Il leader della FABI si scaglia contro le regole che la Presidente della Vigilanza Bce vorrebbe imporre alle banche sugli npl. “Avranno ripercussioni anche su costo del lavoro. Necessaria iniziativa clamorosa in segno di protesta”
“Proponiamo alle banche di chiudere tutti gli sportelli bancari simbolicamente due ore in una stessa giornata in segno di protesta contro le regole restrittive che la signora Nouy vuole imporre nella gestione degli npl .
I lavoratori bancari non prederebbero un euro perché comunque si recherebbero sul posto di lavoro e il servizio alla clientela non sarebbe compromesso perché lo sciopero durerebbe soltanto due ore. L’iniziativa dello “sciopero bianco” delle banche italiane farebbe il giro del mondo e confermerebbe il disagio che tutto il settore bancario, sindacato compreso, ha verso le improvvise decisioni della signora Nouy”.
Questo l’appello lanciato dal Segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni.
“Le regole più restrittive che la Presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, Danielle Nouy, vuole imporre alle banche nella gestione degli npl si ripercuoteranno inevitabilmente anche sul costo del lavoro”, ha infatti sottolineato il leader della FABI, “Non è un mistero che la signora Nouy voglia stabilire delle norme per “semplificare” il settore bancario, riducendone i gruppi. Qualunque iniziativa della Nouy va in questa direzione. Se la diplomazia, se i rappresentanti delle istituzioni, se il presidente dell’Abi Antonio Patuelli faticano a far capire alla Presidente che il settore bancario italiano sta uscendo da un momento particolarmente difficile anche rispetto all’abbattimento degli npl, se la vigilanza della Bce non si rende conto che l’integralismo non porta da nessuna parte, è necessario passare dalle parole ai fatti”, conclude Sileoni.
Roma 10/10/17