Piazza Affari tranquilla dopo gli exploit dei giorni scorsi, è arrivata come fulmine a ciel sereno l’indiscrezione pilotata che la Vigilanza Bce, peraltro non ancora riunita, aveva respinto la richiesta del Monte dei Paschi di Siena di avere una proroga dal primo al 20 gennaio 2017 per completare l’aumento di capitale. Ufficialmente la banca aveva chiesto venti giorni in più dopo che Matteo Renzi, sconfitto sonoramente al referendum, aveva annunciato le dimissioni aprendo la crisi di governo. PER CERTO IN BORSA da quel momento i titoli di tutto il settore bancario sono precipitati. Alla chiusura Mps ha segnato -10,55%, ma giù anche Bpm (-4,32%), Banco Popolare (-3,93%), Banca Mediolanum (-3,48%), Mediobanca (-2,82%), Ubi Banca (-2,37%), Unicredit (-2,34%) e Intesa San Paolo (-1,67). Un autentico tsunami. In parallelo, i lavoratori del comparto alzavano giustamente la voce. «Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale – avvertiva Lando Sileoni della Fabi – saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione. Sono in ballo i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie, e di oltre 5 milioni di clienti». Sulla stessa linea la Fisac Cgil con Agostino Megale e il coordinatore sindacale Mps, Antonio Damiani: «Se la Bce, come sembra in queste ore, non dovesse concedere proroghe sul piano di ricapitalizzazione di Monte Paschi di Siena, commetterebbe un grave errore. Ciò è inaccettabile». ALLA RESA DEI CONTI, Mps doveva finire a far la solita parte della pecora nera, come detonatore necessario a velocizzare sia l’iter del decreto legge omnibus sull’intero settore, sia la risoluzione della crisi di governo con l’accoppiata renziana Gentiloni-Padoan e la benedizione dello stesso ex (?) presidente del consiglio. INVECE A TARDA SERA, dopo essersi riunito, il cda Mps ha fatto testualmente sapere: «n consiglio di amministrazione comunica di non aver ricevuto alcuna comunicazione da parte della Banca centrale europea, a seguito della richiesta di proroga dei termini di effettuazione dell’operazione precedentemente comunicata al mercato inoltrata in data 7 dicembre 2016». Nella nota si puntualizza che la banca «prosegue pertanto tutte le attività propedeutiche al completamento della predetta operazione». Il cda di Rocca Salimbeni è stato aggiornato a domenica pomeriggio. Così tutto resta in bilico, dal decreto omnibus sulle banche alla stessa risoluzione della crisi di governo.

 

 

Secolo XIX 10/12/2016

Aumento di capitale, niente proroga per Mps – Bce boccia il rinvio di Mps sull’aumento di capitale – Bresolin Marco

BRUXELLES. La Bce non può attendere fino al 20 gennaio per l’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena. Francoforte ha respinto la richiesta di prorogare i termini per l’operazione, avanzata dall’istituto senese dopo la caduta del governo. A questo punto non ci sono più le condizioni per l’operazione da 5 miliardi, che avrebbe visto coinvolto il consorzio di garanzia delle banche guidato da Jp Morgan e Mediobanca: l’unica strada percorribile è quella dell’intervento statale. Un percorso delicato nei giorni in cui è in carica un esecutivo dimissionario, ma da Palazzo Chigi fanno sapere che uno schema di decreto sarebbe già sostanzialmente pronto. La notizia, filtrata in modo ufficioso nel primo pomeriggio di ieri, ha provocato scossoni in Borsa. II titolo di Mps, sospeso più volte nell’arco della giornata, ha chiuso con un -10,55% ed è arrivato a perdere il 16%. Pesantemente colpiti anche i titoli subordinati: -11% per il Tier2 in scadenza settembre 2020, mentre il bond in mano agli investitori retail ha perso l’8,2%. Un contraccolpo dovuto ai timori per le conseguenze che anche i risparmiatori potrebbero pagare. Da Bruxelles non arrivano commenti ufficiali alle ipotesi in campo, ma da giorni si ribadisce che in caso di intervento statale andranno seguite le regole del «burden sharing», vale a dire la condivisione degli oneri: anche i detentori delle obbligazioni, sia gli investitori che i risparmiatori, devono essere coinvolti. E in ogni caso qualsiasi piano di intervento pubblico dovrà ricevere il via libera della Commissione. Ieri mattina, prima che uscisse l’indiscrezione sulla decisione della Bce, al Tesoro c’è stato un vertice tra il ministro Pier Carlo Padoan e i vertici di Mps, l’amministratore delegato Marco Morelli e il presidente Alessandro Falciani. Al tavolo erano presenti anche i consulenti di Jp Morgan e Mediobanca, che guidano il consorzio delle banche per l’aumento di capitale. Un incontro per «fare il punto della situazione». Nel pomeriggio si è poi riunito il cda di Montepaschi, appuntamento in agenda da giorni. In serata l’istituto ha diffuso una nota spiegando «di non aver ricevuto alcuna comunicazione da parte della Bce» e che la banca «persegue pertanto tutte le attività propedeutiche al completamento» dell’operazione. II cda è stato aggiornato a domani alle 16. La vicenda ora si intreccia inevitabilmente con gli sviluppi politici in corso. E nelle ore in cui al Quirinale si alternano gli esponenti dei partiti e dei movimenti rappresentati in Parlamento, il caso Mps piomba nel dibattito pubblico. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana del Pd, vede di buon occhio l’ipotesi dell’intervento pubblico. «Se serve a tutelare il risparmio non lo vedo come qualcosa di negativo». Il Movimento 5 Stelle, tramite il blog di Grillo, invita il governo a non seguire le regole europee: «Non bisogna applicare il bail-in ai piccoli risparmiatori. Non è il momento di avere paura dell’Ue e di una possibile procedura di infrazione: le conseguenze di un bail-in disordinato sarebbero a dir poco disastrose». Nell’intervento statale vede uno spiraglio anche Bruno Valentini, sindaco di Siena, che però avverte: «I risparmiatori incolpevoli devono essere protetti, lo Stato ha i mezzi per farlo». Lando Sileoni, presidente del sindacato di maggioranza dei bancari Fabi, bolla la decisione della Bce come «una presa di posizione arrogante e irresponsabile».

 

 

Stampa 10/12/2016

La Bce gela Siena “Aumento di capitale nessuna proroga” – Bce boccia il rinvio di Mps sull’aumento di capitale – Bresolin Marco

La Bce non può attendere fino al 20 gennaio per l’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena. Francoforte ha respinto la richiesta di prorogare i termini per l’operazione, avanzata dall’istituto senese dopo la caduta del governo. A questo punto non ci sono più le condizioni per l’operazione da 5 miliardi, che avrebbe visto coinvolto il consorzio di garanzia delle banche guidato da Jp Morgan e Mediobanca: l’unica strada percorribile è quella dell’intervento statale. Un percorso delicato nei giorni in cui è in carica un esecutivo dimissionario, ma da Palazzo Chigi fanno sapere che uno schema di decreto sarebbe già sostanzialmente pronto. La notizia, filtrata in modo ufficioso nel primo pomeriggio di ieri, ha provocato scossoni in Borsa. Il titolo di Mps, sospeso più volte nell’arco della giornata, ha chiuso con un -10,55% ed è arrivato a perdere il 16%. Pesantemente colpiti anche i titoli subordinati: -11% per il Tier2 in scadenza settembre 2020, mentre il bond in mano agli investitori retail ha perso l’8,2%. Un contraccolpo dovuto ai timori per le conseguenze che anche i risparmiatori potrebbero pagare. Da Bruxelles non arrivano commenti ufficiali alle ipotesi in campo, ma da giorni si ribadisce che in caso di intervento statale andranno seguite le regole del «burden sharing», vale a dire la condivisione degli oneri: anche i detentori delle obbligazioni, sia gli investitori che i risparmiatori, devono essere coinvolti. E in ogni caso qualsiasi piano di intervento pubblico dovrà ricevere il via libera della Commissione. Ieri mattina, prima che uscisse l’indiscrezione sulla decisione della Bce, al Tesoro c’è stato un vertice tra il ministro Pier Carlo Padoan e i vertici di Mps, l’amministratore delegato Marco Morelli e il presidente Alessandro Falciani. Al tavolo erano presenti anche i consulenti di Jp Morgan e Mediobanca, che guidano il consorzio delle banche per l’aumento di capitale. Un incontro per «fare il punto della situazione». Nel pomeriggio si è poi riunito il cda di Montepaschi, appuntamento in agenda da giorni. In serata l’istituto ha diffuso una nota spiegando «di non aver ricevuto alcuna comunicazione da parte della Bce» e che la banca «persegue pertanto tutte le attività propedeutiche al completamento» dell’operazione. II cda è stato aggiornato a domani alle 16. La vicenda ora si intreccia inevitabilmente con gli sviluppi politici in corso. E nelle ore in cui al Quirinale si alternano gli esponenti dei partiti e dei movimenti rappresentati in Parlamento, il caso Mps piomba nel dibattito pubblico. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana del Pd, vede di buon occhio l’ipotesi dell’intervento pubblico. «Se serve a tutelare il risparmio non lo vedo come qualcosa di negativo». II Movimento 5 Stelle, tramite il blog di Grillo, invita il governo a non seguire le regole europee: «Non bisogna applicare il bail-in ai piccoli risparmiatori. Non è il momento di avere paura dell’Ue e di una possibile procedura di infrazione: le conseguenze di un bail-in disordinato sarebbero a dir poco disastrose». Nell’intervento statale vede uno spiraglio anche Bruno Valentini, sindaco di Siena, che però avverte: «I risparmiatori incolpevoli devono essere protetti, lo Stato ha i mezzi per farlo». Lando Sileoni, presidente del sindacato di maggioranza dei bancari Fabi, bolla la decisione della Bce come «una presa di posizione arrogante e irresponsabile».

 

 

Tempo 10/12/2016

Il conto Mps lo pagheranno tutti gli italiani – Il conto Mps lo pagheranno gli italiani – Maccari Valerio

L’ipotesi di un salvataggio di nella giornata Stato di Mps si fa sempre più concreta. Secondo indiscrezioni, la Bce avrebbe deciso di respingere la richiesta dell’istituto senese di concedere più tempo per l’aumento di capitale da 5 miliardi. Se lo stop fosse confermato toccherebbe al Tesoro italiano intervenire per una ricapitalizzazione pubblica della banca, probabilmente attraverso un decreto legge di cui sarebbe già pronto lo schema. Ieri mattina al ministero dell’Economia, Pier carlo padrona ha incontrato l’ad di Rocca Salimbeni, Marco Morelli, e il presidente Alessandro Falciai, – che si è detto non preoccupato- per esaminare la situazione. A Palazzo Chigi anche l’ex presidente Alessandro Profumo. Nel pomeriggio, a Milano, si è riunito anche il Cda della banca. La notizia dello stop che blocca anche la ricapitalizzazione di Mps ha fatto crollare il titolo a Piazza Affari, sprofondato a -10,5%, scambiato il 7,7% del capitale, nonostante i continui congelamenti per eccesso di ribasso. La vicenda Montepaschi ha affossato Milano, unica piazza europea in rosso nella giornata (-0,73%). «Se dovesse essere confermata la decisione della Bce saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile», reagisce Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il principale sindacato dei lavoratori bancari. «Sono in ballo i destini 26mila dipendenti e di oltre 5 milioni di clienti», spiega, auspicando un «fronte comune delle forze politiche italiane», perché se cade Mps andrà in crisi «l’intera economia del nostro Paese». Anche il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, chiede «una consultazione di tutte le forze politiche per garantire un largo consenso alle decisioni da assumere». Intanto, quasi tutti sembrano concordare sulla necessità di un intervento di Stato. «A questo punto, l’unica possibilità è un intervento pubblico, da attuare in pochissimi giorni», sottolinea il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta, che parla di «schiaffo a Padoan e Renzi» da parte della Bce. L’intervento del Tesoro «senza esagerazioni, può essere la chiave giusta» anche per il Governatore della Toscana Enrico Rossi. Pure il Movimento 5 Stelle non vede altra scelta che l’aiuto pubblico, a patto che la tutela dei risparmiatori non avvenga a danno dei contribuenti. «Monte Paschi di Siena- si legge sul blog di Beppe Grillo – può essere ora salvata solo da un aiuto dello Stato, in modo da non applicare il bail-in ai piccoli risparmiatori come successo un anno fa. Questo intervento dev’essere fatto a deficit. Non è il momento di avere paura dell’Unione Europea le conseguenze di un bail-in disordinato sarebbero a dir poco disastrose». Più cauta Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. «Oggi dovremo mettere altri soldi degli italiani a difesa di banche mal gestite. Noi siamo pronti a difendere correntisti e risparmiatori ma prima approviamo rapidamente una legge che dia alcune regole su azionisti e amministratori».

 

 

AREZZOWEB.IT 09/12/2016

Mps: Sileoni (Fabi), se confermata decisione Bce irresponsabile – …

“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Sono in ballo -sottolinea- i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, conclude il sindacalista, “sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

BORSAITALIANA.IT 09/12/2016

MPS: SILEONI, SE CONFERMATO IL ‘NO’ DELLA BCE A PROROGA SAREBBE IRRESPONSABILE – Roma, 09 dic – “Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Cosi’ Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. “Sono in ballo i destini di 26 mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti” aggiunge Sileoni in una nota. “A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione cosi’ complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”.

 

 

BORSAITALIANA.IT 09/12/2016

MONTEPASCHI, LA BCE AVREBBE DETTO NO ALLA PROROGA DELL’AUMENTO. CDA NEL POMERIGGIO – …

(Teleborsa) – La vigilanza BCE avrebbe bocciato la richiesta di Banca MPS di prorogare al 20 gennaio l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, la cui scadenza era fissata per il 31 dicembre. Il no di Francoforte non è ancora ufficiale, ma lo hanno anticipato qualificate fonti finanziarie. a Reuters. La richiesta di proroga era stata fatta dalla banca senese, tenendo in considerazione le difficoltà di collocare tutte le nuove azioni entro fine anno, in un periodo non propizio per i mercati, carico di tensioni per le incertezze sul futuro dell’Italia e condizionato dalle festività. Il rifiuto della proroga potrebbe implicare l’abbandono del progetto di reperire tutto il capitale in forma privata, cioè mediante una procedura di mercato come è l’aumento di capitale, aprendo la strada ad una “ricapitalizzazione di Stato” della banca. Nel frattempo, si è tenuto stamattina al Ministero dell’Economia un vertice sul caso MPS, alla presenza del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dell’Ad di MPS e dei due advisor per l’aumento di capitale (JP Morgan e Mediobanca). In realtà, fonti del Tesoro parlano di “riunione tecnica” in cui non si è parlato affatto della possibilità di un intervento di Stato. Nel pomeriggio sarebbe stato convocato un CdA d’urgenza di MPS, per fare il punto della situazione sui nuovi scenari e sulle alternative che si apriranno alla banca, dopo il rifiuto dell’Eurotower. La riunione sembra che sia in calendario alle ore 16:30.Il No della BCE alla proroga ha già provocato l’ira dei sindacati: la FABI ha infatti definito “irresponsabile” e “folle” la risposta data dalla vigilanza europea.

 

 

CATANIAOGGI.IT 09/12/2016

Mps: Sileoni (Fabi), se confermata decisione Bce irresponsabile – …

“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Sono in ballo -sottolinea- i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, conclude il sindacalista, “sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

CORRIERE.IT 09/12/2016

Mps: Sileoni, se confermato il ‘no’ della Bce a proroga sarebbe irresponsabile – …

15:55 Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – Roma, 09 dic – “Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Cosi’ Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. “Sono in ballo i destini di 26 mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti” aggiunge Sileoni in una nota. “A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione cosi’ complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”.

 

 

ECONOMIA.ILMESSAGGERO.IT 09/12/2016

Montepaschi, la BCE avrebbe detto no alla proroga dell’aumento. CdA nel pomeriggio – …

La vigilanza BCE avrebbe bocciato la richiesta di Banca MPS di prorogare al 20 gennaio l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, la cui scadenza era fissata per il 31 dicembre. Il no di Francoforte non è ancora ufficiale, ma lo hanno anticipato qualificate fonti finanziarie. a Reuters. La richiesta di proroga era stata fatta dalla banca senese, tenendo in considerazione le difficoltà di collocare tutte le nuove azioni entro fine anno, in un periodo non propizio per i mercati, carico di tensioni per le incertezze sul futuro dell’Italia e condizionato dalle festività. Il rifiuto della proroga potrebbe implicare l’abbandono del progetto di reperire tutto il capitale in forma privata, cioè mediante una procedura di mercato come è l’aumento di capitale, aprendo la strada ad una “ricapitalizzazione di Stato” della banca. Nel frattempo, si è tenuto stamattina al Ministero dell’Economia un vertice sul caso MPS, alla presenza del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dell’Ad di MPS e dei due advisor per l’aumento di capitale (JP Morgan e Mediobanca). In realtà, fonti del Tesoro parlano di “riunione tecnica” in cui non si è parlato affatto della possibilità di un intervento di Stato. Nel pomeriggio sarebbe stato convocato un CdA d’urgenza di MPS, per fare il punto della situazione sui nuovi scenari e sulle alternative che si apriranno alla banca, dopo il rifiuto dell’Eurotower. La riunione sembra che sia in calendario alle ore 16:30. Il No della BCE alla proroga ha già provocato l’ira dei sindacati: la FABI ha infatti definito “irresponsabile” e “folle” la risposta data dalla vigilanza europea.

 

 

FINANZA.REPUBBLICA.IT 09/12/2016

Montepaschi, la BCE avrebbe detto no alla proroga dell’aumento. CdA nel pomeriggio – …

La vigilanza BCE avrebbe bocciato la richiesta di Banca MPS di prorogare al 20 gennaio l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, la cui scadenza era fissata per il 31 dicembre. Il no di Francoforte non è ancora ufficiale, ma lo hanno anticipato qualificate fonti finanziarie. a Reuters. La richiesta di proroga era stata fatta dalla banca senese, tenendo in considerazione le difficoltà di collocare tutte le nuove azioni entro fine anno, in un periodo non propizio per i mercati, carico di tensioni per le incertezze sul futuro dell’Italia e condizionato dalle festività. Il rifiuto della proroga potrebbe implicare l’abbandono del progetto di reperire tutto il capitale in forma privata, cioè mediante una procedura di mercato come è l’aumento di capitale, aprendo la strada ad una “ricapitalizzazione di Stato” della banca. Nel frattempo, si è tenuto stamattina al Ministero dell’Economia un vertice sul caso MPS, alla presenza del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dell’Ad di MPS e dei due advisor per l’aumento di capitale (JP Morgan e Mediobanca). In realtà, fonti del Tesoro parlano di “riunione tecnica” in cui non si è parlato affatto della possibilità di un intervento di Stato. Nel pomeriggio sarebbe stato convocato un CdA d’urgenza di MPS, per fare il punto della situazione sui nuovi scenari e sulle alternative che si apriranno alla banca, dopo il rifiuto dell’Eurotower. La riunione sembra che sia in calendario alle ore 16:30.Il No della BCE alla proroga ha già provocato l’ira dei sindacati: la FABI ha infatti definito “irresponsabile” e “folle” la risposta data dalla vigilanza europea.

 

 

ILFOGLIETTONE.IT 09/12/2016

La Bce affossa il Monte dei Paschi di Siena, respinta richiesta proroga per aumento capitale – …

La Vigilanza della Bce avrebbe respinto la richiesta del cda di Mps di prorogare al 20 gennaio i termini per completare l’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro, rispetto alla scadenza fissata al 31 dicembre. Lo riferiscono fonti finanziarie. Con il no di Francoforte a dare più tempo per una soluzione tutta privata diventa impraticabile la soluzione di mercato per il salvataggio di Mps, si apre così la strada a una ricapitalizzazione pubblica per il Monte. “Non ci sono i tempi né gli investitori”, spiega una fonte finanziaria. La Bce aveva concordato con Mps di chiudere il piano di rafforzamento entro fine anno. Per mettere in sicurezza il Monte servirà dunque l’intervento dello Stato. Intanto, prosegue a intermittenza la seduta per il titolo Monte Paschi, giunto alla terza sospensione dopo la notizia che la Bce ha detto no alla richiesta di proroga del termine per la ricapitalizzazione. Alla ripresa delle contrattazioni il titolo segna ora un -11,4% a 19,30 euro. “Se confermata la notizia per cui la Bce avrebbe negato la possibilità di tempi più lunghi per la ricapitalizzazione di Mps, si determina in conseguenza la necessità di provvedimenti straordinari di Governo finalizzati a salvaguardare la stabilità del sistema”, fa sapere il presidente della commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi. “Si impone tuttavia, ancor più nelle condizioni politiche attuali, una consultazione di tutte le forze politiche per garantire un largo consenso alle decisioni da assumere. Ed ognuno si prenderà le sue responsabilità”, conclude. La Fabi sul piede di guerra: “Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”, afferma Lando Maria Sileoni, segretario generale del principale sindacato dei lavoratori bancari. “Sono in ballo i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto – prosegue – diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi”. “Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, sarebbe auspicabile – conclude Sileoni – che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

ILFOGLIO.IT 09/12/2016

Mps: Sileoni (Fabi), se confermata decisione Bce irresponsabile – …

“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Sono in ballo -sottolinea- i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, conclude il sindacalista, “sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

ILSOLE24ORE.COM 09/12/2016

Mps, Bce respinge proroga aumento capitale. Vertice al Tesoro – …

La Vigilanza bancaria europea ha respinto la richiesta di Banca Monte Paschi di Siena di far slittare di 20 giorni il termine ultimo per chiudere l’aumento di capitale da 5 miliardi. La decisione, comunicata in forma di “draft decision”, dovrebbe essere soggetta all’avallo del Governing Council della Bce, che però difficilmente porrà obiezioni rispetto alle valutazioni del board Ssm. A questo punto quindi la ricapitalizzazione da 5 miliardi dovrà avvenire entro il prossimo 31 dicembre, come da impegni presi tra la banca e Francoforte. E la soluzione che si prospetta per tenere in piedi la più antica banca del mondo è quella della nazionalizzazione. Investitori privati fuori gioco – La mossa della Vigilanza europea era nell’aria. Francoforte non ha ritenuto che 20 giorni di proroga potessero cambiare lo scenario generale, favorendo possibili ritorni degli investitori privati. Va ricordato infatti che l’indeterminatezza del contesto politico e l’assenza di un interlocutore chiaro al Governo hanno infatti dissuaso i cosiddetti anchor investor, dal fondo del Qatar ai fondi americani, a prendere parte al progetto Siena. Il cda e il vertice al Tesoro – Ora dunque per Mps si spalancano le porte della statalizzazione. Sarà lo Stato a intervenire nel capitale. In questo quadro, questa mattina i vertici di Banca Mps sono stati ricevuti dal ministro Pier Carlo Padoan. Ad accompagnare l’amministratore delegato Marco Morelli anche gli advisor e capofila del consorzio Jp Morgan e Mediobanca. La riunione era stata prevista per fare il punto sulla situazione. A quanto risulta, il Tesoro sarebbe pronto a varare un provvedimento nel week-end per consentire alla banca di passare al piano B con un intervento pubblico per la ricapitalizzazione. Nella riunione, secondo le fonti interpellate, non si sarebbe però parlato dell’ipotesi di decreto legge. Un consiglio di amministrazione di Mps è convocato – Sebbene a Mps non sia ancora arrivata nessuna comunicazione formale da parte della Bce, i consiglieri di Mps sono stati pre allertati per un possibile cda a Milano: in ogni caso, la riunione non avverrebbe prima delle 16.30 e la situazione è ancora in evoluzione e non è escluso che questo cda possa slittare. Il titolo sospeso in Borsa Il titolo Mps è stato sospeso in Borsa in asta di volatilità mentre era in calo del 4,5% per poi tornare in contrattazione, dopo pochi minuti di sospensione, con un ribasso del 6,40% a 20,40 euro. Il titolo è poi arrivato a perdere l’11,42% ed è stato fermato in asta. Pioggia di vendite anche per le altre banche con cali che vanno dal 2% di Ubi al 4,8% di Unicredit, con Mediobanca a -3,7% e Banco Popolare e Bpm a -3,5%. La reazione della Fabi – «Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. «Sono in ballo i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione cosi’ complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce – conclude Sileoni – sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andra’ in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese».

 

 

IT.FINANCE.YAHOO.COM 09/12/2016

Mps, Fabi: no Bce a proroga irresponsabile, folle e arrogante – …

“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Lo ha dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il principale sindacato dei lavoratori bancari. “Sono in ballo i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto – ha proseguito – diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi”. “Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, sarebbe auspicabile – ha concluso Sileoni – che le forze politiche italiane facessero fronte comune perchè se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

JOBSNEWS.IT 09/12/2016

Monte Paschi: fonti finanziarie rivelano che Bruxelles avrebbe bocciato la richiesta di proroga. MPS dice che non esiste comunicazione ufficiale. Il titolo perde fino all’11% – …

La Bce avrebbe respinto la richiesta avanzata da Mps di proroga al 20 gennaio della deadline per l’aumento di capitale da 5 mld. La notizia si è diffusa in mattinata da quanto riferito da fonti finanziarie, ed ha avuto fortissime ripercussioni sui mercati finanziari. Nel pomeriggio il Monte dei Paschi di Siena smentisce e dice che non ha ricevuto ancora nessuna comunicazione ufficiale dalla Bce in merito al diniego sulla richiesta di proroga per il varo della ricapitalizzazione. Se tuttavia le indiscrezioni sulla decisione di Bruxelles fossero confermate, i riflettori si sposterebbero sull’intervento pubblico che potrebbe arrivare a breve. Già questa mattina, al ministero dell’Economia, il ministro Pier Carlo Padoan ha incontrato l’ad della banca di Rocca Salimbeni, Marco Morelli, e il presidente, Alessandro Falciai. Intanto i consiglieri di Mps sono stati pre allertati per un possibile cda a Milano: in ogni caso, la riunione non avverrebbe prima delle 16.30 e la situazione è ancora in evoluzione. “Non siamo assolutamente preoccupati”: è il commento del presidente del Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Falciai. Falciai ha parlato entrando nella sede milanese della banca dove è previsto un consiglio di amministrazione. Prosegue a intermittenza la seduta per il titolo Monte Paschi, giunto alla terza sospensione dopo la diffusione della notizia secondo la quale, appunto, la Bce avrebbe detto no alla richiesta di proroga del termine per la ricapitalizzazione. Alla ripresa delle contrattazioni il titolo segnava un -11,4% a a 19,30 euro. Il commento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana – “Ci sono decine di migliaia di lavoratori al Monte dei Paschi, correntisti, il risparmio di milioni di persone, c’è un tessuto economico da tutelare”, ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ospite a Skytg24. “In America di fronte a un fallimento delle banche, si è intervenuto e rivendendole lo Stato ci ha anche guadagnato; lo stesso potrebbe essere fatto in Italia. Poi è vero che sono stati fatti errori, come il localismo”, ha aggiunto. Sileoni, segretario generale Fabi all’Ansa: “urge immediato provvedimento Consiglio dei ministri” “L’attuale situazione del gruppo Mps, dopo l’incomprensibile decisione della Bce di negare la proroga dell’aumento di capitale, richiederebbe un immediato e straordinario provvedimento del Consiglio dei ministri entro questo fine settimana per mettere in sicurezza il gruppo bancario e con l’occasione affrontare altre questioni come quella relativa alla sospensione del decreto popolari da parte del Consiglio di Stato. E’ indispensabile non perdere altro tempo” dichiara all’agenzia Ansa Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari. Francesco Boccia, Pd, presidente della Commissione Bilancio della Camera accusa il governo Renzi: “sulle banche ha perso tempo, ha sbagliato percorso e non ha avuto l’umiltà di ascoltare” “Sono mesi che parlo della necessità di un intervento pubblico sulle banche, rimanendo inascoltato. Oggi pare si siano decisi a perseguire questa strada, serve capire in quale modalità, perché non penso che chiedere aiuto all’Esm sia la soluzione più giusta. La BRRD attualmente in vigore consente per casi eccezionali l’intervento. Sulle banche era evidente già dalla riforma delle popolari che si stava prendendo una strada contromano. Si sarebbe dovuto prima smaltire le sofferenze, poi mettere in sicurezza il sistema bancario e solo poi procedere con la riforma di BCC e Popolari. Ci saremmo almeno evitati i problemi su soglie e diritto di recesso rilevati recentemente anche dal Consiglio di Stato; poi c’è il grande problema Mps. Ho ricordato più volte che sarebbe stato opportuno rafforzare il fondo Atlante, che è stato una buona intuizione, anche con l’intervento della Stato, perché era chiaro a tutti che sarebbero serviti 15/20 miliardi e non 4,5 per garantire gli aumenti di capitale che il mercato non garantiva. Ma, com’è noto, in questi mesi è mancata l’umiltà di ascoltare chi la pensava in maniera diversa”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a Omnibus su La7. Il post sul Blog di Beppe Grillo: “può essere salvata solo da un aiuto dello stato” “La Bce non concede altro tempo al sistema bancario italiano. Monte Paschi di Siena può essere ora salvata solo da un aiuto dello Stato, in modo da non applicare il bail-in ai piccoli risparmiatori come successo un anno fa”, scrive il Movimento 5 stelle Europa sul blog di Beppe Grillo. “Questo intervento – si legge – dev’essere fatto a deficit, come da sempre ripete il Movimento 5 Stelle e come, finalmente, sembra si stia discutendo a livello istituzionale. Non è il momento di avere paura dell’Unione Europea e di una possibile procedura d’infrazione: le conseguenze di un bail-in disordinato sarebbero a dir poco disastrose, quasi apocalittiche considerando le dimensioni di Mps. Abbiamo il dovere di applicare l’articolo 47 della Costituzione italiana e di battere i pugni sul tavolo a Bruxelles, altri Paesi come Francia e Spagna lo hanno già fatto fregandosene dei problemi sul deficit. Un Governo legittimato dal popolo l’avrebbe fatto anche nel caso di Banca delle Marche, CariFerrara, Banca Etruria e CariChieti”.

 

 

LAREPUBBLICA.IT 09/12/2016

Mps, le reazioni: il M5S chiede l’aiuto di Stato e la tutela dei risparmiatori – …

MILANO – Il “no” della Bce a dare maggior tempo al Monte dei Paschi per organizzare l’aumento di capitale, che apre la strada a un intervento pubblico, genera una serie di reazioni nel mondo economico e politico: si va da chi accusa di “irresponsabilità” la Vigilanza di Francoforte (Lando Sileoni del sindacato dei bancari Fabi) a chi torna a indicare la via di un salvataggio di Stato con la tutela dei risparmiatori (il M5S). “Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”, dichiara Sileoni, segretario generale della Fabi, ricordando che “in ballo” ci sono “i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti”. “A questo punto – aggiunge – diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi”. L’auspicio è dunque di tentare ancora la via di un aumento di capitale sul mercato. Diversa l’impostazione del Movimento 5 Stelle, manifestata sul blog di Beppe Grillo: “Mps può essere ora salvata solo da un aiuto dello Stato, in modo da non applicare il bail-in ai piccoli risparmiatori come successo un anno fa. Questo intervento dev’essere fatto a deficit, come da sempre ripete il Movimento 5 Stelle e come, finalmente, sembra si stia discutendo a livello istituzionale”. Il governatore toscano, Enrico Rossi, a SkyTg24 sottolinea che “si doveva decidere e intervenire prima”, ma a questo punto l’aiuto pubblico può esser risolutore: “Non vedo come un fatto negativo un intervento dello Stato sul Monte dei Paschi. Può essere una chiave giusta se l’intervento riesce a tutelare i risparmi di tanti cittadini. Si interviene per salvare un’importante azienda del credito”.

 

 

MEDIASET.IT 09/12/2016

Mps, sindacato bancari: serve intervento del Cdm prima di domenica – …

“L’attuale situazione di Mps, dopo l’incomprensibile decisione della Bce di negare la proroga dell’aumento di capitale, richiederebbe un immediato e straordinario provvedimento del Consiglio dei ministri entro questo fine settimana”. Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “E’ indispensabile non perdere altro tempo per mettere in sicurezza il gruppo bancario”, ha aggiunto.

 

 

 

MEDIASET.IT 09/12/2016

Bce: no alla proroga di 20 giorni per l’aumento di capitale Mps | Il titolo perde in Borsa il 10,5% – …

Le vendite sul titolo dell’istituto senese sono diventate più consistenti dopo la notizia che la Bce ha respinto la richiesta di concedere più tempo per l’aumento di capitale, aprendo la strada a un intervento dello Stato. Insieme al titolo, sono crollate anche alcune delle obbligazioni subordinate che potrebbero essere chiamate a contribuire al salvataggio di Mps: il subordinato Tier2 con scadenza settembre 2020 ha perso l’11% sul Mot, a 54,55, mentre il bond da 2,16 miliardi finito in mano ai risparmiatori retail ha perso l’8,2%, a quota 50, sulla piattaforma Ddt di Mps. Più contenuto il calo di altri titoli, come il tier2 con scadenza aprile 2020 (-2,1% sulla piattaforma Euro Tlx). Il sindacato dei bancari: serve intervento del governo – “L’attuale situazione del gruppo Mps, dopo l’incomprensibile decisione della Bce di negare la proroga dell’aumento di capitale, richiederebbe un immediato e straordinario provvedimento del Consiglio dei ministri entro questo fine settimana per mettere in sicurezza il gruppo bancario”. A sostenerlo è Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari, secondo il quale “è indispensabile non perdere altro tempo”.

 

 

MILANOFINANZA.IT 09/12/2016

B.Mps: Fabi, se cade andra’ in crisi tutta economia Paese – …

ROMA (MF-DJ)–“Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perche’ se cade il gruppo Mps non andra’ in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”. Lo dichiara in una nota Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi.

 

MILANOFINANZA.IT 09/12/2016

B.Mps: Fabi, no proroga da Bce irresponsabile e folle – …

ROMA (MF-DJ)–“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Lo ha dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, aggiungendo che “sono in ballo i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 mln di clienti”. vs (fine)

 

 

MILANOFINANZA.IT 09/12/2016

B.Mps: Fabi; urge Governo, solo Padoan puo’ gestire situazione – …

ROMA (MF-DJ)–Al punto in cui si e’ arrivati con B.Mps “diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione cosi’ complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”. Lo dichiara in una nota Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi.

 

 

MILANOFINANZA.IT 09/12/2016

Mps: Sileoni (Fabi), decisione Bce irresponsabile e arrogante – …

“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”, dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Sono in ballo i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

OLBIANOTIZIE.IT 09/12/2016

Mps: Sileoni (Fabi), se confermata decisione Bce irresponsabile – …

– “Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Sono in ballo -sottolinea- i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, conclude il sindacalista, “sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

QUIFINANZA.IT 09/12/2016

Montepaschi, la BCE avrebbe detto no alla proroga dell’aumento. CdA nel pomeriggio – …

La vigilanza BCE avrebbe bocciato la richiesta di Banca MPS di prorogare al 20 gennaio l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, la cui scadenza era fissata per il 31 dicembre. Il no di Francoforte non è ancora ufficiale, ma lo hanno anticipato qualificate fonti finanziarie. a Reuters. La richiesta di proroga era stata fatta dalla banca senese, tenendo in considerazione le difficoltà di collocare tutte le nuove azioni entro fine anno, in un periodo non propizio per i mercati, carico di tensioni per le incertezze sul futuro dell’Italia e condizionato dalle festività. Il rifiuto della proroga potrebbe implicare l’abbandono del progetto di reperire tutto il capitale in forma privata, cioè mediante una procedura di mercato come è l’aumento di capitale, aprendo la strada ad una “ricapitalizzazione di Stato” della banca. Nel frattempo, si è tenuto stamattina al Ministero dell’Economia un vertice sul caso MPS, alla presenza del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dell’Ad di MPS e dei due advisor per l’aumento di capitale (JP Morgan e Mediobanca). In realtà, fonti del Tesoro parlano di “riunione tecnica” in cui non si è parlato affatto della possibilità di un intervento di Stato. Nel pomeriggio sarebbe stato convocato un CdA d’urgenza di MPS, per fare il punto della situazione sui nuovi scenari e sulle alternative che si apriranno alla banca, dopo il rifiuto dell’Eurotower. La riunione sembra che sia in calendario alle ore 16:30. Il No della BCE alla proroga ha già provocato l’ira dei sindacati: la FABI ha infatti definito “irresponsabile” e “folle” la risposta data dalla vigilanza europea. Montepaschi, la BCE avrebbe detto no alla proroga dell’aumento. CdA nel pomeriggio

 

SARDEGNAOGGI.IT 09/12/2016

Mps: Sileoni (Fabi), se confermata decisione Bce irresponsabile – …

“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Sono in ballo -sottolinea- i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, conclude il sindacalista, “sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

SASSARINOTIZIE.COM 09/12/2016

Mps: Sileoni (Fabi), se confermata decisione Bce irresponsabile – …

“Se dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Sono in ballo -sottolinea- i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti. A questo punto diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione così complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi di euro”. Di fronte all’ennesimo atteggiamento di chiusura da parte della Bce, conclude il sindacalista, “sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perché se cade il gruppo Mps non andrà in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”.

 

 

STAMPTOSCANA.IT 09/12/2016

MPS: no della Bce, titolo in caduta pronto il paracadute dello Stato – …

Siena – MPS, la più antica banca del mondo si avvia verso un salvataggio con il paracadute dello Stato dopo che la Banca Centrale Europea gli ha negato la possibilità di una proroga di venti giorni per spostare al 20 gennaio la chiusura della sua ricapitalizzazione prevista per la fine dell’anno. I manager dell’istituto senese avevano giustificato la richiesta con il terremoto politico provocato in Italia dalla vittoria del no al referendum. Dopo il no dell’Eurotower, deciso dopo una lunga riunione che ha visto affrontarsi diversi pareri, la possibilità di rivolgersi al mercato per raccogliere i 5 miliardi necessari sembra una via impraticabile, soprattutto dopo che gli eventuali nuovi investitori di riferimento, come il fondo sovrano del Qatar, si sarebbero al momento defilati a causa delle incertezze politiche del paese. La BCE, che si è ancora trincerata dietro un no comment, avrebbe preso la sua decisione negativa perché riterrebbe che gli anchor investor avrebbero avuto tempo a sufficienza per esaminare il dossier dell’operazione e sia perché si ritiene che venti giorni non saranno sufficienti per portare a una schiarita del panorama politico italiano. Il piano A – che prevedeva appunto un aumento di capitale di 5 miliardi per far fronte alle perdite legate alla cessione di 27 miliardi di sofferenze – dovrebbe ora far posto al cosiddetto piano B che prevede appunto un intervento da parte del Tesoro, già azionista della banca con il 4%. Le modalità del salvataggio pubblico, in pratica della nazionalizzazione di MPS, sono ancora in discussione. La situazione del Monte è stata al centro stamani di un incontro tra il ministro Pier Carlo Padoan, l’ad di MPS Marco Morelli e il presidente dell’istituto senese Alessandro Falciai. Il cda di MPS si è riunito per fare il punto della situazione, ma ancora non sono emerse indicazioni. Secondo alcune fonti , il Tesoro starebbe già lavorando a un decreto che potrebbe essere messo a punto entro la fine della settimana e che potrebbe prevedere un contributo al salvataggio dei titolari obbligazioni subordinate e degli azionisti. Con questo decreto, calcola Milano Finanza   , lo Stato potrebbe pompare 2 miliardi di euro, un risultato che potrebbe convincere investitori privati a sborsarne altri 2 che uniti al miliardo raccolto la settimana scorsa con la conversione volontaria dei bond subordinati (che ammontano a 4,3 miliardi) colmerebbe il deficit di capitale di 5 miliardi. Il Movimento 5 Stelle è già intervenuto chiedendo che Montepaschi venga salvata da un aiuto dello stato “in modo da non applicare il Bail in ai piccoli risparmiatori”, come è successo un anno fa ad altre banche come Banca Etruria . Il segretario del principale sindacato dei bancari FABI, Lando Maria Sileoni ha sottolineato che “sono in ballo i destini di 26mila dipendenti e oltre 5 milioni di clienti. Intanto le azioni hanno chiuso con un tonfo del 10,5%, a 19,5 euro.

 

 

TELEBORSA.IT 09/12/2016

Montepaschi, la BCE avrebbe detto no alla proroga dell’aumento. CdA nel pomeriggio – …

La vigilanza BCE avrebbe bocciato la richiesta di Banca MPS di prorogare al 20 gennaio l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, la cui scadenza era fissata per il 31 dicembre. Il no di Francoforte non è ancora ufficiale, ma lo hanno anticipato qualificate fonti finanziarie. a Reuters. La richiesta di proroga era stata fatta dalla banca senese, tenendo in considerazione le difficoltà di collocare tutte le nuove azioni entro fine anno, in un periodo non propizio per i mercati, carico di tensioni per le incertezze sul futuro dell’Italia e condizionato dalle festività. Il rifiuto della proroga potrebbe implicare l’abbandono del progetto di reperire tutto il capitale in forma privata, cioè mediante una procedura di mercato come è l’aumento di capitale, aprendo la strada ad una “ricapitalizzazione di Stato” della banca. Nel frattempo, si è tenuto stamattina al Ministero dell’Economia un vertice sul caso MPS, alla presenza del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dell’Ad di MPS e dei due advisor per l’aumento di capitale (JP Morgan e Mediobanca). In realtà, fonti del Tesoro parlano di “riunione tecnica” in cui non si è parlato affatto della possibilità di un intervento di Stato. Nel pomeriggio sarebbe stato convocato un CdA d’urgenza di MPS, per fare il punto della situazione sui nuovi scenari e sulle alternative che si apriranno alla banca, dopo il rifiuto dell’Eurotower. La riunione sembra che sia in calendario alle ore 16:30. Il No della BCE alla proroga ha già provocato l’ira dei sindacati: la FABI ha infatti definito “irresponsabile” e “folle” la risposta data dalla vigilanza europea.

 

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