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BANCHE VENETE, ECCO LE PROPOSTE DELLA FABI

di Redazione

Nella giornata di apertura del 123 Consiglio nazionale, il leader della FABI lancia il guanto di sfida ad Abi: “Una cabina di regia nazionale per gestire le situazioni di difficoltà. Massima fermezza contro i licenziamenti”

“Chiediamo ad Abi un accordo programmatico per ricercare soluzioni a favore di quelle banche in difficoltà dove è previsto l’intervento dello Stato, ossia le popolari venete e Mps.

Servono soluzioni di sistema e una cabina di regia Abi- sindacati che consentano di gestire queste situazioni di difficoltà, stabilendo un quadro di regole condivise a tutela dei lavoratori. Agli eventuali licenziamenti risponderemo con la massima fermezza.

Le ipotetiche deroghe al contratto collettivo potranno essere stabilite unicamente a livello nazionale, poiché non accetteremo forzature all’interno delle singole aziende e dei gruppi bancari. In Abi alcune banche sono silenti per non dare vantaggi le une alle altre, mentre in sede di trattativa aziendale si scatenano e chiedono continuamente deroghe al contratto. Ora, con la nostra proposta, il “cerino” passerà nelle loro mani.

La nostra non è un’apertura incondizionata: se ci saranno i presupposti, dovrà essere unitaria e, soprattutto, condivisa dalle strutture aziendali e di gruppo. Quanto alle due popolari venete, credo che ormai sia opportuno uscire da questo letargo. Invito il Ministero dell’Economia e lo stesso Governo a prendere una posizione chiara sia verso la Commissione europea sia verso le banche. Non accetteremo che diktat delle autorità Ue siano utilizzati dai nostri banchieri come un alibi per licenziare.

“Chiediamo all’Abi, inoltre, una riapertura preventiva del dibattito sul nuovo contratto nazionale dei bancari, mantenendo però inalterata la scadenza dell’attuale al 31 dicembre 2018 per poter gestire al meglio i cambiamenti e le innovazioni di settore senza doverle subire successivamente e poter creare le condizioni per mantenere i livelli occupazionali, definendo le nuove professionalità e nuovi mestieri”.

Questo l’appello rivolto da Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, all’Abi, alle banche a al Governo, in occasione del 123° Consiglio nazionale FABI in corso da oggi fino a domani a Roma.

 

L’ABI RACCOGLIE L’INVITO

Un invito a fare fronte comune per evitare che a pagare le crisi delle banche venete siano i lavoratori subito raccolta dai rappresentanti dell’Abi presenti all’evento, Giovani Sabatini, , Direttore Generale ABI, ed Eliano Lodesani, capo del Comitato affari sindacali e lavoro di Abi e chief operating officer di Intesa San Paolo.

Massima disponibilità ad un tavolo di confronto ha detto Lodesani: “Lando mi ha passato il cerino”, ha scherzato, “quando lo passa brucia ma illumina anche. Nonostante le difficoltà abbiamo firmato il contratto, il sindacato e le banche insieme hanno fatto la differenza e dato il ‘la’ ad altri contratti. Orgogliosamente dobbiamo continuare su quella strada insieme. Sediamo, pur mantenendo la scadenza sul rinnovo e ti dico subito di sì. Sediamo per provare a valutare se si trova insieme una cornice per situazioni critiche e straordinarie e ti dico subito sì. Ho il comitato esecutivo il 21 e non credo ci negheranno di sederci con il sindacato”.

BANCHIERI A CONFRONTO CON LA FABI

Alla giornata di apertura del 123° Consiglio nazionale della FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari, hanno preso parte oltre 1500 delegati sindacali da tutta Italia: una due giorni fitta di dibattiti e appuntamenti con i principali banchieri italiani per discutere del futuro del settore e del ruolo del sindacato, tra fusioni, nuovo modello di banca, sviluppo del digitale, che ha visto presenti tra gli altri: Giulio Sapelli, Docente Ordinario di Storia Economica Università di Milano, Eliano Omar Lodesani, Presidente CASL ABI e Chief Operating Officer Intesa SanPaolo, Giovanni Sabatini, Direttore Generale ABI, e i responsabili del personale dei principali gruppi bancari che si sono confrontati con i Coordinatori aziendali della FABI.

A chiudere i lavori della giornata l’intervento del Segretario generale aggiunto della FABI, Mauro Bossola, e successivamente quelli dei delegati.

Il Consiglio apre la stagione dei 98 congressi provinciali dell’organizzazione, fissati in autunno in vista del congresso nazionale di marzo 2018 per il rinnovo degli organismi direttivi.

 

Roma 13/6/17

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